Cavendish sotto scorta… anche nei tapponi

19.05.2022
4 min
Salva

Non solo ieri in pianura, non solo nel vento, Mark Cavendish è supportato dai compagni anche nelle tappe di salita. E questo supporto ha anche una grande valenza psicologica. Il velocista sente la fiducia della squadra.

Ma in questa circostanza non vogliamo tanto parlare della fiducia, quanto del supporto tecnico e se vogliamo fisico, che la Quick Step – Alpha Vinyl offre al suo leader. Ne parliamo direttamente con Davide Bramati, diesse ormai storico alla corte di Lefevere.

Scherzando, si potrebbe dire che Cav sia scortato anche sul palco del foglio firma!
Scherzando, si potrebbe dire che Cav sia scortato anche sul palco del foglio firma!

Due uomini per Cav

Anche l’altro giorno, sull’arrivo del Blockhaus, Cav ha tagliato il traguardo scortato da due compagni. Sono arrivati proprio appaiati. Nessun altro team è stato così compatto nel vero senso della parola.

«Studio queste situazioni nelle quali Mark va in difficoltà o può andare in difficoltà – spiega Bramati – ma per fortuna negli ultimi giorni si è visto che il gruppetto è molto grande e questo semplifica le cose. Di certo Mark non può restare solo. Per questo gli metto sempre a disposizione almeno due uomini. Per adesso sono stati Bert Van Lerberghe e Pieter Serry (nella foto di apertura con l’inglese, ndr), doveva esserci anche Morkov ma lo abbiamo perso da qualche tappa. Ma in generale direi che la squadra si sta muovendo bene».

Verso il Blockhaus velocisti “tranquilli”: erano tanti, tutti insieme e con un ampio tempo massimo a disposizione
Verso il Blockhaus velocisti “tranquilli”: erano tanti, tutti insieme e con un ampio tempo massimo a disposizione

Se c’è subito salita

Portare un velocista all’arrivo in un tappone di montagna non è mai facile, soprattutto se in partenza c’è una salita, come è stata quella del Macerone domenica scorsa. Dare tutto per tenere è pericoloso, si rischia di andare subito in acido lattico e di accumulare minuti su minuti. 

«Cerchiamo di gestirci in base al percorso – spiega Bramati – per esempio, l’altro giorno sul Macerone sapevamo quanto potevamo perdere perché poi ci sarebbe stato dello spazio per rientrare. La squadra si è ben regolata senza spendere poi troppo».

«Ma come ho detto – continua – la fortuna è che non è stato il solo Mark a rimanere indietro. Oltre a lui c’erano anche Nizzolo, Ewan, Demare… tutti con i rispettivi gregari. Era un bel drappello e anche se il gruppo non si fosse “fermato” subito, ma più avanti, come nella tappa di Potenza, quando la fuga ha impiegato 75 chilometri per andare via, ci sarebbe stato tempo per rientrare prima del Passo Lanciano».

«E poi potrà sembrare un paradosso, ma in salita il velocista in linea di massima cerca di risparmiarsi. Anche io quando ero corridore, ricordo che si andava regolari in salita e poi si spingeva forte in discesa e in pianura. In questo modo si restava tutti insieme. E più il gruppetto è grande e più c’è poi la possibilità di fare velocità, girando tutti insieme e restando così nel tempo massimo».

«A proposito… Nelle prime frazioni di montagna – continua Davide – eravamo abbastanza tranquilli visto che era ampio: 45′ una volta e quasi un’ora la seconda. Ci si stava dentro “bene”. Sul Blockhaus potevamo anche andare più piano (quel giorno lo hanno rispettato per 13′, nonostante Cavendish e compagni abbiano incassato 42′, ndr). 

«E poi tutto è sempre sotto controllo. Le nostre macchine che sono a bordo strada prendono i distacchi e noi di continuo facciamo i nostri calcoli. Questo ci consente di regolarci sul ritmo».

L’inglese in verde, scortato da tanti compagni sulle montagne del Tour 2021: operazione riuscita
L’inglese in verde, scortato da tanti compagni sulle montagne del Tour 2021: operazione riuscita

Maglia ciclamino?

Durante l’ultimo Tour de France avevamo visto la Quick Step fare quadrato attorno a Cavendish. In quel caso c’era da portare a Parigi la maglia verde della classifica a punti. Un onore, ma anche un “fardello” in più.

«Adesso arrivano tante tappe dure – continua Bramati – il caldo penso si farà sentire e se sarà così anche sulle salite lunghe sarà tosta per tutti. Specie se le temperature, come sembra, dovessero aumentare ancora.

«Per la maglia a punti il gap è ancora ampio. Noi per adesso pensiamo alle tappe che ci possono vedere protagonisti e non ci guardiamo. Mark può vincere ancora. Alla seconda vittoria di Demare c’è stato uno sbandamento nelle posizioni di testa e questo non ha consentito a Bert di fare il suo lavoro e Morkov è dovuto rimontare da dietro. Nonostante ciò Mark ha fatto terzo. Cavendish però, maglia ciclamino o no, è qui per arrivare arrivare a Verona».

E Bramati e la Quick Step Alpha Vinyl faranno di tutto per portarlo nell’Arena.