I blocchi di lavoro, Cioni, Ganna e la Roubaix

26.03.2023
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Dopo la mega prestazione della Sanremo, gli scenari per la Campagna del Nord di Filippo Ganna assumono tutt’altro contorno. Il fenomeno della Ineos Grenadiers è in Belgio e viaggia verso la Roubaix con altre aspettative. Lui l’ha vinta tra gli U23 nel 2016. Ma l’era del “fare esperienza” è ufficialmente terminata.

E’ vero che di fatto tra impegni di pista, Covid e salvaguardia della salute, Ganna non ha corso moltissimo lassù, ma sognare è lecito. Noi vorremmo sognare anche pensando al Giro delle Fiandre, ma partiamo dalla Roubaix, che è l’obiettivo più concreto messo nel mirino. Pippo e il suo direttore sportivo e preparatore, Dario David Cioni, la stanno preparando con dovizia certosina. E lo dimostra anche la buona prestazione nella splendida sfida di Harelbeke dell’altro ieri: Ganna se l’è cavata con un decimo posto che dà fiducia.

Dario Cioni, coach e diesse della Ineos Grenadiers, segue Ganna da diversi anni ormai
Dario Cioni, coach e diesse della Ineos Grenadiers, segue Ganna da diversi anni ormai

Sanremo “inaspettata”

«Siamo in pieno periodo di corse – spiega Cioni – e l’obiettivo principale è quello di recuperare. Dopo la Sanremo si è pensato soprattutto ad una fase di recupero, anche in vista dei primi impegni in Belgio».

Prima della Tirreno e della Sanremo, parlando con lo staff della Ineos Grenadiers, erano emersi due misteriosi blocchi di lavoro che l’asso piemontese aveva fatto sotto la guida attenta di Cioni.

«Li avevamo fatti in avvicinamento alla Tirreno, ma erano già in ottica Parigi-Roubaix. Poi eravamo andati altri due giorni in pista, sempre in ottica Roubaix, ma anche pensando alla crono di Follonica. Poi è chiaro che cercando di rendere l’atleta più forte in generale, si ottengono miglioramenti non solo per la Roubaix, ma anche per la Sanremo».

Come a dire che la prestazione emersa alla Classicissima quasi non era prevista.

Ganna impegnato l’altroieri alla E3 di Harelbeke. Una grande fatica, ma anche un buon lavoro sul pavé
Ganna impegnato l’altroieri alla E3 di Harelbeke. Una grande fatica, ma anche un buon lavoro sul pavé

Due blocchi più uno

Quei due blocchi fanno sognare gli appassionati, destano curiosità. Cosa avrà fatto mai Filippo Ganna? E in effetti un pizzico di mistero resta, Cioni scopre solo parzialmente le carte.

«Quando con Pippo si parla di blocchi, si tratta di sessioni di tre giorni, con in mezzo un giorno di scarico: questa è la nostra struttura standard. Cosa facciamo? Posso dire che non sono mai blocchi uguali, cerchiamo sempre di variare lavori, intensità e durate delle ripetute. Cambiano in base agli obiettivi che si avvicinano».

Si potrebbe pensare che Ganna, passista, che lavora per la Roubaix, divori chilometri di pianura e invece non è così.

«Preferiamo lavorare in salita, tanto più che quando li abbiamo fatti eravamo in Svizzera e lì le strade più tranquille non sono certo in pianura. Abbiamo lavorato tenendo conto che nel carico di lavoro c’erano l’Algarve (prima) e la Tirreno (poi).

«Però abbiamo lavorato anche sulla velocità. Ma questa non l’abbiamo fatta su strada, bensì in pista. Sul parquet Filippo ci è andato poco prima della Tirreno. Ed è stato un terzo blocco se vogliamo, ma di due giorni anziché tre. Anche perché veniva dall’Algarve, come detto, e quindi c’era bisogno di fare un minor volume alle alte intensità».

Verso la Roubaix, dopo queste prime corse in Belgio, Pippo andrà in avanscoperta del pavè (foto Instagram)
Verso la Roubaix, dopo queste prime corse in Belgio, Pippo andrà in avanscoperta del pavè (foto Instagram)

Muri no, pavé sì

E adesso si guarda avanti. Dopo Algarve, blocchi di lavoro, Tirreno, Sanremo si tratta “solo” di recuperare. Anzi, di correre e recuperare, un po’ come ci aveva detto Davide Ballerini qualche giorno fa.

«Il grosso del lavoro ormai è stato fatto – dice Cioni – si tratta di correre e smaltire bene le fatiche. Si faranno solo dei brevi lavori che simulino in parte gli sforzi della Roubaix. Ma una corsa intera non puoi simularla: primo, perché comunque non c’è il pavè. Secondo, perché un allenamento non sarà mai una gara».

Ganna ha preso parte alla E3 Saxo Classic dell’altro ieri, sta correndo oggi la Gand-Wevelgem, poi prenderà parte alla Dwars door Vlaanderen mentre non farà il Fiandre, troppo rischioso e troppo dispendioso. Tra la “Attraverso le Fiandre” e la Roubaix ballano dieci giorni. Ci sarà tempo per un quarto blocco?

«Meglio concentrarsi su qualche sopralluogo tecnico sulle strade della Roubaix – ha chiarito Cioni – ci arriviamo come volevamo, sapendo di aver fatto un buon lavoro. E una cosa è certa: quella prestazione alla Sanremo gli dà morale. Conferma a Filippo che abbiamo lavorato bene. Anche i super campioni hanno bisogno di conferme. Se le conferme sono importanti anche per i coach? L’importante è che le abbiano gli atleti».