La Strade Bianche è una gara che include delle variabili non comuni alle competizioni che si svolgono nel Sud dell’Europa. Il percorso non concede un attimo di respiro, con lo sterrato e la polvere, ma anche il clima e il forte vento. Abbiamo chiesto a Filippo Zana della Bardiani-CSF come abbia approcciato la manifestazione toscana in fatto di strategia alimentare: prima, durante e post gara. Nella foto di apertura è evidente come il corridore veneto si fosse appuntato sul manubrio i vari passaggi anche in relazione all’alimentazione.
Dal punto di vista alimentare una gara come la Strade Bianche va preparata in modo particolare?
Di sicuro è una gara diversa, molto più simile ad una del Nord e come tale va gestita. Molto dipende da cosa si è fatto e come si è corso nelle giornate precedenti. Io ad esempio ho fatto la corsa a tappe Gran Camino e il Trofeo Laigueglia subito dopo. Dopo quest’ultima ho cercato di recuperare e fare scorta di glicogeno dando la precedenza ai carboidrati. Questo anche la sera precedente la Strade Bianche, dove si è mangiato soprattutto pasta e patate. Un po’ di pollo, ma in quantità ridotta.
Ci sono delle variabili che prendete in considerazione in base alle previsioni meteo?
Quando si prevede una giornata fredda si cerca di mangiare qualcosa in più, ma senza esagerare, prima e durante la competizione. Il corpo consuma di più e questo consumo aggiuntivo, quando sei sempre a testa bassa si fa sentire. La Strade Bianche di quest’anno è stata fredda e ventosa e l’obiettivo è stato quello di non rimanere mai vuoti. Inoltre si cerca di stare coperti, soprattutto all’inizio, cercando di risparmiare qualcosa.
E invece la colazione del sabato?
Abbiamo fatto colazione alle 8,30. Mi sono alimentato con del porridge e un’omelette fatta con 4 albumi d’uovo e un solo tuorlo, ma con un po’ di prosciutto. E poi un po’ di caffé.
Cosa hai mangiato durante la corsa?
La Strade Bianche è molto complicata, davvero difficile da gestire per quanto concerne i rifornimenti e poi sei sempre a tutta. E’ dura anche avvicinarsi alle ammiraglie. Avevamo studiato di integrare 100 grammi all’ora, tra zuccheri e carboidrati in genere. Principalmente gel e maltodestrine nelle borracce, sono partito con le tasche piene di gel. Io ad esempio non ho mangiato alimenti solidi, ma ho continuato a bere e ad assumere 1 gel o 2 ogni ora. Ogni borraccia aveva al suo interno circa 80 grammi di carboidrati. Non ho bevuto bevande gasate, cosa che di solito faccio, quando c’è il rifornimento principale.
Come ti sei alimentato dopo la gara e nelle ore successive?
Appena sceso di sella ho preso uno shaker di recupero, glutammina e proteine, il tutto preparato dai massaggiatori. Poi man mano abbiamo iniziato a mangiare dell’insalata di riso con del tonno. Alla sera mi sono concesso una bella fiorentina.
Quanto tempo ci mette il tuo corpo a recuperare una Strade Bianche come l’ultima?
Una Strade Bianche il giorno dopo si fa sentire, perché ti rimane nelle gambe e sei stanco. Infatti la domenica, mi sono preso una giornata di riposo. Secondo me ci vogliono 48 ore, anche se a distanza di una giornata il fisico inizia a metabolizzare e stare meglio. Oggi ad esempio ho fatto un’uscita tranquilla di un paio d’ore e mezzo e da domani inizio di nuovo ad allenarmi. Un po’ di palestra per non perdere forza e un’uscita in bicicletta.