Il punto della situazione, pedalando a ritmo blando verso casa, prendendosi il tempo per pensare e fare le scelte giuste. Marta Bastianelli è rientrata da Tokyo e ha trovato il modo per vincere alla vigilia di Ferragosto nella Perigord Ladies battendo in volata Erica Magnaldi e arrivare seconda l’indomani a La Picto Charenteise, battuta dalla polacca Lach, che si chiama ugualmente Marta.
Tokyo finalmente
Le tanto attese e desiderate Olimpiadi si sono risolte in una faticaccia in quel caldo umido e pazzesco. E visto che l’obiettivo era tornare a casa almeno con una medaglia, le azzurre si sono rimboccate le maniche lavorando per il bronzo di Elisa Longo Borghini.
«E’ stata un’esperienza particolare – racconta Bastianelli – resa particolare, come vi ha raccontato Elisa Longo Borghini, dalle tante restrizioni. Per fortuna almeno noi abbiamo avuto il pubblico. La gente non ha resistito ed è scesa in strada. Il percorso era impegnativo, ma io ho pagato soprattutto il caldo e l’umidità e nel finale mi sono spenta».
Scelte importanti
Se hai vinto un campionato del mondo e un europeo e grandi classiche come quelle che impreziosiscono la bacheca della laziale che vive in Abruzzo, perché le Olimpiadi dovrebbero colpirti? Che cosa le rende così uniche?
«E’ il senso di far parte di qualcosa di molto esclusivo – prosegue Marta – vedere così poche atlete raccolte nella stessa gara. A volte mi giravo e scoprivo di essere in coda al gruppo, poi guardavo davanti ed erano poche anche davanti. Eravamo 60 in tutto. Ho sempre detto che mi mancava un’esperienza così e sono contenta di averla vissuta. Sono in una fase decisionale importante, sto pensando se continuare o no. Penso al futuro, alla famiglia, al lavoro nelle Fiamme Azzurre, a Clarissa che vorrebbe un fratellino. Il contratto scade, ma ci sono richieste. Non vi nascondo che mi piacerebbe arrivare bene al finale per fare un bel mondiale. Ma se decidessi di continuare, vorrei firmare prima».
Svolta Lombardi
Il cambio di passo che le ha permesso di vincere due corse e correre un discreto Giro d’Italia (tre piazzamenti fra i primi 5) c’è stato a tavola, grazie allo zampino di una nostra conoscenza: Erica Lombardi, dietista dell’Astana , uno fra i nostri punti di riferimento per ciò che concerne la nutrizione.
«Erica mi segue da metà stagione – spiega Marta – e si è rivelata un supporto pazzesco e una grande persona. Mi ha dato buoni consigli che non credevo sarebbero stati utili alla mia età e con un fisico come il mio, segnato da vari incidenti e dalla gravidanza. Nessuna ricetta segreta, semplicemente l’accortezza di mettere insieme dei cibi piuttosto di altri, facendo in modo di mantenere sempre l’abbinamento fra carboidrati, proteine e verdure. Eliminando il glutine e il lattosio che mi gonfia. Mi sta insegnando a mettere insieme cibi sani anche in gara».
Età e peso
A ben vedere il passare del tempo e il tema del peso, che si fa fatica ad affrontare parlando con una donna (per fortuna Marta è la prima a scherzarci sopra, facendo battute), è causa di mutamenti che incidono direttamente sul recupero e la stessa capacità di prestazione.
«C’è poco da nascondere – ammette – il fisico cambia a livello di consumo energetico, qualcosa che bisogna saper gestire, stando attendi a tutto. I suggerimenti di Erica aiutano anche a tenere sott’occhio il peso, che ha riflessi diretti sulla prestazione. E’ qualcosa che nel ciclismo femminile incide forse più che tre gli uomini. In poco tempo sono scesa di peso e me ne sono accorta anche in bicicletta. Poi non chiedetemi di pesare quel che mangio a ogni pasto, perché semplicemente seguo la mia linea senza stress. Una volta che sei nel meccanismo giusto e conosci sai fare le scelte giuste, riesci anche a tenere d’occhio la tavola e il peso».
Mondiali vs europei
Forte di questa nuova linea di condotta, Bastianelli sta riprendendo il ritmo e fa rotta verso il finale di stagione, che la stuzzica soprattutto per il mondiale belga.
«Correrò in Olanda al Boels – dice – poi alla Vuelta e non nascondo che mi piacerebbe preparare il mondiale, facendo un passo indietro per gli europei, dove si potrebbe lasciare posto a qualche ragazza più giovane. Non ho ancora parlato con Salvoldi dei prossimi impegni, ma certo a Trento ci saranno anche le gare under 23, per cui le giovani migliori è probabile che corrano fra le pari età. Che dire? Avrà di nuovo le sue scelte da fare. E noi si lavora sodo, un passo per volta. E poi staremo a vedere…».