Ma quanto dura davvero la catena di un pro’?

16.04.2021
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La catena, croce e delizia dei corridori. Quando si sta bene in gergo si dice che non “si sente”, quando si sta male invece diventa terribilmente pesante. Per chi invece non cambia mai è il meccanico, il suo custode!

La catena è il fulcro della trasmissione e per questo merita particolari attenzioni. Noi ne parliamo con uno dei meccanici più esperti del WorldTour, Gabriele Tosello dell’Astana PremierTech.

Tosello
Gabriele Tosello, meccanico dell’Astana
Tosello
Gabriele Tosello, meccanico dell’Astana
Gabriele, quante catena avete a disposizione in una stagione?

Quest’anno ne abbiamo ordinate 800, solitamente non si scende sotto le 750.

Ogni quanto vengono sostituite?

Al Giro, o comunque nelle grandi corse a tappe, le cambiamo ogni giorno di riposo, quindi ogni 1.200-1.400 chilometri al massimo. Ma le sostituiamo non perché non siano più buone, ma perché per come le usano i professionisti, è meglio.

Perché, come le usano?

Oggi, con il fatto che spingono rapporti lunghi, specie i capitani, tendono a tenere sempre il 53, o comunque la corona grande, anche in salita e sfruttano dietro tutta la scala, pertanto la catena lavora storta. E con i chilometri si “apre” di più rispetto ad un ciclista normale. Di solito le catene sono garantite per circa 4.000 chilometri, ma come detto dopo una settimana di gara le leviamo per precauzione. I gregari, che magari in salita non devono tirare le trattano meglio, mettono il 39 e la catena lavora più dritta.

E questa usura è visibile o ve ne accorgete solo voi che avete l’occhio “fino”?

Più che altro l’orecchio! Fanno un altro rumore, anche solo mettendole sul cavalletto e girando il pedale con la mano. Un po’ si allungano. Dopo una settimana la differenza con una catena nuova è di almeno mezza maglia, mezzo centimetro. E questa differenza sui denti si sente: la catena gratta un po’.

La dima è lo strumento per verificare l’usura della catena
Una dima è lo strumento per verificare l’usura della catena
Questo allungamento coincide anche con una dispersione di forza?

Non abbiamo dei dati precisi, ma il cambio non funziona benissimo ed è anche un po’ più lento.

E il corridore avverte questa differenza?

Un corridore sensibile come Fuglsang se ne accorge subito. E anche Samuel Sanchez ha “orecchio”.

Voi utilizzate catene Shimano, ma sono tutte uguali quelle vi forniscono?

Hanno 114 o 116 maglie a seconda della lunghezza della gabbia del cambio. Noi togliamo un paio di maglie perché la catena deve lavorare con una certa lunghezza. Quella corretta s’individua ponendo la catena sul 39 (o corona piccola) e sul terzultimo pignone (partendo dal più piccolo) dietro, che solitamente è un 39×13: in quel modo la molla del cambio praticamente non tira e si ha la lunghezza corretta affinché la catena stessa non si troppo tesa quando si mettono ingranaggi più grandi e troppo lenta quando si mettono quelli più piccoli.

Fuglsang e Tosello. Il danese è molto attento alla sua bici
Fuglsang e Tosello. Il danese è molto attento alla sua bici
A proposito di bilancieri grandi, voi avete i Ceramicspeed che hanno le rotelline grandi, come vi regolate?

Togliamo solitamente tre maglie, ma volte anche quattro.

Acqua e sporco incidono davvero molto sull’usura?

Sì, il “fango” sull’alluminio sembra carta vetrata. In quel caso la catena va valutata giorno per giorno, cosa che facciamo comunque, ma con un’altra attenzione. Può capitare che sul dente si formi quella “bava” che va a rovinare la catena stessa e il rischio è che le maglie s’induriscano. In quel caso si prova a liberarle, ma se non si liberano facilmente la catena si deve sostituire.

Se piove utilizzate lubrificanti differenti?

In caso di bel tempo utilizziamo uno spray tradizionale. Se è annunciata pioggia ne mettiamo uno un po’ più denso. Se invece partono già con l’acqua mettiamo anche un filo di grasso: non è bellissimo esteticamente quando arrivano perché la trasmissione è sporca e tutta nera, ma protegge.

In allenamento ogni quanto vengono cambiate le catene?

Ogni mese, anche mese e mezzo. A volte se la corsa è vicino casa, i corridori arrivano con la bici in macchina. Gliela sistemiamo e gli sostituiamo la catena, altrimenti vanno dal negoziante amico, che per questo genere di manutenzione va benissimo. Comunque va detto che i corridori sono spesso fuori e magari la loro bici d’allenamento è ferma anche per 15 giorni, quindi non sono poi così messe male.

rapporti
Una catena sporca ed annerita: immagine che si vede spesso al termine di tappe piovose
Una catena sporca ed annerita: immagine che si vede spesso al termine di tappe piovose
Per la crono cambia qualcosa? Magari si toglie qualche maglia in più per averla più pronta?

No, la catena è la stessa. Semmai varia la lubrificazione. Si tratta di sforzi che al massimo durano un’ora quindi si utilizza un olio molto leggero che fa meno attrito.

Con il crescente numero di velocità al posteriore è cambiato il consumo di catena e pignoni?

Tutto si assottiglia ma lo spazio è quello! Quindi un po’ sì: l’usura è maggiore. Un qualcosa che avvertimmo anche in passato, quando passammo dalle 10 alle 11 velocità. Il prossimo anno anche noi avremo le 12 velocità.

Chiudiamo con un aneddoto: ti è mai capitato di vedere catene malridotte che hanno finito la gara per “miracolo”?

Quattro anni fa Aru finì la tappa per miracolo, un’altra salita e la sua catena si sarebbe rotta. Mentre sistemavamo le bici gli chiedemmo cosa fosse successo. Fabio fu onesto e disse che aveva cambiato su un dosso, la catena si era incastrata e non fu “gentilissimo” nel risolvere il problema. Andò bene, per fortuna, anche per quando accadono certe rotture non è mai bello per lo sponsor. E il meccanico è il primo ad essere messo sott’occhio.