Giovanni Visconti ci porta nel (suo) mondo dei rulli

01.12.2023
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Giovanni Visconti e il suo modo di vedere ed interpretare il mondo dell’allenamento con i rulli. Il siciliano, professionista dal 2005 al 2022, utilizza un sistema Magneticdays.

A cosa serve uno strumento così fatto e cosa è cambiato nel “mondo dei rulli” fino ad oggi? Un prodotto del genere è da considerare esclusivamente uno strumento per l’allenamento al chiuso, oppure è molto di più? Il training sempre più specifico obbliga a completare l’uscita esterna con una seduta di indoor training?

Visconti con Marco Sbragi di Magneticdays (foto MD)
Visconti con Marco Sbragi di Magneticdays (foto MD)
Cosa significa per te pedalare sui rulli e usare una piattaforma come Magneticdays?

Un sistema come Magneticdays è talmente completo che è quasi riduttivo categorizzarlo come rullo. In generale ti permette di ottimizzare il tempo quando questo è poco, ottenendo il massimo da un lasso di tempo che appunto è ridotto. La qualità dall’allenamento che si ottiene è elevatissima, a tratti anche difficile da replicare all’esterno, se andiamo nello specifico. Tanta, tanta qualità.

Una seduta di specifico eseguita al chiuso può sostituire uno specifico fatto in esterno?

La variabile da considerare non è solo una. Prima di tutto è necessario adeguare il proprio FTP, perché quello che si utilizza outdoor non è lo stesso che si usa al chiuso. Andiamo a stimolare anche una capacità di concentrazione che all’esterno è influenzata da più fattori. A mio parere una seduta specifica che rimane al di sotto dell’ora offre tanta sostanza in fatto di qualità, ma deve essere completata con altre fasi dell’allenamento che si ottengono con l’uscita su strada.

La postazione di allenamento di Visconti (foto Visconti)
La postazione di allenamento di Visconti (foto Visconti)
Al massimo un’ora?

Lo ritengo un lasso di tempo produttivo, oltre i 60 minuti entrano in gioco altri fattori, come ad esempio l’idratazione.

Ci sono dei segreti che permettono di sfruttare il lavoro specifico indoor?

E’ fondamentale capire come sfruttare il prodotto e la situazione. Quando si pedala sui rulli bisogna mettersi in testa che non si può fare fondo come lo si fa in esterno, ma si può stimolare la forza. Si possono fare degli ottimi lavori con i cambi di ritmo ed esplosivi, solo per fare tre esempi.

Visconti e Valverde hanno corso insieme dal 2012 al 2016
Visconti e Valverde hanno corso insieme dal 2012 al 2016
Da pro’ usavi i rulli?

Li usavo quando non c’era altra soluzione, ma è pur vero che la mia carriera di corridore ha attraversato tre generazioni. Agli inizi i rulli si usavano per fare girare le gambe e sistemi come Magneticdays non esistevano. Negli ultimi anni preferivo fare alcuni lavori specifici al chiuso, perché mi rendevo conto che la qualità era più elevata e limitavo anche il rischio di malanni.

Hai mai pensato che avendo da subito uno strumento più completo avresti avuto risultati migliori?

Si ci ho pensato, ma sarebbe stato necessario avere anche la mentalità di oggi con l’approccio moderno. La tecnologia aiuta e se usata nel modo corretto è complice del miglioramento.

Il “rullo” Jarvis, una sorta di cuore del sistema MD (foto MD)
Il “rullo” Jarvis, una sorta di cuore del sistema MD (foto MD)
I sistemi di rulli più evoluti sono utili anche per la autovalutazione?

Certo, assolutamente sì e ti permette di farlo con qualità. Lo anche grazie alle diverse possibilità di lettura dei dati, un sistema come Magneticdays ti fa vedere anche i Newton.

Il ciclismo di oggi può fare a meno dei rulli con i suoi numeri?

Ogni epoca ha le sue. A mio modo di vedere saper sfruttare le piattaforme di indoor training di oggi fa parte dei marginal gains di cui tanto si parla. Oggi il ciclismo è fatto di professionisti che curano il minimo dettaglio, anni addietro si andava molto più a braccio.