La bici di Zana… con Zana. Scopriamo la sua Giant

02.06.2023
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Al Giro d’Italia è stata una delle bici più ammirate del gruppo, specie dal pubblico italiano. La specialissima di Filippo Zana non passava inosservata con quella livrea tricolore. Il campione italiano ha sfoggiato un total look da sogno tra maglia e bici.

In questo articolo è Filippo stesso a parlarci della sua Giant Propel Advanced (che avevamo già testato). Ma prima consentiteci un piccolo extra sulla maglia. Finalmente, come già lo scorso anno quando correva alla Bardiani, c’è un tricolore netto sulle spalle e sul petto del corridore e per questo il merito va anche al team, la Jayco-AlUla, che non ha sminuito la bandiera italiana per gli sponsor… 

Ma torniamo alla Giant di Zana. Si tratta del nuovo modello della Propel che il colosso taiwanese ha presentato pochi mesi fa. Dal punto di vista estetico è esaltata la pulizia delle linee. La nuova Propel è la bici aero di Giant. Forme più arrotondate nelle sezioni frontali e più allungate in quelle posteriori come aerodinamica impone. E l’aerodinamica è uno degli aspetti che più ha esaltato Zana stesso.

Filippo Zana (classe 1999) ha sfoggiato questa “freccia tricolore”, sempre con lo stesso setup
Filippo Zana (classe 1999) ha sfoggiato questa “freccia tricolore”, sempre con lo stesso setup
Filippo, qual è una caratteristica che proprio deve avere la tua bici? Non so, leggera, pulita, aero, rigida…

Diciamo che io non sono un tipo molto “delicato” in tal senso. La prendo come me la danno, tanto ci vogliono le gambe! Scherzi a parte, questa bici mi piace molto e l’ho scoperta proprio al Giro d’Italia.

Cioè?

Mi hanno dato la nuova Propel quando sono arrivato al Giro, in Abruzzo, il mercoledì prima del via. E col fatto che si partiva con una crono ho usato quella bici un solo giorno. Però l’ho presa e mi sono trovato subito veramente bene. Rigida e aerodinamica, aspetto molto importante e che tanto mi ha colpito. Sin qui è la bici migliore che ho provato perché va veramente “da Dio”.

Beh, parliamo di un colosso come Giant…

Storia e caratteristiche tecniche sono tutte al top.

Una considerazione estetica: quando l’hai vista con quella livrea tricolore cosa hai pensato?

Tanta roba! E’ bellissima e, ripeto, è stata una sorpresa.

E’ la nuova Propel: rispetto al precedente modello che differenze hai riscontrato?

Va detto che io usavo molto anche la TCR, che è una bici diversa, più da scalatori, più da salita e con i cavi esterni. So che presto arriverà il nuovo modello anche di quella. E poi c’è appunto questa nuova Propel, che è più da velocista. Questa rispetto alla precedente bici conserva le caratteristiche aero ma è più leggera e nel complesso più performante. Forse, almeno per me, è un filo meno rigida, ma io che l’ho presa direttamente al Giro ho trovato subito un buon feeling di guida…

E anche una certa comodità, immaginiamo a questo punto…

Esatto. Si può usare praticamente su tutti i terreni. In Giant hanno fatto una via di mezzo con la Tcr e questa bici, a mio avviso, va veramente bene sia per i velocisti sia per corridori più scalatori come me.

Tu l’hai usata anche nelle tappe di salita?

L’ho usata sempre e ho notato che anche i miei compagni che l’hanno provata hanno usato sempre questa bici. 

Vieni da un altro brand, MCipollini, hai cambiato qualcosa sul fronte delle posizioni e degli angoli? Abbiamo notato che usi un attacco da 140 millimetri, che è piuttosto lungo…

No, non ho cambiato nulla. Ho sempre pedalato così, mi sono trovato a mio agio e finché mi troverò bene userò quella posizione. Una posizione parecchio in avanti con la sella.

A proposito di sella come hai scelto quelle proposte da Giant?

Ho capito quale modello poteva fare per me, l’ho provato, mi sono trovato bene e non l’ho più tolto. Ma adesso forse proverò un modello nuovo. Un sella che al Giro avevano De Marchi e Matthews.

Posizione avanzata, quindi moderna, ma il manubrio non ci è sembrato poi coì stretto…

E’ da 42 centimetri centro-centro. Ho preferito mantenere questa misura che uso da quando ero juniores. Mi trovo bene e… soprattutto ci guido bene.

Utilizzavi una MCipollini, per riportare le quote hai dovuto cambiare taglia? 

No, era una “L” quella e lo è anche questa. Ma come ho detto le quote erano le stesse, anche l’arretramento.

Filippo, invece riguardo ai setup più variabili come pressione delle gomme o rapporti?

Le pressioni andavano in base al meteo e quindi potevano variare un po’, ma penso che il massimo che ho gonfiato durante il Giro sia stato 5 atmosfere con il tubeless… In Jayco-AlUla possiamo scegliere tutto: copertoncino, tubolare, tubeless ma ci troviamo bene con il tubeless. Il tubolare l’ho usato solo nella cronoscalata in quanto più leggero. Ma parliamo di qualche grammo.

Qual è il set di ruote che preferisci?

Ho usato sempre quelle con profilo da 50 millimetri – le Cadex 50 Ultra – che tra l’altro sono nuove. Vedo che sia io che i ragazzi ci troviamo veramente bene su tutti i terreni. E poi per me sono quelle più performanti sia in termini di leggerezza che di scorrevolezza: insomma vanno bene dappertutto.

E i rapporti?

Avevo il nuovo set di Shimano Dura Ace Di2: 54-40 anteriore e scaletta 11-34 al posteriore.

Anche l’11-30, immaginiamo…

No, no… l’11-34 dall’inizio alla fine. Anche per le tappe piatte. Così, scelta mia. Non volevo dare troppo lavoro ai meccanici con questo continuare a cambiare rapporti. Che comunque andavano benone.