I 100 anni dalla scoperta dell’insulina nella Sanremo numero 112: il principale obiettivo di stagione del Team Novo Nordisk con una maglia celebrativa sulle spalle. Avevamo già parlato con Massimo Podenzana nelle scorse settimane della loro grande voglia di andare in fuga, a maggior ragione oggi, con quel bel numero tondo stampato sulle divise GSG di Simone Fraccaro. Vi ricordate di lui? Dopo 11 anni di professionismo al servizio di campioni come Saronni e Moser e con due tappe vinte al Giro (Longarone 1976 e Isernia 1977), nel 1984 decise di iniziare una nuova avventura nel mondo dell’abbigliamento sportivo. Con il tempo è arrivato alla sponsorizzazione di squadre di primo livello come AG2R, Novo Nordisk, Valcar e anche il team Giant nella mountain bike. Delle maglie del Team Novo Nordisk abbiamo parlato con Alessandro Costa, Marketing Manager dell’azienda.
Quanti tessuti utilizzate per produrre questi capi?
Le maglie in gran parte sono confezionate con un mix di tessuti, sia per le versioni top di gamma sia per le versioni di media fascia. Lo scopo è fornire un materiale che faccia risparmiare più watt possibili al corridore grazie alla sua aerodinamica.
Entriamo nel dettaglio.
Per la maglia, utilizziamo tre tessuti: microrete bielastica per l’anteriore; microrete Interpower per la parte posteriore e sui fianchi di nuovo una rete bielastica.
E per i calzoncini?
Un tessuto base in lycra ad elevata elasticità; un elastico anatomico e confortevole per le bretelle e un elastico traforato e siliconato per il fine gamba. Mentre per la parte centrale, proponiamo delle cuciture termosaldate che ben si prestano per un comfort elevato. I nostri pantaloncini hanno il vantaggio di essere “compression” nel senso che stimolano la muscolatura.
Cosa si può dire del fondello?
Siamo orgogliosi del fatto che lo produciamo in azienda. Abbiamo una gamma vastissima e rispondiamo a numerosi tipi di esigenze, tra varie imbottiture in base al peso dell’atleta e le personalizzazioni che siamo in grado di fornire ottimamente. La differenza dei nostri fondelli è nella spugna che utilizziamo; ne abbiamo di più tipi.
Ci può fare qualche esempio?
Utilizziamo delle spugne mediche e biotecnologiche che vengono modellate con taglio tridimensionale, evitando la termoformazione che rischia di bruciare eccessivamente la superficie. Il fondello top di gamma si chiama Zenit, si allunga sia lateralmente che frontalmente, ha una straordinaria elasticità.
Quali prodotti proponete alla squadra per quando piove?
Utilizziamo dei tessuti idrorepellenti e traspiranti antivento, che siano anche resistenti all’acqua. La mantellina Monsoon è costruita con una membrana antivento e antipioggia. E’ impermeabile e al tempo stesso leggerissima.
Quali test effettuate?
Sicuramente in galleria del vento per metterne alla prova l’efficacia. Poi si indossano e si provano allenandosi. Vogliamo un comfort elevato.
Come si ottiene?
Non si deve guardare esclusivamente al taglio anatomico del capo, ma va tenuta in considerazione anche la qualità dei tessuti che si utilizzano.
E i risultati quali sono?
Una formidabile elasticità dei tessuti sulla parte frontale e sulle maniche, mentre nella parte posteriore non c’è bisogno di arrivare a questo perché tendenzialmente le tasche non si riempiono moltissimo e di conseguenza non c’è un carico eccessivo cui far fronte con l’elasticità. Ci sono anche altri aspetti da considerare.
Quali?
Per le maglie estive è importante che la traspirabilità sia ottima, ma soprattutto il tessuto deve asciugarsi immediatamente in discesa. Se in salita sudi molto, è importante che dopo poche centinaia di metri la maglia sia già quasi asciutta. Mentre i capi invernali devono proteggerti dal vento e da un’eventuale pioggia, quindi puntiamo molto sulla copertura ottimale del singolo atleta.
Quali altre squadre utilizzano l’abbigliamento GSG nel 2021?
Quest’anno abbiamo appunto l’onore di essere rappresentati, appunto, dai team Novo Nordisk, dall’Area Zero e infine dal team Valcar&Travel Service, che siamo orgogliosi di supportare.
Fornite misure standard o fate i capi su misura?
Dipende dalle richieste della squadra, noi siamo attrezzati per ogni soluzione. Nel 2016 abbiamo rifornito il team AG2R, in quell’occasione abbiamo preso le misure al loro primo ritiro. Ma c’è un rischio…
Quale?
Che i corridori generalmente a gennaio hanno una misura, a luglio ne hanno un altra.
Nel corso degli anni cosa è cambiato nella produzione?
Diciamo che si sviluppano anche delle mode, ad esempio le maniche della maglia che inizialmente erano portate fino al gomito, mentre adesso sono tirate leggermente più in alto. Lo stesso discorso vale per i calzoncini. Mentre per i materiali siamo in continua ricerca ed evoluzione. Il body ha rappresentato un bel cambiamento.
Cioè?
Oramai i professionisti ci richiedono un body gara, quindi un capo unito che rispetto a quello classico da cronometro ha la presenza delle tasche nella parte posteriore e la parte frontale invece ha un’apertura completa.
E’ più una moda o una necessità?
Tutte e due le cose. I ciclocrossisti sono stati i primi a compiere questo cambiamento, per evitare che la maglia si impigliasse con la bici. Poi per quanto riguarda la strada si hanno vantaggi anche aerodinamici ed è un fattore importante.
Il quadro è chiaro e completo, torniamo dunque alla Sanremo. Dite che nella prima fuga ci sarà già una maglia del Team Novo Nordisk? Magari non vinceranno, ma ammettiamo che un po’ facciamo il tifo anche per loro…