Se Remco vola, Almeida guida gli altri uomini di classifica

06.05.2023
6 min
Salva

ORTONA – Appena 19,6 chilometri di Giro d’Italia e la classifica è già più che assestata. “Colpa” di Remco Evenepoel che ha messo tutti in fila nella suggestiva crono da Fossacesia Marina ad Ortona, lungo la Ciclabile della Costa dei Trabocchi.

Tolto il campione della Soudal-Quick Step, andiamola a vedere questa classifica, almeno per quel che concerne i corridori che hanno messo nel mirino la maglia rosa. Belga in testa con 29” su Almeida, 40” su Geoghegan Hart, 43” su Roglic…

Dopo l’arrivo Roglic fila via. Si fermerà parecchie decine di metri dopo. Lo sloveno è 6° a 43″ da Evenepoel
Dopo l’arrivo Roglic fila via. Si fermerà parecchie decine di metri dopo. Lo sloveno è 6° a 43″ da Evenepoel

Roglic ottimista

E partiamo dallo “sconfitto di giornata”, Primoz Roglic. Oggi il corridore della Jumbo-Visma ha incassato un bel distacco.

Da come si era messa dopo il primo intermedio poteva essere peggio. Rispetto ai colleghi di classifica non si è fermato subito dopo l’arrivo. All’inizio credevamo perché fosse furioso, in realtà era per trovare un punto meno affollato e scongiurare eventuali contagi Covid, vista la situazione che ha vissuto la sua squadra nelle ultime ore con continui cambi di atleti.

E sì perché poi Primoz è stato disponibile. Chiaramente non sorrideva. Si aspettava di più. Ad una veloce analisi della sua prova, Roglic forse ha un po’ sbagliato partenza e magari cadenza (un po’ troppo bassa, almeno vista da fuori) ma nel finale in salita è stato più veloce di Evenepoel di un secondo.

Non che sia questo a fare la differenza, ma tale dato ci dice di un atleta che non era alla frutta, che non è andato alla deriva. Ed è questo quello di buono che deve prendersi.

«E’ stata una crono più difficile di quel che mi aspettassi – ha detto Roglic – ma ormai è andata. Le gambe erano buone e sono ottimista per i prossimi giorni. Ho cercato di fare del mio meglio».

Poi prima di andare mentre da un balcone gli urlano «Bravo Primoz» e lui contraccambia con un saluto, si volta e aggiunge: «E poi mancano ancora venti tappe!».

Solo Ganna e Remco hanno fatto meglio di Almeida. Il portoghese è 3° a 29″ da Evenepoel
Solo Ganna e Remco hanno fatto meglio di Almeida. Il portoghese è 3° a 29″ da Evenepoel

Che Almeida!

Chi è andato benone è Joao Almeida. Tutti si aspettavano il duello Remco-Primoz e invece il primo uomo di classifica alle spalle del belga è il portoghese della UAE Emirates.

«Siamo molto contenti della prova di Joao e della squadra – racconta un sorridente Baldato – La possibilità di avere McNulty partito poco prima, ci ha aiutato molto per definire il passo di Almeida. Questo ci ha aiutato a verificare le medie ipotizzate e a stare su certi tempi e certi wattaggi. E poi avevamo la certezza che le soluzioni tecniche erano quelle giuste».

E il passo è stato buono. Baldato dice che dopo i primi due chilometri lo hanno dovuto calmare un po’. Joao infatti era partito sin troppo forte. Poi si è assestato e nel tratto finale in salita è stato 4” più rapido di Evenepoel.

«Un dato molto buono – spiega Baldato – per me ha influito anche il fatto che Almeida avesse Caruso nel mirino. E’ stato uno stimolo in più, un riferimento. Ma in ogni caso servivano le gambe».

E Joao le aveva. Una cosa che ci ha colpito è che tra i tanti arrivati della classifica, Joao ci è parso il più fresco, il più presente. Insomma, il portoghese esce da Ortona tra i super promossi.

E così la UAE che proprio con McNulty e Vine si è mostrata competitiva, segno che il miglioramento sui materiali è stato tangibile. Durante l’inverno ci hanno lavorato moltissimo.

Non la miglior giornata per Caruso e i suoi compagni. Damiano è 31° a 1’28” dal belga
Non la miglior giornata per Caruso e i suoi compagni. Damiano è 31° a 1’28” dal belga

Caruso e Haig non ridono

E i bocciati sono i Bahrain-Victorious. Pellizotti dice che tutto sommato i distacchi erano nella media, più o meno quelli ipotizzati. Anche se ammette che Remco è andato molto forte.

L’immagine di Caruso ripreso proprio sull’arrivo non è bella, però è anche vero che Damiano esce alla distanza.

Non bene neanche Jack Haig. L’australiano addirittura ha incassato 1’36”, 8″ in più del siciliano. Buitrago è andato oltre i due minuti, 2’02” per la precisione. Ma lui era il meno cronoman e in qualche modo era pronosticato un distacco così importante. La Bahrain però è squadra solida e con direttori sportivi validi. Pelizzotti, Volpi e Stangelj sapranno come sostenere i loro ragazzi già da questa sera.

Geoghegan Hart è stato autore di una prova corposa: 4° a 40″ da Remco (foto Instagram)
Geoghegan Hart è stato autore di una prova corposa: 4° a 40″ da Remco (foto Instagram)

Tao c’è…

Con 40” di distacco da Evenepoel troviamo Tao Geogehgan Hart. L’inglese della Ineos Grenadiers, è arrivato quarto. Il suo diesse Tosatto già da questo inverno ci ha detto il re del Giro 2020 sarebbe tornato al vertice. Per ora è lì. E anche il compagno Geraint Thomas si è difeso benone.

«Oggi era importante non perdere troppi secondi – ha commentato l’altro direttore sportivo, Cioni – sia lui che Thomas sono andati bene direi. Non è male come inizio. Se mi aspettavo un Remco così? No, sinceramente pensavo fosse un pochino più vicino. Si sa che lui quando va… vola.

«Spero sia stato in una giornata super. Ma essere a tutta adesso potrebbe essere uno svantaggio nell’ultima settimana. Come si dice in questi casi: il Giro è lungo. Poi se dovesse portare la maglia fino a Roma… chapeau».

Vlasov sui rulli dopo la sua crono. Il russo è abbastanza soddisfatto. E’ 10° in classifica a 55″ da Evenepoel
Vlasov sui rulli dopo la sua crono. Il russo è abbastanza soddisfatto. E’ 10° in classifica a 55″ da Evenepoel

Vlasov intelligente

Chi ha fatto una buona cronometro nel complesso è Aleksandr Vlasov. Il corridore della Bora-Hansgrohe ha chiuso al decimo posto a 55” da Evenepoel e al pari di Thomas. Mentre fa defaticamento sui rulli con grande serenità ci dice che è soddisfatto della sua crono. Gli mostriamo la classifica sullo smartphone e commenta: «Non male, no? Le gambe erano buone».

La crono del russo è stata particolare. Lui, il meno cronoman tra i primi, è stato più bravo in pianura che in salita. Ma è stata una scelta tecnico-tattica voluta. 

«Abbiamo dato più importanza alla parte in pianura – ha detto Gasparotto – perché è lì che si poteva perdere molto. Per questo Alex è partito con una ruota anteriore molto alta (da 100 mm, ndr) e un passo volutamente sostenuto per la pianura. In salita si trattava di fare uno sforzo più breve. In più lì la velocità era più bassa e si perdeva meno.

«Remco tra il primo e il secondo intermedio ha fatto oltre 58 di media, quindi è andato sempre sui 61-62 all’ora. Se in quel segmento Vlasov va a 54-55 perde molto. Molto più che in salita».

«E poi Remco non va guardato. Almeno per le prime dieci tappe. Perché le prime dieci? Perché al Catalunya ha mostrato che in questo lasso di tempo esprime sempre gli stessi wattaggi, pertanto è inattaccabile. Poi si può vedere. Non è detto che faccia la stessa cosa alla terza settimana.

«Che poi se letta al contrario era la grande forza di Nibali. Lo Squalo nelle ultime tappe esprimeva gli stessi wattaggi delle prime, mentre gli altri calavano».