Van der Poel Strade Bianche

Copertoncini okay, ma il tubeless è più veloce. Parla Vittoria

17.03.2021
4 min
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E’ uno degli argomenti più dibattuti del momento oltre ad essere un componente importantissimo, stiamo parlando di pneumatici. Mentre Specialized ha pensionato i tubolari e spinge per i copertoncini e Pirelli punta soprattutto sui tubeless, senza tralasciare le altre coperture, vediamo in che direzione si muove Vittoria. Ne abbiamo parlato con Tommaso Cappella, Cycling Technical Service del marchio italiano: in pratica colui che segue le squadre professionistiche.

Meno attriti

Vittoria è un colosso italiano tra i leader nel settore dei pneumatici per il ciclismo, tanto da rifornire numerose squadre professionistiche come: Lotto Soudal, Jumbo Visma, UAE Team Emirates, EF Education Nippo, Astana Premier Tech, Team DSM, Alpecin Fenix e tante altre.
«Abbiamo tante squadre da seguire e dobbiamo dare il massimo supporto a tutti – inizia Tommaso Cappella – e in questo momento di Covid-19 non è semplice».

Avere tante squadre è un grande impegno ma è anche un vantaggio per capire quali sono le tendenze in atto: «Possiamo dire che il tubeless a parità di condizioni è il pneumatico più veloce – continua Cappella – dobbiamo pensare che i professionisti usano i materiali migliori. Fino ad oggi il tubolare è stato la copertura più usate, in quanto ha una resistenza al rotolamento inferiore rispetto al copertoncino. Questo è dovuto al tipo di materiali usati e all’assenza della camera d’aria, che nel copertoncino genera attrito con il pneumatico stesso. Il tubeless ha la metà degli attriti del copertoncino in quanto anche in questo caso non c’è la camera d’aria».

Vittoria Corsa Tubeless
Il tubeless Vittoria Corsa montato dai corridori dell’UAE Team Emirates
Vittoria Corsa tubeless
Il Vittoria Corsa tubeless montato dai corridori dell’UAE Team Emirates (qui la bici di Philipsen)

Capacità di deformazione

A questo punto viene da chiedersi, ma che differenza c’è fra il tubolare e il tubeless visto che entrambi non hanno la camera d’aria? Perché il tubeless è più veloce?
«Vittoria non è stata la prima ad introdurre la tecnologia tubeless – ci dice Tommaso Cappella – però siamo stati i primi ad essere i più veloci».

Ma come hanno fatto? «La scorrevolezza è data dalla capacità della gomma di deformarsi: più si deforma e più si va veloci. E’ per questo che le gomme larghe sono più veloci, perché aumentando la sezione aumenta il volume d’aria e questo comporta una maggiore linearità di sospensione. Il risultato è che le pressioni più basse di gonfiaggio permettono al pneumatico di deformarsi più facilmente e quindi di essere più veloce». E’ questo il punto di forza dei tubeless rispetto ai tubolari, infatti quest’ultimi richiedono delle pressioni maggiori con una capacità di deformarsi inferiore.

Vittoria Corsa tubolare
Il Vittoria Corsa nella versione tubolare
Vittoria Corsa tubolare
Alcuni professionisti ancora usano la versione tubolare del Vittoria Corsa

Cotone, l’arma in più

Ma non è stato facile arrivare ad avere dei tubeless così veloci.
«Affinché il tubeless sia competitivo deve essere stagno, non deve perdere aria – ci spiega – e per avere questo risultato bisogna aggiungere uno strato di gomma in più. Solo che questo strato rendeva il pneumatico più duro da deformare e quindi più lento. Con il Corsa Speed e poi con il Corsa, Vittoria ha trovato la soluzione introducendo il primo tubeless con la carcassa in cotone, che è per antonomasia il materiale più veloce»

A questo punto abbiamo chiesto a Tommaso Cappella perché il cotone sia il materiale più veloce.
«Il cotone è più veloce del nylon perché a parità di spessore di filo è più facile da deformare – e poi ci svela – proprio per questo motivo il Corsa Speed è nato tubeless. In verità è stata una serie di casualità che ci ha fatto accorgere di queste qualità. Da allora alcuni corridori hanno iniziato a correre le cronometro con il tubeless, fino ad arrivare a usarlo regolarmente anche nelle gare in linea».

Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il tubeless per le cronometro
Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il pneumatico tubeless utilizzato per le cronometro

Peso e sicurezza

Ma c’è ancora un paio di punti sui quali il tubeless rimane svantaggiato rispetto al tubolare e sono il peso dell’intero sistema ruota e il fattore sicurezza.
«Per quanto riguarda il peso, iniziano ad esserci ruote con lo stesso peso dei modelli per tubolare e penso che si migliorerà sempre di più. Per quanto riguarda il fattore sicurezza è ovvio che al momento ci si affida alla tolleranza che c’è fra il pneumatico e il cerchio. Stiamo lavorando anche su questo aspetto, il tubeless è una tecnologia ancora giovane e ha margini di miglioramento. Noi siamo al servizio dei corridori ma è palese che il tubeless sia la nuova frontiera».

Valvole Effetto Mariposa Caffélatex nere

Effetto Mariposa, aggiornate valvole e nastri

04.02.2021
3 min
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Il marchio svizzero non smette mai di introdurre migliorie ai suoi prodotti, piccoli dettagli che spesso fanno la differenza. In questo caso Effetto Mariposa ha presentato le valvole tubeless Caffélatex aggiornate e una nuova misura del nastro protettivo Shelter.

Una funzione in più

Partiamo dalle valvole tubeless che sono un cavallo di battaglia di Effetto Mariposa e che riscuotono apprezzamento fra i ciclisti. Tra i fattori che le hanno rese così ricercate ci sono la base modulare in gomma, che passa da piatta a conica con il semplice utilizzo di un adattatore a tenuta stagna, tre lunghezze disponibili 40, 70 e 100 millimetri e il tappo in alluminio rosso.

Effetto Mariposa ha aggiornato queste valvole. Oltre alla versione in argento con tappo rosso è stata aggiunta una versione completamente nera che ha una funzionalità in più nel tappo di alluminio. Ora lo si può usare come chiave per serrare il meccanismo delle valvole, sempre mantenendo il peso al minimo. Per quanto riguarda le misure, sono sempre disponibili le tre diverse lunghezze per accontentare tutte le esigenze. Le valvole tubeless nere sono ora standard anche con i Caffèlatex Tubeless Kit e Caffèlatex Tubeless Strips.

Valvola Caffélatex Effetto Mariposa
Il nuovo tappo può essere usato per stringere la valvola
Valvola Caffélatex Effetto Mariposa
Il nuovo tappo può essere usato per stringere la valvola

Quale lunghezza?

Da valutare bene la lunghezza della valvola in base all’altezza del cerchio, che cambia se si usa l’adattatore conico o meno. Ad esempio, la valvola da 70 millimetri si potrà usare con cerchi che hanno un’altezza che va da 34 a 64 millimetri con l’adattatore e con cerchi di altezza che va da 37 a 67 millimetri senza l’adattatore. Da Effetto Mariposa ci hanno comunicato che l’uso dell’adattatore conico è richiesto nel caso in cui il foro della valvola sia leggermente più largo dei canonici 6,5 millimetri oppure nei casi in cui il cerchio sia un po’ più profondo della media.

Misure cerchio e valvole
Le diverse corrispondenze fra misure di altezza cerchio e di lunghezza delle valvole
Misure cerchio e valvole
Le diverse corrispondenze fra misure di altezza cerchio e di lunghezza delle valvole

Più largo, più protezione

Un’altra novità riguarda i nastri protettivi trasparenti Shelter, che sono al momento declinati in tre diversi spessori: Shelter Off-Road da 1,2 millimetri, Shelter Road da 0,6 millimetri e Shelter ZeroDue da 0,2 millimetri. Tutte le versioni sono disponibili in rotoli da 1 o 5 metri di lunghezza.
La novità sta nella larghezza dei rotoli, che fino ad ora ha avuto uno standard di 58 millimetri. Una misura che era considerata sufficiente per proteggere la maggior parte dei telai. L’evoluzione delle biciclette ha portato ad avere telai con tubi obliqui, e non solo, molto generosi. Inoltre, anche le e-bike necessitano di un formato di Shelter più largo.
Il risultato è che Effetto Mariposa ha aggiunto l’opzione “Wide” per qualsiasi tipo di Shelter, con una larghezza che ora è di 80 millimetri.

Shelter Effetto Mariposa
Lo Shelter nella nuova larghezza Wide
Shelter Effetto Mariposa
Lo Shelter nella nuova larghezza Wide da 80 millimetri

Capitolo prezzi

Per quanto riguarda i prezzi delle valvole, si parte dai 16 euro per la coppia dalla lunghezza di 40 millimetri fino ai 34 euro per quelle da 100 millimetri, con la via di mezzo da 70 millimetri a 28 euro.

I prezzi dello Shelter ZeroDue 0,2 Wide da 1 metro è di 22 euro, da 5 metri di 62 euro, mentre per lo Shelter Road da 0,6 Wide da 1 metro il prezzo è di 30 euro e da 5 metri di 88 euro. Per chi fosse interessato allo Shelter Off-Road 1,2 Wide i prezzi sono di 30 euro per 1 metro e di 88 euro per 5 metri.

effettomariposa.eu

craveropaolo.it

ciclifina.it

dsb-bonandrini.com

Schwalbe One classic

Schwalbe One disponibile in due versioni

04.01.2021
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Il marchio tedesco, fra i leader nel settore dei pneumatici per biciclette, ha in gamma la copertura Schwalbe One. Questo pneumatico è disponibile sia nella versione Tube Type, vale a dire il copertoncino con la camera d’aria, che nella versione TLE Tubeless Easy.

Prestazioni migliori

A detta di Schwalbe le migliori prestazioni in termini di grip, scorrevolezza e comodità vengono offerte dalla versione Tubeless Easy. Non è un segreto che il marchio tedesco sia stato fra i primi a credere nelle migliori prestazioni che può offrire il tubeless.

Per quanto riguarda lo Schwalbe One, questo è provvisto di mescola Addix che assicura elevate prestazioni ed è molto resistente ed affidabile. Un aspetto sottolineato da Schwalbe sono le ottime prestazioni anche in condizioni di strade umide. Il pneumatico One TLE è dotato di tecnologia MicroSkin, che avvolge l’intera carcassa, rendendo possibile il corretto funzionamento Tubeless Easy anche per i pneumatici ad alte pressioni. Inoltre, la tecnologia MicroSkin concorre a migliorare la protezione contro i tagli, infatti viene usata anche per le gomme Gravel e da Cross. La protezione contro le forature è data anche dalla tecnologia RaceGuard, che si concretizza nell’utilizzare due strati di tessuto di nylon incrociato in modo da ottenere una carcassa da 67 EPI.

Lo Schwalbe One TLE è disponibile nella versione pieghevole nelle misure da: 25, 28 e 30 millimetri di larghezza.

Schwalbe One Balck
Il pneumatico One in versione Black
Schwalbe One black
Il pneumatico One in versione Black

Il tuttofare di Schwalbe

Lo Schwalbe One Tube Type offre velocità, affidabilità ad alti livelli e viene definito il “tuttofare” per eccellenza. La mescola Addix e la protezione RaceGuard richiamano quelle della versione tubeless, mentre è leggermente diversa la tecnologia Skin all’interno della carcassa.
Lo Schwalbe One Tube Type è disponibile nella versione pieghevole nelle misure da: 23, 25, 28 e 30 millimetri di larghezza, mentre nella versione rigida è disponibile solo nella misura da 25 millimetri.

I prezzi sono di euro 54,90 per il One TLE, di euro 39,90 per il One Tube Type pieghevole e di euro 29,90 per il One Tube Type rigido.

schwalbe.com

Deda Elementi Alanera sopra

Ruote e manubri, sentiamo cosa ci dice Deda Elementi

23.12.2020
5 min
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Abbiamo parlato con Davide Guntri, Responsabile dei Team di Deda Elementi per chiedergli quali evoluzioni tecniche ci saranno nel 2021 in tema di manubri e ruote. Deda Elementi è un’azienda che investe molto sulla ricerca e sviluppo per lanciare nuove soluzioni tecniche con cui rifornisce diverse squadre come: UAE Team Emirates, Lotto Soudal, Bardiani, Androni, Caja Rural, Gazprom e Sangemini.

Pesi sempre più bassi

Negli ultimi anni le ruote e i manubri hanno avuto un grande sviluppo tecnico e ancora non si è trovato un punto di arrivo.
«In Deda Elementi abbiamo costruito una bella squadra che fa ricerca e sviluppo – inizia così Davide Guntri – insieme a me, che mi occupo dei team che riforniamo, ci sono il disegnatore e l’ingegnere con cui progettiamo e sviluppiamo i prodotti che a me piace anche testare. E poi ci sono i feedback dei corridori che per noi sono fondamentali».

Che novità ci dobbiamo aspettare per il 2021? «Guardate, il mercato sta andando molto bene. Abbiamo continue richieste e non riusciamo a soddisfare tutti. Tra l’altro iniziano ad esserci problemi nel trovare il carbonio e i tempi di molti fornitori, soprattutto orientali, sono diventati lunghissimi. Quindi non sappiamo quando riusciremo a soddisfare tutta la domanda. Ultimamente abbiamo iniziato a collaborare anche con delle aziende europee per quanto riguarda la produzione di cerchi di altissima gamma con risultati che sembrano essere molto interessanti».

Le nuove ruote Trenta2 che saranno in dotazione alla Bardiani
Le nuove ruote dal profilo basso Trenta2 che saranno in dotazione alla Bardiani

Questa affermazione di Davide Guntri ha acceso la nostra curiosità e abbiamo cercato di capire quali novità potrebbero arrivare.

«Vi posso solo dire – risponde – che potremo risparmiare 30 grammi su un singolo cerchio, che fanno 60 grammi su una coppia di ruote. Non sono pochi. Pensate che stiamo ultimando anche i nostri nuovi mozzi completamente sviluppati e prodotti da noi che sono 100 grammi più leggeri rispetto a quelli precedenti. Se consideriamo che si possono limare altri grammi sui raggi, potremo arrivare ad un alleggerimento di che si aggira sui 200 grammi su una coppia di ruote. E’ un risultato notevole».

Tubeless o copertoncini?

Le ruote sono proprio uno dei componenti che ha subito l’evoluzione più grande. Ma al momento quali caratteristiche deve avere una ruota di ultimissima generazione?
«Sapete che adesso si è aperto il dibattito – continua Davide Guntri – se sia meglio il tubeless o, come sostiene Specialized, il copertoncino. Alcuni dicono che il futuro è il tubeless, mentre altri puntano sulla camera d’aria. Io sono per avere la ruota più leggera possibile con il copertoncino. E’ una mia opinione personale, però penso che già eliminando il dente all’interno del cerchio, che serve per montare i tubeless, togli 20 grammi a ogni ruota».

Ma non è solo una questione di peso: «Quando buchi, finché il foro è piccolo, il tubeless funziona. Se il liquido non riesce a chiudere il foro iniziano i problemi. Devi montare la camera d’aria, perdi un sacco di tempo, ti sporchi e devi sversare da qualche parte il liquido sigillante, il che non è il massimo a livello ambientale. Ho provato i tubeless e io tutta questa differenza con i copertoncini non la sento. Un conto sono i professionisti che nelle cronometro montano il tubeless all’anteriore e il tubolare al posteriore per guadagnare qualche decimo di secondo ogni chilometro. Per gli amatori il discorso è diverso».

La SL 45 Disc sarà la ruota a profilo più alto in dotazione alle squadre per il 2021
La SL 45 Disc sarà la ruota ad alto profilo che Deda Elementi fornirà alle sue squadre

Il canale largo

Ma non c’è solo il peso nel definire le prestazioni: «Una ruota moderna deve avere il canale del cerchio largo, noi adesso arriviamo a 21 millimetri interni. Penso che però non potremo allargare i canali all’infinito, altrimenti non ci passiamo più nei telai. Secondo me la larghezza di 21 millimetri del cerchio con copertoncini da 25 o 28 millimetri con pressioni basse di gonfiaggio sia l’ottimo. Si ha un ottimo comfort e scorrevolezza».

Capitolo manubri

L’altro componente che si è evoluto è il manubrio: «Guardate, per i manubri posso dire che è venuto Trentin qualche giorno fa e abbiamo sviluppato una nuova forma della curva Vinci. Il lavoro fatto è stato talmente buono che lanceremo questa nuova forma più arrotondata nella zona della curva anche sul mercato».

Il manubrio e l’attacco Vinci che presenterà delle novità
Il manubrio e l’attacco Vinci presenterà delle novità per il 2021

Tutto made in Deda Elementi

Una curiosità che abbiamo voluto chiedere a Davide Guntri è se Deda Elementi produce manubri o ruote anche per altri marchi.

«In realtà no – dice abbiamo molti accordi per rifornire i primi montaggi ma non produciamo per altri. L’unica cosa che facciamo è quella di far provare ai marchi di telai che ce lo chiedono, delle nostre ruote con certe caratteristiche tecniche. Se le ruote piacciono allora le possiamo personalizzare nella grafica che ci richiedono».

Infine, Guntri mette in evidenza una tendenza: «Per quanto riguarda la produzione dei manubri, negli anni passati molti marchi di telai hanno lanciato il loro manubrio, mentre ultimamente stanno tornando a montare dei prodotti fatti dalle aziende specializzate come noi. Penso che sviluppare dei manubri integrati e sempre più aerodinamici sia complicato. A parte i grandi colossi come Specialized, Trek o Pinarello, sia difficile per molto marchi continuare a sviluppare certi prodotti. Noi facciamo solo questo e penso che i nostri prodotti, come quelli di altre aziende come noi, siano migliori in termini di prestazioni e anche di cura estetica»

Schwalbe Pro One

Lo Schwalbe Pro One si fa in tre

07.11.2020
< 1 min
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Schwalbe ha lanciato di recente il nuovo Schwalbe Pro One. L’obiettivo è quello di migliorare la velocità, la leggerezza e la sicurezza. La nuova versione non è il risultato di un’evoluzione della precedente, ma bensì un concetto del tutto nuovo. Il marchio tedesco offre tre versioni diverse per soddisfare i gusti di tutti i ciclisti.

La nuova gamma è composta da: Pro One tubeless Easy, Pro One Tube Type e Pro One TT Tubeless Easy. Il primo è stato concepito per un utilizzo senza camera d’aria e offre le prestazioni migliori. Realizzato con la mescola Addix Race Multi Compound ha un peso di 245 grammi nella misura da 25 millimetri. Rispetto alla versione precedente vanta una resistenza al rotolamento inferiore del 13% e una tenuta in curva maggiore del 22%.

Il Pro One Tube Type è per chi preferisce utilizzare ancora la camera d’aria. Realizzato con la mescola Addix Race Multi Compound ha un peso di 235 grammi nella misura da 25 millimetri. La resistenza la rotolamento, rispetto alla versione precedente, è stata migliorata del 13% con una tenuta in curva migliorata del 22% e una maggiore protezione contro le forature incrementata del 30%.

Il Pro One TT Tubeless Easy è il più leggero in quanto è dedicato ai velocisti e agli atleti del triathlon. La mescola Addix Race Single Compound ha permesso di spingere al limite le prestazioni per le gare contro il tempo e il triathlon. Il peso è di 205 grammi in misura da 25 millimetri e rispetto al Pro One Tubeless Easy scorre più facilmente del 21%. Con un prototipo di questo pneumatico Patrick Lange ha vinto l’Ironman World Championship nel 2018.

Prezzi di euro 69,90 Pro One TLE, euro 69,90 Pro One TT e di euro 59,90 Pro One Tube Type

schwalbe.com

Vittoria Air liner Gravel

Air-Liner Gravel, l’inserto per pneumatici di Vittoria

31.10.2020
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Il mondo gravel è in continua espansione, sia per il numero di praticanti e sia per i modelli di biciclette specifiche. Questa tendenza non può non comportare l’introduzione di nuove soluzioni tecniche per migliorare le prestazioni come l’Air-Liner di Vittoria.

Dopo il successo dell’Air-Liner per Mtb, Vittoria ha pensato bene di allargare il campo di utilizzo realizzando un inserto innovativo per i pneumatici gravel. L’obiettivo è migliorare le performance degli attuali sistemi di coperture tubeless che lavorano con aria e lattice. Per inserirlo basta fare la stessa operazione che si effettua con una normale camera d’aria. Air-Liner Gravel è studiato per lavorare con i sistemi tubeless e con valvole a 3 vie, ma nella confezione sono incluse valvole a 5 vie per un flusso d’aria maggiore. Si può usare tranquillamente il liquido sigillante, anche se Vittoria consiglia l’uso di prodotti senza ammoniaca.

I vantaggi che derivano dall’uso di Air-Liner Gravel sono molteplici: protezione, controllo, prestazione e durata. L’inserto protegge le ruote e i pneumatici attutendo i colpi che avvengono all’interno del copertone. Il controllo migliora in quanto la presenza dell’inserto diminuisce il volume d’aria all’interno del pneumatico, e questo porta ad una maggiore aderenza al terreno. Le prestazioni migliorano in quanto Air-Liner Gravel aumenta la stabilità laterale senza ridurre il grip e l’aderenza. Infine, la durata è assicurata dal polimero con cui è realizzato. In condizioni normali può durare fino a 2.000 ore, oppure 1 ora completamente senza aria.

Air-Liner Gravel è compatibile con ruote fino a 29” ed è disegnato in modo da essere tagliato in base al diametro desiderato. Il peso è di 47 grammi.

vittoria.com

Bontrager RSL 37

Le ruote sulle strade del Giro d’Italia (2ª parte)

24.10.2020
4 min
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Continua la nostra analisi delle ruote utilizzate al Giro d’Italia. Nella prima parte abbiamo visto i modelli ad alto profilo partendo dalle Roval Rapide CLX 50 fino alle Cadex 42 Tubolar. Ora analizziamo le ruote con i profili più bassi. Una famiglia orientata alla ricerca del minor peso e più adatte alle strade in salita.

Le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale
In primo piano le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale

Cerchi medi bassi per le salite

Con un profilo di 40 millimetri le Mavic Cosmic Pro Carbon SL accompagnano i corridori del Team Ag-2r La Mondiale. Queste ruote sono disponibili in due versioni: per tubolare e UST, il sistema tubeless di Mavic. La versione UST fa registrare un peso di 1.490 grammi. L’azienda francese sottolinea che grazie al sistema UST si ha un risparmio di 40 grammi rispetto a una ruota tradizionale con camera d’aria. La versione per tubolare pesa 1.410 grammi. Entrambe le varianti hanno un cerchio con un profilo NACA che migliora l’aerodinamica e la stabilità in caso di vento laterale. I raggi a forma ellittica concorrono a migliorare l’impatto con l’aria. La larghezza esterna del cerchio è di 25 millimetri.

Le Fulcrum Speed 40T DB della Cofidis
Le Fulcrum Speed 40T DB in dotazione ai corridori della Cofidis

Anche le Fulcrum Speed 40T della Cofidis hanno un’altezza del cerchio di 40 millimetri con una larghezza esterna di 24,5 millimetri e un peso di 1.320 grammi. I mozzi sono in alluminio con cuscinetti ad alta scorrevolezza CULT. Queste ruote sono realizzate tramite la tecnologia Two-to-One che permette di avere meno raggi. Il vantaggio è che si risparmia peso e si hanno minori flessioni nei momenti di massimo sforzo. I raggi sono in acciaio con profilo arrotondato.

Le Metron 40 SL Disc della Bahrain-McLaren
Le Vision Metron 40 SL Disc in dotazione alla Bahrain-McLaren spiccano per la versatilità

I corridori del Team Bahrain-McLaren sono equipaggiati con ruote Vision della gamma Metron. Per la precisione possono fare affidamento sulle Metron 40 SL Disc con un profilo del cerchio arrotondato per ricercare la migliore efficienza aerodinamica. Anche i raggi sono pensati per la velocità, infatti hanno una forma piatta. Le Metron sono sviluppate tramite test in galleria del vento e analisi CFD. Il canale interno di 19 millimetri permette di montare pneumatici larghi di misura da 25 millimetri in su. I mozzi con sistema P.R.A. facilitano la scorrevolezza della ruota e una durata nel tempo maggiore. Il peso è di 1.350 grammi nella versione per tubolare.

Grafica accattivante per le Ursus Miura TS37 Evo
Le Ursus Miura TS37 Evo Disc ben visibili grazie alla grafica accattivante

Con 37 millimetri di profilo le Ursus Miura TS37 Evo Disc accompagnano le imprese dei corridori della Vini Zabù KTM. Il cerchio è un monoscocca di carbonio UD con larghezza esterna è di 24 millimetri. Il peso della ruota anteriore è di 650 grammi, mentre la posteriore si ferma a 780 grammi per un totale di 1.430 grammi. I mozzi hanno cuscinetti ad elevata scorrevolezza SKF. I raggi a testa dritta sono in acciaio al carbonio.

Le Corima WS 32 Black DX dell’Astana
Le Corima WS 32 Black DX del Team Astana con profilo da 32 millimetri

I corridori del Team Astana utilizzano ruote Corima WS 32 Black DX. La versione per tubolare ha un profilo di 32 millimetri con una larghezza di 26 millimetri. Il cerchio in carbonio ha una finitura 3K. Il peso della ruota anteriore è di 645 grammi, mentre la posteriore fa fermare l’ago della bilancia a 775 grammi.

La Trek-Segafredo monta ruote Bontrager, fra le quali spiccano le Aeolus RSL 37. Realizzate in carbonio OCLV di livello RSL che offre leggerezza e maggiore resistenza. Il profilo del cerchio è di 37 millimetri, che a detta dei tecnici Bontrager garantiscono ottime prestazioni anche nei tratti veloci. La larghezza esterna del cerchio è di 28 millimetri, adatta a coperture larghe. I mozzi sono i DT Swiss 240s e i raggi sono i DT Aerolite sempre del marchio svizzero. Il peso è di 1.325 grammi.

Cadex 42 tubolar

Le ruote sulle strade del Giro d’Italia

23.10.2020
4 min
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Nel ciclismo moderno l’efficienza aerodinamica e la scorrevolezza sono diventati i fattori più importanti da ricercare, quasi più della leggerezza. In quest’ottica le ruote hanno acquisito una grandissima importanza. Non è un caso che i corridori cambiano il tipo di ruote in base al percorso o alle condizioni climatiche. Questo permette di variare l’assetto delle biciclette, potremo dire che lo stesso telaio offre sensazioni diverse in base alle ruote che si montano. Noi di bici.PRO abbiamo dato uno sguardo alle ruote usate dai team al Giro d’Italia.

Ruote per tutti

Un elemento che ci è saltato subito all’occhio è che non ci sono ruote particolari o fatte su misura, ma sono tutti modelli che si trovano in commercio. Questo è dovuto a più fattori, innanzitutto la qualità dei materiali moderni, i processi produttivi evoluti e la ricerca e sviluppo sempre più spinta. Inoltre bisogna ricordare che i telai e i componenti che usano i professionisti devono essere per regolamento materiali che si trovano in commercio. Quindi non vedremo più la ruota fatta solo per il singolo corridore come avveniva fino ad alcuni anni fa.

Le Roval Rapide CLX 50 della Deceuninck Quick-Step
Le Roval Rapide CLX 50 in dotazione alla Deceuninck Quick-Step e la Bora-Hansgrohe

Cerchi alti e larghi

Partiamo dalle ruote con profili più alti, fra queste spiccano le Roval Rapide CLX 50 in dotazione alla Bora-Hansgrohe e alla Deceuninck-Quick Step. Queste ruote vantano un profilo differenziato di 51 millimetri all’anteriore e 60 millimetri al posteriore con un peso rispettivamente di 649 e 751 grammi per un peso complessivo di 1.400 grammi. La larghezza del canale interno è di 21 millimetri per entrambi i cerchi. Il mozzo è Roval con cuscinetti DT Swiss EXP. Le Roval sono disponibili per solo copertoncino e freno a disco.

Le Enve 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling
Le Enve 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling con profili differenziati

Profili differenziati anche per le Enve SES 5.6 in dotazione alla NTT Pro Cycling. In questo caso oltre al profilo diverso c’è anche la larghezza del canale differente. La ruota anteriore ha un’altezza di 54 millimetri con una larghezza del canale esterno di 29 millimetri, mentre per la posteriore il profilo è di 63 millimetri con una larghezza di 28 millimetri. C’è da dire che la larghezza del canale interno è di 19 millimetri per entrambe le ruote. La scelta dei profili e della larghezza esterna diversi è fatta per migliorare l’aerodinamica soprattutto in caso di vento laterale. Il peso nella versione tubolare è di 1.372 grammi.

Le Black Inc Sixty sono ruote dal profilo di 56 millimetri
Le ruote Black Inc Sixty con profilo da 56 millimetri in dotazione alla Israel Start Up Nation

Alto profilo anche per le Black Inc Sixty in dotazione al Team Israel Start Up Nation. In questo caso il profilo è 56 millimetri per entrambe le ruote con una larghezza esterna del cerchio di 30 millimetri, che diventano 21 interni. La forma del cerchio è stata ideata per lavorare aerodinamicamente al meglio con pneumatici da 25 e 28 millimetri di larghezza. Il peso è di 1.575 grammi.

Le Bora One 50 di Campagnolo con raggiatura G3
Le Bora One 50 di Campagnolo hanno una raggiatura G3 tipica del marchio italiano

Profilo da 50 millimetri per le Campagnolo Bora One della Lotto Soudal. Le ruote italiane hanno una larghezza esterna del cerchio di 24,2 millimetri e sono disponibili sia per tubolare che per copertoncino/tubeless. Le prime pesano 1.348 grammi, mentre le seconde si attestano a 1.507 grammi. Il mozzo monolitico in alluminio è dotato di cuscinetti USB (Ultra Smooth Bearings). Da sottolineare la raggiatura G3 alla ruota posteriore tipica di Campagnolo.

Le Zipp 303 NSW con la superficie stile pallina da golf
Le Zipp 303 NSW vantano una superficie che richiama la forma delle palline da golf

Profilo leggermente più basso per le Zipp 303 NSW in dotazione al Team Movistar. Queste ruote vantano un’altezza di 45 millimetri con il profilo innovativo NSW (Net Speed Weaponry) dotato della tecnologia ABLC Sawtooth. In pratica si tratta del rivestimento fatto come una pallina da golf. Questo permette di migliorare la resistenza e la stabilità in caso di vento laterale, in quanto si creano dei mini vortici sulla superficie del cerchio. La larghezza esterna del cerchio è di 28,5 millimetri per un peso di 1.425 grammi.

Il Team CCC ha in dotazione le ruote Cadex 42 Tubolar con un cerchio dalla forma pensata per massimizzare l’aerodinamica e la velocità. Il profilo è di 42 millimetri con una larghezza esterna di 23 millimetri. I raggi sono in carbonio con profilo aero e i mozzi sono sempre di Cadex ad alta scorrevolezza. Peso di 1.242 grammi. Oltre alla versione tubolare c’è anche quella per copertoncino/tubeless dal peso di 1.327 grammi.

Vittoria e la “sfida” del tubeless

27.09.2020
2 min
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Da quest’anno Vittoria è tornato ad essere un marchio del tutto italiano. Si progetta e si testa a Brembate. E non a caso l’azienda bergamasca è sponsor della nazionale italiana. Il suo bus trasporta gli azzurri negli eventi in cui sono impegnati, come ai recenti mondiali di Imola.

Dario Acquaroli, due volte iridato nella Mtb, ci racconta dell’azienda per la quale lavora dal 2013.

Sezioni sempre più larghe

«Il mercato e lo sviluppo seguono il mondo dei professionisti. Oggi la tendenza è quella di aumentare la sezione delle gomme. Si è passati dagli standard da 19 millimetri di fine anni ’90 ai 25 millimetri attuali. E molti stanno utilizzando i 28 millimetri. Non solo, ma con i telai per freno a disco si è creato lo spazio anche per gomme fino a 32 millimetri. Ne guadagnano la tenuta, la scorrevolezza e l’aerodinamica. Con i cerchi per freni a disco inoltre ci si sta spostando sempre più sul tubeless».

Il Vittoria Speed, nato per le crono, è sempre più utilizzato anche su strada dai professionisti
Vittoria Speed, nato per le crono, è utilizzato anche su strada

Carcassa in cotone, mescole sofisticatissime (ogni compound è l’insieme di almeno 60 elementi), tutto ciò fa sì che l’aumento di peso incida davvero poco. Soprattutto se si tiene conto del miglioramento della scorrevolezza.

Più scorrevolezza, meno forature

E Acquaroli insiste proprio sulla scorrevolezza: «Abbiamo macchinari che registrano ogni cosa. Quando abbiamo realizzato il primo copertoncino abbiamo subito notato che migliorava molto la scorrevolezza. La camera d’aria crea attrito e lo stesso vale per il tubolare».

«La Mtb è il pilota per le tecnologie delle gomme», riprende il responsabile di Vittoria. «In Mtb il tubeless è arrivato 20 anni fa, la strada lo sta scoprendo solo recentemente. Questa tipologia di gomma è interessante per molti aspetti. Diminuiscono anche le forature grazie al maggior volume d’aria presente nella gomma. Noi ne registriamo sempre meno durante le gare dei pro’: l’80 per cento in meno da quando si usa il 25 millimetri. C’è bisogno di un po’ più di manutenzione. Bisogna inserire il liquido antiforatura all’interno della gomma, ma non è nulla di complesso».

Tubeless messi sotto stress

Tuttavia non è facile produrre un tubeless da strada perché deve sopportare pressioni maggiori rispetto a una gomma destinata alla Mtb.

«Nella Mtb si lavora con pressioni inferiori ai 2 bar», conclude Acquaroli. «Su strada si parla di 6-8 bar e sono parecchi perché non stalloni e il cerchietto della gomma resti ben saldo alla spalla del cerchio. I nostri copertoni sono certificati per 9 bar, ma questo significa che lo testiamo almeno al doppio, 18-20 bar».