Le Giant SLR1 non hanno solo una grafica rinnovata, ma sono il risultato di una serie di sviluppi che toccano cerchio, raggiatura e mozzo. Il primo è full carbon e hookless, i raggi sono Sapim con incroci differenziati ed il mozzo posteriore adotta le due ruote dentate contrapposte. Entriamo nel dettaglio.
Giant SLR1 con profilo da 36
Questa tipologia di ruote Giant sono il simbolo di una famiglia di prodotti che troveremo massicciamente tra qualche tempo. Sono le ruote con la tecnologia hookless, ovvero con le pareti (del cerchio) interne dritte, sprovviste di quell’uncino per l’ingaggio del copertoncino e del tubeless.
Giant è tra i primi ad utilizzare questo sistema anche in ambito road. La tecnologia hookless viene mutuata dalla mtb e proprio nell’off road ha praticamente sostituito proprio i cerchi tubeless nativi. Un cerchio con design hookless è caratterizzato da un valore alla bilancia inferiore (a parità di prodotto con quelli tradizionali), ha un canale interno più largo e permette di sfruttare pneumatici con una sezione maggiore, oltre a pressioni di esercizio più basse. Gli pneumatici tubeless road di ultimissima generazione sono compatibili anche con i cerchi hookless.
La zona interna vicino alla valvola Il cerchio hookless Il cerchio hookless ha le pareti dritte
La zona interna vicino alla valvola Il cerchio hookless Il cerchio hookless ha le pareti dritte
Come sono costruite
Le Giant SLR1 hanno il cerchio full carbon da 36 millimetri di altezza, con il canale interno da 22,4, piuttosto largo. La larghezza complessiva è di 26 millimetri, per uno shape non eccessivamente spanciato. La ruota ha il nastro tubeless e la valvola già inseriti.
I nipples sono esterni e i raggi (Sapim CX-Ray) hanno il corpo piatto. Sono 24 per ruota con incroci diversi: quella anteriore abbina quella radiale e l’incrocio in seconda, quella posteriore in seconda da ambo i lati, tutte con tensioni specifiche, per fornire un bilanciamento ottimale. Nella zona dell’incrocio i profilati si sfiorano, ma non si toccano.
I mozzi sono in alluminio e hanno due flange rialzate (lato disco per quella davanti, lato pignoni per quella dietro). Entrambi hanno i cuscinetti sigillati, ma quello posteriore ha due ruote dentate contrapposte e il corpetto della ruota libera viene rimosso con un semplice gesto. Un RachetSystem vero e proprio.
I numeri delle Giant SLR1
Abbiamo rilevato un peso di 1.415 grammi la coppia, con nastro tubeless e valvole inserite, un valore molto buono se consideriamo un prezzo di listino inferiore ai 1.200 euro e un pacchetto ben fatto in ogni sua parte.
Il corpetto della ruota libera, semplice da estrarre L’ingranaggio interno con due ruote dentate contrapposte La raggiatura davanti, incrociata lato disco, radiale all’opposto
Il corpetto della ruota libera, semplice da estrarre L’ingranaggio interno con due ruote dentate contrapposte La raggiatura davanti, incrociata lato disco, radiale all’opposto
Le nostre impressioni
Di sicuro una ruota con cerchio hookless, ad oggi, è qualcosa che va “fuori dalla norma” in ambito road, una categoria che solo di recente ha iniziato a metabolizzare i tubeless. Ci troviamo ad argomentare un sistema particolarmente efficiente, comodo e scorrevole, gratificante nel design e ampiamente sfruttabile.
La Giant SLR1 è una ruota che fa collimare un buon comfort ad una scorrevolezza di ottimo livello (noi l’abbiamo equipaggiata con pneumatici da 28 millimetri di sezione) ed è facile da guidare. Non è mai nervosa, è perfettamente bilanciata ed è praticamente immune alle folate laterali. Non è perentoria nelle accelerazioni e nei cambi di ritmo, ma è progressiva.
Per sfruttare a pieno le potenzialità binomio hookless/gomma grande è necessario capire al meglio come gestire le pressioni degli pneumatici. Questo aspetto è fondamentale per chi non ha mai utilizzato un comparto tubeless. Le prime pedalate portano a sensazioni contrastanti: può sembrare di aver gonfiato troppo, o troppo poco. I 22 millimetri e mezzo del canale, non sono pochi e devono trovare un giusto riscontro anche nella gestione della pressione della gomma, considerando che l’interfaccia ottimale è uno pneumatico da 28 millimetri di sezione.
Lo pneumatico tende ad allargarsi e diventa da 30 Il mozzo posteriore con gli incroci in seconda dei raggi
Lo pneumatico tende ad allargarsi e diventa da 30 Il mozzo posteriore con gli incroci in seconda dei raggi
Le considerazioni di Fausto Oppici
«Quando si è abituati a lavorare con i tubeless tradizionali- ci dice Fausto Oppici, meccanico del Team Bike Exchange – pneumatici e cerchi, non ci sono grosse differenze, perché il metodo di montaggio è identico. Considerando inoltre che questi cerchi hookless di Giant sono davvero ben fatti. I nostri corridori li hanno utilizzati in diverse occasioni e non sono mai stati riscontrati dei problemi, anzi. Bisogna sottolineare la tenuta ottimale della pressione (fattore che peraltro abbiamo notato anche noi nel corso del test, ndr). Lo pneumatico tallona facilmente – continua Oppici – e talvolta non è neppure necessario il compressore per dare il primo colpo».