Quintana alla Movistar? Il segreto di Pulcinella…

29.10.2023
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Avevamo ascoltato per l’ultima volta le parole di Nairo Quintana durante la conferenza stampa in cui ribadì la sua voglia di tornare ad essere un corridore. La squalifica dal Tour de France del 2022 per l’uso del Tramadol aveva portato alla rottura del contratto (appena rinnovato) da parte dell’Arkea-Samsic alla vigilia della Vuelta e sul colombiano si era abbattuta la maledizione dell’UCI: nessun team lo avrebbe più preso.

Il Tramadol è un analgesico oppioide piuttosto diffuso, vietato nelle competizioni dal 2019. Nairo ha sempre detto di averlo assunto per combattere i postumi della caduta in avvio di Tour. La sanzione, in caso di positività, è la squalifica dalla corsa, ma nulla di più. Il colombiano avrebbe potuto correre la Vuelta e andare avanti, ma la squadra lo fermò e il Tas non se la sentì di sconfessare l’UCI.

«Voglio tornare a gareggiare – aveva ugualmente detto Nairo – mettere il numero, sentire l’esigenza di rispondere a una squadra, il dolore alle gambe per la fatica, ma anche la soddisfazione della vittoria o di aver dato il massimo fino al traguardo, voglio questo. Ne ho bisogno perché la competizione è in me, ma ho anche bisogno di un ambiente migliore per poter essere calmo e concentrato su di essa».

Nel 2022, Quintana ha chiuso il Tour al sesto posto, ma il risultato è stato cancellato a causa del Tramadol
Nel 2022, Quintana ha chiuso il Tour al sesto posto, ma il risultato è stato cancellato a causa del Tramadol

Atleta e imprenditore

E’ passata una stagione e si è verificato quello che è sembrato a lungo una sorta di segreto di Pulcinella. Dopo varie ipotesi fra cui l’Astana, Quintana torna al Movistar Team, la squadra in cui divenne professionista e in cui ha scritto le più belle pagine della sua storia sportiva: contratto di un anno. Nel frattempo però, Nairo non è stato con le mani in mano. E se la quotidianità degli allenamenti in solitudine è stata particolarmente pesante, altrettanto fervida è stata la sua attività imprenditoriale.

Sul sito nairo.com.co si possono acquistare capi di abbigliamento specializzati per il ciclismo e per il tempo libero. C’è poi la Granfondo Nairo Quintana, che si svolgerà dal 24 al 26 novembre a Santander (Colombia) mentre proprio in questi giorni si sta correndo l’edizione messicana. E poi ci si sposta sul fronte della ristorazione, con il Cafè 9.3 Concept Store, situato in una delle zone più esclusive di Bogotà, in cui si mostra la magia della Colombia attraverso gusto, moda e immagini. 

Infine El Parche de Nairo, una delle iniziative più recenti: un ristorante a tema che si trova a Bogota, a Muebles Guaymaral. Al suo interno, i ciclisti e gli altri avventori potranno trovare cibo tipico colombiano, un’officina per biciclette, parcheggio per auto e biciclette, ma anche abbigliamento sportivo e accessori per biciclette.

Ritorno a casa

Quintana ha 33 anni e ha vestito la maglia della Movistar dal 2012 al 2019. Impossibile dimenticare i suoi scatti davanti a sua maestà Chris Froome nel Tour del debutto (2013), come pure la vittoria al Giro d’Italia 2014 (foto di apertura), la Vuelta 2016 e i tre podi del Tour (2013, 2015, 2016).

«Sono entusiasta di tornare a casa – ha dichiarato quando ha potuto finalmente raccontare tutto – è stato un anno difficile. Notti senza dormire, tanti giorni di enormi sacrifici, salendo sulla bici e provando ad andare avanti, con la pioggia o con il sole. Però ne è valsa la pena. Non perderò l’occasione. Conosco i valori della squadra, i valori di questo sport. Darò il massimo per fare bene e voglio contribuire perché la Movistar ottenga i risultati migliori».

Durante il 2023, Quintana ha continuato ad allenarsi da solo o nelle gran fondo, ma anche ad Andorra (foto Instagram)
Durante il 2023, Quintana ha continuato ad allenarsi da solo o nelle gran fondo, ma anche ad Andorra (foto Instagram)

La sfinge Unzue

Eusebio Unzue è un dirigente vecchio stampo e se finora aveva tenuto la bocca chiusa deve aver avuto le sue valide ragioni. Non ultima, viene da pensare, l’aver fatto le verifiche necessarie con i piani alti dell’UCI che contro il ritorno di Nairo si erano implicitamente espressi. Forse un anno di purgatorio, come un anno di squalifica, è stato ritenuto sufficiente.

«Devo dire che Nairo – ha spiegato Unzue – è un grande rinforzo. Ha solo 33 anni ed è in forma. Lo so bene, perché non ha mai smesso di allenarsi ad Andorra, dove vive con tutta la sua famiglia e mantiene un ottimo rapporto con Enric Mas, il leader della squadra. Ovviamente lavorerà proprio per lui nei grandi Giri, ma avrà l’opportunità di dimostrare che è ancora un vincente in altre gare».

Per la Movistar, che non è riuscita a prendere Carlos Rodriguez e lavora perché Enric Mas possa arrivare al livello di Vingegaard e Pogacar, l’arrivo di Quintana non è soltanto un’operazione di immagine

La sfida del Ventoux con Froome lanciò Quintana al grande pubblico nel Tour del 2013
La sfida del Ventoux con Froome lanciò Quintana al grande pubblico nel Tour del 2013

L’intesa con Mas

Nairo è un uomo mite, dal fisico esile e il carattere d’acciaio. Negli anni passati non fu facile per gli altri leader convivere con lui, tanto che alla fine la convivenza con Landa non portò i buoni frutti sperati (singolare che entrambi siano passati a fare i gregari!). Ora che avrà per forza più miti pretese e visto che lo stesso Mas non sembra un tipo particolarmente focoso, forse l’unione farà davvero la forza.

«Ringrazio Movistar, Telefónica e il team – ha salutato Quintana – per questa grande opportunità, che aspettavo da tanto tempo. Con il cuore e con le gambe darò tutto, per loro e per i tifosi. Spero che questo ciclo porterà molti successi».

Amore finito tra Quintana e Arkea: si apre la pista Astana?

06.10.2022
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Pur piena di vittorie e piazzamenti di peso, la carriera di Nairo Quintana non è andata come si pensava. L’ultimo episodio, la doppia positività al Tramadol che gli è costata la squalifica dopo il suo ottimo Tour, non ha fatto che appesantirne il finale. Dopo neanche tre mesi di incomprensioni e continui balletti, sebbene proprio durante la Grande Boucle fosse stato annunciato il prolungamento triennale del contratto, il colombiano e la Arkéa-Samsic hanno diviso le loro strade.

Al Tour di quest’anno, Quintana ha centrato il 6° posto, risultato poi cancellato per il tramadol
Al Tour di quest’anno, Quintana ha centrato il 6° posto, risultato poi cancellato per il tramadol

Formidabile a 23 anni

Nairo è un campione, uno di quelli arrivati al successo molto presto (in apertura è ai mondiali di Wollongong, chiusi al 66° posto). Aveva 23 anni quando si affacciò sul palcoscenico del Tour e mise in croce Froome, arrivando secondo. Ne aveva 24 quando vinse il Giro d’Italia. Nel 2016 ha vinto la Vuelta e fino al 2017 non c’è stato un anno in cui non sia salito sul podio di un grande Giro, sommando finora 50 vittorie. Ha ottenuto i risultati migliori con la Movistar e probabilmente avrebbe continuato a farlo se la squadra spagnola fosse stata in grado di gestire la convivenza con Valverde, Landa e Carapaz, perdendoli poi quasi tutti e ritrovandosi con un pugno di mosche.

L’approdo di Quintana alla Arkea-Samsic non è mai parsa la soluzione per lui ideale, anche se i risultati sono venuti e grazie ai suoi piazzamenti e ai punti sommati, la squadra di Emmanuel Hubert dal prossimo anno salirà nel WorldTour.

Un video su Instagram

L’annuncio lo ha dato Nairo in persona venerdì scorso, con un video pubblicato da Tunja sul suo profilo Instagram, che molti di voi avranno visto. Con il consueto sorriso gentile, il colombiano ha annunciato che non avrebbe più indossato i colori della squadra bretone, aggiungendo che avrebbe chiuso in anticipo la stagione per motivi di salute. In realtà, il pretesto è servito per mascherare il divieto di correre fatto scattare dalla squadra, una delle più convinte aderenti a MPCC (il movimento per il ciclismo credibile) per il quale il colombiano aveva dovuto rinunciare alla Vuelta, nonostante non fosse squalificato.

Da questo punto di vista, come si diceva, il matrimonio fra Arkea e Quintana era difettoso sin dall’inizio. Nairo è infatti un soggetto asmatico e nel team di Hubert non ha potuto mai usare prodotti idonei per curarsi. Ecco perché le sue vittorie sono venute nelle giornate di maltempo e la vita si faceva improvvisamente più dura con il caldo e nelle belle giornate.

E’ il 17 agosto, foto ufficiali della Vuelta. Quintana è pronto, ma l’indomani rinuncia. Chaves gli mostra solidarietà
E’ il 17 agosto, foto ufficiali della Vuelta. Quintana è pronto, ma l’indomani rinuncia. Chaves gli mostra solidarietà

Silenzio dalla Francia

«Voglio ringraziare il team Arkéa-Samsic – ha detto – per questi tre anni trascorsi tra alti e bassi, ma a cui ho potuto portare la mia esperienza e punti UCI per consentire loro di accedere al WorldTour il prossimo anno».

Da parte della squadra non sono arrivati commenti, quanto piuttosto un comunicato firmato dal team manager, nel quale si conferma la conclusione del rapporto di lavoro. Peraltro è emerso che il rinnovo triennale del contratto fosse stato annunciato ma non firmato, per cui Quintana lascerà la squadra francese senza nulla da pretendere. Da parte bretone tuttavia, non arrivano altre osservazioni.

Secondo sul Granon alle spalle di Vingegaard: il Tour 2022 di Quintana è stato molto positivo
Secondo sul Granon alle spalle di Vingegaard: il Tour 2022 di Quintana è stato molto positivo

Voci di mercato

Al momento Quintana è in attesa di una decisione del TAS, cui si è appellato contro la squalifica del Tour e di cui ai recenti mondiali ha parlato anche il presidente dell’UCI Lappartient. L’udienza è attesa per il prossimo 12 ottobre, ma anche se il Tribunale arbitrale si pronunciasse in favore dell’UCI, Quintana rimarrebbe spogliato dei piazzamenti del Tour, ma non andrebbe incontro ad altre sanzioni, per cui potrebbe in ogni caso riprendere a correre.

Per questo nei giorni scorsi si sono rincorse prima voci che lo vedrebbero nell’orbita di Ag2R-Citroen oppure dell’Astana. In realtà il team francese si è affrettato a far sapere di non aver avuto alcun contatto con Quintana o il suo agente e di non essere interessato al suo ingaggio, per cui resterebbe aperta la pista della Astana. Anche in questo caso, dopo tre anni in una professional, il trasferimento nel team kazako significherebbe per il colombiano il ritorno in una squadra WorldTour.

Quintana e Lopez sono corregionali, hanno corso entrambi alla Movistar: si ritroveranno in Astana?
Quintana e Lopez sono corregionali, hanno corso entrambi alla Movistar: si ritroveranno in Astana?

La pista Astana

L’Astana non parla, ma basta fare due conti per rendersi conto che ha ancora spazio nella sua rosa per il prossimo anno, mentre con la partenza di Quintana, l’Arkéa-Samsic ha attualmente solo 15 corridori sotto contratto e il risparmio dello stipendio di Quintana permetterà di avere più budget a disposizione.

La squadra kazaka perde Nibali e probabilmente vuole affiancare qualcuno a Lopez per i grandi Giri: l’arrivo di un altro boyacense potrebbe rinforzare il team, a patto che i due colombiani trovino il modo per andare d’accordo.

E così per ora la carriera dello scalatore con la faccia scura come cuoio è al palo, in attesa di una sentenza e di un contratto da firmare. Restano in bacheca le vittorie del Giro e della Vuelta, oltre ai due secondi posti del Tour e le altre nove corse a tappe conquistate. Ma resta soprattutto una vena malinconica per la favola che sempre più si allontana dal lieto fine.

Punti, Covid, Tramadol e… confini: il ciclismo di Lappartient

25.09.2022
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Mentre le ragazze della gara elite erano pronte per partire da Helensburgh, a circa 30 chilometri da Wollongong, il presidente dell’UCI Lappartient ha tenuto la rituale conferenza stampa di ogni mondiale. Avrebbe potuto farlo appena due ore dopo e in sala stampa ci sarebbero stati tutti, ma in questa edizione del mondiale sembra che gli orari siano un problema solo per chi lavora.

Seduto al tavolo dei campioni, Lappartient si è sottoposto a una serie di domande, spesso slegate fra loro, alle quali ha risposto a mano libera, omettendo di soffermarsi su quelle che avrebbero potuto creare imbarazzo. In politica si fa così.

Quintana è stato cancellato dalla classifica del Tour dopo il ritrovamento di Tramadol. Ha fatto ricorso al Tas
Quintana è stato cancellato dalla classifica del Tour dopo il ritrovamento di Tramadol. Ha fatto ricorso al Tas
Cosa pensa del ricorso di Quintana contro la squalifica per uso del Tramadol?

Noi rimaniamo convinti della nostra linea, ma è corretto che si sia appellato. Abbiamo trovato il Tramadol in due diverse tappe e dato che il prodotto degrada molto rapidamente, abbiamo pensato che lo abbia usato più volte. Non si prevede una squalifica dell’atleta, almeno per ora. Ma viene tolto dalla classifica della corsa in cui si verifica la positività. Di certo non si tratta di una sostanza che l’organismo produce da solo. Speriamo che il TAS riconosca la nostra posizione.

Oggi si sono svolte due corse in una: quella delle under 23 e quella delle elite. Quando verranno divise?

Mi sembra già una decisione importante aver creato il titolo per le più giovani. L’idea di far disputare una corsa a sé c’è e verrà messa in pratica nel 2025. Prima non è stato possibile. Prima perché non tutte le nazioni hanno ragazze giovani a sufficienza e poi perché non tutte le città, ad esempio Zurigo 2024, sono disponibili a chiudere il centro per una gara di più.

A Wollongong hanno debuttato le gare per U23 donne (Guazzini ha vinto la crono) dal 2025, dice Lappartient, ci saranno gare autonome
A Wollongong hanno debuttato le gare per U23 donne. Guazzini ha vinto la crono
Che cosa le sembra di questo mondiale così lontano dalla culla del ciclismo?

L’Europa è probabilmente il cuore del nostro sport, ma voglio spingere per una visione più internazionale. Per cui andremo in Africa, poi in Canada ed entro il 2030 in Asia. Qui ci stiamo trovando molto bene. L’organizzazione è piccola, ma il mio telefono non squilla tutti i giorni per segnalare dei problemi e questo significa che ognuno sa cosa fare. I negozi e i ristoranti sono tutti griffati con il logo della corsa, gli atleti sono contenti e di riflesso siamo contenti anche noi.

Come si spiega che qui, nella corsa dell’UCI, non ci sono protocolli Covid e si vive a contatto con gli atleti, mentre in Europa ci sono corse che tengono ancora tutto chiuso?

C’è un dibattito in corso fra i nostri medici e quelli delle squadre. Nonostante sia cambiato l’atteggiamento nei confronti del virus, per cui la positività non porta direttamente alla messa fuori corsa, sono loro i primi a volere un certo rigore. Non è un caso che la maggior parte dei corridori mandati a casa di recente sia risultata positiva a controlli interni.

Ieri il Guardian ha scritto un articolo su un giornalista di Cyclingtips – Iain Treloar – cui è stato rifiutato l’accredito per i mondiali. Lui sostiene che sia avvenuto per le sue critiche all’UCI.

Noi non limitiamo la libertà di stampa, qui ogni testata è gradita (Iain Treloar aveva scritto una serie di pezzi sulle presunte influenze di Igor Makarov nelle politiche dell’Uci e sulla vicinanza della stessa al vecchio presidente del Turkmenistan, accusato per violazione dei diritti umani, ndr). Il regolamento UCI per gli accrediti stampa ne prevede 3 per ogni media e Cyclingtips ha avuto 3 accrediti. Non vedo problemi.

Il sistema dei punti non piace, cambierete qualcosa?

Ci sono discussioni. Non so se esista il sistema perfetto, ma cercheremo di trovare un equilibrio migliore. Ha ragione Hinault: «Per fare punti bisogna vincere le corse». Faremo degli aggiustamenti, se necessario, ma non ci saranno stravolgimenti. E comunque saranno variazioni da introdurre entro il prossimo inverno. Poi inizierà un altro triennio e non si possono cambiare le regole durante il gioco.

Dopo la conferenza, Lappartient si è fermato a parlare con le tivù
Dopo la conferenza, Lappartient si è fermato a parlare con le tivù
Sorpreso delle critiche da parte delle squadre?

Sorpreso che si siano accorte di non essere d’accordo soltanto nel terzo dei tre anni, visto che il sistema è in vigore dal 2020. L’obiettivo è che ogni anno ci siano retrocessioni e promozioni. Gli organizzatori volevano che avvenisse tutto automaticamente, i gruppi sportivi no. Ma una cosa la dico: non si retrocede per un anno nero. Per questo si fa la somma dei tre precedenti. E se sei stato ultimo per tre anni, allora forse c’è un problema. Non vogliamo che il ciclismo sia chiuso come la NBA, lo sport vive di vittorie e sconfitte e noi dobbiamo accettarne le regole.

Non sarebbe il caso di considerare che fra 2020 e 2021 il Covid ha condizionato l’attività?

Se prendiamo il numero delle corse, vediamo che se ne è svolto il 90 per cento. Quindi il Covid ha sicuramente dato fastidio, ma non ha falsato la possibilità di fare punti. Se avessimo spostato di un anno l’entrata in vigore della regola, cosa avremmo potuto dire ad esempio alla Alpecin-Deceuninck che in questi anni si è guadagnata il WorldTour? Poteva fare ricorso e avrebbe vinto.

Questa foto è l’emblema di come la stessa squadra (Movistar Team) sprinti con tre uomini per accumulare punti
Questa foto è l’emblema di come la stessa squadra (Movistar Team) sprinti con tre uomini per accumulare punti
Trova normale che una squadra preferisca mettere tre corridori nei primi 10 piuttosto che provare a vincere?

Ripeto le parole di Hinault, dovrebbero provare a vincere. Non si fanno i punti negli ultimi mesi di tre anni, anche se le distanze sono davvero minime.

Non trova che ci sia squilibrio fra le gare?

Potrebbe sembrare. Ma credo sia giusto che chi non partecipa al Tour de France e vince una corsa di classe 1 abbia un punteggio importante. Perché magari correrà la successiva dopo una settimana, mentre chi è al Tour può fare punti per tre settimane consecutive.

Quando l’addetto stampa Christophe Marchadier ha dichiarato chiuse le domande, Lappartient ha ringraziato, si è alzato e ha risposto alle domande di alcune televisioni, fra cui la RAI con Stefano Rizzato. Poi si è infilato nel sottopasso dello stadio che accoglie il Centro Stampa, tornando alle relazioni e agli incontri di cui è indubbiamente pieno un campionato del mondo.