Teammachine SLR: l’innovazione per tutti firmata BMC

27.02.2025
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BMC ha ripreso il progetto della sua bicicletta da strada più iconica: la Teammachine SLR. Il marchio svizzero alza il livello e lo standard per quanto riguarda il mondo delle prestazioni, ridisegnando il modello che da oltre 20 anni rappresenta un riferimento per i palcoscenici internazionali. Un modello, quello della Teammachine SLR, in grado di unire diverse esigenze e pronto a stupire chi il ciclismo lo vive con passione e dedizione. 

Il design ridefinito (che pur non si discosta in modo eccessivo dal DNA Teammachine) da parte dei tecnici e degli ingegneri BMC permette di avere una bicicletta di un livello superiore e pronta per ogni situazione.

La BMC Teammachine SLR ha delle geometrie sviluppate per rispondere in maniera reattiva alle sollecitazioni del ciclista
La BMC Teammachine SLR ha delle geometrie sviluppate per rispondere in maniera reattiva alle sollecitazioni del ciclista

Cavi fantasma

Una delle grandi novità della Teammachine SLR è legata al miglioramento dell’integrazione di cavi e guaine. Non è un dettaglio di secondo piano, in quanto la nuova SLR (non SLR 01) non rappresenta il top del listino. E’ un’accortezza che permette di avere grandi miglioramenti tecnici e di prestazione, infatti diventa il modello più veloce della gamma. Grazie alla tecnologia ACE+, di proprietà del marchio svizzero, che ottimizza peso, rigidità, comfort e aerodinamica, la Teammachine SLR integra ora i cavi con il sistema Integrated Cockpit System. Un dettaglio che migliora le prestazioni e regala un’estetica pulita.

Il campo d’azione principale della Teammachine SLR rimane sempre la salita, ma il ventaglio di possibilità in mano ai ciclisti aumenta notevolmente. L’aerodinamica è fondamentale, anche quando si affrontano grandi dislivelli o passi di montagna.

Una delle novità è il passaggio dei cavi totalmente integrato
Una delle novità è il passaggio dei cavi totalmente integrato

Regolazione millimetrica

Il sistema ICS garantisce una serie di regolazioni semplici per quanto riguarda stack e reach, senza estremizzazione, in grado di offrire un ampio ventaglio di set up, senza mai sacrificare la ciclistica complessiva del mezzo. Inoltre, la compatibilità con tutti i cockpit e gli attacchi manubrio della serie ICS consente di scegliere tra opzioni diverse: ICS Carbon Aero, ICS Carbon e il nuovo ICS Carbon EVO

L’utente sarà in grado di trovare facilmente la migliore soluzione che si adatta alle proprie caratteristiche anche grazie alle sei misure del telaio. La Teammachine SLR offre una guida fluida e leggera, infondendo sicurezza e precisione in ogni curva

La parte del tubo sella è progettata per attutire e assorbire i colpi
La parte del tubo sella è progettata per attutire e assorbire i colpi

Stabilità

Questa è la parola chiave che racchiude le caratteristiche della Teammachine SLR. Una caratteristica offerta dal sistema Tuned Compliance Concept (TCC) che è integrato nel design del telaio e nel layup del carbonio. Il TCC è progettato per ottimizzare il trasferimento di potenza e la resistenza al rotolamento su ogni superficie stradale. Ogni singolo watt sprigionato dalle vostre gambe verrà trasferito a terra

La struttura del telaio in carbonio della Teammachine SLR è in grado di filtrare le vibrazioni della strada, questo grazie al design della forcella e dei foderi ribassati. Nel punto di unione con il piantone, il volume di questi ultimi è stato rivisto e ricorda (solo in fatto di volumi, in quanto sulla Teammachine non è presente la curva che tende verso il suolo) la soluzione adottata per il Roadmachine. Il TCC è una soluzione costruita da BMC per ridurre al minimo l’affaticamento e aiutare i ciclisti a produrre una potenza costante durante gli sforzi prolungati. Cosa che risulta fondamentale quando ci si trova in gara o durante allenamenti lunghi e intensi. 

Un grande aiuto nella gestione della fatica lo gioca anche il reggisella D-Shape, il quale grazie alla sua forma offre una maggiore rigidità verticale e garantisce un maggiore controllo delle vibrazioni.

La Teammachine ha una compatibilità ottimizzata per copertoni con misure comprese tra i 26 e i 28 millimetri
La Teammachine ha una compatibilità ottimizzata per copertoni con misure comprese tra i 26 e i 28 millimetri

La bilancia

BMC per la gamma Teammachine offre tre differenti soluzioni di telaio: Teammachine SLR Mpc, Timemachine SLR 01 e Teammachine SLR. Il peso, a seconda della scelta dell’utente varia dai 1.179 grammi della Mpc ai 1.350 grammi della SLR 01 fino ai 1.585 grammi della SLR. I valori alla bilancia dichiarati si riferiscono ai diversi kit telaio, includendo forcella e reggisella. Il solo frame della nuova SLR ha un peso dichiarato di 997 grammi, molto buono in considerazione della categoria alla quale appartiene.

La qualità del telaio permette di mantenere la struttura completa dei diversi modelli al di sotto degli 8 chilogrammi.  

I prezzi di listino per i 3 allestimenti proposti: Teammachine SLR Two 4.999 euro (si basa sulla trasmissione Ultegra Di2), Teammachine SLR Three 3.999 euro (con il pacchetto 105 Di2) e Teammachine SLR Four 2.999 euro (con la trasmissione Shimano 105 Meccanica). 

BMC

Timemachine 01 AG2r

BMC raddoppia e racconta le differenze

23.02.2021
3 min
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La nuova stagione porta come sempre numerosi cambiamenti in gruppo. Tra quelli più rilevanti ci sono stati il cambio di sponsor della squadra di Pozzovivo e Nizzolo, con l’uscita di NTT e l’entrata di Assos, e la rivoluzione che è avvenuta in seno alla AG2R, che ha visto andare via Bardet ed entrare Van Avermaet e Jungels. Oltre ai corridori, la squadra francese ha cambiato anche le biciclette passando a BMC. Questo ha portato il marchio svizzero a equipaggiare due team WorldTour. Per capire le diverse modalità di lavoro abbiamo parlato con Simone Toccafondi, Responsabile di BMC per le squadre professionistiche.

Componenti diversi

Ogni squadra WorldTour annovera corridori con caratteristiche e necessità tecniche diverse a cui bisogna rispondere con materiali di alta qualità.
«Le biciclette che forniamo all’AG2R Citroen e alla Qhubeka-Assos sono le stesse – esordisce Simone Toccafondi – la differenza che c’è fra i due team è che nel caso della AG2R siamo responsabili anche per quel che riguarda la componentistica, come le ruote, il gruppo Campagnolo e le gomme Pirelli, mentre il rapporto con la Qhubeka-Assos si limita alla fornitura dei telai. Ovviamente controlliamo anche con la Qhubeka che i componenti siano qualitativamente di un certo livello per funzionare al meglio con le nostre biciclette».

Greg Van Avermaet Bmc
Greg Van Avermaet con il Teammachine SLR
Greg Van Avermaet Bmc
Greg Van Avermaet con il Teammachine SLR

Scelte soggettive

BMC mette a disposizione dei corridori delle due squadre sia il Teammachine SLR che il Timemachine Road. Come si pongono i diversi corridori rispetto a queste biciclette? Ci sono differenze fra le squadre?
«Ogni squadra sceglie il proprio set-up – ci spiega Toccafondi – anche se devo dire che le scelte sono simili. Nella Qhubeka-Assos c’è Nizzolo che preferisce il Timemachine Road, che è più aerodinamico e adatto a lui, e poi c’è Aru che preferisce il Teammachine SLR. Dall’altra parte c’è un corridore come Van Avermaet che ha caratteristiche diverse da Aru, che però preferisce usare la stessa bici, vale a dire il Teammachine».

Corridori evoluti

La maggioranza dei corridori ricerca alcune caratteristiche precise dalle loro biciclette, ma ci sono alcuni che vanno oltre e hanno una sensibilità diversa.
«Tutti i corridori cercano la leggerezza e l’aerodinamica, ma alcuni richiedono anche altre qualità. Fra questi c’è Jungels, che oltre a volere una bicicletta leggera, cerca anche la massima scorrevolezza e la migliore guidabilità. Anche Aru è un corridore che cerca delle caratteristiche precise. A lui piace che la bicicletta risponda subito ai cambi di ritmo».

Giacomo Nizzolo
Giacomo Nizzolo con il Timemachine Road
Giacomo Nizzolo
Giacomo Nizzolo con l’aerodinamico Timemachine Road

Ruote e gomme

Ma per arrivare ad avere prestazioni elevate, nel ciclismo moderno non basta solo avere il telaio migliore.
«Per arrivare ad avere livelli di scorrevolezza e anche di guidabilità molto elevati – ci spiega Toccafondi – serve lavorare anche con le ruote e i pneumatici. Devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti dal lavoro fatto con Pirelli. E’ un’azienda preparata che ha un’attenzione particolare alle performance. Le gomme oggi sono molto importanti e ogni corridore ha le sue sensazioni».

Differenza a cronometro

Qualche differenza fra la Qhubeka-Assos e l’AG2R Citroen La Mondiale in realtà c’è.
«Per quello che riguarda le cronometro i ragazzi correranno con il nostro collaudato Timemachine 01, solo che alcuni della Qhubeka-Assos useranno la versione con i freni a disco, mentre i ragazzi dell’AG2R useranno tutti quella con i freni tradizionali. Non ci sono molte differenze in termini aerodinamici, il motivo è che Campagnolo non ha la versione disco per la cronometro».

Giacomo Nizzolo

Per Nizzolo una Timemachine rigidissima

16.10.2020
4 min
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La bicicletta del Campione Italiano ed Europeo Giacomo Nizzolo è una BMC Timemachine Road dalle spiccate qualità aerodinamiche e molto rigida. Abbiamo approfondito gli aspetti tecnici di questa specialissima sia con il Responsabile di BMC che segue i team professionistici Simone Toccafondi che con lo stesso Giacomo Nizzolo.

Proprio Toccafondi ci ha subito svelato una qualità importante delle bici BMC.
«Il Timemachine Road – ha detto a bici.PRO – deriva direttamente dalla Timemachine da cronometro e presenta molti concetti aerodinamici a partire dai due portaboraccia integrati nel tubo obliquo e tubo verticale. Le forme dei tubi sono pensate per ottenere e mantenere le alte velocità».

Sterzo Bmc Nizzolo
Ben visibili le forme squadrate dei tubi del Timemachine
Sterzo Nizzolo
Ben visibili le forme squadrate del Timemachine, che favoriscono l’aerodinamica

Sintesi fra rigidità e comfort

Questa caratteristica rende in apparenza il Timemachine Road molto rigido, però Toccafondi aggiunge un aspetto importante: «Il Timemachine, così come tutti i modelli stradali di BMC compresa la gravel, gode della tecnologia TCC, Tuned Compliance Concept, che permette di trovare il giusto compromesso fra rigidità e comfort. Questa tecnologia si concretizza con un’applicazione specifica dei fogli di carbonio, che permette di assorbire meglio le vibrazioni verticali conferendo maggiore comfort al corridore, e al tempo stesso di ottimizzare il trasferimento della potenza e mantenere la bicicletta più aderente al terreno e quindi più scorrevole».

Nome Giaco
Il nome del campione lombardo ben in evidenza
Nome Giaco
Posto nella parte superiore del tubo orizzontale il nome del campione lombardo

Ruote Enve a profilo differenziato

Un altro punto forte della bici di Nizzolo sono le ruote Enve 5.6 con profilo differenziato fra anteriore e posteriore, il primo è più basso mentre dietro è maggiore. Lo stesso Nizzolo ci ha svelato il perchè di questa scelta.
«La ruota davanti più bassa – ha spiegato il milanese a bici.PRO – che impatta per prima con l’aria, assorbe meglio le turbolenze e fa arrivare un flusso d’aria più pulito alla ruota posteriore, inoltre le trovo un ottimo compromesso fra velocità e leggerezza utile in salita».
Anche in questo caso il risultato è una maggiore velocità e scorrevolezza.

La scelta dei tubeless Vittoria

Un altro punto molto interessante è nei pneumatici, infatti Nizzolo ci ha svelato che: «Sto usando i pneumatici tubeless di Vittoria, con i quali sento di avere un grip molto elevato e una scorrevolezza ottima».

Ampia Scelta di rapporti

Passando alla zona della trasmissione, il Team NTT equipaggia le sue biciclette con lo Shimano Dura Ace Di2, con la guarnitura Rotor e catena KMC. Nizzolo ci ha dichiarato: «Solitamente uso come rapporti un 52-42 all’anteriore e una cassetta posteriore 11-30, però quando devo affrontare una tappa alpina o una gara con delle salite lunghe e impegnative cambio il 42 con un 39 o 36, in modo da salvare meglio la gamba favorendo l’agilità e a volte cambio anche la bicicletta, utilizzando il Teammachine SLR che è un po’ più leggero e ha geometrie più adatte alle salite lunghe».

Volata Nizzolo
Il manubrio è più stretto nella parte alta
Volata Nizzolo
Dalla visuale frontale si vede bene il manubrio con gli appoggi chiusi verso l’interno

Un manubrio insolito

Infine il manubrio, un componente che ci ha incuriosito molto e di cui abbiamo chiesto informazioni sia allo stesso Nizzolo che a Simone Toccafondi. Se lo si guarda frontalmente salta subito all’occhio che le leve dei freni sono chiuse verso l’interno, un pò come usa fare anche il giovane Remco Evenepoel.
«Il manubrio che sto usando – ha confermato il campione europeo – ha una forma particolare, infatti è più stretto nella parte alta e più largo nella zona della presa bassa. Questa forma mi permette di essere più aerodinamico e di avere più leva quando sono in presa bassa durante una volata».
Se vogliamo estremizzare un po’ il discorso per capire meglio, riprende il concetto dei manubri gravel. Simone Toccafondi ha aggiunto che «pur non essendoci uno studio su larga scala che dica che il manubrio più stretto sia meglio, in realtà la tendenza va in questa direzione in quanto i corridori che l’hanno applicata hanno ottenuto ottimi risultati con numerose vittorie». Ovviamente con un manubrio di questo tipo gli appoggi superiori, dove ci sono le leve freni, sono montati seguendo la linea della curva manubrio e quindi assumono una forma a chiudersi verso l’interno. Che sia l’inizio, dopo i freni a disco, di una nuova evoluzione tecnica?