Guerciotti e ciclocross sono praticamente sinonimi, il marchio milanese presenta una bici dedicata a questa disciplina: la Eureka CXS. Un mezzo estremamente agile e competitivo, pronto a lanciarsi su tutte le tipologie di terreni. Il telaio della Eureka CXS ferma la bilancia a 1.120 grammi, un peso contenuto per una bici da ciclocross.
Il passaggio cavi totalmente integrato offre un design pulito e di grande livelloIl passaggio cavi totalmente integrato offre un design pulito e di grande livello
Elastica e veloce
La Eureka CXS ricalca tutte le esigenze di coloro che cercano la massima competitività nel ciclocross. Si tratta di una bici elastica, capace di resistere a tutte le sollecitazioni derivanti dai percorsi e dagli ostacoli che si trovano su di essi. Il telaio, monoscocca, è realizzato in fibra di carbonio lavorato con resina a freddo, un materiale che associa all’elasticità un’ottima rigidità. Così da imprimere sul terreno ogni singolo watt scaricato sui pedali.
Le geometrie della Eureka CXS sono da vera bici votata al racing, studiata e sviluppata per avere sempre la massima reattività nei cambi di direzione. Il sistema frenante è anch’esso di alto livello: freni a disco e pinze flat mount. Anche i mozzi, con perno passante, garantiscono un’ulteriore rigidità.
Il telaio è sviluppato per scaricare al meglio il fangoIl telaio è sviluppato per scaricare al meglio il fango
Massima pulizia
Nel ciclocross il fango fa parte del gioco, ed è importante per gli atleti che la bici che stanno utilizzando riesca a smaltirlo nel migliore dei modi. In Guerciotti hanno lavorato anche su questo particolare, infatti il telaio è sviluppato per scaricare al meglio il fango. Questo grazie ad un maggiore spazio tra piantone e ruota posteriore, che evita l’accumulo di sporcizia e la conseguente perdita di prestazioni.
Per non avere problemi neanche tra i cavi questi sono stati totalmente integrati, fin dal manubrio. Una soluzione che dona alla Eureka CXS praticità, pulizia, affidabilità e un design davvero notevole. Si tratta della bici ufficiale del team Selle Italia Guerciotti Elite, che ha fatto conquistare nella stagione 21/22 due maglie di campione italiano in ambito maschile e femminile.
Chi conosce Federica Venturelli sa che vederla ai margini delle gare è ciò che più non sopporta. A Namur lei non c’era e al di là della splendida prova della Corvi d’argento e della bella prestazione della Bianchi, la sua assenza si è sentita. Anche perché quest’anno aveva infilato una lunga serie di manifestazioni titolate, fra ciclocross a gennaio e poi mondiali ed europei fra strada e pista.
La portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite è rimasta a casa, per colpa di un mal di gola che non poteva essere imputato a un normale “mal di stagione”: «Me lo portavo dietro dall’estate, ad agosto mi era stata diagnosticata un’infezione da streptococco e dopo Tabor si è ripresentato il problema. Sapevo che non era Covid, l’ho avuto a inizio anno e non era la stessa cosa. Ero stata molto meglio allora…».
Wollongong, braccio fasciato e smorfie di dolore. Ora però il peggio è passatoWollongong, braccio fasciato e smorfie di dolore. Ora però il peggio è passato
Ultimamente la sfortuna sembra essersi accanita contro di te. Il braccio infortunato a Wollongong intanto come sta?
Quello è guarito del tutto, per fortuna. Mi è spiaciuto non poter vestire la maglia azzurra perché è sempre un’emozione, qualcosa d’importante da onorare. In nazionale c’è un clima eccezionale, dove veramente si diventa un tutt’uno.
Che cosa avresti potuto fare su quel percorso?
Non era adatto a me, non credo che avrei potuto fare grandi risultati. Per fortuna che su quei tracciati c’è Valentina (la Corvi, ndr) che va veramente forte. Diciamo che ci compensiamo e in questo modo copriamo ogni tipo di gara. Fra noi c’è una sana rivalità che ci porta a cercare di migliorare proprio dove l’altra va più forte.
Corvi prima e Venturelli seconda in Spagna a inizio stagione. Presto la rivincita…Corvi prima e Venturelli seconda in Spagna a inizio stagione. Presto la rivincita…
Finora quante gare di ciclocross hai potuto fare?
Poche in verità, le 4 della trasferta azzurra in Spagna e la gara di Tabor, sempre con la nazionale. Il bilancio, considerando proprio le mie condizioni fisiche non è male, avevo tirato diritto dopo la stagione su strada proprio pensando agli europei. E’ andata a finire che ho staccato un po’ prima…
Avevi bisogno di recuperare più fisicamente o mentalmente?
Dal punto di vista mentale, avevo già recuperato in estate, prendendomi una pausa prima dei mondiali. E’ fisicamente invece che non mi ero ancora ripresa. Lo stop era già previsto, averlo anticipato e ampliato penso che mi abbia fatto bene. Ora comunque il peggio è passato e ho ripreso ad allenarmi normalmente.
In Italia la cremonese ancora non ha gareggiato nel cross. Ora punta agli Italiani di gennaioIn Italia la cremonese ancora non ha gareggiato nel cross. Ora punta agli Italiani di gennaio
Anche perché Pontoni ha detto apertamente di puntare molto su di te per i mondiali…
Il percorso iridato l’ho visto lo scorso anno, il cittì aveva fatto gareggiare anche noi junior nella gara Elite di Coppa del Mondo proprio pensando ai mondiali dell’anno successivo. Ho visto che è un tracciato che si adatta alle mie caratteristiche, non troppo tecnico, dove c’è molto da spingere. L’importante sarà arrivare pronti al momento del via, con la condizione giusta. Ho oltre due mesi per essere a punto, il tempo è più che sufficiente.
Quanto ti pesa ogni volta fermarti? Sappiamo che un’agonista nata come te ha sempre bisogno di stimoli…
A me piace troppo il clima delle gare, lo trovo molto stimolante, anche perché in gruppo ormai siamo tutti amici e per me i rapporti umani sono molto importanti. Con la vita che faccio, sempre in trasferta, mi è difficile stringere grandi amicizie a scuola, quindi compenso un po’ proprio con la nazionale, con le gare di ciclocross, vivendo le mie prove e soffrendo per gli altri.
Fino a quest’anno la Venturelli su strada ha corso per la Cicli Fiorin, e nel 2023?Fino a quest’anno la Venturelli su strada ha corso per la Cicli Fiorin, e nel 2023?
Sappiamo che sei completamente assorbita dalla stagione di ciclocross, oltretutto sei ancora junior, ma già pensi anche a quel che ti attende su strada?
Sì, non perdo d’occhio le mie altre attività ciclistiche e a tal proposito penso che tra pochi giorni arriveranno novità per quanto riguarda la mia squadra per il 2023, ma ancora non posso ufficializzarlo.
Dall’ambiente la destinazione appare quella della nuova Valcar, che proprio sulla ragazza di San Bassano punta forte per ricostruire il team dopo la diaspora dei suoi talenti verso il WorldTour, ma nei prossimi giorni se ne saprà sicuramente di più.
La stagione del ciclocross entra sempre più nel vivo. Anche in questa disciplina offroad il livello si fa sempre più alto e di conseguenza ogni aspetto è, e deve essere, più curato. E non si tratta solo delle specifiche tecniche della bici o della preparazione, ma anche dell’integrazione. Gioele Bertolini (in apertura foto Instagram – Billiani), che è uno dei migliori interpreti italiani di questa specialità, ci spiega come si gestisce da questo punto di vista.
L’atleta della Selle Italia Guerciotti Elite è un vero perfezionista. Alterna l’utilizzo degli integratori con una sana alimentazione e una grande dose di esperienza. Esperienza che riporta sui campi internazionali. E’ stato l’unico italiano presente nell’ultima gara di Coppa del Mondo a Tabor, tanto per dire…
Bertolini e il suo team per l’integrazione fanno affidamento sui prodotti di EthicSportBertolini e il suo team per l’integrazione fanno affidamento sui prodotti di EthicSport
Integrazione e ciclocross: spesso parliamo di integrazione per le corse a tappe e per le crono. In particolare per le gare contro il tempo ci sono dei protocolli super stringenti che partono dai giorni precedenti. Anche per voi è così?
Sicuramente ci sono delle piccole regole da rispettare, come mangiare i carboidrati e del pollo la sera prima della gara. Poche verdure, giusto delle zucchine, per limitare le fibre (come i cronomen, ndr). Però non abbiamo una vera e propria dieta da seguire.
Come durata, una gara di cross e una crono su strada sono paragonabili: è così anche come sforzo e di conseguenza com’è l’alimentazione alla vigilia?
Lo sforzo in effetti è simile perché si è entrambi “a tutta” per tutto il tempo, però la crono è uno sforzo più costante mentre nel ciclocross ci sono molte più variazioni e pure dei tratti da affrontare a piedi. A Tabor per esempio ho bruciato circa 1.200 calorie (un dispendio elevatissimo, ndr). Prima della gara, mangio sempre un piatto di pasta 3 ore prima della corsa con magari del prosciutto crudo.
Quanti watt e quanti battiti mediamente si sviluppano in una gara di cross? E quante calorie si bruciano?
Quanti watt è difficile stabilirlo o dirlo con un numero preciso, perché nelle gare di ciclocross dipende se si scende molto a piedi oppure no. Inoltre c’è un altro aspetto non secondario e molto più pratico. E cioè che pochi atleti hanno due bici con i misuratori di potenza e per questo se si cambia bici non si hanno più i parametri.
Bertolini per mettere la bici sulla spalla non usa la borraccia, ma qualcuno (caso raro) preferisce averla lo stessoBertolini per mettere la bici sulla spalla non usa la borraccia, ma qualcuno (caso raro) preferisce averla lo stesso
Puoi raccontarci nel dettaglio il tuo pre-gara? Cosa mangi, cosa bevi. Come ci si regola tra la recon e l’ora di partenza…
La mia giornata tipo pre-gara inizia con la prova del percorso. Ed è qui che inizio a prestare molta attenzione all’integrazione e agli integratori (nel caso di Bertolini EthicSport, ndr). Dopo questa sgambata di sopralluogo di solito mangio uno Sport Fruit oppure una barretta normale non proteica. Ad un’ora dalla partenza prendo, mischiandoli, il Pre Gara Dynamic ed Endurance. E ancora: a 15 minuti dalla partenza uso il Powerflux.
E in gara? Si riesce a mangiare o si beve solo quando magari passi davanti al box? Ed eventualmente cosa mangi?
Nelle nostre gare solitamente non si porta la borraccia perché si ha un impedimento nel mettere la bici in spalla, per questo motivo porto con me solo un gel super Dextrin Boost che utilizzo gli ultimi due giri.
Il Super Dextrin Boost di EthicSport fa parte di quegli integratori che forniscono quel plus di zuccheri per i momenti decisivi delle gareIl Super Dextrin Boost di EthicSport fa parte di quegli integratori che forniscono quel plus di zuccheri per i momenti decisivi delle gare
Invece il post gara come è gestito? E soprattutto quali parametri lo influenzano? Magari altre gare ravvicinate, il clima, uno sforzo sin troppo eccessivo…
Nel post prendo a una mezz’ora massimo dall’arrivo il Recupero Extreme. Sicuramente tante gare ravvicinate sono un problema e vanno gestite al meglio nel post gara soprattutto con l’integrazione dei liquidi, prima, e dei carboidrati poi.
Il clima influisce sull’integrazione?
Sicuramente quando fa caldo è molto importante l’integrazione prima della gara bevendo molto e assumendo sali. Mentre se fa freddo è sempre importante bere ma, chiaramente, non così tanto come quando c’è il caldo.
Tipo di percorso e di terreno: anche questi influiscono sull’integrazione? In questo caso parliamo di aggiustamenti “millimetrici”, immaginiamo…
Da parte mia no, non arriviamo a tanto. Personalmente ho queste abitudini nel pre e post gara con le quali mi trovo molto bene e per questo preferisco non variarle.
La stagione del ciclocross è appena iniziata, ma già la Selle Italia Guerciotti Elite ha fatto man bassa di vittorie al Giro d’Italia con un ritrovato Bertolini già al centro delle operazioni (in apertura, agli europei 2021). Parliamo di una delle principali società del panorama non solo italiano, perché l’impostazione che il team ha voluto dare è quella il più possibile vicina alle formazioni belghe e olandesi che fanno il bello e il cattivo tempo in campo internazionale. E d’altronde è quello il target della formazione, per il quale Vito Di Tano, l’ex iridato che coordina i ragazzi, lavora.
Il team lombardo consta di 7 atleti, con qualche novità rispetto allo scorso anno: «Con l’arrivo di Sara Casasolaabbiamo un’esponente di grido anche fra le elite, mentre Loconsolo va ad aggiungersi ad Agostinacchio e Leone costituendo una forte componente fra gli Under 23. Inoltre è arrivato Nicholas Tavella, vicecampione italiano fra gli allievi 2° anno che passa di categoria e sul quale contiamo molto per il futuro».
Di Tano è da anni manager della Selle Italia Guerciotti, da quest’anno presente in ben 6 categorieDi Tano è da anni manager della Selle Italia Guerciotti, da quest’anno presente in ben 6 categorie
Partiamo nell’analisi da un elemento che già faceva parte del vostro team: Federica Venturelli, reduce da un’eccezionale stagione fra pista e strada, che ha fermamente voluto continuare anche nel ciclocross…
Lei ha bisogno di continui stimoli agonistici, tanto che va un po’ frenata. Io ad esempio avrei preferito fermarla in questo periodo, ma lei teneva particolarmente a rispondere alla chiamata in azzurro per la trasferta giovanile in Spagna e non me la sono sentita di negargliela. Sa però che non deve spingere perché gli effetti della caduta in Australia ancora si sentono, soprattutto al braccio col quale non riesce a tirare su la bici. Cercheremo comunque di gestirla in modo da farla emergere per le gare titolate.
La Venturelli è un patrimonio di tutto il ciclismo: con Pontoni avete ragionato su come dosarla in questo inverno?
Con Daniele ci sentiamo spesso, lei e la Corvi sono due atlete di primissimo piano che possono davvero ottenere grandi cose ai mondiali anche perché la Backstedt passa di categoria, ma Federica va gestita nella maniera giusta per farla arrivare in forma. Oltretutto con lei bisognerà lavorare anche sull’aspetto tecnico: ha una posizione un po’ statica in bici, può migliorare da questo punto di vista.
Ettore Loconsolo, nuovo entrato nel team a rafforzare il comparto U23 (foto Alessandro Billiani)Ettore Loconsolo, nuovo entrato nel team a rafforzare il comparto U23 (foto Alessandro Billiani)
Come siete arrivati alla Casasola?
Ci eravamo sentiti già in primavera, Sara voleva trovare nuovi stimoli non perché si trovasse male alla DP66, ma proprio perché a 25 anni dopo molte stagioni nel team friulano voleva respirare aria nuova. Noi le abbiamo dato fiducia e finora l’ha già ripagata, io sono convinto che anche a livello internazionale possa fare bene, aveva solo bisogno di ripartire anche mentalmente.
Che cosa ti aspetti dai tre under 23?
Gli dico sempre che sono bravi, ma devono dimostrarlo. Devono fare il salto di qualità e quello possono farlo solo loro, attraverso il loro impegno. Per crescere hanno bisogno di confrontarsi con il meglio e per questo dovranno gareggiare molto all’estero: la Coppa del mondo prevede che ci siano 5 prove per under e juniores, le ultime 3 da affrontare con la nazionale. Noi saremo nelle altre due e poi gareggeranno nelle altre in mezzo agli elite. Questa è un’arma a doppio taglio, perché ti ritrovi a gareggiare con gente più smaliziata. Se vai bene, il morale cresce, ma se prendi batoste devi saperle valutare e prendere quanto di buono ci può essere a livello di esperienza.
Bertolini punta sull’apertura di Coppa del Mondo a Tabor (foto Alessandro Billiani)Bertolini punta sull’apertura di Coppa del Mondo a Tabor (foto Alessandro Billiani)
Con voi c’è anche la Realini…
Quest’anno cambia squadra su strada passando alla Trek Segafredo, vedremo che attività potrà fare. Credo che anche lei, come molte altre divise fra ciclocross e strada, farà il suo esordio a dicembre. Si segue la strada tracciata da Van Der Poel e Van Aert ed è normale che sia così. Troppe gare non possono essere fatte, oltretutto i campioni arrivano più freschi quando gli specialisti puri si sono già dati battaglia per settimane. C’è una disparità di forze, ma l’evoluzione del ciclismo è questa.
Bertolini dove può arrivare?
Io sono convinto che il vero Bertolini sia quello di Valkenburg 2018, saldamente fra i primi 10 al mondo, deve solo crederci e avere una stagione priva di infortuni. E’ chiaro che i campioni che vengono dalla strada sono di un altro pianeta, ma io sono convinto che può arrivare lontano e riprendersi quel che la sfortuna gli ha tolto. Contiamo molto anche su Tavella, che ha vinto anche su strada e che ora, cambiando categoria, dovrà dimostrare davvero di che pasta è fatto perché è fra gli junior che si comincia a far sul serio. Abbiamo una squadra completa, ora il verdetto sta alle gare.
Le top di gamma e non solo si rifanno il look, con colorazioni uniche, Made in Italy e fatte rigorosamente a mano
Tra le tante novità presenti all’Italian Bike Festival chiusosi poco più di una settimana fa, abbiamo trovato e soprattutto visto le iconiche bici di Guerciotti. Il primo senso a goderne è stata proprio la vista, grazie alle nuove colorazioni vivaci ed estrose. Belle da vedere in grado di esaltare le peculiarità tecniche di tutta la gamma.
Alessandro Guerciotti, titolare dell’azienda insieme a suo padre Paolo, ci ha mostrato e fatto toccare i telai rinnovati e vestiti con i nuovi look unici, interamente Made in Italy dalla costruzione alla verniciatura a mano.
A pochi giorni dall’esordio stagionale delTeam Selle Italia Guerciotti Elite ne abbiamo approfittato per chiedere ad Alessandro gli obiettivi stagionali, le novità della squadra e di illustrarci la nuovissima Eureka CXS in dotazione alla formazione italiana.
Le nuove colorazioni sfruttano effetti visivi cangianti che ne risaltano le lineeLe versioni selezionabili vantano un’integrazione di otto differenti coloriLe nuove colorazioni sfruttano effetti visivi cangianti che ne risaltano le lineeLe versioni selezionabili vantano un’integrazione di otto differenti colori
Colorazioni uniche
A far risaltare le geometrie e le bici in gamma ci sono le colorazioni customizzate, con le Eclipse, Veloce e Escape verniciate con effetti oleografici o con l’incredibile effetto cristallo. Colorazioni uniche e irripetibili, ogni bicicletta è infatti in grado di avere una sua caratteristica distintiva grazie alla verniciatura a mano con tinte rigorosamente ecologiche a basso impatto ambientale. Fino a 8 colori mescolati fra loro per effetti di verniciatura straordinari, eleganti e freschi al tempo stesso.
Tra le colorazioni nuove spunta anche la presentazione della nuova Cartesio completamente ridisegnata. La entry level che strizza l’occhio alle top bike è una bicicletta in carbonio reattiva e leggera, con un look molto muscolare ma anche estremamente filante.
Il Team Selle Italia Guerciotti Elite da quest’anno userà la Eureka CXSIl Team Selle Italia Guerciotti Elite da quest’anno userà la Eureka CXS
Esordio stagionale
Mancano pochi giorni all’inizio della stagione cross e il Team Selle Italia Guerciotti Eliteè carico di aspettative e obiettivi ambiziosi. Tra riconferme e nuove leve la squadra è pronta ad aggredire la prima gara.
«Il 25 settembre – dice Guerciotti – inizia la stagione di ciclocross, dove saremo all’esordio a Illnau in Svizzera. Sicuramente il primo appuntamento non prevederà la presenza di tutti i corridori ma ci saranno i corridori top come Gioele Bertolini. Avremo alla partenza anche i nostri nuovi acquisti come Sara Casasola nella categoria elite donne e dal 9 ottobre con la tappa del Giro d’Italia Cross avremo la squadra al completo con tutti gli atleti che punteranno a fare bene».
Presentata l’anno scorso la bici ha già riscosso molti feedback positiviIl manubrio integrato è il QTC carbon in grado di fornire un profilo pulito e aerodinamicoPresentata l’anno scorso la bici ha già riscosso molti feedback positiviIl manubrio integrato è il QTC carbon in grado di fornire un profilo pulito e aerodinamico
Tricolori e mondiali
Ci sono due maglie tricolore da difendere e tanta voglia di fare bene. Alessandro Guerciotti in primis alza l’asticella e l’ambizione diventa mondiale.
«I nostri obiettivi – spiega Guerciotti – come sempre saranno i campionati italiani e a livello internazionale abbiamo una Federica Venturelliche sicuramente, essendo agonista a livello pista e strada, sarà una delle protagoniste non solo a livello italiano ma anche internazionale. Sarà quindi molto competitiva al campionato europeo e poi metterà nel mirino anche l’appuntamento mondiale. Un’atleta come la Venturelli che ha vinto il campionato mondiale su pista ci auguriamo che possa fare lo stesso regalandoci una maglia iridata anche nel ciclocross».
Le ruote sono Ursus che lavorano in sinergia con le coperture ChallengeIl piantone segue la curvatura della ruota che si integra con i foderi ribassatiLe ruote sono Ursus che lavorano in sinergia con le coperture ChallengeIl piantone segue la curvatura della ruota che si integra con i foderi ribassati
Eureka CXS
E’ stata presentata un anno fa, ma per i problemi che hanno investito tutto il mondo bike non era riuscita a prendersi il proprio spazio. La nuova Eureka CXS è pronta a esordire con tutto il team domenica in Svizzera.
«L’abbiamo già introdotta – dice – come prodotto nuovo. Ad essere sinceri per problemi di produzione non siamo riusciti ad usarla la scorsa stagione e i nostri atleti hanno così pedalato sulla Eureka CX. Quest’anno invece sarà il debutto ufficiale. Sarà il mezzo della squadra, prevederà il montaggio come l’anno scorso dei gruppi Sram, poi ci sarà chi userà il mono e chi il doppia corona con Force Rival Explorer. Le ruote saranno le Ursurs, nella versione qui esposta troviamo le Miura TS37 Evo disc a conferma di una collaborazione che dura da anni. Come sella abbiamo il modello Selle Italia XLR, mentre il manubrio sarà il QTC Carbon Integrated cockpit. Per quanto riguarda le coperture Challenge ci fornisce tutto l’occorrente, in particolare su questa Eureka CXS sono montati i tubolari Challenge Grifo. Infine un altro nostro sponsor importante che ha esordito l’anno scorso con casco e occhiali sarà Ekoi».
Come sono andate le cose per Dinamo ad Italian Bike Festival? Ne parliamo con Tiziana Ardo, amministratrice della società. Ottimi feedback e qualche spunto
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