Campionati del mondo di Zurigo 2024, conferenza stampa presidente UCI David Lappartient

Nuova grana per l’UCI. Sram ricorre al Garante belga

21.09.2025
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Il 12 settembre 2025, Sram ha presentato un reclamo formale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (BCA) belga contro l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Si contesta il Protocollo UCI sul Rapporto Massimo. Il 17 settembre 2025, esaminato il reclamo, la BCA ha avviato un procedimento antitrust formale.

Il limite dei 10,46 metri

Inizia così la comunicazione diffusa venerdì da Sram cui l’UCI ha risposto con una velocità mai vista prima. Le nuove regole sui materiali, varate a luglio, hanno provocato più di qualche mal di pancia: prevedibile e ben motivato. Sapere che al Tour of Guangxi sarà effettuata la prova rapporti, come un tempo fra gli juniores, ha fatto scaldare gli animi.

La limitazione a partire dal 2026 per l’altezza dei cerchi ha provocato un danno non solo di immagine, ma anche economico. Si era nel pieno del lancio delle nuove gamme: averle messe fuori legge è stato una doccia fredda. La limitazione dello sviluppo metrico dei rapporti ha invece colpito soprattutto il brand americano. Avendo spinto per la diffusione dei sistemi monocorona, Sram infatti ha introdotto il pignone da 10. Anche abbinato al 52, il 10 porta a superare il limite dei 10,46 metri imposto dall’UCI nel nome della riduzione delle velocità indicata da SafeR. La curiosità di tale commissione è che comprende tutti gli esponenti del ciclismo, ma non gli sponsor tecnici su cui tuttavia può legiferare.

Fra le squadre dotate di trasmissione Sram spiccano Lidl-Trek, Visma-Lease a Bike e Red Bull-Bora
Fra le squadre dotate di trasmissione Sram spiccano Lidl-Trek, Visma-Lease a Bike e Red Bull-Bora

Un clima (poco) trasparente

Quel che si legge è che Sram avrebbe tentato più volte di coinvolgere l’UCI in un approfondimento sul tema, senza tuttavia ottenere una risposta esauriente. A fronte della possibile penalizzazione degli atleti (e del rischio – aggiungiamo noi – che il rinnovo delle sponsorizzazioni sia messo a rischio), l’azienda ha intrapreso la sua azione legale.

«Definirlo un test non lo rende meno una gara – ha affermato Ken Lousberg, CEO di Sram – tutti i ciclisti sulla linea di partenza dovrebbero competere ad armi pari. Al momento, i team equipaggiati con Sram dovranno gareggiare in condizioni di svantaggio. Con un equipaggiamento compromesso e un numero ridotto di opzioni di cambio rispetto ai concorrenti. Inoltre, non è chiaro cosa venga testato. Dato il modo in cui l’ente governativo prende le sue decisioni, è impossibile sapere chi potrebbe essere interessato in futuro al ciclismo. Attraverso questo processo speriamo di creare un clima più trasparente e collaborativo per le squadre e i fornitori di componenti. Per avere uno sport migliore e più sicuro per tutti».

Ken Lousberg, CEO di Sram (foto Bike Europe)
Ken Lousberg ha commentato l’azione legale intentata da Sram (foto Bike Europe)
Ken Lousberg, CEO di Sram (foto Bike Europe)
Ken Lousberg ha commentato l’azione legale intentata da Sram (foto Bike Europe)

Il primo comunicato dell’UCI

L’UCI si trova a gestire parecchi fronti. L’aspetto singolare è che ciascuna criticità parrebbe causata da azioni intempestive messe in atto senza applicare i regolamenti cui l’ente svizzero sembra così attaccato. Alle normative tecniche si è aggiunto infatti il goffo passaggio dei GPS da gara, testati al Tour de Romandie delle donne. Considerare da questi episodi che SafeR sia diventato un nuovo strumento di potere, al pari dell’antidoping in altri anni, è fin troppo elementare.

In un primo comunicato rilasciato ieri mattina, l’UCI si è detta perplessa dalla pubblicazione del comunicato stampa di Sram, prima di esserne stata informata. Ha aggiunto che dagli esiti del test cinese dipenderà la possibilità di farne ancora nel 2026, avendo come obiettivo “le misure per aumentare la sicurezza dei ciclisti. L’UCI è convinta che la sua proposta di testare le limitazioni al cambio sia conforme al diritto della concorrenza dell’UE e belga. Non è compito di chi tutela il diritto alla concorrenza portare a un “livellamento verso il basso” degli standard normativi e di sicurezza“.

Campionati del mondo di Zurigo 2024, colloqui CPA, SafeR, Adam Hansen, Alessandra Cappellotto
Di SafeR fanno parte anche i sindacati dei corridori: qui Hansen e Cappellotto del CPA
Campionati del mondo di Zurigo 2024, colloqui CPA, SafeR, Adam Hansen, Alessandra Cappellotto
Di SafeR fanno parte anche i sindacati dei corridori: qui Hansen e Cappellotto del CPA

Il secondo comunicato

A metà pomeriggio però hanno aggiustato il tiro. In un secondo comunicato, l’UCI ha dettagliato le motivazioni che hanno portato alla decisione di procedere alla verifica dei rapporti. «E’ stato dimostrato – si legge – che l’aumento delle velocità massime raggiunte dai ciclisti negli ultimi anni, in particolare in discesa, è legato all’evoluzione dell’equipaggiamento e costituisce un fattore di rischio per la loro sicurezza. Va inoltre sottolineato che la maggior parte dei ciclisti si è espressa a favore della verifica dei limiti massimi del rapporto di trasmissione in un questionario inviato prima della definizione del protocollo. Il Protocollo per il Test del Massimo Rapporto non si rivolge a un marchio o fornitore specifico, ma si applica uniformemente a tutti i ciclisti del gruppo».

La chiusura è da capire, a metà fra una mano tesa e il ribadire la propria volontà. «L’UCI rimane pienamente aperta al dialogo con i produttori di attrezzature – scrive – al fine di proseguire lo sviluppo armonioso e innovativo del nostro sport. L’innovazione tecnologica è un motore essenziale del ciclismo, ma deve essere inserita in un quadro normativo chiaro e trasparente che rispetti la sicurezza degli atleti. Tuttavia, l’UCI mette in discussione gli obiettivi di Sram nell’opporsi a un test progettato per valutare la pertinenza di una misura di miglioramento della sicurezza, minando così la necessaria unità tra gli attori del ciclismo, essenziale per il progresso verso uno sport più sicuro».

Campionati del mondo Zurigo 2024, meeting SafeR
L’istituzione della commissione SafeR è una valida idea, ma al suo interno manca la voce delle aziende
Campionati del mondo Zurigo 2024, meeting SafeR
L’istituzione della commissione SafeR è una valida idea, ma al suo interno manca la voce delle aziende

La voce che manca

Di sicuro la riduzione del profilo delle ruote e dello sviluppo metrico porta a una riduzione delle velocità. Tuttavia è possibile stabilire con certezza se le cadute più disastrose degli ultimi anni siano state determinate da bici troppo veloci o piuttosto dalle strade impraticabili e piene di barriere architettoniche?

Costringere un così vasto numero di aziende a rivedere la propria produzione ha conseguenze e provoca reazioni. Non avere all’interno di SafeR la voce delle aziende fa sì che si legiferi con scarsa cognizione di causa e questo rende l’UCI meno credibile. Sono apprezzabili gli slanci dati dalla necessità di fare qualcosa, ma esiste un livello superiore cui rendere conto. Lo sviluppo armonioso e innovativo del ciclismo non si raggiunge con regole dettate senza la minima condivisione e con un preavviso ridicolo e dannoso. Non si può pretendere di dettare l’agenda alle grandi aziende con iniziative di questo tipo. L’innovazione tecnologica è effettivamente un motore essenziale del ciclismo, a patto di non limitarsi a uno sfoggio di parole.

Nuovo sviluppo metrico per esordienti e allievi. Cosa cambia?

10.03.2023
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Fra qualche settimana inizierà la stagione di esordienti e allievi che potrebbe essere vista con un briciolo di curiosità in più rispetto al passato. Una delle modifiche regolamentari apportate dalla Federciclismo riguarderà i rapporti delle due categorie, così come è avvenuto per gli junior. Se questi ultimi atleti hanno avuto il via libera dall’UCI per l’utilizzo dei rapporti liberi, esordienti e allievi invece da quest’anno dovranno rispettare lo sviluppo metrico richiesto e non più il rapporto obbligato.

Prima gli esordienti potevano usare il 52×18 come massimo rapporto, producendo 6,20 metri. Ora potranno “tirare” il rapporto che vorranno purché stiano dentro ai 6,67 metri di sviluppo metrico massimo consentito. Gli allievi passeranno dal 52×16 e i relativi 6,94 metri ai 7,63 metri. In sostanza le due categorie si troveranno a produrre in più rispettivamente 47 e 69 centimetri. Misure che, su ragazzi che vanno dai 13 ai 16 anni, possono rappresentare una potenziale (o ulteriore, se preferite) difficoltà per la crescita. Abbiamo trattato l’argomento con Maurizio Vezzosi, team manager del team cremonese Gioca in Bici Oglio Po, che oltre a parlarci del proprio caso, ha ampliato il discorso anche ad altri aspetti.

Con la richiesta del nuovo sviluppo metrico, le società giovanili hanno dovuto cambiare corone, catena e pacco pignoni
Con la richiesta del nuovo sviluppo metrico, le società giovanili hanno dovuto cambiare corone, catena e pacco pignoni
Eravate pronti per questo cambiamento?

Stiamo riuscendo a gestirlo bene per merito della Beltrami TSA, che è il nostro fornitore di bici e materiali. Abbiamo SRAM che fino all’anno scorso aveva solo 52-36 e 48-35. Non potendo più utilizzare la prima, durante l’inverno abbiamo usato il 48, temendo di doverlo tenere per la parte iniziale della stagione. Nel frattempo però avevamo saputo che SRAM avrebbe messo in produzione il 50-37 con il nuovo Force AXS a 12 velocità. Questa notizia ci ha tranquillizzato perché ci consente di giocare meglio coi rapporti per stare dentro allo sviluppo metrico richiesto, anche se per gli esordienti manterremo il 36 come corona piccola davanti. Tuttavia rimane un piccolo intoppo tecnico che sappiamo già come risolvere.

A cosa ti riferisci?

Ai rapporti posteriori. Al momento SRAM non ne prevede uno che permetta di chiudere la cassetta a 11 o 12 velocità elettronico con pignoni da 14 o 16 denti, che sono i due più piccoli che useremo rispettivamente per allievi ed esordienti. Quindi abbiamo dovuto montare un pacco pignoni compatibile ad 11 velocità intervenendo manualmente sul cambio e bloccandolo. Così facendo possiamo aggirare il problema.

Considerando tutto, come giudichi questo cambiamento dei rapporti?

Prima o poi ci si doveva arrivare, visto che già tanti lo richiedevano in passato. Se devo fare un’osservazione però la faccio sulla tempistica. Forse si poteva compiere questo passo nell’arco di un paio di anni o comunque in maniera più diluita nel tempo. Il mio ragionamento è principalmente legato al fatto che gli ultimi anni sono stati difficili. Dopo il Covid abbiamo sì continuato a correre, ma le società hanno fatto fatica a reperire nuovi materiali e soprattutto nuove risorse economiche. Potrebbe non sembrare per qualcuno, ma apportare queste modifiche significa sostenere dei costi aggiuntivi.

Più o meno su che cifre possiamo aggirarci?

Per adeguarci a questo nuovo sviluppo metrico bisogna cambiare corona della guarnitura, pacco pignoni e catena ad ogni bici. In media, considerando anche la mano d’opera, siamo sui 200 euro a bici. Noi se guardiamo in casa nostra, abbiamo dovuto modificare 14 bici ed il totale lo sapete fare anche voi. Ripeto, arrivando da periodi complicati, questi costi incidono sul bilancio delle società, specie se sono piccole. Fosse stato fatto in maniera più graduale sarebbe stato meglio per tutti.

Con i ragazzi come state gestendo questi nuovi rapporti?

Stiamo usando il 50 da circa un mese e mezzo. Quelli del secondo anno, tra esordienti e allievi, hanno notato subito che si fa più fatica rispetto a prima. Stiamo spiegando loro ad uscire dai canoni classici a cui erano abituati. Per fare un esempio, prima gli dicevamo di fare un segmento del riscaldamento usando il 52×21, adesso gli diamo altre combinazioni. Anzi per la verità il nostro obiettivo è quello di insegnargli a gestire la cambiata in base alla pedalata. Noi continueremo a dargli le indicazioni sul rapporto da usare ma visto il cambiamento, vorremmo che anche loro provassero ad imparare da soli.

Dal punto di vista muscolare potrebbero esserci dei problemi per questi giovani atleti?

Direi di no, ma bisognerà avere una maggiore sensibilità e prestare più attenzione. Credo che dovremo avere ancora più pazienza con loro perché sono ragazzi nell’età dello sviluppo fisico e magari potrebbe essere più penalizzato chi è un po’ più indietro. Spingere un rapporto più lungo di 50 o 70 cm non è così scontato. C’è chi pedalerà più agile e chi più duro. Personalmente noi li stiamo allenando facendogli rispettare le rpm che gli indichiamo. Tuttavia penso che nel giro di due mesi a pieno regime si vedrà una loro crescita, così come l’avremmo notata con i vecchi rapporti.

Donne esordienti e allieve del team cremonese. Dovranno abituarsi ai nuovi rapporti (foto facebook)
Donne esordienti e allieve del team cremonese. Dovranno abituarsi ai nuovi rapporti (foto facebook)
Questo nuovo sviluppo metrico come influirà sulle gare di esordienti e allievi?

A mio parere si accentuerà la differenza delle potenzialità fisiche dei ragazzi. Probabilmente le prime gare premieranno chi è più forte e potente. Poi si vedrà chi tra loro è più predisposto alla gestione in gara dei nuovi rapporti. Il primo banco di prova lo vedremo domenica 19 marzo a Cittiglio al Trofeo Binda giovanile, dove grazie alla deroga federale (in anticipo di una settimana rispetto al calendario tradizionale, ndr) correremo con le donne esordienti e allieve. Queste ultime useranno ancora il 48 e vedremo come andrà.