Campionati del mondo Kigali 2025, Andrea Bagioli sceglie i rifornimenti Enervit per la corsa

A Kigali con Bagioli: caldo e altura, gel e borracce

03.10.2025
6 min
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KIGALI (Rwanda) – A pochi minuti dal via del mondiale dei professionisti, Stefano Cerea ha appoggiato sul tavolo un piccolo scatolone pieno di gel con il sodio. Così, quando è stato il momento di alzarsi per riempire le tasche della maglia, i corridori ci si sono avventati come api sul fiore. Troppo alto il rischio di crampi, a quello che si era visto nei giorni precedenti, per non attingere a ogni rimedio possibile.

Come si sa, la nazionale è sponsorizzata da Enervit per tutto ciò che concerne la supplementazione e l’integrazione, ma alcuni corridori si sono presentati al mondiale con i prodotti dei loro team. Non esistendo il nutrizionista della nazionale, ciascuno di loro si è fatto assistere a distanza. Incuriositi dall’uso degli integratori in una corsa così dura e in condizioni tanto particolari, nei giorni di vigilia abbiamo iniziato a parlarne con Andrea Bagioli, considerato che alla Lidl-Trek il valtellinese utilizza ugualmente prodotti Enervit.

Il sale sui pantaloncini

Bere, bere e ancora bere. In sintesi estrema, è stata questa la raccomandazione che il dottor Corsetti dava ogni santo giorno a tutti gli azzurri di Kigali. Un consiglio preso così alla lettera da Giada Silo, da essersi presentata al via con un pezzo di nastro attaccato sul manubrio, con scritto: BEVI.

Delle condizioni ambientali del Rwanda avevamo parlato anche con il dottor Giorgi, secondo cui l’altura e il clima tropicale hanno avuto effetti incisivi sulle prestazioni degli atleti. «L’atleta muovendosi – ha detto Giorgi – produce calore e cerca di disperderlo con la sudorazione. In un clima umido, però, la dispersione del calore tramite sudore è ridotta perché l’aria è già satura di vapore acqueo. Di conseguenza, la temperatura corporea resta più alta e l’atleta si affatica più rapidamente. Questo porta anche a una disidratazione precoce, soprattutto nei primi giorni».

Ce ne siamo accorti guardando il sale sui pantaloncini e le maglie degli atleti, anche quelli di Pogacar, ma anche sentendo parlare di crampi, come non succedeva da tempo nel ciclismo dell’integrazione ormai perfetta.

Campionati del mondo Kigali 2025, Tadej Pogacar, sudore
Sui pantaloncini di Pogacar in bella evidenza il segno del sudore e del sodio
Campionati del mondo Kigali 2025, Tadej Pogacar, sudore
Sui pantaloncini di Pogacar in bella evidenza il segno del sudore e del sodio

Sodio, 8 milligrammi ogni ora

«Su un percorso come quello del mondiale – ha spiegato Bagioli – si andava avanti con gel e maltodestrine. Poco cibo solido, intendo barrette o rice cake, e giusto nelle fasi iniziali e più tranquille della gara. Principalmente gel, anche quelli col sodio, visto che faceva caldo e c’era tanta umidità, quindi si sudava. E’ un aspetto che tanti magari non considerano, però integrare ogni ora con 800 milligrammi di sodio fa la differenza».

Un paio di giorni prima, ragionando assieme a Pietro Mattio, Lorenzo Finn era giunto alla conclusione di buttare giù un gel per ciascun giro. La gara era dura, per cui oltre a curarsi della disidratazione, c’è stato da prendersi cura dell’indispensabile carico di carboidrati.

«La mia quantità – ha detto ancora Bagioli – è di 100-110 grammi per ora, composti fra gel e borracce. I gel sono da 40 grammi, le borracce da 60. Però è capitata anche la borraccia di sola acqua, soprattutto nel finale della gara si cerca sempre più acqua. Le malto si lasciano un po’ da parte».

Sali anche nella borraccia

Incontrato in aeroporto all’indomani della corsa ed essendo con Ciccone e Garofoli uno dei tre azzurri che ha concluso il mondiale di Kigali, abbiamo chiesto a Bagioli se l’uso del gel con il sodio abbia funzionato e la risposta è stata un sorriso: «Direi proprio di sì, no?».

«Da quando ho iniziato a usarli – ha spiegato il corridore della Lidl-Trek – il rischio di crampi si è allontanato. Non so spiegare, è come se la gamba sembrasse sempre pronta. A volte, quando ti mancano i sali, senti un calo sia mentale che fisico. Invece usando i gel col sodio, secondo me si evitano questa fase e questo rischio».

A questo punto però la curiosità è venuta da sé: avere i gel con il sodio porta a non avere sali nelle borracce? «No, perché nella borraccia con le malto sono compresi anche i sali. In minore quantità rispetto ai gel – ha spiegato Bagioli – però ci sono anche loro».

Acqua (anche) per bagnarsi

Bere, bere e ancora bere. Ma anche bagnarsi per tenere bassa la temperatura corporea: il mondiale di Kigali non ha fatto sconti. Anche se delle sporadiche nuvolette hanno dato a tratti un senso di minor calore, il sole e l’umidità dell’aria erano a livello di una sauna.

«Difficile dire quante borracce abbiamo usato – ha confermato Bagioli – anche perché tante ci sono servite per bagnarci. Comunque tante. Venerdì in allenamento, avendo fatto quattro ore, c’era un caldo così forte che abbiamo bevuto come cammelli. E anche in allenamento si deve guardare quello che si fa e che si mangia. Se dobbiamo fare dei lavori, le maltodestrine vanno prese, però non nelle stesse quantità della gara. In allenamento non arrivo ai 110 grammi, resto sempre più basso. Invece con questa altura e questo clima, assumere sodio è più importante, perché davvero sono condizioni in cui si suda tanto».

Il mondiale di Kigali finisce così in archivio con la vittoria travolgente di Pogacar e appena 30 corridori al traguardo. Come abbiamo letto stamattina da Cassani e come si è evinto ascoltando i commenti dei corridori dopo la gara, si è trattato di una gara di eccessiva durezza. 5.128 metri di dislivello nel cuore dell’Africa sono stati un eccesso (forse) immotivato. A maggior ragione per questo, il ricorso a prodotti specifici è risultato ancora più importante.

Nei giorni caldi del Tour, lo schema Lidl-Trek per integrare il sodio

25.07.2025
5 min
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AVIGNONE (Francia) – Li abbiamo visti per giorni vuotarsi borracce intere sulla testa e sulla schiena. Il Tour non è stato investito dalla peggior canicule di sempre, ma di certo almeno fino al Mont Ventoux non ha risparmiato il sole sul gruppo. E quando si va così forte e le salite sono prive di ombra, il rischio di eliminare attraverso il sudore anche gli elettroliti più importanti è dietro l’angolo. Abbiamo visto come negli anni passati i pantaloncini e le maglie più scure si macchiassero di bianco: il chiaro segno del sodio che se ne va. Ma se in precedenza anche corridori fortissimi come Pogacar avevano in questo un punto debole su cui lavorare, oggi la ricerca nel campo dell’integrazione ha fatto passi da gigante.

Marco Sassi è da un anno nutrizionista nello staff della Lidl-Trek (@hardyccphotos)
Marco Sassi è da un anno nutrizionista nello staff della Lidl-Trek (@hardyccphotos)

La variabile del sodio

Alla Lidl-Trek è arrivato da circa un anno un nuovo professionista nel campo della nutrizione ed è bastato sentirne il nome per avere un sussulto. Marco Sassi è il figlio dell’indimenticato Aldo, creatore del Centro Mapei (cui si appoggia la squadra americana) e pioniere della preparazione su cui oggi si basa il ciclismo. Aldo se ne è andato il 13 dicembre del 2010, ma riconoscerne il guizzare sul volto del figlio riduce le distanze e in qualche modo chiude il cerchio. Marco ha lavorato per alcuni anni nel calcio e poi ha fatto il passo verso il ciclismo. Con lui parliamo proprio di come si argini la perdita del sodio e se davvero si debba attuare una strategia mirata.

«Il discorso del sodio è veramente molto complesso – dice – è difficile trovare delle linee guida che vadano bene per tutti. La perdita infatti è estremamente variabile: quella del sodio, in realtà, e quella dell’acqua. Il tema diventa molto importante, soprattutto quando una tappa è lunga e in un ambiente molto caldo, perché c’è il rischio di andare verso un’iponatriemia, quindi verso un basso valore ematico di sodio».

Enervit fornisce alla Lidl-Trek dei gel con carboidrati che contentono anche sodio
Enervit fornisce alla Lidl-Trek dei gel con carboidrati che contentono anche sodio
Messa così sembra una cosa piuttosto seria…

Di base lo è, ma si può gestire: difficilmente si arriva a quei livelli. Per tenere sotto controllo il calo del sodio, utilizziamo solitamente i gel che ci fornisce Enervit, che contengono 200 milligrammi di sodio. E poi anche in borraccia sono contenuti elettroliti, quindi anche sodio.

Nella stessa borraccia in cui ad esempio si mettono anche i carboidrati?

Esattamente, si tratta di una soluzione molto comoda. Hai energia e sodio direttamente nella stessa borraccia. Quindi diciamo che in linea di massima, quando una tappa è molto calda e si suda tanto, si cerca di stare intorno almeno ai 400-500 milligrammi di sodio per ora. E’ una quota indicativa, perché il livello è variabile da corridore a corridore, quindi va personalizzata. Comunque non è difficilissimo arrivarci, perché ad esempio bastano due gel e sei già 400 milligrammi. La cosa più importante rimane comunque riuscire a idratarsi bene e non perdere troppi liquidi durante la tappa. Perché poi si paga, soprattutto nel finale quando la percentuale di disidratazione è più alta. Quindi in realtà diciamo che il sodio va integrato in funzione di quanto una persona beve.

Come dire che se bevo tanto devo prenderne di più?

Avete colto nel segno. Se bevo tanto, devo prenderne di più, altrimenti diluisco il plasma. Se invece uno tende a bere meno, dato che la perdita del sudore è composta principalmente da acqua, in realtà avrebbe più sodio a livello di concentrazione. In ogni caso è necessario non prenderla alla leggera e ripristinare i livelli.

Hai parlato di soggettività. Sappiamo che nei training camp lavorate per stabilire la quota oraria dei carboidrati, ma si riesce a fare anche con il sodio?

E’ difficile, perché i training camp si svolgono con temperature decisamente più basse. Per cui in quei casi inizia l’osservazione, che poi si integra con quello che vediamo nelle prime gare. E alla fine, dalla somma delle esperienze, abbiamo il quadro dell’atleta e riusciamo a dosare bene anche il sodio.

In che modo durante un Tour de France l’atleta si rende conto di dover integrare il sodio?

Di solito nelle tappe calde si utilizzano esclusivamente prodotti con il sodio, quindi ci togliamo il dubbio. Anche perché diventa veramente difficile avere un eccesso di sodio, quindi diciamo che non è un problema su cui diventare matti. Può diventare un aspetto su cui bisogna essere molto più precisi in eventi particolari, ma parliamo di altri sport, come quelli di ultra endurance. Se rimaniamo nell’ambito del ciclismo, anche nella tappa più lunga e calda, una volta che mi assicuro di avere dei prodotti a base di sodio, che sono stati formulati apposta per avere dei quantitativi sufficienti, non ci sono grossi problemi.

Anche la UAE Emirates ha Enervit fra i suoi partner: qui Wellens durante una doccia estemporanea nella tappa di Hautacam
Anche la UAE Emirates ha Enervit fra i suoi partner: qui Wellens durante una doccia estemporanea nella tappa di Hautacam
In che modo Enervit è arrivata a stabilire il quantitativo di sodio da mettere nei gel?

I prodotti che usiamo nel professionismo nascono sempre da una collaborazione. Quindi loro hanno un dipartimento di ricerca e sviluppo e con loro confrontiamo per far capire le nostre esigenze. Vengono messe a confronto con i loro studi e i risultati conseguiti dai vari competitor e alla fine si cerca di allinearsi alle evidenze scientifiche e alle nostre richieste. Perché alla fine è chiaro che le nostre richieste siano anche il frutto delle evidenze. Ci muoviamo in questo senso, anche seguendo i gusti e le preferenze degli atleti.

Quando i corridori diventano bianchi: integrare il sodio

15.05.2024
5 min
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NAPOLI – La prima volta che si iniziò a parlare della poca predisposizione di Pogacar per le giornate molto calde fu al Tour del 2022, quando Tadej si arrese per la prima volta a Vingegaard. Si saliva sul Granon e quel giorno, oltre al caldo, l’allora maglia gialla dovette rispondere agli attacchi a raffica di Roglic e Vingegaard. Per questo, oltre al dispendio calorico, al traguardo ci si accorse che i pantaloncini neri erano segnati dal bianco del sale perso sudando (foto di apertura). Un’osservazione che si ripeté anche in altre occasioni impegnative, accendendo la luce sulla necessità di investire nella ricerca in tal senso.

Il tema del sodio

Finora il Giro non ha proposto giornate particolarmente calde, ma avendo già iniziato a parlarne alla vigilia della Liegi, siamo tornati sull’argomento con Gorka Prieto che cura la nutrizione del UAE Team Emirates.

«Nelle borracce c’è sempre sodio – disse quel giorno – ma se ne perde tanto. Per questo Enervit ha fatto per noi delle barrette un po’ salate, quelle al burro di arachidi, che sono veramente buone. Le ho chieste io, perché vedevo che tanti dopo un po’ avevano i crampi o diventavano bianchi dal tanto sodio che perdevano. E in quel caso anche la performance cala un po’, per cui tutti i prodotti che stiamo sviluppando hanno una notevole base scientifica. Anche il recovery che fanno per noi nasce dalle indicazioni che gli abbiamo dato e contiene carboidrati e proteine».

Lunedì, approfittando del riposo, nell’hotel del UAE Team Emirates, come pure in quello della Lidl-Trek, si sono visti gli uomini di Enervit, pronti a raccogliere i feedback degli atleti e dei nutrizionisti. L’approfondimento dei nuovi prodotti si fa a dicembre nel primo ritiro, ma le corse sono un eccezionale stress test da cui ricavare opinioni e riscontri. Con Gorka siamo perciò tornati sul tema del sodio, che di certo tornerà attuale nei torridi giorni del Tour e si spera del Giro, se il meteo sarà benevolo come finora.

L’ultima volta abbiamo parlato del sodio e della sudorazione. Si disse che Tadej è particolarmente sensibile al discorso…

Non in particolare, dipende dai giorni. Ci sono anche altri della squadra, che si vedono bene in tivù per quanto diventano bianchi. Ragazzi che perdono più sale di altri. Alla fine è una cosa personale.

Si può fare un lavoro personalizzato di integrazione?

E’ quello che facciamo per ciascuno di loro. Alla fine si può testare quanto sodio per ora perde un corridore e anche analizzare cosa contiene il suo sudore. In base a questo, si dà una raccomandazione sui prodotti da assumere. La quantità di sodio da assumere ogni ora dipende dalla temperatura e dall’umidità della giornata.

Fate questi test solo in ritiro o anche alle corse?

Di solito si fa tutto in ritiro, ma dipende dalla temperatura. Si fanno su più giorni e si vede quanto sodio perde il corridore. Alle corse si cerca di valutare tutti i fattori esterni. Il giorno prima si guarda il meteo, si valuta l’umidità. Ogni atleta ha un target di sodio per ora, allo stesso modo dei carboidrati. Quando è molto caldo, aumenta la quantità di sodio.

Il test del sudore e quello delle urine permettono di capire la disidratazione e la sua composizione
Il test del sudore e quello delle urine permettono di capire la disidratazione e la sua composizione
Aumenta anche la quantità di acqua in cui il sodio viene disciolto?

Non solo acqua. Abbiamo il gel, abbiamo l’Isocarb, abbiamo anche quella barretta salata che contiene una quantità di sodio. Ormai tutti i corridori ingeriscono più sodio di un tempo e ugualmente diventano bianchi e per questo possono avere i crampi. Per questo bisogna essere attenti alla quantità giusta.

Parlando di carboidrati, si è detto che il consumo per ora va dai 100 ai 120 grammi o anche meno se la giornata non è impegnativa. Come ci si regola col sodio?

Parliamo di 300 mg ogni ora fino a 500 mg. Dipende dal corridore. Abbiamo anche l’integratore degli elettroliti che contiene tanto sodio: 480 mg per 500 ml di acqua. Quindi riescono a integrarlo senza problema, perché abbiamo i prodotti specifici.

Come ci si regola con l’idratazione prima della tappa per chi suda molto?

Si fa anche questo. Se il corridore è ancora disidratato la mattina, gli diamo più elettroliti, quindi più sodio. Lo si pesa prima della tappa in hotel, poi sul pullman dopo la tappa e il dottore fa anche un esame delle urine per valutare la disidratazione.

Majka e la sua borraccia: si beve per dissetarsi, assumere carboidrati e integrare il sodio
Majka e la sua borraccia: si beve per dissetarsi, assumere carboidrati e integrare il sodio
Quindi Pogacar non è un soggetto su cui stare particolarmente attenti sotto questo punto di vista?

Diciamo che sta nel mezzo. Ci sono altri che perdono sodio tre o quattro volte più di lui. Poi è chiaro che lui fa più notizia, per cui se lo vedi bianco, pensi che sia un problema. Sul Granon non era il solo ad aver sudato così tanto. Ma alla fine lui è il campione, tutti lo guardano e dicono che ha questo problema, ma non è così.

Carbo Gel C2:1 PRO: energia pronta, con e senza caffeina

08.03.2024
2 min
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L’integrazione alimentare quando si pedala ai massimi livelli del ciclismo professionistico è importante. Serve avere i giusti prodotti, studiati e perfezionati per il migliore reintegro delle energie spese. Mantenere alto il livello della propria attività è difficile, vero, per questo Enervit ha studiato e perfezionato il Carbo Gel C2:1 Pro, con e senza caffeina. Enervit ha ascoltato e studiato le esigenze del mondo WorldTour e ha tradotto tutto questo nel Carbo Gel. 

Con un apporto di 100 milligrammi di caffeina il boost per il finale è servito
Con un apporto di 100 milligrammi di caffeina il boost per il finale è servito

Con la caffeina

Enervit ha voluto massimizzare la performance nelle attività a lunga durata e alta intensità, così da aiutare l’atleta a superare i propri limiti. Ogni gel è composto da un rapporto che combina glucosio e fruttosio in un rapporto 2:1. Questa formula consente di superare i 60 grammi di carboidrati l’ora, consentendo di arrivare anche oltre i 90. Il tutto con il fine di sostenere prestazioni elevate, minimizzando i rischi di stress intestinali.

Il Carbo Gel C2:1 PRO con caffeina, in una misura di 100 milligrammi, è la versione adatta a chi cerca un boost di energia nelle fasi finali dell’allenamento o della gara. Il gusto rimane dolce, nonostante l’elevata quantità di caffeina, il rapporto energetico è di 40 grammi di carboidrati

Il sodio contenuto nella seconda versione del gel aiuta a sconfiggere il caldo
Il sodio contenuto nella seconda versione del gel aiuta a sconfiggere il caldo

Con il sodio

La seconda versione presentata da Enervit è il Carbo Gel C2:1 PRO con sodio. Si tratta anche in questo caso di un gel, con un elevato apporto di maltodestrine e fruttosio, sempre in rapporto 2:1. Enervit ha aggiunto 200 milligrammi di sodio: una scelta che risulta ideale nelle giornate più calde. Il sodio aiuta a mantenere il corretto livello di idratazione, anche in questo caso l’apporto di carboidrati è di 40 grammi. 

Entrambi i gel di Enervit massimizzano l’assunzione di carboidrati, riducendo i tempi di impiego. Per ottenere il massimo da questi prodotti il consiglio è quello di costruire il proprio Enervit Nutrition System personalizzato. Il prezzo è di 2,90 per ogni singolo gel dal peso di 60 milligrammi.

Enervit