Cominelli 2021

Dal Giro d’Italia arriva un Cominelli affamato

30.10.2021
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Dopo un inizio a ritmo continuo, il Giro d’Italia di ciclocross si è preso una breve pausa. Ora è tempo delle classiche internazionali di Halloween, gli appuntamenti di Brugherio e del Trofeo Mamma e Papà Guerciotti. Si può quindi fare un primo quadro della situazione anche perché ormai l’appuntamento degli Europei è imminente (prossima settimana) e chiaramente le gare del Giro sono determinanti per comporre la nazionale.

A molti potrà sembrare sorprendente che in testa alla classifica Open maschile ci sia un corridore che non ha mai vinto, ma è una novità molto relativa, perché bisogna considerare che Cristian Cominelli ha sempre fatto della costanza di rendimento il suo segno identificativo: «Ho raccolto tre buoni punteggi – racconta il corridore della Scott – ma è chiaro che il fatto che sia Dorigoni che Bertolini abbiano saltato una prova mi favorisce. Per me questa maglia vale molto dopo un anno davvero difficile nella Mtb».

Dorigoni Corridonia 2021
Volata vincente di Dorigoni su Cominelli, ma è il bresciano a vestire la maglia rosa
Dorigoni Corridonia 2021
Volata vincente di Dorigoni su Cominelli, ma è il bresciano a vestire la maglia rosa

Un’estate dove tutto è sfumato

In effetti il 2021 di Cominelli, che avevamo lasciato fra i protagonisti assoluti nel ciclocross non è stato all’altezza delle sue aspettative, ma certamente non per colpa sua: «Ho passato un’estate terribile, proprio quando mi aspettavo di salire di condizione per puntare agli obiettivi dell’anno ho iniziato a soffrire di problemi allo stomaco, che mi hanno portato a fermarmi del tutto. Ho potuto riprendere solo a fine stagione, con tre gare interpretate esclusivamente pensando al ciclocross, su distanze contenute, ma le ambizioni erano ben altre».

Cominelli non fa mistero che questo era un anno speciale per lui, con i Mondiali Marathon di Mtb in Italia, a Capoliveri, «un percorso che conosco benissimo e che era ideale per le mie caratteristiche, ma d’altronde lo era anche quello del Campionato Italiano. In quei giorni vedere i miei compagni e avversari impegnati ed io che non potevo neanche allenarmi è stato un duro colpo. Proprio il ciclocross e le sue prospettive mi hanno dato la forza per uscire dall’impasse, mi sono concentrato sulla nuova stagione».

Cominelli Corridonia 2021
Cominelli in azione davanti a Samuele Leone, confermatosi il migliore fra gli Under 23 (foto Lisa Paletti)
Cominelli Corridonia 2021
Cominelli in azione davanti a Samuele Leone, confermatosi il migliore fra gli Under 23 (foto Lisa Paletti)

Le differenze con chi punta sulla strada

Con Cominelli si può affrontare un tema molto dibattuto sui prati: la differenza tra chi proviene dalla Mtb e chi dalla strada. Si dice che gli stradisti a inizio stagione sono avvantaggiati mentre col passare delle settimane poi le capacità offroad riemergono. E’ così? «Per me non c’è questa grande differenza. E’ più una questione legata alla tradizione dei singoli Paesi: in Olanda e Belgio il ciclocross è più abbinato alla strada; in Italia la stragrande maggioranza di ciclocrossisti d’estate corre in mtb, è un aspetto legato più alle aspettative dei team e agli investimenti locali. Poi non dobbiamo dimenticare che serve assolutamente predisporre le stagioni in modo da poter riposare tra una sezione e l’altra. Non si può essere sempre al massimo, fisico e mente poi presentano il conto».

Ora lo spazio del tradizionale lungo weekend di Ognissanti è occupato dalla Coppa del Mondo all’estero e dalle classiche internazionali in Italia, decisive per l’acquisizione di una maglia per gli Europei e Cominelli vuole continuare la sua collezione: «Anche se nell’armadio non mancano le divise azzurre, andare a caccia di una di esse è sempre un’emozione e per me, dopo quello che è successo, avrebbe un sapore particolare».

Casasola Corridonia 2021
Prima vittoria e conferma della leadership per Sara Casasola (foto Lanfranco Passarini)
Casasola Corridonia 2021
Prima vittoria e conferma della leadership per Sara Casasola (foto Lanfranco Passarini)

Appuntamento il 14 novembre a Follonica

Un po’ lo stesso discorso che avevamo fatto per Sara Casasola (DP66 Giant SMP), che sale in testa alla classifica riassaporando il gusto della vittoria in quel di Corridonia, mentre Luca Paletti (Asd A Favore del Ciclismo) coglie la terza vittoria consecutiva fra gli junior, in quella che lo scorso anno era la categoria più combattuta e dove invece c’è ora un dominatore assoluto.

Il Giro d’Italia torna il 14 novembre, riabbracciando il teatro di gara di Follonica (GR) assente da circuito da un po’ e considerando che si arriverà dopo gli Europei, sarà il momento giusto per fare il punto della situazione in vista degli appuntamenti principali della stagione che arriveranno con il nuovo anno.

Casasola 2018

Sara Casasola sta tornando: che fine aveva fatto?

23.10.2021
5 min
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Dopo Osoppo, Sant’Elpidio a Mare e domani, Corridonia. Il Giro d’Italia di ciclocross ormai ha preso l’abbrivio e marcia spedito settimana dopo settimana. Il livello delle gare si alza proporzionalmente con quello della condizione generale dei suoi protagonisti, considerando che la Coppa del Mondo torna in Europa proprio nel weekend e che gli Europei (7 novembre, Vamberg in Olanda) sono sempre più vicini, c’è da farsi trovare pronti. Considerando che molte delle protagoniste del ciclocross italiano erano in America per l’apertura di Coppa del Mondo, va registrato con soddisfazione l’alto livello della gara open delle ragazze, sia nella prima che nella seconda occasione italiana. Rebecca Gariboldi, come aveva fatto in Friuli, si è aggiudicata la gara, ma questa volta ha fatto molta più fatica per respingere l’assalto di Sara Casasola, finita molto vicina e questo è un segnale importante.

Casasola Sant'Elpidio 2021
Per la Casasola un 2° posto a Porto Sant’Elpidio carico di speranze (foto Lanfranco Passarini)
Casasola Sant'Elpidio 2021
Per la Casasola un 2° posto a Porto Sant’Elpidio carico di speranze (foto Lanfranco Passarini)

I guai sono iniziati a Tabor…

La portacolori del DP66 Giant SMP, passata quest’anno di categoria, sa bene che molti occhi sono puntati su di lei. Fino alla passata stagione, la Casasola era considerata allo stesso livello di Baroni e Realini, anzi forse un pizzico più su stando a quello che si era visto nelle stagioni precedenti, e poi? «Poi ho vissuto un’annata difficile: diciamo che fino all’Europeo tutto procedeva come previsto, poi mi sono fatta molto male a Tabor, ho quasi rotto il coccige e la ripresa è stata lenta e non come avrei voluto, non sono più tornata al livello delle migliori». 

Gli effetti dell’infortunio hanno continuato a farsi sentire anche dopo: «Avevo in programma Mtb e strada, la Servetto mi aveva dato fiducia, ma al Giro mi sono dovuta ritirare alla terzultima tappa e dopo sono stata un mese ferma. Ho capito a quel punto che dovevo recuperare con calma, ho ricominciato pian piano con il ciclocross e sento che la condizione sta arrivando, ma c’è ancora molto da lavorare».

Casasola Tabor 2020
Il momento della grave caduta riportata a Tabor: la ripresa da allora è stata lenta e solo ora completa
Casasola Tabor 2020
Il momento della grave caduta riportata a Tabor: la ripresa da allora è stata lenta e solo ora completa

Bici a parte, testa sulla matematica

Non tutto il male d’altronde vien per nuocere: Sara ha potuto dedicare un po’ più di tempo agli studi di matematica per l’università: «Appena lasciata la bici, sono sui libri, tanto tempo libero fra due attività così intense non c’è. In questo momento però l’attività ciclistica è preminente, perché sono due anni che sono lì lì per fare il salto di qualità e non arriva e sento che è arrivato il momento».

Pensare alla ciclista friulana come a una specialista pura del ciclocross è un errore: lei come tantissime altre ha fatto della multidisciplina il suo credo, prima prediligeva la Mtb come specialità alternativa ma la strada la sta coinvolgendo sempre più: «Dico la verità, il fuoristrada mi piace di più – ammette la Casasola – ma è su strada che posso davvero crescere. Credo che molto dipenda dalla quantità di attività, nel 2022 intendo concentrarmi molto su di essa. Anche per capire bene dove posso arrivare. Ma per far questo serve un inverno tranquillo, di lavoro senza intoppi e possibilmente con qualche risultato importante».

Ora fari puntati su Corridonia

Quella di Porto Sant’Elpidio è stata anche la prima occasione per vedere direttamente di fronte i due big della Selle Italia Guerciotti Elite, ossia Jakob Dorigoni e il neoentrato nel team, il campione tricolore Gioele Bertolini. I due hanno proceduto insieme per quasi tutta la gara, giocandosi il successo allo sprint e solo con un ben assestato colpo di reni Dorigoni ha colto il successo. Chi pensava che i due si sarebbero fatti la guerra anche con la stessa maglia è stato smentito: «E’ bello vincere facendo primo e secondo essendo nello stesso team – ha spiegato l’altoatesino alla fine della gara – Io credo che correndo insieme potremo prenderci belle soddisfazioni».

Se fra gli juniores continua a dominare il figlio d’arte Luca Paletti (suo padre era un componente della mitica Ariostea sul finire del secolo scorso), il Giro d’Italia continua a raccogliere numeri importanti, oltre 700 in una giornata fredda che ha iniziato a segnare il passaggio del ciclocross verso quei climi e quei terreni a lui più consoni e abituali. Ora si resta nelle Marche per un terzo capitolo molto sentito, al CorridoMnia Shopping Park, dopo il quale si potranno tirare le prime somme.

Sara Casasola, europei 2020

Ed ecco Sara, che voleva fare la ballerina

16.11.2020
3 min
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Sara Casasola è, per talento e grinta, la versione femminile di Daniele Pontoni. E non a caso è proprio il vecchio leone friulano (vecchio per modo di dire: ha 54 anni!) a seguirla e ispirarla. Quest’anno ha vinto due prove in Repubblica Ceca, poi si è ripresentata vincente nella tappa di Jesolo del Giro d’Italia Ciclocross, mettendosi poi in luce fra le migliori (ottava) al campionato europeo di s’Hertogenbosch.

Quello che sappiamo di lei prima di chiamarla è che da bambina faceva danza e aveva paura di sporcarsi. Poi da un giorno all’altro, al ballo ha iniziato a preferire la bicicletta, convertendosi (ma solo per i gusti sportivi) in un maschiaccio. Per il resto, la sua lunga treccia nera è un marchio di fabbrica ben riconoscibile sui campi di gara.

Il tono di voce è spigliato, il timbro piuttosto netto. Classe 1999, compirà 21 anni il prossimo 29 novembre.

Sara Casasola, europei juniores 2016
Sara Casasola, quarta agli europei 2016: uno dei ricordi più inattesi
Sara Casasola, europei juniores 2016
Quarta agli europei del 2016
E’ stata una buona annata?

Sicuramente sì, per come si era messa. Tutto quello che viene va bene e vediamo piuttosto se e come continuerà.

In bici a 10 anni, giusto?

Per provare e perché mio fratello si era messo a pedalare. All’inizio passione poca, infatti per un paio d’anni ho mollato. Finché a 12 anni ho scoperto il ciclocross e non mi sono più fermata.

Perché la bici?

E’ affascinante. Permette di scoprire se stessi. Impari a conoscerti. Sei a contatto con la natura. Ti confronti con altre ragazze. Il ciclismo fa crescere.

Parli spesso di Daniele Pontoni, che è il tuo capo alla DP66-Giant-Smp

Mi sta vicino sul piano sportivo e su quello umano. L’ho conosciuto quando ero esordiente e partecipai a uno dei camp che organizzava per i giovani a Monte Prat. Poi quando è passato al team Trentino, io ero già allieva e sono passata con lui.

Daniele è cresciuto con un maestro della vecchia guardia come Edi Gregori, un vero duro. Lui che tecnico è?

E’ molto buono, tende ad assecondarci sempre. Riesce a capire quello che sentiamo e si rende conto di quando una strillata può motivarci oppure distruggerci del tutto. E in quel caso, la evita.

Fra strada e cross?

Cross, ma anche la strada che faccio con la Servetto mi piace. Di sicuro per fare bene su entrambi i fronti, serve grande sacrificio. Su strada in termini di ore, nel cross per la qualità e la tecnica. In entrambi i casi però, non mi piacciono i lavori di forza.

Sara Casasola, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Vincitrice a Jesolo, prima tappa del Giro d’Italia Ciclocross 2020
Sara Casasola, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Prima a Jesolo, Giro d’Italia Ciclocross
Cosa dicono gli amici fuori dalla bici?

Non ne ho tanti di amici al di fuori, ma non vivono il mio andare in bici come una cosa molto strana. E francamente pur facendo sport, si riesce ad avere una vita normale.

Sempre Pontoni parla di grande abilità tecnica di voi più giovani.

Forse perché da piccoli si insegnano anche i fondamentali tecnici, mentre Daniele ha cominciato a correre che era già grande. Una volta pochi saltavano gli ostacoli e nemmeno li mettevano tanto alti. Adesso è quasi l’abitudine.

Il ciclismo è per Sara un’ipotesi di futuro professionale?

Mi piacerebbe, ma al momento è un sogno. Certo, visti gli stipendi, la cosa migliore sarebbe entrare in un Corpo militare. E poi però sogno di insegnare alle medie o alle superiori. Dopo il Liceo Scientifico, mi sono iscritta a Matematica. Mi piace. Sono abbastanza rigorosa.

Qual è il ricordo più bello di Sara in sella alla bici da cross?

Forse il campionato italiano dello scorso anno, perché erano un po’ di anni che ci speravo. E’ stata una sensazione bellissima. Forse il quarto posto agli europei del 2016. Ma mi sono goduta anche l’ottavo di quest’anno…

Casasola, una sconfitta che fa male

26.10.2020
2 min
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Casasola, terza e beffata. Spesso in un viaggio quel che conta non è la meta, ma il viaggio stesso. La prova femminile di Osoppo tiene fede a questo detto, il dato più importante a ben guardare è stata l’incertezza che ha contraddistinto tutta la prima parte di gara, con 5 atlete a battagliare e darsi cambi passaggio dopo passaggio. Alla lunga, dopo il cedimento di Rebecca Gariboldi (Team Cingolani) e Alessia Bulleri (Cycling Café), sono rimaste le tre protagoniste del Giro d’Italia. Francesca Baroni, Gaia Realini e Sara Casasola si son contese la vittoria. E vedere una volata a tre in una prova di ciclocross non è propriamente cosa comune. A vincere è stata la maglia rosa Baroni, seconda Realini, sua compagna di squadra alla Selle Italia Guerciotti Elite, terza Sara Casasola (DP66 Giant SMP) alla quale, dopo le vittorie nelle prime tappe, la conquista del titolo regionale non può certo bastare.

Sara Casasola, Osoppo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Per Sara Casasola, questa volta a Osoppo un beffa (foto Billiani)
Sara Casasola, Osoppo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Casasola beffata a Osoppo (foto Billiani)

Nuove gerarchie

Se torniamo alla stagione scorsa, vedere la Casasola ripetutamente battuta dalle scatenate avversarie è un cambio di gerarchie che era difficile attendersi a inizio stagione, ma si sa che nessun verdetto nello sport è definitivo.

«A inizio stagione andavo meglio – sostiene la friulana –ma spero di tornare a crescere. D’altronde questo non è un percorso adatto a me, io prediligo quelli più duretti, meglio ancora se con il fango. Guardando alla scorsa stagione, non credo di essere però io in calo, anche un anno fa c’era equilibrio. Semmai è la Realini che è cresciuta tanto e ormai è al livello mio e di Francesca».

Gioco di squadra

Ancora una volta a fare la differenza è stato il gioco di squadra fra Baroni e Realini: «Effettivamente questo ci dà un po’ di vantaggio nei confronti di Sara – conferma la Baroni che rafforza il suo primato nella classifica generale – soprattutto su percorsi come quello friulano, dov’era difficile fare la differenza e staccare le avversarie non essendoci grandi difficoltà tecniche. L’importante però è che andiamo forte entrambe, poi l’esito della gara può essere favorevole a me come a Gaia».

Osoppo, Giro d'Italia Ciclocross 2020

Il Covid non ferma il cross (per ora)

26.10.2020
2 min
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Organizzare gare sportive si può, anche nel cross, anche nel pieno della pandemia Covid-19. La quinta tappa del Giro d’Italia a Osoppo, ai piedi delle Alpi Carniche, lo ha dimostrato nella maniera migliore, innanzitutto con il grande ordine con il quale sono state espletate le operazioni di accreditamento e accesso al percorso di gara, anche se hanno richiesto un po’ più di tempo. Poi con il ligio rispetto delle regole durante le gare, con distanziamento obbligato fra chi assisteva e utilizzo di tutti i presidi sanitari richiesti, a cominciare dalle mascherine.

Osoppo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
A Osoppo, percorso veloce, tutto da spingere (foto Billiani)
Osoppo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Percorso veloce, tutto da spingere (foto Billiani)

La bolla regge

«Il lavoro per costruire una “bolla” a ogni gara funziona – sentenzia il Ct azzurro del cross nonché responsabile del Giro, Fausto Scotti – anche se bisogna stare continuamente attenti ed essere rigidi nell’applicazione delle regole, è una faticaccia. Dopo Gallipoli vedremo la situazione del calendario, noi vogliamo andare avanti, ma qui i DPCM cambiano la situazione di continuo e non abbiamo alcuna certezza di quel che sarà».

Alla giornata

Già, ma come si vive una giornata di cross in mezzo a tutto quel che sta succedendo intorno a noi e soprattutto al clima di incertezza che contraddistingue la quotidianità? A rispondere è una delle protagoniste di queste giornate sportive, Sara Casasola: «Si cerca di vivere alla giornata, senza fare troppi programmi. Noi siamo già felici di poter gareggiare visto che molte discipline sportive sono state fermate o non hanno addirittura mai ripreso dall’inizio della pandemia. Correre è una bellissima cosa, vada come vada, noi speriamo sempre che la situazione migliori per tutti, non solo per noi che corriamo».

Tutti in Puglia

Si va avanti e si lavora per la prossima tappa, quella di Gallipoli, su un percorso che ha ospitato addirittura i mondiali anche se eravamo ancora prima del cambio di secolo. Il Giro d’Italia scende al Sud per poi prendersi una pausa, che dovrebbe servire per gli Europei e per l’esordio della Coppa del mondo posticipato a fine novembre (ma si gareggerà a Tabor e in questo momento la Repubblica Ceca è il Paese europeo più in sofferenza per il Covid-19). Il condizionale è d’obbligo, di questi tempi bisogna davvero andare avanti giorno dopo giorno…

Corridonia, Giro d'Italia Ciclocross 2020

Corridonia a quota mille

11.10.2020
< 1 min
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Corridonia, facciamo il punto. Trovarsi a gestire quasi 1.000 concorrenti di questi tempi non è cosa facile. Gli impegni legati alla gestione della sicurezza in tempi di pandemia impongono grandissima attenzione. La seconda tappa del Giro d’Italia di Ciclocross a Corridonia è stata un successo proprio perché non si è mai derogato dalla rigida applicazione delle regole.

«Però posso dire che mi sono divertito – afferma il responsabile Alfio Caccamo – anche il meteo altalenante alla fine ci ha consentito di andare avanti per tutta la giornata e con tantissime gare in calendario. Il minimo intoppo avrebbe portato a uno slittamento. Ma così non è stato, tutto ha funzionato bene».

Entusiasta anche il responsabile della kermesse, nonché responsabile tecnico della nazionale Fausto Scotti.

«Sono state tutte gare entusiasmanti, rispetto a una settimana prima c’è stata una crescita generalizzata. C’è grande voglia di correre, speriamo che la crescita dei contagi e i nuovi Dpcm non portino a un nuovo stop, non nascondo che il timore c’è».

Parlando con Scotti, non si può non toccare l’argomento Eva Lechner, dopo l’esaltante medaglia d’argento conquistata dall’azzurra ai Mondiali di mountain bike.

«Ho parlato con Eva all’indomani del suo bellissimo risultato, non è un caso se sul percorso austriaco siano emersi gli specialisti del ciclocross. Con Eva siamo d’accordo che già all’indomani dell’Europeo Mtb di domenica prossima inizierà la stagione internazionale del ciclocross con obiettivo l’Europeo di inizio novembre, poi si prenderà un po’ di sosta per affrontare successivamente la seconda parte di stagione sui prati. Il ciclocross le servirà tantissimo per preparare l’appuntamento olimpico e lei lo sa bene».

Pavan, Corridonia, GIC 2020

Il secondo colpo di Dorigoni

11.10.2020
2 min
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Seconda gara, seconda vittoria per Jakob Dorigoni al Giro d’Italia di Ciclocross. A Corridonia l’evoluzione della prova più attesa, quella degli Elite, è stata un po’ diversa da quello che si era visto a Jesolo, ma i protagonisti sono stati sempre loro, il campione d’Italia e Cristian Cominelli (Scott).

Il portacolori della Selle Italia Guerciotti Elite ha preso il largo già all’inizio, ma senza guadagnare il margine sufficiente per sentirsi al sicuro. La gara è andata avanti così a elastico, ma alla fine l’altoatesino ha chiuso con tutta sicurezza al primo posto davanti al lombardo, terzo posto per Marco Pavan (D’Amico UM Tools) confermatosi il migliore fra gli Under 23. Da notare il numero dei presenti, ben 65 e considerando che tanti specialisti sono ancora assenti. Alcuni in preparazione, altri ancora impegnati in altre discipline. Un segnale molto importante.

Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni, una stagione iniziata bene
Jakob Dorigoni
Jakob Dorigoni, una stagione iniziata bene

«Non ho spinto a tutta – ha spiegato il vincitore – perché la bici sul bagnato scivolava e non volevo rischiare di cadere, così spingevo nei tratti rettilinei ma ho avuto un po’ più di prudenza sulle curve e tutti i tratti un po’ più pericolosi. Sicuramente come percorso quello di Jesolo era più divertente, ma sulla sabbia si possono fare distacchi maggiori. A Corridonia invece la gara è rimasta sempre in bilico».

Il quadro della situazione

«Da come vado, mi accorgo che c’è ancora tanto da migliorare nella mia forma fisica e tecnica. Il peso della lunga sosta per il lockdown si fa ancora sentire. Noi in Alto Adige abbiamo potuto riprendere una settimana prima degli altri, ma questo incide poco. Prima si è lavorato sui rulli e per quanto possa servire, il contatto con la bici, con la strada, con la guida è qualcosa che si sente quando manca. Comunque c’è tempo per recuperare in vista soprattutto degli appuntamenti internazionali, intanto questa maglia rosa rimane il primo degli obiettivi in questa strana stagione».

Realini, Corridonia 2020

Baroni-Realini, tappa e maglia

11.10.2020
2 min
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Baroni, Realini e la Selle Italia-Guerciotti sugli scudi. Davvero appassionante la gara femminile di Corridonia. Forse l’argento iridato di Mtb della Lechner ha dato a tutte una spinta in più, tanto è vero che la gara si  sviluppata tra continui colpi di scena. Chi pensava che la vincitrice della prima tappa Sara Casasola avrebbe avuto vita facile si  dovuto subito ricredere. La maglia rosa infatti è caduta e ha perso tempo per un guasto meccanico. Forse la Casasola avrebbe anche potuto rientrare, ma davanti si è menato alla grande, con le due della Selle Italia Guerciotti Elite, Gaia Realini e Francesca Baroni insieme a Rebecca Gariboldi (Cicli Cingolani) che si sono date cambi regolari. Alla fine ha prevalso il gioco di squadra. La Realini anche col secondo posto si sarebbe appropriata del simbolo del primato, ma lo sprint con la Baroni è stato vero e ha premiato la campionessa italiana.

Gariboldi, Corridonia 2020
Gariboldi, una bella delusione a Corridonia 2020
Gariboldi, Corridonia 2020
Gariboldi, delusa a Corridonia 2020

Il gusto della vittoria

«Tornare a vincere è sempre bellissimo, avevo bisogno di questa iniezione di fiducia – fa presente la Baroni – la mia condizione migliora gara dopo gara, con Gaia abbiamo gestito bene la situazione, il fatto che maglia rosa ce l’abbia lei fa felice anche me». 

«Era importante lavorare per non far rientrare la Casasola – le fa eco la nuova leader della classifica – ma averla sempre a 5-10 secondi non dava mai la sicurezza, quindi abbiamo dovuto sempre spingere a tutta. Il cammino  ancora lungo, ma le vittorie aiutano a crescere».

Obiettivo europei

Dopo due gare, la situazione di classifica  molto fluida e influirà anche sulle convocazioni per gli Europei.

«Insieme a loro sicuramente ci sarà la Lechner che si avvicinerà all’evento attraverso i circuiti internazionali – spiega il Ct Fausto Scotti – mentre con la Arzuffi stiamo studiando tutta l’impostazione della stagione, anche verso gli eventi più lontani. Il resto verrà dal Giro d’Italia e da queste ragazze che stanno mostrando un impegno notevole e soprattutto grandi progressi rispetto alla passata stagione».

Daniele Pontoni, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross 2020

Pontoni, buona la prima

04.10.2020
2 min
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Pontoni è soddisfatto. La prima tappa del Giro d’Italia di Ciclocross a Jesolo ha avuto un significato particolare: ripartire dopo tutto quel che è successo in Italia dall’inizio dell’anno, con l’epidemia di Covid-19 che per lunghi mesi ha fermato tutta l’attività sportiva e non solo, non era scontato, riuscirci con oltre 700 atleti al via significa che la voglia di ciclocross è intatta se non addirittura aumentata. La prima tappa si è svolta rispettando alla lettera tutte le disposizioni sanitarie in materia, pochissimi quindi gli spettatori sul percorso.

Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Si è svolta a Jesolo la prima prova del Giro d’Italia Ciclocross (foto Billiani)
Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross 2020
Jesolo, Giro d’Italia Ciclocross 2020 (foto Billiani)

«La giornata è stata bella soprattutto per il gran numero di atleti che abbiamo visto ai nastri di partenza, specialmente tra le categorie giovanili – ha spiegato il responsabile organizzativo, l’ex campione del mondo Daniele Pontoni – ringrazio Achille e tutti i volontari di Jesolo. Con gli amici dell’Asd Romano Scotti abbiamo allestito una grande manifestazione, abbiamo avuto la fiducia dell’amministrazione comunale di Jesolo e abbiamo cercato di onorarla al meglio».

«Bisogna dire grazie a tutti coloro che ci hanno supportato in questo difficile inizio – afferma Fausto Scotti, vicepresidente dell’Asc Romano Scotti che allestisce il Giro in memoria di papà Romano – soprattutto ai genitori dei tanti ragazzi che ci hanno concesso fiducia guardando da lontano i loro ragazzi. Tutti hanno rispettato le ordinanze e tenuto il distanziamento, noi siamo stati anche pedanti nel farle osservare, ma era necessario».

Da cittì azzurro, Scotti ha tratto molte indicazioni interessanti.

«Dorigoni è stato molto brillante – ha spiegato – soprattutto nei tratti a piedi mi ha sorpreso. Folcarelli ha fatto una grande rimonta dopo l’iniziale rottura del deragliatore. Fra le donne la Casasola è uscita dal Giro su strada con una condizione invidiabile. Col passare delle settimane rientreranno anche coloro che stanno facendo altre attività come i Braidot, Colledani, lo stesso Bertolini in recupero dall’infortunio. Hanno tutti bisogno di gareggiare molto d’inverno per entrare in forma nell’anno olimpico. Per gli Europei? Vedremo, intanto speriamo che si possano fare…».