Casa Balsamo: un armadio pieno, tutto per la bici

29.12.2023
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Stagione che vai, vestiario che trovi. Anche se non suona proprio benissimo, questa frase rende l’idea. Ed Elisa Balsamo ci spiega ancora meglio cosa le piace indossare di più, cosa meno, quando fa caldo, fa freddo… Insomma, la campionessa della Lidl-Trek ci apre il suo armadio!

Con Jacopo Mosca, abbiamo visto che agli atleti della squadra americana Santini fornisce una quantità infinita di materiale… Ci sembrava curioso allargare il campo anche alle donne.

Santini e la sua ricchissima fornitura per gli atleti e le atlete della Lidl-Trek
Santini e la sua ricchissima fornitura per gli atleti e le atlete della Lidl-Trek
Elisa come cambia il tuo armadio del ciclismo in base alla stagione, ma anche in base alle corse? Come abbiamo visto Santini vi dà quantità importanti di capi…

In effetti quando sono arrivata in questa squadra ho avuto un trauma che è stato quello di dover quasi uscire di casa per far entrare tutto il materiale che ci hanno dato! E’ vero, ho dovuto svuotare un armadio.

Addirittura…

Sì, sì, un armadio intero. A casa ne ho uno dedicato completamente al mio vestiario da bici. Abbiamo di tutto e di più. Abbiamo qualunque cosa che una persona possa immaginare. Non pensavo neanche che esistessero determinati indumenti o accessori.

Partiamo dalla stagione attuale, l’inverno. Cosa indossa Elisa Balsamo?

La cosa bella è che secondo me abbiamo l’enorme possibilità di scegliere ogni giorno un capo diverso a seconda del clima. Uno si sveglia al mattino, vede la temperatura, l’umidità, se l’asfalto è bagnato o meno, se c’è il sole. La gamma è vasta. Per esempio abbiamo due tipologie di calzamaglia: una standard e una da bagnato vero e proprio… che sembra di essere quasi un palombaro! E’ completamente impermeabile e può essere utilizzata anche con temperature estreme. E lo stesso vale per i copriscarpe. Di guanti invernali ne abbiamo 4-5 tipologie.

Vai…

Li abbiamo leggeri e impermeabili, pesanti e impermeabili. Invernali “normali”, che non sono troppo pesanti. E ne abbiamo un paio che sono quasi dei guanti da sci, ideali per il freddo estremo. In tutto ciò, l’idea che mi piace di più è quella proprio di poter scegliere in base alla giornata e anche al luogo.

Elisa in allenamento, a volte opta anche per i puntali anziché per i copriscarpe che non ama troppo (immagine Instagram)
Elisa in allenamento, a volte opta anche per i puntali anziché per i copriscarpe che non ama troppo (immagine Instagram)
E per la gara?

Abbiamo tre opzioni: quello che viene definito il vestiario per le classiche. Si tratta di un body oppure un pantaloncino e maglietta, questo dipende dai gusti dell’atleta, che sono più pesanti, leggermente felpati. In questo modo anche se si corre col pantalone e la maglia corta si è più riparati. Oltre al “vestiario classiche” abbiamo il completo normale, sempre body o un completo maglia più pantaloncino. Infine il completo per l’estate, con il body o il completo traforato, che permette proprio al corpo di respirare. E questo lo usiamo al Giro d’Italia e, al Tour de France.

E con questo serve anche la crema, giusto?

Sì, con la crema solare. Anche se in realtà, noi italiani non la usiamo così tanto. Io almeno ho imparato dalle straniere. Sono state loro che mi hanno fatto capire quanto sia importante proteggersi dai raggi del sole. Però fa ridere questa cosa…

Perché?

Perché se poi vai al mare e indossi il costume, hai la fascia laterale delle gambe con tutti i pallini dell’abbronzatura!

Qual è un capo che non ti piace particolarmente?

In generale non mi sono simpaticissime le cose invernali. In particolare i copriscarpe invernali, specie quelli più pesanti, in neoprene. Non tanto per l’ingombro, perché devo dire che comunque sono fascianti, ma per metterli e toglierli. Ammetto che il piede rimane caldo, ma mi risultano scomodi.

Balsamo durante l’ultimo Tour, abbigliamento all’insegna della leggerezza
Balsamo durante l’ultimo Tour, abbigliamento all’insegna della leggerezza
E invece un capo preferito?

Il body da gara estivo – replica Balsamo senza indugio – mi trovo molto bene a correre col pezzo unico e secondo me è anche molto confortevole.

Mediamente in una “normale” giornata d’inverno come ti vesti in allenamento?

Di solito metto un paio di calzini e come detto prima tra quelli a disposizione, scelgo quelli un po’ più pesanti. La calzamaglia non impermeabile, una maglia intima con le maniche lunghe mediamente pesante e quindi il giubbino termico. Ne abbiamo uno bello pesante. In questo modo non abbiamo bisogno di mettere tanti strati che risulterebbero scomodi. Io mi sento sempre libera nei movimenti. Se poi magari faccio qualche salita, e quindi so che in discesa mi devo vestire, porto con me uno smanicato o una mantellina con le maniche lunghe se dovesse fare un po’ freddo. Quindi metto un copricollo, che se fa parecchio freddo si può coprire anche la bocca, e niente sottocasco, giusto una fascia se fa molto freddo, sennò tendenzialmente non metto nulla. Infine copriscarpe non impermeabili e guanti intermedi.

E invece in una giornata “standard” d’estate?

Calzini leggeri, completino estivo perforato, e sotto il top. Tutto qui!

Niente guanti d’estate?

In allenamento no, li uso solo in gara. A meno che non sia in pista: lì li uso se non sono sola. Perché non succede, ma se succede che si cade, i guanti sono anche una protezione per le mani.

I capi Santini in Polartec, far collimare qualità ed efficienza

05.08.2022
5 min
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La salopette Freccia e la maglia Delta Optic combinano la costruzione Santini con la tecnologia dei tessuti Polartec Delta e Power Stretch.

I capi sono estremamente tecnici e mettono insieme una vestibilità ottimale, la funzionalità e versatilità che non ha pari. Versatilità? Sì, perché i capi con la tecnologia Delta sono adatti alle giornate più calde, ma anche quando è necessario espellere l’umidità in modo costante per non raffreddarsi in modo eccessivo.

Ma anche le grafiche rendono merito al prodotto
Ma anche le grafiche rendono merito al prodotto

Con Polartec Delta

Traspirabilità, non è solo un’aggettivo ma è un deterrente per le giornate da canicola. Il potere traspirante è il soggetto della tecnologia Polartec Delta, che si mescola con i capi leggeri. Il tessuto facilita la veicolazione del sudore e del vapore verso l’esterno del capo.

Inoltre il particolare abbinamento dei tessuti e la loro struttura, funge come un sistema di termoregolazione. Quest’ultima è una caratteristica importantissima quando, come in questo periodo, si parla di climi estremi.

La shirt Delta Optic

E’ una maglia con una vestibilità Slim-Fit, aderente ed elastica, che bene si adatta alle forme del corpo ed è adatta ad un pubblico che ricerca una performance elevata. Non ha una struttura in rete mesh e nonostante questo ha un range ottimale di utilizzo di temperatura compreso tra i 25 e 40°.

Al di la del design ha un’applicazione dei tessuti (e della tecnologia) differenziata: il Polartec Power Stretch caratterizza le maniche e la sezione frontale, il Delta è sulla schiena.

Power Stretch aiuta nell’aerodinamica ed è bello da vedere ed è quasi impalpabile. Il tessuto Delta invece è sulla schiena, ha un touch più ruvido e una trama completamente differente.

L’obiettivo di quest’ultimo è quello di non creare accumuli di calore e sudore, vapore e umidità. Il tessuto, con una trama leggermente differente, è anche sotto le tasche; e non è un dettaglio.

Il pantaloncino

Il pantaloncino Santini Freccia è una salopette leggera e traspirante in ogni sezione, dalla parte bassa/mediana della coscia, dove il tessuto è forato, fino ad arrivare alla pannellatura (in tessuto Polartec Delta) dietro la schiena.

Quest’ultima ha un duplice obiettivo: il primo è quello di una termoregolazione ottimale, il secondo è unire le bretelle e creare sostegno, ma senza costrizioni. La trama del tessuto è una sorta di ondulato, che non blocca la ventilazione.

E poi c’è il nuovo fondello Santini NAT con un inserto in gel pensato per dissipare le vibrazioni. Le sue doti tecniche sconfinano nell’endurance, con una performance ottimale che va oltre le 6 ore.

Ha 4 strati in totale, tra microfibra, gel, un foam a densità singola e la parte a contatto con la pelle antibatterica e traspirante. E molto sostenuto nella sezione centrale e scaricato ai lati.

Le nostre impressioni

La maglia non blocca la sudorazione (per fortuna), pur azzerando gli accumuli e aiutando ad espellere l’umidità creata durata lo sforzo. Questo avviene principalmente sulla pannellatura della schiena e la consistenza del tessuto fa capire proprio questo concetto.

La parte frontale e le maniche asciugano in un attimo e anche in questo caso non si ha mai la sensazione di avere una capo bagnato, magari prima di buttarsi in discesa. Questa di Santini è una maglia aderente, ma al tempo stesso morbida e parecchio elastica, con tre tasche profonde sul retro.

Che belli i pantaloncini! La combinazione del tessuto è ben fatta e le cuciture sono impercettibili. Nella zona addominale ha un taglio medio, appena sotto l’ombelico e il tessuto non si inzuppa di sudore. La parte bassa e frontale delle bretelle prosegue fino a metà torace, dove cambia il tessuto e la sua densità, diventando maggiormente consistente e sempre traspirante. L’obiettivo è quello di garantire sostegno, senza sacrificare il supporto.

Il fondello NAT è molto differente, rispetto al modello GITevo (utilizzato in precedenza sulle salopette Karma Delta). Quello in dotazione alla salopette Santini Freccia Delta offre un sostegno maggiore nella sezione centrale ed ha una compattezza apprezzabile.

A nostro parere è adatto a chi spinge scaricando il peso del corpo sulla parte più larga della sella, oppure a quei ciclisti che usano delle tipologie di selle con un ampio canale di scarico. Il design del fondello supporta il pavimento pelvico, senza che questo sprofondi nel canale.

Santini