Vittoria Air Liner Road, un salvagente per i ciclisti

12.09.2021
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Vittoria esporta la sua tecnologia nell’equipaggiamento da strada grazie ad Air Liner che permette di abbattere le forature e gli “stallonamenti” dovuti alla perdita di pressione. Questa tecnologia parte da lontano, le prime sperimentazioni sono nate sulle coperture da mountain bike.

Air Liner permette di abbattere le forature e gli stallonamenti dovuti alla perdita di pressione
Air Liner permette di abbattere le forature e gli stallonamenti dovuti alla perdita di pressione

Prestazioni e sicurezza al top

Lo pneumatico è una delle parti più importanti della bicicletta essendo a contatto con l’asfalto, preda degli ostacoli, dalle buche ai dossi. La tecnologia Air Liner road consente, in caso di guasti o perdite di pressioni, di tornare a casa in qualche modo grazie all’effetto run flat.

Studiato e disegnato per l’utilizzo con pneumatici tubeless, Air Liner road offre le stesse prestazioni senza discriminazione di marchio e modello. Il materiale di cui è composto è studiato per non ingombrare e per non assorbire il sigillante, il suo funzionamento è molto semplice ma estremamente efficace.

Con Air Liner road è possibile, in caso di guasti o perdite di pressioni, tornare in tranquillità a casa grazie all’effetto run flat
Con Air Liner road è possibile, in caso di guasti o perdite di pressioni, tornare in tranquillità a casa grazie all’effetto run flat

Stessa pressione

Rispetto allo stesso funzionamento in altri campi, il Vittoria Air Liner Road garantisce la stessa pressione di gonfiaggio rispetto al normale tubeless. Inserendo aria all’interno della copertura, l’Air Liner si compatta riducendo il suo volume, non influendo in maniera negativa sull’attrito della massa rotante.

Quando la pressione scende l’Air Liner funziona da salvagente, gonfiandosi attiva la sua tecnologia run flat. Questo strumento innovativo ed estremamente utile garantisce un minimo di 50 chilometri di autonomia, perfetti per “salvarsi” in una situazione di emergenza.

Air-Liner Road è disponibile in tre misure. La small è per coperture da 25 millimetri, si adatta a canali da 21 millimetri e il suo peso è di 24 grammi. La medium è per coperture da 28 millimetri, si adatta a canali da 23 millimetri e pesa 31 grammi. Infine la large è per un copertone da 30 millimetri, richiede un canale da 26 millimetri e pesa 39 grammi.

Air-Liner Road è in 3 misure: small, medium e large e queste vanno bene per coperture da 25 millimetri a 30 millimetri
Air-Liner Road è in 3 misure: small, medium e large e queste vanno bene per coperture da 25 millimetri a 30 millimetri

Per l’installazione?

Vittoria fornisce un kit di montaggio, composto da una pinza e sei clip, davvero efficace. La pinza, appositamente brevettata da Vittoria, permette una presa sicura e stabile sul copertone. Inoltre ha dei manici pensati per non danneggiare il cerchio nella fase di montaggio e smontaggio della copertura stessa.

L’azienda bergamasca pensa anche al lattice sigillante, fornendolo in diverse confezioni e formati da diversi millilitri a seconda dell’esigenze di utilizzo, (80, 150, 250, 500, 1000).

Vittoria

FM-Store, la pedana mobile per l’allenamento indoor

11.09.2021
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FM-Store, brand di Imola dello studio Freschi & Magnani, nato dalla passione per la lavorazione del legno e per la passione verso la bicicletta ha sviluppato una speciale pedana.
L’azienda emiliano-romagola ha osservato il mondo del ciclismo, specialmente quello dell’allenamento indoor, quindi i rulli. Studiando questo settore ha notato un problema comune per tutti gli utenti, vale a dire la staticità dei rulli. Quel che FM-Store ha pensato è di rendere l’esperienza di allenamento a casa più simile possibile ad un’uscita su strada, con quella “instabilità” che richiede l’equilibrio dell’andare in bici.

Una soluzione efficace

Si sa quanto è difficile uscire per un allenamento serale, soprattutto ora che l’autunno incombe e le giornate si accorciano. I rulli diventano, quindi, l’alternativa ideale ad una pedalata su strada, magari nel traffico, soprattutto grazie alle nuove tecnologie di bike training.

Ma per simulare una vera uscita, con tanto di movimento della bici mancava qualcosa. Come risolvere quindi il problema della staticità dell’allenamento indoor? FM-Store ha ideato una pedana, costruita con pannelli in multi-strato fenolico di grande qualità e robustezza, lavorati con il centro a 5 assi, nel cui mezzo sono stati implementati dei cuscinetti che assecondano il movimento naturale dell’atleta. Questa struttura si muove in tutte e tre le direzioni, longitudinalmente, lateralmente e anche in profondità per rendere l’esperienza di pedalata il più realistica possibile. Un’esperienza che riguarda anche il sistema neuromuscolare implementando l’efficienza dell’allenamento.

La pedana mobile FM-Store segue i movimenti del ciclista e simula la strada ancora meglio
La pedana mobile FM-Store segue i movimenti del ciclista e simula la strada ancora meglio

Funzionamento

La bici viene legata a questa ingegnosa pedana con dei nastri specifici. Anche i rulli vengono agganciati ad essa, la caratteristica principale della pedana è che è adattabile a qualsiasi tipologia di rullo e bicicletta. Questa soluzione offre un continuo allenamento delle capacità coordinative che si perdono nell’allenamento statico indoor.


Altra soluzione molto interessante e a dir poco innovativa, studiata apposta per il lavoro sui rulli, è la pedana isometrica, strumento che permette di allenare in maniera specifica la forza.

«L’isometria è la massima contrazione muscolare senza movimento», ci spiega Francesco Trebbi di 3B Training, questa pedana, ideata da lui, abbinata alla pedana di FM-Store permette un allenamento completo in tutti i fondamentali del ciclismo. Ed è questo che fa la vera differenza.

FM-Store

Da Schwalbe ecco il G-One R, copertura a prova di proiettile

11.09.2021
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La grande novità 2022 di Schwalbe si chiama G-One R, la gomma per il gravel. Il settore più in espansione. Anche a Rimini, in occasione dell’Italian Bike Festival molta attenzione è stata dedicata al gravel appunto. In tutto ciò il brand tedesco non poteva mancare.

Il G-One R arriva fino a 45 millimetri di larghezza
Il G-One R arriva fino a 45 millimetri di larghezza

Il gravel in pole position

Il G-One R si propone come una gomma polivalente ma dall’anima corsaiola, come del resto spiega anche Elisabetta Dell’Orto sales manager di Schwalbe Italia. E per questo settore così in crescita, anche negli eventi “agonistici” se così possiamo dire, ecco che quella R sta per Racing.

Le caratteristiche di questo pneumatico. Di sicuro è una gomma veloce e leggera e perciò non è adattissima ai percorsi offroad più estremi o al fango. Ma sullo sterrato veloce e anche nei tratti di asfalto la scorrevolezza è davvero senza eguali. Perché? Il merito è principalmente del disegno del battistrada. I tasselli sono moltissimi, ma non troppo marcati e questo consente alla gomma di “scappare” via facilmente. I tasselli centrali sono più larghi, quelli laterali sono leggermente più diradati e “spigolati” e per questo tengono molto bene in curva quando si piega.

Tassellatura non troppo marcata per il G-One R, questo disegno la rende anche mono direzionale
Tassellatura non troppo marcata per il G-One R, questo disegno la rende anche mono direzionale

G-One R? Inarrestabile

La carcassa del G-One R è costruita con la tecnologia Souplesse Super Race Turn-Up, vale a dire 67 fili per pollice quadrato. Da ciò ne deriva una struttura molto resistente ma anche “morbida” visto che non manca il
materiale di “riempimento”.

Ma anche se si tratta di una gomma veloce e non pensata per terreni estremi, non manca l’attenzione verso le forature. Come? Con la tecnologia V-Guard. Un “tessuto” ulteriore, ma lo potremmo definire come uno strato protettivo, che irrobustisce la carcassa (e il battistrada) nella sua porzione più utilizzata, cioè quella centrale. Curiosità: il materiale V-Guard è lo stesso che si utilizza per i giubbotti antiproiettile. Le sezioni disponibili sono da 40 e 45 millimetri».


Schwalbe

Titici? Va All-In con la sua nuova gravel bike!

11.09.2021
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Continuano le presentazioni all’Italian Bike Festival di Rimini. Ora tocca a Titici togliere il velo alle sue novità, il marchio italiano nato ad Asola, in provincia di Mantova, lancia la sua nuova gravel, la All-In. E’ la bici per le strade bianche Made in Italy, personalizzabile in qualsiasi colorazione. E grazie alla collaborazione con Dedacciai sono personalizzabili persino i tubi (in alluminio) in quanto è la bici ad adattarsi al ciclista e non viceversa.

Il tubo orizzontale tende ad appiattirsi verso il piantone per assorbire meglio i colpi
Il tubo orizzontale tende ad appiattirsi verso il piantone per assorbire meglio i colpi

Vibrazioni assorbite

Il passaggio cavi totalmente integrato rende il telaio pulito. Questo porta ad avere un tubo sterzo con diametro maggiorato per aumentare la stabilità e la guidabilità del mezzo. Le dimensioni del piantoncino anteriore passano dallo standard 1 1/8” ad un 1 1/2”, la bici ne guadagna in precisione e stabilità nell’avantreno.

Il tubo orizzontale, grazie all’intuito degli ingegneri Titici, ha una forma leggermente più schiacciata, questo rende più morbido il telaio assorbendo meglio le vibrazioni del terreno. Una soluzione davvero sorprendente, soprattutto se si considera come il telaio non perda in capacità torsionale e di trasferimento della potenza.

Carro rivoluzionario

Carro posteriore leggermente abbassato nell’attacco al tubo sella, si parla di 30 millimetri, ma fondamentali però per fare la differenza. Un dettaglio che rendere ancora più scattante la nuova All-In, pedalata dopo pedalata.

Con il suo carro posteriore asimmetrico nel fodero di sinistra offre una frenata molto più stabile ed efficace con il suo “gomito” a 160 gradi.

È possibile montare qualsiasi gruppo dedicato al mondo gravel, la guarnitura è solamente disponibile con montatura per la mono corona.

Titici

Alè punta alla performance e lancia il completo PR.S.

11.09.2021
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Non solo bici. Una grossa fetta dell’Italian Bike Festival riguarda l’abbigliamento. E in questo settore non poteva mancare Alè. Tra i suoi stand spunta in prima linea il nuovo completo PR.S. Un capo dedicato alle altissime performance, tanto che in anteprima lo usano squadre professionistiche del WorldTour come la Bahrain-Victorious o la nazionale francese.

Salopette super comoda

Rispetto al passato è stata cambiata la bretella posteriore. E’ stata inserita una bretella a “Y” che permette di avere la schiena più libera. E questo consente una migliore areazione e anche un minor peso. Cambia anche il taglio anteriore. Nella zona del bacino si ha una cucitura particolare che spezza in qualche modo il pantalone stesso e crea una sorta di “effetto slip” che evita quelle brutte pieghe del pantalone che sono anche fastidiose al suo interno.

La stessa salopette è stata allungata rispetto al passato, specie nell’estremità (l’elastico, avremmo detto una volta). Questa parte terminale ha un grip importante per evitare la risalita del pantalone stesso in fase di pedalata. Infine, è stata tolta la cucitura a quattro aghi (quella bene a vista per intenderci). Quest’ultima magari è anche più confortevole, ma non riscontrava più le richieste estetiche dei consumatori, se vogliamo…

La retina, che fa da tasca porta numero, evita che alla lunga le spille rovinino il tessuto
La retina, che fa da tasca porta numero, evita che alla lunga le spille rovinino il tessuto

Maglia leggera

Passando alla maglia, la parte alta della manica ha un taglio differente rispetto al precedente modello PR.R. E’ un po’ più alto sulla spalla. Ai fianchi c’è una rete che contribuisce a limitare il peso (appena 100 grammi) e ad assicurare un’ottima areazione.

Il taglio? Ovviamente è slim. Curatissimi altri dettagli come la zip “a soffietto” che compre la cerniera stessa e fa sì che la grafica (anche pensando agli sponsor) non venga interrotta. Il colletto è basso come impone l’ultima tendenza della moda. E poi una cosa simpatica: nella parte posteriore anche per gli amatori così come per i professionisti, c’è la tasca porta numero che poi è una retina trasparente.

Il peso piuma della maglia Ale PR.S. (100 grammi) esalta anche la traspirabilità
Il peso piuma della maglia Ale PR.S. (100 grammi) esalta anche la traspirabilità

Personalizzazione totale

Il PR.S è pensato per le squadre, quindi è totalmente personalizzabile nei colori e nei fondelli. Di questi ultimi, Alè ne propone tre e tutti sono “fatti in casa”. Si differenziano per le ore di impiego. C’è il “due ore”, il “quattro ore” e “l’otto ore”. Questa linea infatti è pensata per i pro’, ma anche per gli amatori che magari non hanno necessità di stare in sella troppo a lungo o al contrario vogliono imitare i loro beniamini in tutto e per tutto.

Alè

Tannus, la gomma piena di alta gamma

11.09.2021
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“Never stop riding”: non smettere mai di pedalare. Basta questo slogan per capire la filosofia di Tannus. Anche per le bici da corsa, gomme piene e “salsiciotti” non sono più un tabù o un elemento di “ripiego” grazie al brand asiatico. Alessandro Coianiz, amministratore di Tannus Italia Srl, ci porta nel mondo di questa azienda leader in questo particolare settore.

La linea Armour, tubeless e tube, punta più sul settore offroad
La linea Armour, tubeless e tube, punta più sul settore offroad

Un progetto visionario

«Tannus – dice Coianiz – nasce in Corea del Sud alla fine degli anni ’90 anni ma parte ufficialmente nel 2003. A capo c’era, e c’è ancora, l’ingegnere Youngki Lee, un vero esperto (e visionario) per quanto riguarda i polimeri d’alta fascia. Nascono da lui suole di Nike, Adidas… E da lì l’idea di usare quelle mescole per fare una gomma completamente piena. Una gomma antiforatura, antimanutenzione, ecofriendly, totalmente riciclabile, cosa impossibile con le coperture tradizionali. Intorno al 2010 esce la prima mescola stabile di questa gomma presentata poi ufficialmente ad Eurobike 2013. Oggi siamo alla quarta generazione.

«A Rimini stiamo presentando l’intera nostra gamma di prodotti, anche per la Mtb. E sono tutti derivanti dalle stesse mescole Aither sviluppate per la strada. Ci tengo a dire che Aither è il nome della mescola
comune a tutta la gamma e che racchiude sotto lo stesso cappello tutti i nostri prodotti. Oggi Tannus può contare su 15-16 modelli già disponibili e sta lanciando la nuova misura gravel Armour.
A comporre l’intera gamma sono gomme piene e supporti antiforatura, da utilizzare con o senza camere d’aria».

Il New Slick, la sua evoluzione viaggia verso le performance agonistiche
Il New Slick, la sua evoluzione viaggia verso le performance agonistiche

Gomma piena, basta dubbi

Ma la gomma piena spesso si è scontrata con le incertezze dei ciclisti, specie quelli dalla vena più agonistica. L’utente ha paura che stalloni, non si fida della tenuta…

«Cinque anni fa – spiega Coianiz – era difficile, non lo nego. Scattava puntuale la battuta sui bersaglieri, in quanto usavano la gomma piena nella Prima Guerra mondiale. Però facendo un piccolo ragionamento con il cliente stesso la bici nasce piena, si passò alla camera d’aria per necessità. Perché i materiali dell’epoca non erano performanti. Mancava il materiale adatto ad una gomma piena sostanzialmente.

«Oggi con questa mescola polimerica abbiamo una gomma che sì è piena, ma ha un rotolamento più che accettabile. Non siamo ancora dove vogliamo arrivare. Per ora perdiamo un 10% di scorrevolezza rispetto ad una copertura tradizionale di una media fascia. Questo ci porta ad avere una gomma che è performante per l’uso city bike. Mentre per le bici da corsa le nostre gomme sono sicuramente ottime per l’allenamento o per chi non cerca prestazioni assolute, ma preferisce avere affidabilità totale e la possibilità di fare 8.000 chilometri (questa la durata media di una copertura piena Tannus, ndr) senza la minima manutenzione».

L’anima della gomma piena di Tannus per le specialissime
L’anima della gomma piena di Tannus per le specialissime

E sul bagnato?

«Nessun problema anche quando piove. Considerando quel 10% di rotolamento in meno dovuto a un maggiore grip derivante dalla maggiore impronta a terra, sul bagnato il gap tende a ridursi mentre la tenuta resta ottimale.

«Le durezze – riprende Coianiz – non variano in base al peso del ciclista… per ora. In futuro infatti prevediamo anche di predisporre diverse durezze per diversi modelli. Ciò avverrà quando la catena logistica permetterà da un lato l’ampliamento dei modelli, delle mescole e anche il recupero totale del prodotto. L’ecologia è uno dei cardini di Tannus. Ogni modello ha la sua “pressione”. Le più gomme più dure, quelle da strada, corrispondono a 7,8 atmosfere, fino a scendere a 5 atmosfere per le bici da città».

Scopriamo il New Slick

«Se pensiamo ad uno sviluppo agonistico? Ci pensiamo da sempre – conclude Coianiz – Ma per ora ovviamente non intendiamo mettere l’accento su questo aspetto. Quando la ricerca e lo sviluppo consentiranno di creare un polimero super performante come vogliamo noi allora ci punteremo. Però, ripeto, siamo alla quarta miscela in cinque anni. Quindi siamo in continua evoluzione».

In tal senso i prodotti top di gamma per la strada sono lo Slick e il New Slick. Anche gli stradisti puri possono usarli con decisione. In particolare il New Slick ha la mescola Aither 1.1 (nuova) che lo rende veloce e anche leggero, se si pensa che pesa 434 grammi ed ha una sezione da 25 millimetri. Inoltre è disponibile in ben 10 colori, per chi è attento all’estetica e punta al total look. La durezza del New Slick corrisponde ad una pressione di 7,8 bar. Per le specialissime le misure delle coperture “airless” (cioè piene) sono: 23, 25, 28 e 32 millimetri.

Tannus

Sidi esalta il comfort con i nuovi scarpini Shot 2

11.09.2021
2 min
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Sidi, nel mondo degli scarpini da ciclismo è uno dei marchi top di gamma. L’azienda di Treviso nata negli anni Sessanta è sinonimo di innovazione e tecnologia. Shot 2 è la nuova calzatura proposta all’Italian Bike Festival di Rimini. Uno scarpino leggero, morbido ed avvolgente che darà alle vostre uscite un livello di comfort incredibile.

I due rotori garantiscono una chiusura efficace, che avvolge il piede lateralmente e frontalmente
I due rotori garantiscono una chiusura efficace, che avvolge il piede lateralmente e frontalmente

La galassia Sidi

La Shot 2 è presentata nella sua nuova ed accattivante colorazione blue galaxy, con inserti neri sulla punta del piede e sul tallone. La parte posteriore è stata aggiornata e resa ancora più efficiente, grazie al sistema Reflex Adusable Heel Retention Device il tallone verrà avvolto in maniera uniforme grazie alla chiusura indipendente.

Sistema di chiusura unico, grazie ai suoi due rotori, marchiati Sidi, la possibilità di trovare la regolazione perfetta non sarà più un ostacolo insormontabile. I punti di pressione sono ridotti al minimo, un sistema di chiusura di questo genere si adatta alle necessità di tutti i ciclisti.

Grazie al tallone regolabile è possibile aumentare il livello del comfort
Grazie al tallone regolabile è possibile aumentare il livello del comfort

Suole areate

La suola è il punto chiave di uno scarpino per quanto riguarda il trasferimento della potenza. La rigidità del carbonio utilizzato da Sidi rende più omogenea la potenza trasmessa ai pedali, soprattutto dalla zona metatarsale.

La particolarità di questo elemento è la possibilità di poter cambiare gli inserti sulla punta e sul tacco, un qualcosa non indifferente visto che sono quelli più soggetti ad usura. Una suola con uno studio meticoloso, tanto da aver portato Sidi a mettere due prese d’aria per raffreddare l’interno dello scarpino. Non solamente per mantenere stabile la temperatura ma anche per evitare la creazione di batteri e di ridurre al minimo la sudorazione.

La Sidi Shot 2 è disponibile in diverse colorazioni. Oltre al blue galaxy c’è: total black, total white e grigio con inserti neri su tallone e punta. Le numerazioni partono dal 38 ed arrivano fino al 48, con i “mezzi punti” intermedi, disponibili però dal 41 al 46.

Sidi

Scott e la general manager Suardi, “aprono” l’IBF

10.09.2021
3 min
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«Lancio un grido di aiuto alla stampa per fare chiarezza sulla situazione attuale del mercato delle bici». Esordisce così Donatella Suardi, general manager di Scott Italia, in uno dei primi eventi in assoluto di questo Italian Bike Festival 2021.

La dirigente ci ha messo la faccia come si suol dire. E’ stata colei che ha “alzato la mano” nel grande caos in cui versa l’attuale mercato mondiale della bici. Il riferimento è al ritardo delle consegne e alle divergenze (a volte persino legali) che si creano tra negozianti e consumatori. Un discorso che, sia chiaro, non riguarda solo Scott, ma del quale appunto il brand americano si è fatto portavoce in qualche modo.

Richieste in crescita

«La situazione del mercato mondiale della bici è difficile – ha spiegato la Suardi, con i dati alla mano – Il quadro dice che in Europa lo scorso anno sono state vendute 2 milioni di bici in più, 300.000 in Italia. A fronte di questa richiesta ulteriore le aziende, Scott in primis, non sono state con le mani in mano. Nelle fabbriche si lavora 24 su 24 per 365 giorni all’anno. E lo si fa nell’intero ciclo produttivo: dalla materie prime, alle bici montate.

«Ma in tutto ciò c’è ancora l’influenza del Covid e della variante Delta. E’ notizia recente di porti ancora chiusi in Cina. In cui chiaramente restano bloccate tante merci, tra cui le bici. Per questo motivo – continua la Suardi – Scott Italia ha deciso di comunicare ai suoi clienti finali la data di consegna delle bici solo quando queste avranno lasciato i porti».

Si è creata così la tempesta perfetta: più richiesta e distribuzione rallentata.

Stabilità fra tre anni

Secondo stime (stime, non certezze) di Scott il tutto potrebbe stabilizzarsi entro tre anni. Il 2024 potrebbe essere il momento in cui, con il Covid definitivamente alle spalle, i numeri delle richieste in primis, ma anche quelli di produzione e distribuzione potrebbero stabilizzarsi, ponendo di fatto lo stop a questo boom.

«Siamo di fronte ad un grande cambio dei consumatori – conclude la Suardi – Una fetta di questi è nuova e non sappiamo quando cambierà bici o se ne comprerà ancora. Senza contare che in rampa di lancio c’è il settore dell’urban che in Italia non è ancora partito. Tutto è in divenire ed è difficile fare previsioni».

Intanto la fiera IBF è partita e lo stand di Scott, che troneggia al centro della via principale proprio davanti all’ingresso, ha già raccolto migliaia di visitatori intenti a toccare con mano le Mtb, le e-bike, le gravel e le specialissime che li faranno sognare… e divertire sulla strada.

Scott

IBF 2021, è record di aziende espositrici: sono 200!

02.09.2021
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L’Italian Bike Festival di Rimini è oramai in rampa di lancio, manca davvero poco. L’atteso evento (10-12 settembre), giunto alla quarta edizione, si conferma una volta di più come la più importante manifestazione italiana dedicata al settore della bicicletta. E parlano i suoi numeri, costantemente in crescita.

Il pubblico e l’evento riminese un connubio imprescindibile
Il pubblico e l’evento riminese un connubio imprescindibile

Italian Bike Festival significa “bicicletta sotto i riflettori”, in tutte le sue declinazioni: dal corsa alla Mtb, dalla e-bike all’urban, dal Gravel alla Cargo, per così dare la possibilità al pubblico che interverrà anche quest’anno presso la suggestiva area che circonda il Parco Federico Fellini di scoprire e magari anche testare in anteprima molte delle novità (non solo bici, ma anche componenti ed accessori) proposte dalle aziende del settore.

Rimini si trasformerà ancora una volta nella capitale italiana della bici, andando ad ospitare all’interno di un villaggio di oltre 50.000 metri quadrati, i migliori brand attivi a livello internazionale nel comparto della bike Industry.

Ampio spazio, anche quest’anno, verrà rivolto al settore del cicloturismo e alla vacanza attiva: confermato dunque il Bike Tourism Village, con la presenza di moltissime località turistiche – probabilmente le più virtuose – che investono e si promuovono anche attraverso il tema della mobilità sostenibile e fanno delle “due ruote” un motore della loro economia.

E proprio a qualche giorno dal taglio del nastro ufficiale di Italian Bike Festival 2021 abbiamo scambiato qualche considerazione con Francesco Ferrario, che dell’evento è il responsabile commerciale.

All’ingresso sarà richiesto il Green Pass
All’ingresso sarà richiesto il Green Pass
Francesco, immaginiamo chiusa la raccolta di adesioni per quanto riguarda le aziende che saranno presenti quest’anno all’Italian Bike Festival: parliamo di numeri…

E sono molto felice di parlarne. Abbiamo iniziato nel 2018 con 80 aziende espositrici, che sono diventate 132 nel 2019. L’anno scorso in piena pandemia abbiamo comunque portato a casa un’edizione (complicatissima) che ha registrato la presenza di 124 aziende. Nel momento in cui ci stiamo parlando abbiamo chiuso la possibilità di aderire all’evento di quest’anno ed abbiamo toccato quota 200 aziende: cifra tonda! Non male per un progetto che ha appena 4 anni di vita. Se pensiamo al Bike Festival oppure all’area expo della Nove Colli parliamo di iniziative che hanno 30, forse 40 anni di storia. Questo vuol dire che di strada da poter percorrere ne abbiamo ancora molta, ma considerando le idee che abbiamo realizzato – e quelle che abbiamo ancora in testa e da realizzare – siamo davvero felici di questa situazione.

Aziende e pubblico: come si amalgamano questi due elementi?

Il pubblico è e rimarrà sempre il protagonista assoluto di IBF. Le aziende sono invece il drive necessario perché il pubblico possa rimanere soddisfatto decidendo così di premiare la manifestazione attraverso la propria presenza. In modo particolare, la nostra attenzione sin dall’inizio è stata quella di ascoltare (sempre) e di coinvolgere (quando possibile) tutte le aziende nelle decisioni riguardanti IBF. E’ stato un atteggiamento positivo – che ci è venuto naturale – al quale probabilmente le stesse aziende non erano più abituate.

Si punta anche su cosiddetti “side events”: che cos’è l’Extra Festival?

Quello degli eventi collaterali è un bellissimo progetto che quest’anno inizia a vedere una sua concreta realizzazione. L’intenzione è quella di portare il Festival in giro per la città e non solo al Parco Fellini. Sul nostro sito abbiamo creato una apposita sezione con tutte le iniziative alle quali sarà possibile partecipare: le cicloturistiche, le sessioni di Yoga, la Mtb School per i più piccoli, la Cargo Bike Revolution, la competition per le StatUp, l’anteprima al Cinema Fulgor (oggi Museo Federico Fellini) del film su Omar Di Felice “La linea di Confine”… e molto ancora.

Il team organizzativo di IBF con Francesco Ferrario, a destra)
Il team organizzativo di IBF con Francesco Ferrario (a destra)
Per quanto riguarda la registrazione e l’ingresso all’evento, cosa vi sentite di raccomandare al pubblico?

Il format per quanto riguarda l’accesso all’Italian Bike Festival rimane inalterato: ingresso gratuito per tutti i partecipanti previa iscrizione obbligatoria online. Quest’anno però, così come previsto dal Decreto Legge del 23 luglio 2021 (n°105), per poter accedere a IBF servirà la Certificazione verde Covid-19 (il cosiddetto Green Pass) che dovrà essere obbligatoriamente presentato all’ingresso, unitamente alla già citata registrazione precedentemente effettuata online. Saremo uno dei primi grandi eventi italiani a “testare” l’obbligatorietà del Green Pass. Anche per questo aspetto, sul nostro sito abbiamo creato una apposita sezione per poter chiarire qualsiasi dubbio!

In questo momento sarete certamente concentrati sull’edizione che si appresta a prendere il via, ma per il futuro quali obiettivi vi siete posti?

Ovviamente crescere. Il settore della bici ha davvero moltissime e diverse sfaccettature. Pensate ad esempio al tema della mobilità sostenibile. Le aziende da coinvolgere sono molte e il nostro desiderio è quello di fagli toccare con mano quanto un evento come Italian Bike Festival possa essere vantaggioso per presentare al pubblico le proprie novità di prodotto.

Italian Bike Festival