Ecco l’Arkea, “WorldTour mascherata” coi tre Giri nel mirino

18.12.2021
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Ritrovarsi praticamente nei panni di una WorldTour pur essendo una professional. E’ la lieta notizia che qualche giorno fa ha toccato la Arkea Samsic. La squadra francese, la migliore professional dopo la Alpecin-Fenix, in seguito alla revoca della licenza alla Qhubeka da parte dell’UCI, ha di fatto allargato questa opportunità ad un altro team.

E poiché proprio la stessa Alpecin aveva di fatto già gli stessi diritti in quanto era la prima nella classifica delle professional, ecco che “l’invito” è stato esteso al team di Quintana, secondo nel ranking UCI ProTeam.

In questi giorni l’Arkea, come moltissime altre squadre, è in ritiro in Spagna, lungo la costa Valenciana per lavorare a testa bassa… e rifare i programmi. La squadra francese infatti potrà prendere parte a tutti e tre i grandi Giri e avrà le porte spalancate per molte altre gare del WorldTour, ma certo a far gola sono soprattutto Giro, Tour, e Vuelta.

Verre, in maglia Colpack-Ballan, è approdato quest’anno nel team francese (foto Twitter)
Verre, in maglia Colpack-Ballan, è approdato quest’anno nel team francese (foto Twitter)

Onori ed oneri

Di contro, ritrovarsi all’improvviso di fronte ad una situazione di calendario del tutto nuova ha creato dello scompiglio. Bello partecipare ai tre grandi Giri, ma è anche un impegno. Come si dice: onori ed oneri. A volte le stesse squadre WorldTour lamentano la difficoltà di prendere parte ad alti livelli a tutte e tre le grandi corse a tappe, figuriamoci cosa può significare tutto ciò per una squadra più piccola.

L’Arkea conta trenta corridori. Ma non tutti sono di primissimo livello. L‘organico è buono, ma allestire tre formazioni altamente competitive per altrettanti Giri è un’altra cosa. E potrebbe quasi essere controproducente.

Tuttavia sembra già che non si voglia rinunciare a nessuno dei tre grandi appuntamenti e allora cosa dobbiamo aspettarci? Proviamo ad ipotizzare un calendario, partendo dai corridori nella rosa, dai percorsi e da quanto hanno dichiarato i capitani stessi.

Warren Barguil, al Giro per vincere una tappa?
Warren Barguil, al Giro per vincere una tappa?

Occasione Giro?

Con tre grandi Giri da fare e con un italiano in rosa, Alessandro Verre, ecco che la squadra francese potrebbe venire al Giro d’Italia con un team di giovani, ma non solo... L’idea sarebbe quella di fare esperienza, di andare a caccia delle tappe e di mettersi in mostra.

La partecipazione al Giro inoltre sarebbe anche una base per quello che è l’obiettivo dichiarato del 2023 e cioè diventare una WorldTour a tutti gli effetti. A quel punto l’Arkea avrebbe già preso le misure anche con la corsa rosa, a cui non ha mai preso parte, ma soprattutto avrebbe fatto esperienza con il triplice grande impegno nell’arco della stagione.

E questo fa “scopa” con quanto detto qualche tempo fa dal team manager, Emmanuel Hubert: «Il WorldTour nel 2023 è l’obiettivo dichiarato, ma prima dobbiamo diventare una professional molto forte».

Senza contare che l’altro big, Warren Barguil ha espresso il desiderio di venire in Italia. «Mi piacerebbe molto venire al Giro, vincere una tappa nella corsa rosa è quel che mi manca. E mi piacerebbe correre chiaramente anche il Tour», ha detto il 30enne bretone.

Bouhanni, il velocista del team, è uno dei corridori più rappresentativi del team
Bouhanni, il velocista del team, è uno dei corridori più rappresentativi del team

Parigi o morte

E poi c’è il Tour de France. Chiaramente questo è il big goal per il team, tanto più che parliamo di una squadra francese. E’ lecito ipotizzare un approccio al Tour in pompa magna, con l’artiglieria pesante tutta schierata: da Quintana a Bouhanni, da Barguil ad Anacona.

Però ci chiediamo anche che senso possa avere schierare tutti i migliori corridori nella corsa francese, sapendo poi il livello in campo degli avversari. Se pensiamo che lo scorso anno alla fine hanno vinto solo otto squadre, e chiaramente solo WorldTour (Alpecin di Van der Poel a parte, ndr), un po’ c’è da riflettere. 

E’ vero che conta più la visibilità che offre il palcoscenico della Grande Boucle, piuttosto che il risultato, però ci sono anche delle valenze tecnico-sportive da tenere in conto. Specie se si vuole primeggiare nella categoria professional come dichiarato da Hubert. Per l’Arkea vincere delle gare, magari di livello inferiore, è importantissimo.

Quintana (31 anni) è alla terza stagione nell’Arkea (foto Twitter)
Quintana (31 anni) è alla terza stagione nell’Arkea (foto Twitter)

Nairo e la Vuelta

Infine c’è la Vuelta. La corsa spagnola da anni è nelle corde del team francese. La Vuelta è anche un po’ “l’esame di riparazione” per chi non ha raccolto molto durante la stagione, ma è obiettivo primario per altri. C’è chi vi punta sin dall’inizio: pensiamo a Enric Mas della Movistar, per esempio, e pensiamo proprio a Nairo Quintana.

E a proposito di Nairo, molto ruota attorno al colombiano. A prescindere dal fatto che Quintana è in scadenza di contratto, ha espresso – si legge su Marca, giornale colombiano – la volontà di prendere parte alla Vuelta. E in teoria le volontà del corridore non dovrebbero essere secondarie.

I tecnici dell’Arkea si ritrovano così di fronte ad un bel “tetris”. Lavorare con certi obiettivi e certe ambizioni è comunque uno stimolo, specie se questo sembra fuori portata. Stanno sicuramente lavorando a testa bassa e stanno ponderando bene i programmi da fare, visto che alle nostre richieste ci hanno detto che prima di gennaio non si conosceranno i programmi definitivi.