Verre all’Arkea. «I tempi cambiano, ho colto l’occasione»

28.08.2021
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La notizia era arrivata durante il Tour de l’Avenir, quando anche noi eravamo in Francia: Alessandro Verre passerà professionista con l’Arkea Samsic. Un passaggio, quello del corridore della Colpack Ballan, che ci ha sorpreso visto che non si tratta una destinazione consueta per i giovani italiani, ma potremmo dire per i corridori nostrani in generale, visto che solo Diego Rosa ne fa parte (ed è in scadenza di contratto). Pertanto, se vogliamo, c’è ancora più curiosità.

Alessandro Verre vince il Trofeo Città di Meldola, il suo primo trionfo stagionale
Alessandro Verre vince il Trofeo Città di Meldola, il suo primo trionfo stagionale
Alessandro, cosa ci dici di questo passaggio?

Non è che ci abbia pensato più di tanto: ho scelto e via. Adesso la priorità è finire la stagione. Ora però sono più tranquillo e il prossimo anno si vedrà. E’ tutto da scoprire.

Come mai hai scelto l’Arkea?

Perché è stata l’unica squadra che mi ha fatto una proposta convincente in merito alla mia crescita personale. Penso sia la squadra giusta per me: né troppo grande, né troppo piccola. Un team dove potrò avere i miei spazi. Assieme al mio procuratore Acquadro abbiamo scelto quello che crediamo essere il meglio. 

C’è già qualcuno che conosci?

A dire il vero no. Barguil, Quintana… i grandi nomi sì, ma personalmente non conosco nessuno.

Che ambiente ti aspetti di vivere?

Sicuramente sarà tutto un altro mondo, si ricomincerà tutto da zero. E se all’Avenir mi è sembrato che volavano dal prossimo anno sarà sempre così! 

Hai già parlato con qualcuno della squadra?

Sì. Con il team manager (che in realtà sono due: Emmanuel Hubert e Guillaume Letanneur, ndr). Io parlato con Hubert e con gli addetti stampa. Poi ripeto, adesso sto pensando a finire la stagione e restare concentrato.

Come è andata la trattativa?

Abbiamo concluso tutto prima del del Tour de l’Avenir e sono sincero: alla fine l’Arkea è stata l’unica squadra tra le tante che si sono proposte a mettere nero su bianco. Sì, tante proposte, tante parole… io ho cercato di cogliere l’occasione. Anche perché, sapete, adesso in Italia sta cambiando un po’ il movimento. Vedi gli juniores che passano direttamente al professionismo, passano tutti molto giovani e magari fare un altro anno tra gli under poteva quasi diventare rischioso. Metti un infortunio in inverno, una caduta o una mononucleosi per dire… poteva diventare un bel problema per il futuro.

Verre, classe 2001, è un ottimo scalatore e anche a crono si difende
Alessandro Verre, classe 2001, è un ottimo scalatore e anche a crono si difende
Hai detto di aver avuto più offerte, come mai non hai scelto una WorldTour?

Perché mi piace il progetto dell’Arkea e a volte è meglio andare in squadre piccole, che poi piccole non sono visto il calendario che fa l’Arkea, che in una WorldTour vera e propria. Posso crescere meglio.

Quando dici progetto cosa intendi?

Eh – ride Verre – non posso dirlo…

Beh, proviamo a rispondere noi stessi. Si vocifera, come ormai succede da un po’, che il team francese possa fare il salto nella prima fascia, il WorldTour appunto. E che, a prescindere da questo salto o meno, possa finalmente prendere parte al Giro d’Italia, tanto più che quest’anno ci è andata molto vicina. In tal senso la presenza di un italiano fa gioco alla squadra transalpina.

Noi intanto aspettiamo il lucano di Marsicovetere tra i grandi. Siamo curiosi di vederlo all’opera. Il motore c’è, la grinta anche, ex biker e ciclocrossista sa guidare anche molto bene… Forse gli manca un po’ di costanza, ma magari senza l’assillo di dover dimostrare tutto subito la potrà trovare. Intanto in tasca ha un biennale. Verre è un bel patrimonio del nostro ciclismo: speriamo che l’Arkea lo tuteli bene.