RCS Sport e Liguria, vivere il percorso della Sanremo ora è possibile

26.03.2022
4 min
Salva

La Milano-Sanremo è da sempre un appuntamento immancabile per i tanti tifosi di ciclismo. RCS Sport e Regione Liguria sul Poggio di Sanremo, hanno presentato i cartelli cicloturistici che consentiranno agli appassionati di ciclismo di trovare segnata la strada percorsa dai campioni. 

L’emulazione dei campioni in salita e in discesa nel rispetto del codice della strada. Sarà possibile imitare la discesa sfrenata di Matej Mohoric, senza però tagliare le curve e limare i bordi della pensilina come il campione sloveno. Cartelli simili sono stati posti anche sui tre Capi e la Cipressa, a partire dai piedi fino alla sommità

Nella foto d’apertura (LaPresse): Roberto Salamini, responsabile marketing e comunicazione di RCS Sport insieme all’Assessore al turismo di Regione Liguria Gianni Berrino e ai rappresentati dei Comuni interessati. 

I cartelli marroni contengono informazioni tecniche dai piedi della salita fino alla cima (LaPresse)
I cartelli marroni contengono informazioni tecniche dai piedi della salita fino alla cima (LaPresse)

Il progetto

Per l’edizione numero 113 della Classicissima di Primavera, RCS Sport, in collaborazione con la Regione Liguria con il supporto dei Comuni interessati, ha realizzato un progetto per valorizzare il territorio toccato dalle corsa. 

Nei cinque punti simbolo della Classica Monumento, il Poggio, la Cipressa e i tre capi (Mele, Cervo e Berta) sono stati allestiti dei cartelli segnaletici. Di colore marrone come quella riservata a punti di interesse storico, artistico, culturale e turistico, che consentiranno agli appassionati di ciclismo di ripercorrere le strade dei professionisti. 

I cartelli segnaletici, posti a partire dai piedi fino alla sommità delle salite, aiuteranno i ciclisti ad orientarsi durante il proprio viaggio. Inoltre forniranno una serie di dettagli utili tra cui la distanza tra un luogo e l’altro, il dislivello, la pendenza del tratto del percorso e altri dettagli tecnici. 

Il poggio salita più iconica ha i cartelli ogni 500 metri che ne segnano pendenza e dislivello (LaPresse)
Il poggio salita più iconica ha i cartelli ogni 500 metri che ne segnano pendenza e dislivello (LaPresse)

Promozione attraverso il territorio

La promozione passa attraverso il territorio percorrendo le tratte dei professionisti e dei campioni del passato. 

«Una grande occasione di promozione turistica – dichiara l’Assessore al turismo di Regione Liguria Gianni Berrino – attraverso il bellissimo percorso della Milano. Sanremo che dai capi di Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta si conclude con la salita del Poggio e l’arrivo nella città di Sanremo. La presentazione dell’opera della cartellonistica del percorso cicloturistico della Milano Sanremo, contribuisce a far sì che gli appassionati di ciclismo possano percorrere la parte finale della corsa ciclistica più famosa d’Italia. La possibilità di ricalcare le orme dei grandi campioni del passato e del presente. In un territorio come il nostro che è fruibile 365 giorni all’anno potremmo puntare al turismo outdoor delle bici da strada per tutti gli appassionati di questo sport».

Il vincitorice dell’ultima Milano-Sanremo Matej Mohoric ha attaccato sulla iconica discesa del poggio
Il vincitorice dell’ultima Milano-Sanremo Matej Mohoric ha attaccato sulla iconica discesa del poggio

La nascita del progetto 

Un’idea nata dall’unione d’intenti di RCS Sport e la Regione Liguria, volto a segnare ogni mezzo chilometro i tratti di strada da inizio salita fino alla fine. 

«Abbiamo ideato questo progetto un anno fa – spiega Roberto Salamini, responsabile marketing e comunicazione di RCS Sport- al termine dell’edizione 2021 della Milano-Sanremo. Grazie alla collaborazione con la Regione Liguria, siamo riusciti a finalizzarlo alla vigilia dell’ultima edizione della corsa. La Classicissima è una delle gare più amate al mondo nonché tra gli eventi più importanti di RCS Sport. Naturalmente abbiamo puntato alle salite e ai segmenti più iconici della Sanremo. Lungo questi tratti ci saranno cartelli ogni 500 metri, dall’inizio alla fine dell’ascesa. Contengono le indicazioni principali e più interessanti per gli amatori. Dalla distanza complessiva alla pendenza media e massima e fino al grado di difficoltà di ogni singolo tratto».

Julian Alaphilippe Wout Van Aert

Perché Alaphilippe ha perso la Sanremo

29.09.2020
4 min
Salva

Tutti ricordiamo l’esito dell’ultima Milano-Sanremo, con la volata a due fra Julian Alaphilippe e Wout Van Aert terminata a favore di quest’ultimo. E’ innegabile che il belga del Team Jumbo-Visma abbia fatto una prima parte di stagione straordinaria. E’ però altrettanto vero che difficilmente il francese perde delle volate di quel tipo e soprattutto è ancora più difficile vederlo sbagliare le curve in discesa, uno dei suoi terreni preferiti. Cosa può essere successo ad Alaphilippe nella discesa dal Poggio?

Julian Alaphilippe
Julian Alaphilippe attacca sul Poggio
Julian Alaphilippe Wout Van Aert
Julian Alaphilippe e Wout Van Aert nell’attacco sul Poggio

Il cambio bici è cruciale

Per capire cosa sia successo bisogna tornare indietro di alcuni chilometri. Quel giorno il transalpino era partito con la sua Specialized Tarmac su cui monta un 54, ma all’inizio del Colle di Nava cambia la bicicletta a causa di qualche imprecisione del funzionamento della trasmissione. A questo punto il corridore continua la corsa con la seconda bici, fotocopia della prima. Finito il Colle di Nava i corridori si fiondano verso Imperia per immettersi sul tracciato tradizionale della Sanremo. Proprio ad Imperia, a 35,5 chilometri dall’arrivo, Alaphilippe rallenta per un secondo cambio bici dovuto ad un danneggiamento al telaio causato dalle forti irregolarità dell’asfalto. Pare ci sia una grossa buca su cui più diun corridore ha danneggiato la bici. Ma questa volta Alaphilippe non ritrova la prima bicicletta riparata, bensì la terza che ha in dotazione: una Venge che monta come moltiplica grande un 53.

Sbaglia le prime curve

Si arriva al Poggio e il francese attacca furiosamente staccando tutti, compreso Van Aert. I secondi di vantaggio sono pochi e la discesa è un punto cruciale, come sempre alla Sanremo. Ed è qui che l’ultimo cambio della bicicletta crea qualche problema ad Alaphilippe, infatti va leggermente lungo nei primi tornanti, perdendo secondi preziosi. Ricordiamo che Alaphilippe passa per essere uno dei migliori discesisti del gruppo e conosce bene la discesa del Poggio. Cosa può essere successo per sbagliare in quel modo?

Julian Alaphilippe Wout Van Aert
Julian Alaphilippe e Wout Van Aert nella discesa del Poggio
Julian Alaphilippe Wout Van Aert
Julian Alaphilippe e Wout Van Aert impegnati nella discesa del Poggio

Colpa dei freni a disco?

Ed ecco che arriviamo ad uno degli argomenti più dibattuti nel ciclismo moderno: i freni a disco. Se ci pensate bene il francese in discesa avrebbe dovuto avere un vantaggio tecnico rispetto a Van Aert, che era equipaggiato con i freni tradizionali, ed invece ha perso il suo vantaggio. Il guaio è stato che la terza bici, per una serie di motivi, non era più stata usata molto dal campione francese. E quando ha dovuto frenare violentemente, Julian si è accorto che i freni pompavano a vuoto. Questo ha causato una frenata più lunga, che non gli ha dato la possibilità di tirare alla perfezione le staccate e i tornanti. Accortosi di questo ha deciso di aspettare Wout Van Aert e andare all’arrivo insieme a lui.

Julian Alaphilippe Wout Van Aert
Il momento in cui Van Aert anticipa di pochissimo Alaphilippe sulla linea di arrivo
Julian Alaphilippe Wout Van Aert
Van Aert anticipa di pochissimo Alaphilippe sul traguardo

La volata imperfetta

Un’altra differenza: la moltiplica anteriore da 53 anziché da 54. Questo fattore può averlo agevolato durante lo scatto fatto sul Poggio con un rapporto leggermente più facile da rilanciare, ma nella volata finale con Van Aert gli si ritorce contro. Infatti, anche rispetto allo scorso anno, al francese manca qualcosa negli ultimi metri che non gli permette di superare il belga. Forse, abituato con il 54, non è riuscito a esprimere tutta la sua potenza negli ultimi metri. Certo se non avesse avuto il problema ai freni sarebbe stato raggiunto solo dopo aver finito la discesa. Questo avrebbe comportato uno sforzo maggiore per Van Aert, che forse avrebbe pagato nella volata finale. Ma di questo non abbiamo certezza, quello che è certo è che il dibattito sui freni a disco continuerà ancora per un bel po’.