Slovenia, nel verde di Goriska Brda e le delizie del palato

17.07.2023
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Non c’è niente di più bello che conoscere le specialità enogastronomiche locali e le perle culinarie nascoste. Dai vini al cibo, unito al dormire in alloggi boutique per famiglie, ammirare il verde della campagna e il vento tra i capelli sui sentieri dei boschi.

Le colline di Goriska Brda sono un vero paradiso per i ciclisti costellato di cultura e paesaggi mozzafiato. Il paesaggio ondulato offre 280 km di piste ciclabili curate e praticabili in tutte le stagioni. Gli itinerari che che si intrecciano nella Slovenia verde all’insegna dei sapori sono infiniti. Scopriamo i percorsi più belli e alla portata di tutti…

Paesaggi come quadri naturali che si susseguono in ogni itinerario
Paesaggi come quadri naturali che si susseguono in ogni itinerario

Green Gourmet Route

Per tutti i viaggiatori e gli appassionati di ciclismo, il percorso di 11 giorni, progettato secondo i principi del turismo responsabile e sostenibile, è la scelta giusta per provare una vacanza attiva. Comprende tratti ciclabili più leggeri e più impegnativi e la maggior parte si snoda lungo sentieri secondari su splendidi panorami. Il percorso conduce da Lubiana a Goriska Brda, la Valle del Vipava e il Carso e ritorna attraverso la capitale dirigendosi verso Sevnica, Podcetrtek, Ptuj e Maribor. 473 km da percorre in sella con 12.870 metri di dislivello accompagnati da tratte di collegamento in treno, soste gourmet, ristoranti stellati e specialità da scoprire. 

La Slovenia Green Gourmet Route è il filo conduttore di un turismo sostenibile che abbraccia una cultura gastronomica altrettanto amica dell’ambiente. Da queste parti i principi di base della gastronomia sostenibile si basano su filiere corte, locali, stagionali, e quindi su un cibo più fresco che il più delle volte arriva nel piatto proprio dall’orto di casa, accompagnato dall’eccezionale tradizione dell’apicoltura e dei prodotti del miele, da vini naturali e marchi comprovati di qualità locali che combinano cibo e bevande, prodotti ed esperienze.

Percorsi da affrontare con qualsiasi mezzo, dalle e-bike alle bici da corsa, alle city bike
Percorsi da affrontare con qualsiasi mezzo, dalle e-bike alle bici da corsa, alle city bike

I sapori di Brda

Il 23 maggio del 2021, la 15ª tappa del Giro d’Italia è passata proprio per Brda e per il Collio, sconfinando da Gorizia. Luoghi di grande ciclismo ma che durante l’anno sono un esempio di turismo sostenibile e culinario. Brda è un simbolo sotto questo punto di vista. Basterà arrivare qui e scoprire i costumi caratteristici e assaporare il vino quasi dimenticato dei rituali, ispirato alla tradizione dei fedeli nativi (staroverci).

Il vino è il protagonista di questi luoghi. E’ infatti possibile sperimentare Brda attraverso una pratica guidata di mindfulness e scoprire in modo diverso l’intero ciclo annuale delle viti di Motnik. Intraprendere un viaggio intimo guidati da un’esperta di immersiva e dalle conoscenze psicoterapeutiche per sentire le radici primordiali. Fra i vigneti terrazzati si può scoprire l’incredibile ricchezza delle varietà di vino autoctone, caratteristiche solo di questo micro spazio. Assaggiando il Motnik, il vino quasi dimenticato dei fedeli nativi, si spalancheranno le porte ai segreti custoditi dell’area che abbraccia il fiume Isonzo.

Borghi storici da visitare in sella
Borghi storici da visitare in sella

Le colline verdi

Tra natura, arte e cultura, avventuriamoci nel percorso che inizia a Dobrovo, e prosegue in direzione Medana (dove si trova la casa natale del poeta sloveno Alojz Gradnik) e Vipolze. Un itinerario che abbraccia le colline e fa vivere il verde sloveno. Dopo essere partiti si fa una sosta nel parco dei cipressi vicino al Manoro, che d’estate ospita spettacoli di danza. A Dolnje Cerovo si gira sulla strada sterrata e si va verso Kojsko. Raggiunto il paese di Gonjace, si salgono i 144 gradini che portano sulla cima della torre, luogo di commemorazione delle vittime della seconda guerra mondiale. Qui vi attende una vista favolosa sulle Dolomiti, le Alpi Giulie e l’Adriatico. 

Si prosegue fino a Smartno, un suggestivo borgo medievale, dove è possibile fare una passeggiata tra le strette vie del paese e visitare le gallerie d’arte locali. Per chiudere si torna al castello di Dobrovo, per visitare la raccolta di opere grafiche del noto pittore Zoran Music e concedersi un piatto casereccio e un bicchiere di vino presso una taverna locale.

I noleggi sono sparsi sui 280 km di piste ciclabili
I noleggi sono sparsi sui 280 km di piste ciclabili

Da Goriska Brda al Collio

Scopriamo il penultimo percorso rivolto ai ciclisti pronti ad assaporare il territorio a colpi di pedale. L’itinerario parte dalla fortezza di Dobrovo che, tra le mura del castello del XVII secolo, ospita la Vinoteka Brda. Si prosegue in direzione Smartno, fino a raggiungere i 291 metri di Gonjace, sul cui colle Mejnik si erge la torre panoramica, alta 23 metri. Da lassú, si gode di una meravigliosa vista panoramica: il Collio, la Alpi Giulie e le Alpi Carniche, le Dolomiti, la Pianura friulana, il Golfo di Trieste, il Carso, la valle del Vipacco e la Selva di Tarnova. 

Attraversando splendidi paesaggi tra vigne, campi da golf, castelli, fortezze, enoteche ed agriturismi (tra cui il premiato ristorante La Subida), si raggiungono infine le mura di Cormons. E’ inoltre possibile noleggiare bici presso il BWP Dobrovo e riconsegnare i mezzi presso il BWP Cormons, richiedendo un transfert fino a Dobrovo per tornare comodamente senza spostare bagagli e proseguire la propria vacanza in tranquillità.

Tra i vigneti più iconici

Chiude il viaggio tra le meraviglie slovene all’insegna dell’enogastronomia il percorso che porta dalle colline di Goriska Brda al Carso sloveno, attraversando la città di Nova Gorica. Dalla fortezza di Dobrovo si prosegue fino San Floriano del Collio. Qui si può riprendere fiato e godersi il meraviglioso panorama. Dopodiché si scende in direzione Solkan dove si rimarrà ammaliati nel vedere lo splendido fiume Isonzo e il ponte ferroviario in pietra di Solkan, alle pendici del monte Sabotin costruito durante l’Impero Austroungarico per consentire il passaggio sul fiume della linea ferroviaria Jesenice-Trieste.

L’ultima tappa sarà in direzione Nova Gorica, moderno centro universitario ampiamente provvisto di piste ciclabili, circondato da valli, boschi ed altipiani. Da qui basterà proseguire fino ad arrivare in terra carsica con i suoi vigneti, boschi e paesini in pietra. Il viaggio si chiude con un’altra lunga ascesa che porterà sulla cima Gracji hrib (206 m) e nei pressi della cima Brikula (350 m) per poi buttarsi in picchiata verso Gorjansko e concludere il percorso a Pliskovica. Da soli, in famiglia o con le guide, la Slovenia è pronta per essere visitata e assaggiata a ritmo di bici.

IFeelSlovenia

EDITORIALE / Il ponte, Rebellin e le ciclabili cancellate

05.12.2022
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Mentre abbiamo appena saputo che il 13 dicembre si svolgerà l’autopsia di Rebellin e poi finalmente Davide potrà avere il riposo e l’onore che merita, siamo qui a comunicarvi una grossa novità. Forse avremo il Ponte sullo Stretto (immagine di apertura tratta da La Gazzetta del Sud). Il Governo infatti ha riattivato o proposto di riattivare la Società che dovrebbe portare alla sua costruzione. Ad aprile avremmo soffiato sulle 10 candeline dalla sua messa in liquidazione, con centinaia di milioni spesi per non concludere nulla, invece no.

La bicicletta di Rebellin, il simbolo drammatico della nostra fragilità
La bicicletta di Rebellin, il simbolo drammatico della nostra fragilità

Scusate la prima persona e il tono di questo editoriale di qui in avanti. Chi mi conosce sa che sono spesso in Sicilia e ho più volte inveito contro le ore in attesa di quel traghetto. Sarei il primo a festeggiare per la costruzione del ponte. Ma non è questo il punto, oppure stavolta la misura è davvero colma.

I fondi spariti

Mentre propone di costruire il ponte della mia gioia, infatti, il Governo avrebbe fatto in modo di cancellare dal bilancio dello Stato per il 2023-2024 quei 94 milioni di euro che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e non erano stati ancora assegnati. Il fondo era stato istituito dalla legge di bilancio del 2019. Tra le sue finalità c’era l’agevolare la transizione ecologica delle nostre città, oltre a presentare la non trascurabile possibilità di incidere sul numero dei morti della strada.

La realizzazioni di ciclabili urbane è il modo di ridurre il contatto fra ciclisti e il traffico cittadino
La realizzazioni di ciclabili urbane è il modo di ridurre il contatto fra ciclisti e il traffico cittadino

Già, i morti di cui non importa nulla a nessuno e di cui s’è parlato per qualche giorno solo a causa della morte brutale di Davide Rebellin. Prima che i mondiali di calcio e altre tematiche riprendessero il sopravvento.

Per qualche giorno la grande informazione ha letto i numeri e ha mostrato orrore per gli oltre 200 ciclisti che alla fine di quest’anno avranno perso la vita a causa di conducenti poco accorti. I corridori hanno scritto a Mattarella. Ciascuno di noi, attingendo a conoscenze dirette o indirette con qualche parlamentare, ha provato a spingere per una legge o un tavolo di lavoro. Ma ad ora nulla pare muoversi (sarei ben contento di essere smentito!).

La meritocrazia degli altri

A questo punto, sono molto curioso di scoprire se questo Paese avrà prima il Ponte sullo Stretto oppure una legge che tuteli gli utenti deboli della strada.

Se confermata, la cancellazione di quei fondi fa capire che, almeno per ora, questo Governo si è trovato davanti a un Paese con mille criticità. Solo che, anziché riprogettarlo, ha scelto di tappare qualche buco e puntellare qualche muro. E qui scatta la riflessione successiva.

Il Parlamento dovrà votarela cancellazione dei fondi già stanziati per realizzare le ciclabili urbane
Il Parlamento dovrà votarela cancellazione dei fondi già stanziati per realizzare le ciclabili urbane

Per riprogettare uno Stato serve essere molto preparati. Serve avere una visione. Pretendiamo da tutti l’eccellenza, la competenza e la specializzazione. Parliamo di meritocrazia. Il Capo non ha più ragione per definizione, rispetto agli anni in cui ce l’aveva anche e soprattutto quando aveva torto. Oggi i genitori devono essere capaci di argomentare bene le proprie decisioni davanti ai figli. I giornalisti devono accrescere le proprie competenze. Gli insegnanti sono costretti ad aggiornarsi per tenere testa ad alunni che si informano su internet. I direttori sportivi fanno fatica nel seguire i corridori più giovani, che non a caso hanno eletto come riferimento i preparatori (giusto o sbagliato che sia).

Perché in questo quadro di ricerca dell’eccellenza, quelli che guidano il Paese (da destra a sinistra, con esiti identici) possono essere approssimativi, cambiare poltrona con disinvoltura passando dalla sicurezza alle strade, dall’economia alla cultura senza un briciolo di competenza?

Davide Rebellin è stato travolto e ucciso da un camion il 30 novembre: aveva 51 anni
Davide Rebellin è stato travolto e ucciso da un camion il 30 novembre: aveva 51 anni

Giustizia per Davide

Se è vero che uno Stato è tanto più forte quanto più sa prendersi cura dei suoi cittadini più deboli, allora poveri noi. La morte di Rebellin, come quella di Scarponi, di Amilcare Tronca, Silvia Piccini e di tutti gli altri che non hanno un nome ma compongono le statistiche, non sarà l’ultima. 

Forse ha ragione Gianluca Santilli, presidente dell’Osservatorio Bike Economy intervistato ieri da Sky Tg24, nel dire che la svolta si avrà se e quando qualcuno di costoro andrà a leggersi i numeri dell’indotto a due ruote e capirà che il bacino dei ciclisti può diventare anche un interessante bacino di elettori.

Fino ad allora, rimarremo carne da macello: vittime di bulli cui si è scelto di darla vinta e certi che il Parlamento non si prenderà cura di noi. E anche quelli che ne fanno parte e sono probabilmente amanti della bicicletta, saranno costretti al silenzio o lo adotteranno per non essere messi da parte.

Fra qualche giorno ci troveremo tutti a Madonna di Lonigo per piangere un amico. Diremo maledizioni, ricorderemo aneddoti, daremo abbracci, già assuefatti e rassegnati alla possibilità che Davide non avrà mai giustizia. E che la sua morte, come altre, non sarà servita a niente. Verrebbe da chiedersi cosa direbbero o farebbero se tutti i ciclisti d’Italia, dopo Madonna di Lonigo, decidessero di parcheggiarsi a oltranza sotto ai palazzi di Roma.