Tomasi reagisce: «Penso al 2023, ma c’è da fare di più per la sicurezza»

28.12.2022
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Se a Natale vale sempre per tutte le età fare la lista dei desideri, siamo certi che sotto il suo albero Laura Tomasi volesse trovarci il segno di un cambiamento civico. Lo scorso 19 dicembre il suo video-denuncia contro l’ennesimo automobilista negligente che l’aveva toccata con la macchina – per fortuna senza conseguenze – ha fatto il giro del web.

L’episodio è successo in Versilia, a Cinquale di Montignoso, proprio sul lungomare nel quale Tomasi nel 2019 aveva colto la sua seconda vittoria da elite nel Trofeo Oro in Euro. Le è successo proprio nel giorno dell’autopsia del povero Davide Rebellin, che forse da lassù ha buttato un occhio ad uno dei suoi tanti colleghi. Coincidenze di un destino, quello del ciclista, che spesso viaggia su frazioni di secondo. O vinci una volata in gara, o vinci la vita in allenamento.

Sempre più comuni italiani stanno installando cartelli che avvertono la presenza di ciclisti in strada
Sempre più comuni italiani stanno installando cartelli che avvertono la presenza di ciclisti in strada

E’ questo non è giusto, non deve essere così, come ha continuato a ripetere la 23enne trevigiana del UAE Team ADQ nel suo video. C’è però una stagione agonistica che bussa alla porta e va preparata. A distanza di qualche giorno abbiamo deciso di sentire dalla sua voce come sta sia moralmente che fisicamente.

Laura del tuo sfogo ci aveva colpito la frase “ho paura ad allenarmi”. Da allora ad oggi come stai in generale?

Ho reagito bene e lo sto facendo tutt’ora. Quel giorno non è stato per nulla facile. L’auto mi è venuta addosso toccandomi duramente dal mignolo fino alla spalla. E’ andata bene perché so destreggiarmi in bici, ma ho avuto un grande shock emotivo. Il video l’ho fatto mezz’ora dopo perché prima ho chiamato il mio fidanzato per trovare un conforto. Sono ripartita in bici dopo un’ora abbondante con quella frase in testa. Non è piacevole sentirsi vulnerabili ad ogni uscita, ma ho capito che devo convivere con questa paura se voglio continuare a fare il mio lavoro, ciò che più mi piace. E poi non voglio farmi sopraffare dalla paura di allenarmi perché sarebbe come darla vinta a questo contesto o alle persone che guidano apposta in modo spregiudicato quando incontrano noi ciclisti.

Ti era già capitato un evento del genere?

Come questo no, però episodi simili ci sono praticamente ogni giorno che mi alleno. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho fatto 120 chilometri e ho rischiato nuovamente un paio di volte. Ora non solo ti fanno il pelo o ti stringono in rotonda come a me in Versilia, ma devi fare attenzione alle auto che vanno nel senso opposto di marcia che si avventurano in sorpassi azzardati. E ti fanno il pelo anche in quel caso. Sono anni che gli automobilisti non ci vedono. Anzi, ci vedono come un intralcio. Non voglio generalizzare. Non tutti gli automobilisti sono delinquenti così come non tutti i ciclisti sono diligenti, ma nessuno si rende veramente conto che stanno guidando un’arma. Forse dovrebbero venire al nostro posto come in quello spot…

Quale?

Circola in rete ormai da qualche tempo quel video in cui un’associazione vuole sensibilizzare la sicurezza stradale. Gli autisti di una azienda di bus vengono fatti pedalare su una bici da spinning mentre il loro stesso pullman passa a pochi centimetri da loro. Hanno reazioni di spavento dopo aver sentito il forte spostamento d’aria. Loro lì sono fermi mentre noi invece andiamo con tutti i rischi del caso. Questo spot dovrebberlo farlo vedere nelle scuole-guida italiane. Servono educazione civica e il rispetto reciproco degli spazi comuni come la strada.

La condivisione della strada tra ciclisti e automobili è possibile ma serve più sensibilizzazione
La condivisione della strada tra ciclisti e automobili è possibile ma serve più sensibilizzazione
Dopo il tuo video hai ricevuto solo messaggi di incoraggiamento o sono arrivati anche commenti negativi?

Entrambi. Sono stati più quelli di solidarietà e sostegno, per fortuna. Comunque alcuni mi hanno scritto dicendo che non devo usare la strada per allenarmi ma le ciclabili? Quali ciclabili? Nel mio allenamento odierno, ci ho fatto sopra 15 chilometri al massimo. La gente che mi ha scritto non si rende conto che noi ci alleniamo per 4-5 ore su più terreni e con lavori specifici. La maggior parte delle piste in Italia sono ciclopedonali, quindi promiscue e solitamente c’è un limite di velocità. Figuratevi se ci pedalo a 40 all’ora mettendo a rischio le persone a piedi. Nonostante io abbia risposto argomentando queste cose, certa gente continuava a dirmi che non dovevo allenarmi in strada perché è pericoloso. Assurdo.

Dopo che hai vissuto questa brutta esperienza, secondo te cosa si può fare per aumentare la sicurezza?

Personalmente agli incroci o nei punti più critici, cerco sempre di guardare dentro l’abitacolo per vedere se il guidatore è attento o meno in modo da urlare qualora fosse distratto. Rispetto i semafori e gli stop. La mia bici è dotata di luci posteriori e anteriori ma onestamente non so cosa si possa fare di più per tutelarci. Sembra un controsenso, però uscire in un gruppetto di ciclisti può essere considerato più sicuro che uscire da soli perché almeno tutti assieme siamo più visibili. Però poi occupiamo più spazio, rischiamo di essere più indisciplinati, gli automobilisti non vogliono stare dietro di te e azzardano manovre suonando il clacson. Al contrario se esci da solo puoi essere investito da chiunque e magari con omissione di soccorso. Ripeto, non è bello sentirsi così vulnerabili.

Le associazioni di categoria come ACCPI o CPA potrebbero fare qualcosa in più?

Si può sempre fare qualcosa di più e loro potrebbero spingere ulteriormente, ma non è facile toccare l’animo di chi sta ai Ministeri. Il mio video-denuncia l’ho fatto anche perché speravo potesse far riflettere qualcuno ai piani alti. Cinque giorni prima del mio incidente, è stato assolto colui che aveva scritto quella ignobile frase contro i ciclisti. Se in Italia non è reato questo tipo di incitamento all’odio o non ci sono ancora leggi chiare con multe salate come in altri Paesi, ci si può fare poco. Bisogna sperare che cambi qualcosa però l’Italia sotto questo punto di vista non è un Paese all’avanguardia.

Proviamo a tornare in sella perché fra pochi giorni inizia il 2023. Laura Tomasi come sta preparando la sua stagione agonistica?

Come ho detto subito, non ho perso motivazione nell’allenarmi. Vorrei cominciare la nuova annata così come ho chiuso il 2022 con un paio di podi in gare WorldTour. Esordirò alla Valenciana poi farò la campagna del Nord tra Belgio e Olanda. Lassù ci sono le corse più adatte alle mie caratteristiche, anche se dovrò lavorare per le nostre capitane. Abbiamo una squadra ben strutturata, con tanti innesti giovani ed interessanti oltre alle atlete più esperte. Il mio ruolo dipenderà dal tipo di gara che faremo. Non so ancora dove potrò avere una eventuale carta bianca. Il mio calendario è stato definito fino ad aprile. La stagione è lunga, spero, e cercherò, di ritagliarmi un po’ di spazio.

Villach, un paradiso per le bici tra i laghi di Faak e Ossiach

06.05.2022
5 min
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Un modo di intendere il turismo sulle due ruote che coccola il ciclista dal suo arrivo fino alla partenza, con servizi dedicati e spesso gratuiti. In Austria, a sud della Carinzia, a pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio.  Villach e la zona turistica del Lago di Faak e Lago di Ossiach rappresentano un ecosistema di attrazioni e bellezze del territorio, pronto ad ospitare gli appassionati di ciclismo e le proprie famiglie.

Centinaia di chilometri di piste ciclabili, itinerari mozzafiato e servizi di apprendimento per i più piccoli. Tutti questi servizi sono efficienti e facile da usufruire. Merito anche delle strutture, Bike Hotel e campeggi, collegati alle vie ciclistiche con una rete di trasporti pubblici, tra cui quello via bus gratuito per chi possiede l’Erlebnis Card, specializzato per accogliere chi dai pedali non si separa mai. 

Nell’area turistica sono presenti zone per il campeggio in mezzo alla natura (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)
Nell’area turistica sono presenti zone per il campeggio in mezzo alla natura (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)

Piste ciclabili 

Le piste ciclabili in Austria sono un servizio su cui si può fare affidamento per visitare il territorio in totale sicurezza e spensieratezza. Il lato cicloturistico infatti attraverso queste strade è molto apprezzato e tutelato con una vasta rete di ciclovie. Tra le più famose c’è quella che parte da Salisburgo, attraversa la Regione di Villach e arriva fino a Grado.

Mentre la ciclabile della Drava, lunga 510 chilometri, attraversa la Regione di Villach e parte della Carinzia e arriva fino al confine croato-sloveno di Varaždin. Considerata la prima pista ciclabile per bici elettriche, la “Drauradweg” è stata certificata con cinque stelle sulle cartine turistiche. Per escursioni più brevi ci sono invece i percorsi panoramici attorno ai laghi Faak e di Ossiach. 

Per i più grandi sono presenti Bike Park dove poter fare acrobazie in sicurezza (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)
Per i più grandi sono presenti Bike Park dove poter fare acrobazie in sicurezza (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)

Attorno ai laghi

Paesaggi mozzafiato che si snodano in 340 chilometri attorno ai laghi più famosi dell’Austria. Un viaggio nelle bellezze della Carinzia attraverso il “Gran Tour dei Laghi”. Un itinerario a doppio anello nato da un progetto voluto e condiviso da cinque zone turistiche carinziane tra cui il Lago di Faak e il Lago di Ossiach

Lungo l’anello occidentale, il cui primo tratto è disegnato sulle piste ciclabili intorno al Lago di Ossiach, si raggiungono i laghi Afritzer See e Feldsee. Attraverso le Gailtaler Alpen l’itinerario arriva al Lago Weissensee, per poi seguire la pista ciclabile delle valli Gitschtal e Gailtal fino al Lago Pressegger See. Da qui si prosegue pedalando in relax verso est, superando le ripide pareti rocciose del Dobratsch per poi ritornare a Villach. 

L’anello orientale inizia invece dal Lago di Faak, che porta pochi chilometri più avanti alle eleganti rive del Lago Wörthersee. Pedalando sulla sponda settentrionale del lago, si passa per Pörtschach e si raggiunge Klagenfurt, il capoluogo della Carinzia. Proseguendo verso sud-est, si raggiunge quindi il Lago Klopeinersee, il più caldo fra i laghi balneari d’Europa. Arrivati qui si hanno di fronte i bellissimi laghi Kleinsee, Gösselsdorfer See e Turnersee. A concludere, si ritorna verso il punto di partenza pedalando attraverso la valle Rosental, sulla bella pista ciclabile della Drava (Drauradweg) fino a Villach.

Per i più piccoli ci sono istruttori per la guida della bici (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)
Per i più piccoli ci sono istruttori per la guida della bici (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)

Offroad per tutti

Non solo strada e ciclabili ma anche off-road. Negli ultimi anni nella zona turistica di Villach – Lago di Faak e Lago di Ossiach le proposte per il fuoristrada si sono ampliate notevolmente per appassionati grandi e piccoli. Nell’area dell’Alpe Adria è presente il primo centro dedicato alla tecnica di guida per la Mtb. L’area Mountainbike Skill Center Villach sul Monte Kumitzberg permette a principianti, agonisti e biker più piccoli di avvicinarsi a questa adrenalinica disciplina grazie agli insegnamenti di istruttori esperti.

Ai bambini è interamente dedicato il nuovo “Kids-Bike-Park”. Situato sulle piste da sci presso la stazione intermedia dell’Alpe Gerlitzen, propone diversi percorsi con pendenze dal 5% al 9%.

Per i più grandi, percorsi dedicati alla mtb permettono di raggiungere gli Ossiacher Tauern  dalle rive del lago. A questi, si affiancano i molto apprezzati slow trails Flowgartner & Lowgartner, il Kopein Trail nelle vicinanze del Lago di Faak, e il Prefelnig-Mountainbike-Tour, un percorso che si sviluppa sul versante meridionale dei Tauri di Ossiach per una lunghezza di circa 11 chilometri. Per chi desidera confrontarsi con un single trail di difficoltà medio/facile ideale il Samonigg-Trail presso Latschach e per chi vuole immergersi nella natura incontaminata può scegliere lo Shorty-Trail, un itinerario relativamente breve su tratti forestali.

Il maggiordomo è un servizio gratuito per la cura della bici (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)
Il maggiordomo è un servizio gratuito per la cura della bici (©Region Villach Tourismus_Martin Hofmann)

I servizi per le due ruote

L’e-bike è di casa, con servizi appositamente dedicati per noleggio, ricarica e assistenza. La collaborazione con l’azienda Papin-Sport ha permesso alla regione di aggiudicarsi il riconoscimento per aver creato una rete di noleggio bici su tutta la sua superficie con 50 stazioni di noleggio dislocate in diverse zone

Uno dei servizi più efficienti e caratteristici è sicuramente il “Radbutler”, un vero e proprio maggiordomo delle biciclette. Il servizio è completamente gratuito ed è a disposizione di tutti, turisti e cittadini. Qui è possibile non solo parcheggiare temporaneamente le proprie biciclette, ma anche ricevere utili informazioni sulla città di Villach.