Scalco: tappa all’Astico-Brenta, mondiale e poi la Bardiani

09.09.2022
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Come anticipato qualche giorno fa, Dino Salvoldi ha portato gli juniores della nazionale all’Astico-Brenta, prova del calendario under 23 ed elite. Un bel banco di prova, in vista dell’appuntamento iridato del 23 settembre in Australia. Tra di loro c’è anche Matteo Scalco (nella foto di apertura al Giro della Lunigiana, foto Scanferla), che dal prossimo anno sarà un corridore del team Bardiani CSF Faizanè, entrando così nel progetto giovani della professional di Bruno e Roberto Reverberi

«Da martedì siamo a Montichiari, ci siamo allenati un paio di volte insieme e ieri abbiamo corso all’Astico-Brenta. E’ stata una buona prova in vista anche del Trofeo Buffoni che correrò domenica con il mio team (Borgo Molino Rinascita Ormelle, ndr)». 

Matteo Scalco (il terzo da destra in maglia azzurra) ha corso ieri all’Astico-Brenta, corsa under 23/elite
Matteo Scalco (il terzo da destra in maglia azzurra) ha corso ieri all’Astico-Brenta, corsa under 23/elite

Una prima esperienza

Quella di ieri all’Astico-Brenta è stata una prima esperienza importante per Scalco che dal prossimo anno, in maglia Bardiani, disputerà le gare internazionali under 23. 

«E’ stato un bel test – dice – ed è andata anche molto meglio di quanto potessi immaginare, alla fine sono arrivato ventesimo. Sono soddisfatto di quanto fatto, direi che non ho sofferto i troppo la distanza (140 chilometri, ndr) alla fine sono venute fuori tre ore e venti di corsa, esattamente quanto una gara juniores. Ovviamente il ritmo era più alto ed è stato difficile rimanere con i migliori, ma ce l’ho fatta. Se avessi avuto questa gamba anche al Lunigiana… Va beh, ci sono altri appuntamenti importanti ora».

Gli juniores come Scalco corrono con i rapporti bloccati, anche se dall’anno prossimo non sarà più così. All’Astico-Brenta però Matteo ha avuto modo di montare l’undici come rapporto più lungo al posteriore. Una prima volta anche questa.

«Ho usato raramente l’undici, solamente in alcuni tratti un po’ in discesa dove si spingeva forte. Per il resto, anche in pianura non l’ho mai utilizzato. Sono riuscito a gestirmi bene, era la prima volta e non sapevo bene cosa aspettarmi, ma alla fine anche negli junior si fa velocità e usiamo il 14, basta far girare le gambe. Questo sarà il livello che troverò il prossimo anno e devo dire che come primo approccio mi piace, ovviamente in alcune corse si alzerà un po’ l’asticella, ma sono curioso di vedermi all’opera».

Scalco, in mezzo tra Roberto e Bruno Reverberi ed il suo procuratore Johnny Carera, correrà per Bardiani dal 2023
Scalco, in mezzo tra Roberto e Bruno Reverberi ed il suo procuratore Johnny Carera, correrà per Bardiani dal 2023

Il professionismo

Nel 2023 Scalco, come detto, correrà in Bardiani, ma in che modo è arrivato al team professional italiano?

«Verso maggio ho firmato la procura con i Carera – racconta – e una volta fatto, abbiamo preso in considerazione le possibilità che mi si erano presentate. In Bardiani avevo già un mio compagno dello scorso anno, Pinarello, che ho sentito costantemente durante l’anno. La sua esperienza mi ha aiutato a prendere questa decisione. E’ vero che avrò un contratto da professionista, ma correrò nella categoria under 23, facendo però tutte prove internazionali. Questo calendario non sarà così fitto ma mi permetterà di andare ad obiettivi, e salendo mano mano di livello capisci se questo può essere il tuo mondo.

«Si erano fatti vivi dei progetti delle squadre WorldTour con team Development. Ma quando la Bardiani si è fatta viva con un progetto secondo me migliore, non ho esitato ad accettarlo. Lo vedo come un gradino intermedio, che mi permetterà di crescere passo dopo passo».

Scalco Piva 2022
Scalco ha raccolto molti successi quest’anno, molti importanti, tra cui il Trofeo Piva junior, vinto per distacco (foto Bolgan)
Scalco Piva 2022
Scalco ha raccolto molti successi quest’anno, molti importanti, tra cui il Trofeo Piva junior, vinto per distacco (foto Bolgan)

A misura d’uomo

Dall’esperienza del suo ex compagno di squadra, Scalco ha deciso di intraprendere il cammino in Bardiani, una decisione che fa capire come il progetto giovani sia ben avviato.

«Pinarello si è trovato bene – racconta Scalco – soprattutto per quanto riguarda la scuola. Visto che non corriamo tutti i weekend, c’è una migliore gestione dello studio e dei carichi di allenamento. E’ riuscito a fare tutte le gare internazionali in Italia, tra cui il Giro Under 23, e qualche gara all’estero, come quella in Belgio appena conclusa.

«Per quanto riguarda i dettagli non sappiamo bene cosa dovremo fare. Per esempio non so se sarò costretto a cambiare residenza o meno, durante l’ultimo consiglio federale avevano detto che avrebbero cambiato questa regola. Ho parlato con i Carera, ho conosciuto sia Johnny che Alex, sono venuti anche a vedermi al Lunigiana, a dimostrazione che ci credono».

Scalco, ragazzo dalle idee chiare e vittorie in serie

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Non è sempre facile correre in una squadra che, nella sua categoria, spesso fa il bello e il cattivo tempo. Alla Borgo Molino sono in tanti a mettersi in evidenza e allora per spiccare serve qualcosa di più, che nel caso di Matteo Scalco si chiama costanza di rendimento. Il giovane vicentino per tutta la stagione è rimasto sempre nei quartieri alti della classifica di ogni prova a cui ha preso parte tanto da guadagnarsi la maglia azzurra, ma poi, dal giorno del Trofeo Piva è scattato qualcosa e ha iniziato a vincere.

Matteo, da che ha ricordi, è sempre stato in bici: «Già a 4 anni giravo con la mia piccola bici davanti casa. Il passo verso l’agonismo è stato tanto breve quanto naturale, ho iniziato con i G2, fino al 1° anno da esordiente ho corso nel VC Marostica, avendo mio padre come allenatore. Poi sono passato alla San Grillo Bike, un’istituzione dalle mie parti, da cui sono passati tanti atleti».

Scalco Piva 2022
La vittoria al Trofeo Piva Junior, con 1’20” sul gruppo regolato da Marco Martini (foto Bolgan)
Scalco Piva 2022
La vittoria al Trofeo Piva Junior, con 1’20” sul gruppo regolato da Marco Martini (foto Bolgan)
Ti sei sempre concentrato sulla strada?

Da allievo ho fatto qualche gara di ciclocross, ma non posso dire che mi abbia affascinato. Per me il ciclismo è sempre stato quello su strada, sono nato lì e non ho mai trovato altre particolari attrattive. Ho provato anche il calcio, ma c’è voluto poco per capire che cosa mi piaceva davvero…

Dove ti trovi meglio?

Dove c’è salita sicuramente. Molti dicono che sono uno scalatore puro, di quelli che non si vedono più, ma io non mi ci sento, né fisicamente considerando che sono 1,76 per 62 chili, né mentalmente, cerco di andar bene ovunque ma è pur vero che la salita è il mio terreno preferito. Sul passo mi difendo abbastanza, anche se so che devo migliorare.

Scalco Loria 2022
Una settimana dopo il bis al GP Sportivi Loria. Privitera a 1’11”, gli altri a quasi 3 minuti (foto Francesco Cecchin)
Scalco Loria 2022
Una settimana dopo il bis al GP Sportivi Loria. Privitera a 1’11”, gli altri a quasi 3 minuti (foto Francesco Cecchin)
Fai una dieta specifica per mantenere quel peso?

No, diciamo che sto abbastanza attento a quel che mangio per mantenere quell’equilibrio, ma non seguo un particolare regime alimentare.

Nel corso della stagione sei sempre andato abbastanza bene, ma la vittoria al Trofeo Piva sembra averti proiettato in una nuova luce. Che corsa è stata?

Quel che mi resterà sempre impresso è il gran caldo. E’ stata una vittoria di squadra: nel circuito finale da ripetere c’era un piccolo strappo che ho usato come trampolino di lancio, ma non avrei certamente fatto oltre 30 chilometri di fuga solitaria se la squadra non mi avesse coperto dietro.

SCalco allenamento
Il vicentino sa far gruppo. Si allena ogni giorno, per studiare al suo rientro (foto M.Scalco)
SCalco allenamento
Il vicentino sa far gruppo. Si allena ogni giorno, per studiare al suo rientro (foto M.Scalco)
La tua caratteristica principale resta però il rendimento costante, anche a livello internazionale finisci sempre in posizioni abbastanza avanzate, anche quando sei stato chiamato in causa in nazionale…

Devo dire che ho avuto la fortuna di raggiungere subito una buona condizione e mantenerla per tutto l’anno, senza interruzioni dettate da problemi fisici. Quando sono stato chiamato in causa per la nazionale ho sempre lavorato per i compagni, sia alla Gand-Wevelgem che al Tour du Pays de Vaud e agli Europei. Spero di avere altre occasioni perché sento molto la responsabilità di indossare la maglia azzurra.

Che ambiente hai trovato in nazionale?

Molto tranquillo, Salvoldi tiene molto che si formi un gruppo coeso sin dall’inizio, che funzioni fuori dalle corse perché poi sia lo stesso quando si gareggia. Quando vince uno, vincono tutti. All’europeo sapevamo che Belletta era la nostra carta migliore e abbiamo lavorato per tenere cucita la corsa. Poi le gare vanno come devono andare, ma quel che era stato stabilito alla vigilia lo abbiamo realizzato.

Nato il 25 giugno 2004, Scalco è già stato 3 volte in nazionale e ora spera nei mondiali
Nato il 25 giugno 2004, Scalco è già stato 3 volte in nazionale e ora spera nei mondiali
Tu sei al primo anno junior: visto il tuo rendimento, cominciano ad avvicinarsi a te altri team per programmare il tuo futuro?

So che le mie prestazioni stanno destando interesse, ma lascio fare al procuratore (Scalco è seguito dai fratelli Carera, ndr), ci sono varie opportunità, ma voglio fare tutto per gradi. Intanto il prossimo anno c’è la maturità e quindi non è proponibile cambiare qualcosa adesso.

Che scuola fai e come ti trovi?

Sono all’Istituto Tecnico Economico di Bassano del Grappa, mi trovo molto bene e riesco ad organizzarmi, infatti non credo che la prossima stagione cambierò molto del mio programma anche se l’impegno dell’esame è molto importante e porterà via molte energie mentali. Per questo però non voglio cambiare. Mi alleno quasi tutti i giorni, così studio la sera, per fortuna le interrogazioni programmate mi aiutano, ma quando sono in trasferta per periodi più lunghi del weekend è un problema, perdo spiegazioni che mi sarebbero utili.

Scalco intervista
Matteo è al suo secondo anno junior. Vuole restare in Italia, anche per non interferire con la scuola
Scalco intervista
Matteo è al suo secondo anno junior. Vuole restare in Italia, anche per non interferire con la scuola
E se ti arrivasse una proposta dall’estero?

Se si tratta del dopo la prenderei in considerazione, sicuramente voglio affrontare la carriera da Under 23 perché sono convinto che sia importantissima per continuare a crescere. Se arriverà qualche buona proposta anche a giudizio di chi mi segue, sono pronto ad accettarla, ma solo dopo gli esami. La scuola viene prima, voglio costruirmi una base culturale per qualsiasi scelta faccia quando sarò più grande.

Che cosa ti attende ancora nella stagione?

Ci sono molte gare nazionali, alcune con arrivo in salita quindi voglio continuare su questo trend fino al Lunigiana. Le gare a tappe mi piacciono molto e credo di avere le caratteristiche giuste per emergere. Poi sogno di vestire la maglia azzurra per i mondiali in Australia, quello del mondiale non è un percorso durissimo ma credo che potrei essere d’aiuto per chi sarà designato capitano. Ma per essere convocato quel che è stato fatto conta poco, importa quel che sarà da oggi ad allora…