MASER – Un pomeriggio di pioggia, ad essere onesti non una novità negli ultimi tempi, lo abbiamo dedicato ad una piacevole visita al quartier generale Sidi di Maser. La realtà produttiva fondata da Dino Signori nel 1960 ha affrontato negli ultimi due anni una trasformazione significativa dopo l’acquisizione del 100% delle quote da parte di Italmobiliare. E due anni dopo quell’ottobre 2022, l’azienda è pronta a lanciare una nuova fase di sviluppo e innovazione.
Ne parliamo con Davide Rossetti, CEO di Sidi, per capire come questa storica realtà si stia cambiando pelle: in tutti i sensi.
Sono passati due anni dall’acquisizione di Sidi da parte di Italmobiliare. Come ha impattato l’azienda questa transizione?
L’acquisizione da parte di Italmobiliare è stata un passaggio cruciale per Sidi. Quando Italmobiliare ha deciso di investire acquisendo la totalità dell’azienda, l’obiettivo era chiaro: dare nuova linfa a questa storica realtà, mantenendo il DNA di eccellenza e innovazione. Questi due anni sono stati un periodo di intenso lavoro, durante il quale abbiamo rivisto strategie, migliorato processi produttivi e rafforzato la nostra presenza internazionale. Abbiamo lavorato a stretto contatto con il team di Italmobiliare per sviluppare una visione a lungo termine. Abbiamo assieme definito quella che noi manager chiamiamo una Product Road Map, ovvero un preciso e puntuale piano di crescita programmato.
Quali sono stati i principali cambiamenti nella gestione e nella produzione di Sidi?
Abbiamo puntato molto su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, che abbiamo considerato come le nostre tre linee guida: i nostri tre pilastri. Dal punto di vista produttivo, abbiamo investito in nuove tecnologie per ottimizzare i processi, migliorare la qualità del prodotto e rendere la nostra catena di produzione più efficiente. E questo sia nella unità produttiva di Maser, dove ci troviamo oggi, che nella fabbrica di proprietà che Sidi possiede in Romania e che occupa ben 200 dipendenti. Inoltre, abbiamo intensificato la ricerca e sviluppo, lavorando su materiali avanzati e soluzioni tecniche innovative per i nostri prodotti di punta. Abbiamo cercato e trovato fornitori nuovi e società di consulenza nuove. In termini di gestione, poi, c’è stato un profondo rinnovamento delle competenze manageriali. Abbiamo ampliato il nostro team con nuovi talenti in ambito marketing, commerciale, di sviluppo prodotto e di operazioni internazionali. Posso affermare, con una punta di orgoglio, che questi inserimenti rappresentano una combinazione manageriale che considero vincente. Questo nuovo ed importante assetto ci ha difatti permesso di iniziare a programmare e modernizzare la nostra struttura aziendale, rendendola così più dinamica e reattiva alle complesse sfide del mercato globale.
Sidi nel corso della sua lunga storia ha continuamente rappresentato un sinonimo di qualità e di performance. Da sempre presente in prima fila nel mondo dei pro. Quali sono le novità che possiamo aspettarci in termini di prodotto?
Stiamo lanciando nei punti vendita proprio questi giorni una nuova gamma di calzature sia per il ciclismo che per il motocross, quella che noi consideriamo la S/S 2025 e cha a tutti gli effetti è prima collezione 100% ideata, disegnata e prodotta dalla “nuova” Sidi. La nostra attenzione è rivolta a migliorare ulteriormente il comfort, la resistenza e le prestazioni delle nostre calzature. Massima attenzione la rivolgeremo a modelli e prezzi. Ad esempio, nel settore ciclismo stiamo lavorando a una scarpa con una suola ancora più leggera e performante, pensata per chi pratica ciclismo ad alti livelli. Nel motocross, stiamo introducendo nuovi modelli con tecnologie anti-shock e sistemi di chiusura avanzati per garantire maggiore sicurezza e stabilità. E poi c’è un mondo interessante da esplorare che è quello della personalizzazione delle solette.
Sul tema della sostenibilità ambientale come vi state muovendo?
Direi molto bene, considerando appunto che per Italmobiliare, e conseguentemente per le sue aziende, la questione è a dir poco prioritaria. Abbiamo iniziato a esplorare il segmento dell’eco-design, ad esempio, con l’obiettivo di rendere la produzione più sostenibile: utilizzando materiali riciclati e metodi di produzione a basso impatto ambientale. Inoltre, sempre da Italmobiliare deriva la massima attenzione da rivolgere alle tematiche della salute, della sicurezza e del lavoro. Non a caso stiamo implementando numerosi stage con giovani universitari under 25 da inserire sempre più negli ingranaggi dell’azienda.
Sidi è conosciuta per le collaborazioni (molto vincenti…) con atleti professionisti di livello mondiale. Come si inserisce questo aspetto nel rilancio?
Le partnership di sponsorizzazione con atleti di elite sono assolutamente fondamentali per noi. Abbiamo consolidato queste partnership negli ultimi anni e continueremo a farlo. I nostri atleti non sono solo difatti ambasciatori del marchio, ma anche fonti di feedback preziosi per migliorare costantemente i prodotti. Lavorare con loro a stretto contatto per tutto l’arco della stagione ci permette di testare le nostre calzature nelle condizioni più estreme e di innovare continuamente per garantire prestazioni sempre al top. E poi c’è la comunicazione. I nostri atleti saranno sempre più dei veri testimonial considerando che Sidi ha in progetto di diventare sempre più una Content Factory con temi e storie da raccontare.
Quali sono gli obiettivi futuri per Sidi sotto la guida di Italmobiliare?
L’obiettivo principale – lo ripeto spesso nelle nostre riunioni commerciali e di marketing – è quello ambizioso e difficile di tornare ad essere i numeri uno. Ma anche quello di consolidare la nostra leadership sia in mercati chiave come Europa e Nord America, quanto di espanderci ulteriormente in quelli emergenti come l’Asia. Inoltre, vogliamo rafforzare il nostro posizionamento come marchio premium, continuando a puntare su qualità, innovazione e sostenibilità. La nostra missione è quella di mantenere la tradizione di eccellenza che ha reso Sidi un punto di riferimento mondiale, portando al contempo il marchio nel futuro. E l’ultima semestrale ci sta dando ragione considerando il raggiungimento di un +10% rispetto al budget previsto. I risultati incominciano a vedersi.
Un ultima domanda: come vede il futuro dell’industria del ciclismo e quale potrà essere il ruolo di Sidi in questo scenario?
«Il futuro non lo possiamo che immaginare entusiasmante. Nel ciclismo in modo particolare vediamo una crescente attenzione verso la sostenibilità e il benessere personale, e noi vogliamo essere in prima linea per rispondere a queste tendenze. Sidi vuole essere protagonista, sia nel ciclismo così come nel motocross, offrendo prodotti che rispondano non solo alle esigenze tecniche, ma anche ai valori e alle aspettative dei consumatori di oggi.
L’intervista con Davide Rossetti si conclude e finalmente fuori spunta anche il sole. L’incontro ci restituisce l’immagine di un’azienda in piena evoluzione, che punta a organizzare e a rafforzare le proprie radici italiane di artigianato e di innovazione, ma con una visione rivolta al futuro e alle sfide globali.