La sfida di Decathlon: qualità contro il pregiudizio

04.05.2024
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SETTIMO TORINESE – Probabilmente sarà una scena cui finiremo con l’abituarci. Andrea Vendrame firma autografi, tutto intorno l’andirivieni di un pomeriggio da Decathlon. Il Giro d’Italia sta per partire e approfittando della vicinanza della WorldTour francese cui dà il nome, la filiale italiana ha invitato il corridore veneto in questo punto vendita subito fuori dalla tangenziale di Torino.

«Ho incontrato qualche tifoso – dice il trevigiano, reduce da un buon Romandia – ho firmato qualche autografo e creato una sorta di scambio tra me che sono un corridore professionista e loro che sono così appassionati. E’ bello essere qui e spero sia stato bello anche per i clienti di qui».

Foto di gruppo a fine incontro. A sinistra e destra Jocelyn Bar e Marion Gachies di Van Rysel, poi Rosario Cozzolino e Vendrame
A sinistra e destra Jocelyn Bar e Marion Gachies di Van Rysel, poi Rosario Cozzolino e Vendrame

Orgoglio e pregiudizio

Attorno a lui ci sono videocamere e obiettivi che girano video, gli addetti stampa della sua squadra e di Van Rysel, oltre a uomini e donne Decathlon a fare gli onori di casa. Si aspettavano anche altri corridori, ma la corsa incombe e si è preferito lasciarli tranquilli. Al centro del set c’è dunque Vendrame. Seduta a terra davanti a lui, con il computer sulle ginocchia, la responsabile delle relazioni Carlotta Cerutti fa domande per un video. Alle sue spalle il responsabile del settore ciclismo traccia un primo bilancio dell’impatto del team WorldTour sull’immagine del marchio e sul superamento del pregiudizio di cui Decathlon è prigioniero. Il pregiudizio delle bici economiche e non performanti, al cospetto di marchi più blasonati ma non necessariamente migliori. Il ruolo di questa Decathlon-AG2R La Mondiale che vince e convince può dare la spinta giusta.

«La squadra funziona – dice Rosario Cozzolino – senza entrare nel dettaglio, in alcuni mercati molto più che in altri. In Francia molto più che altrove, ma abbiamo visto che dall’inizio dell’anno c’è stato un impatto anche sulle nostre vendite di bici e di equipaggiamento. Il marchio Van Rysel genera curiosità. Chi non ha pregiudizi inizia veramente ad apprezzare il prodotto e oggi stiamo lavorando molto più rispetto al passato, anche per dare ai clienti non solo bici e accessori, ma anche un’esperienza che nei negozi medi di Decathlon non si trova ancora».

Le Van Rysel della Decathlon-AG2R al via della Liegi
Le Van Rysel della Decathlon-AG2R al via della Liegi
Come si può tradurre la parola pregiudizio?

La parola pregiudizio è che ancora molti vedono Decathlon come il Decathlon di qualche tempo fa, quindi sono prevenuti nel valutare i dettagli del prodotto in sé. Di conseguenza non entrano in contatto con la qualità, che ormai sulla nostra offerta è evidente. Come si supera? Attraverso i progetti che stiamo portando avanti noi oggi in Italia, ma anche in altri Paesi europei. Parlo di un progetto che chiamiamo Gold, per cui in alcuni negozi (Modena, Treviso, Villafranca, Bolzano, Torri di Quartesolo, Grugliasco, Udine) situati in alcuni mercati, ovviamente importanti, stiamo investendo in competenze e merchandising, oltre che sull’offerta. Attraverso questo tipo di attività (che oggi in Italia riguarda 7 negozi, ma presto arriveremo a 25-30), sicuramente riusciremo a far capire che Decathlon è anche altro.

Si dovrà forse spiegare che Van Rysel non soppianta il vecchio Decathlon…

Assolutamente! Infatti si può vedere anche oggi che comunque continuiamo la nostra attività sull’accessibilità dei prodotti. E tra l’altro anche i nostri articoli Van Rysel di alta gamma sono più accessibili rispetto ai prodotti equivalenti oggi sul mercato. E questo è ciò che si sente in giro sempre di più…

Firma di autografi e borracce per Vendrame nel Decatlhon di Settimo Torinese
Firma di autografi e borracce per Vendrame nel Decatlhon di Settimo Torinese
Che cosa?

Che grazie all’arrivo di Decathlon sul segmento di alta gamma, forse si riuscirà anche ad abbassare i prezzi medi dei prodotti.

Forse il pregiudizio più grande l’hanno sfatato loro, i corridori, quando hanno cominciato a vedere che funzionava e che con queste bici si può vincere…

Infatti devo dire che siamo rimasti molto soddisfatti non solo di come la squadra si sta comportando da un punto di vista sportivo, ma anche da come sta supportando e sottolineando la qualità e la bontà dei nostri prodotti. E’ qualcosa che davvero ci fa tanto tanto piacere. Finora abbiamo parlato di bici, quando in realtà Van Rysel significa anche scarpe, caschi, abbigliamento. E’ l’unico brand, questo ci tengo a dirlo, che davvero copre tutto quanto il ciclista: da testa a piedi, più la bici. Quest’anno ancora la squadra ha abbigliamento Rosti, ma contiamo nei prossimi anni di riuscire a coprire anche questo fronte.

Sfilata della Decathlon-AG2R giovedì sera a Torino: lui è Valentin Paret-Peintre
Sfilata della Decathlon-AG2R giovedì sera a Torino: lui è Valentin Paret-Peintre

Il tempo di Vendrame

Il tempo di Vendrame è finito. Il Giro d’Italia lo chiama, l’addetto stampa fa per portarlo via. Dentro iniziano a smontare i pannelli utilizzati per le foto e i video.

«Arrivo a questo Giro con una bella consapevolezza – saluta il corridore veneto – sto bene innanzitutto fisicamente e mentalmente. Negli ultimi tempi ho ottenuto diversi risultati positivi, quindi speriamo bene. Ce la metteremo tutta per portare a casa una tappa, sapendo che come squadra abbiamo Ben O’Connor, che guarderà alla generale. Io ho cerchiato più di una tappa, ogni anno ne cerchio 3-4 e di solito ci sono sempre. Speriamo di mantenere la tradizione anche per quest’anno».

Nella valigia di “Ben” Thomas, fra i segreti di Van Rysel

16.07.2022
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La valigia del corridore per il Tour contiene piccoli spicchi del suo mondo e tutto quello che potrà servirgli nelle tre settimane della corsa. La valigia grande e il trolley da portare sempre con sé, quello in cui si mettono il computer, le scarpe, il casco e un completo da gara, casomai il bagaglio più voluminoso si perdesse fra un trasferimento e l’altro. Noi abbiamo chiesto a Benjamin Thomas di fotografare la sua valigia e da lì siamo partiti per raccontare l’azienda che produce l’abbigliamento per la Cofidis. Si chiama Van Rysel ed è il top di gamma di Decathlon: negozi che tutti, chi più chi meno, ben conoscono essendoci entrati almeno una volta nella vita per comprare o solo per curiosare.

Questo è il trolley di Benjamin Thomas. Completo Van Rysel, accessori, scarpini e computer
Questo è il trolley di Benjamin Thomas. Completo Van Rysel, accessori, scarpini e computer

Lo staff al completo

In questi giorni francesi, è stato interessante rendersi conto di come attorno alla squadra ci sia un andirivieni di tecnici che parlano con i corridori e annotano le loro richieste. Finché al via della tappa di Lille abbiamo incontrato lo staff di Van Rysel e, grazie a Marion Gachies che fino a poco tempo fa lavorava all’ufficio stampa della FDJ, abbiamo cercato di capire il legame fra il nuovo marchio e Decathlon, fra Decathlon e il WorldTour.

«Nel 2019 – spiega Marion, Partnership Leader dell’azienda – Decathlon è cambiata e ha smesso di essere un brand unico. E’ nato Van Rysel, che è il top di gamma dell’azienda. Btwin è rimasto per i bambini e per la mobilità urbana. Van Rysel produce tutto ciò che può servire a un corridore. Dalla bici alle scarpe, passando per casco, occhiali e abbigliamento. La differenza rispetto al precedente coinvolgimento con una squadra, è che ora i nostri prodotti sono realizzati con la collaborazione degli atleti».

Al Tour, lo staff Van Rysel. Da sinistra: Marion Gachies, Claire Fernandes, Nicolas Pierron, Guillaume Pichot
Al Tour, lo staff Van Rysel. Da sinistra: Marion Gachies, Claire Fernandes, Nicolas Pierron, Guillaume Pichot

Da Nocentini al futuro

I primi infatti, lo ricordiamo bene, furono nel 2007 i corridori della Ag2R in cui correva Rinaldo Nocentini. Il team venne rifornito con prodotti Btwin e poco gli fu consentito di cambiare rispetto alla dotazione standard. Rispetto ad allora, la differenza è evidente.

«Era importante per noi sviluppare il prodotto – spiega Nicolas Pierron, responsabile di Van Rysel – e ora penso che il livello sia decisamente alto. Per un team WorldTour servono prodotti di elevata tecnologia, sviluppati da corridori che abbiano una buona sensibilità nel dare indicazioni. All’interno di Decathlon abbiamo un gruppo di persone concentrate su questo progetto, con l’obiettivo di tornare in gruppo anche con i nostri caschi, gli occhiali e le bici».

Nel 2007, la Ag2R corre con abbigliamento e bici Btwin di Decathlon: ecco il nostro Nocentini
Nel 2007, la Ag2R corre con abbigliamento e bici Btwin di Decathlon: ecco il nostro Nocentini

Ripartiti da zero

Per ora si tratta di abbigliamento, con capi di cui vi abbiamo già detto nei giorni scorsi, il cui sviluppo è affidato a Guillaume Pichot.

«Abbiamo cominciato da zero – spiega – raccogliendo le esigenze specifiche dei corridori, a partire dalla vestibilità, passando poi all’aerodinamica e la traspirabilità. Abbiamo fatto parecchi meeting fra noi e con la squadra. Abbiamo individuato i giusti tessuti e sviluppato un fitting su misura per i corridori, che continuano a fornirci i loro feedback. Per arrivare alla maglia attualmente in uso, abbiamo lavorato per un anno, con passaggi in galleria del vento per essere certi di essere sulla strada giusta. Per il Tour abbiamo fornito un kit specifico e un altro è in fase di realizzazione per la Vuelta».

Corridori tester

I corridori partecipano allo sviluppo e l’entusiasmo che traspare dalle parole di Pichot parla certo della sua esperienza, ma anche della continua scoperta all’impatto con un mondo così stimolante.

«Gli atleti propongono giornalmente delle modifiche – ammette – che secondo loro permetterebbero di essere più efficienti. Ne abbiamo alcuni cui ci rivolgiamo più che ad altri. Penso al nostro leader Guillaume Martin, come pure a Izagirre. E poi c’è Walscheid, in quanto specialista delle crono e anche Anthony Perez. Con loro stiamo ragionando sul discorso Vuelta, per alcuni cambiamenti che consentano di essere più veloci. All’interno del gruppo Van Rysel c’è un ingegnere che si occupa solo del team».

Nel 2024 le bici

E se per ora si parla di abbigliamento, il progetto è ben più ambizioso e vorrebbe portare nel team la dotazione a 360°. In una fase in cui dagli sponsor tecnici arrivano materiale e soldi, si tratta di una scelta contro corrente. E se da una parte non dubitiamo che un colosso come Decathlon disponga della liquidità per pagare la sua presenza, dall’altro è interessante capire che la fornitura di bici avverrà quando saranno certi di avere prodotti all’altezza.

«Le bici – spiega di nuovo Marion Gachies – non saranno pronte per il prossimo anno, ma ci stiamo lavorando con alcuni atleti. Nel 2023 saranno pronte quelle da crono su cui avviare lo sviluppo. Sono loro il vero fronte della sfida, perché fornire le bici a una squadra WorldTour significa essere al top per quelle da strada e quelle da crono. Nel 2024 saremo pronti e allora magari ci aggiorneremo per riparlarne».

La maglia ufficiale del Team Cofidis firmata Van Rysel e da tutti i corridori (Mathilde L’Azou)
La maglia ufficiale del Team Cofidis firmata Van Rysel e da tutti i corridori (Mathilde L’Azou)

L’origine del nome

Prima di andare via, Marion toglie l’ultima curiosità: perché Van Rysel? «Semplice – sorride – ecco spiegato. “Van” in fiammingo significa “da”, nel senso della provenienza. “Rysel” ugualmente in fiammingo è il nome di Lille, questa città nelle Fiandre francesi in cui ha sede il centro ricerche e sviluppo dei nostri prodotti. Quindi Van Rysel significa “da Lille”, ma così suona decisamente meglio».

Poi si allontana con il suo team, di cui fa parte anche la designer Claire Fernandes che per tutto il tempo se ne è rimasta in disparte. La sfida è interessante. A Benjamin Thomas e ai suoi compagni sono stati forniti 52 articoli per ogni esigenza. Preparare la valigia per il Tour in mezzo a tanta abbondanza non sarà stato poi troppo difficile.