Team building finito, la Israel inizia a fare sul serio

18.11.2021
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Il tempo delle vacanze sta per scadere. Ancora un paio di settimane e poi tutte le formazioni inizieranno ufficialmente a programmare il 2022. Tra quelle da tenere sotto osservazione nella prossima stagione c’è la Israel Start-Up Nation, complice un ciclo-mercato qualitativamente mirato ed una grande voglia di rilancio di alcuni suoi corridori.

Degli obiettivi della squadra – che ha appena terminato un raduno in Israele durante il quale ha sviluppato il proprio concetto di team building, senza tralasciare il contatto con gli appassionati locali – ne abbiamo parlato con il diesse Claudio Cozzi, fresco del suo cinquantacinquesimo compleanno, festeggiato il 14 novembre.

Claudio, iniziamo dai giorni trascorsi in Israele. Che cosa avete fatto?

Siamo stati giù dal 3 al 13 novembre. E’ stato un training camp all’insegna del relax. Abbiamo pedalato solo per 2/3 giorni di bici, compresa la Mtb, in compagnia di alcuni nostri partner. Ci siamo sfidati a beach volley, sul kayak e in altre attività. Abbiamo anche fatto diverse escursioni nei luoghi più importanti del paese. Ci siamo divertiti tutti assieme.

Avete perso sei corridori e ne sono arrivati quattro: Nizzolo, Fuglsang, Houle e Strong. Che stagione farete?

L’obiettivo della squadra è sempre quello di progredire. Credo che per l’anno prossimo il nostro roster si sia rinforzato. Il programma ufficiale delle gare lo faremo a gennaio, per il momento ne abbiamo fatto solo uno indicativo ma ovviamente dipenderà tutto dai corridori.

L’arrivo di Nizzolo aumenta il potenziale nelle volate e nelle classiche del Nord
L’arrivo di Nizzolo aumenta il potenziale nelle volate e nelle classiche del Nord
Parliamo dei nuovi acquisti, iniziamo da Nizzolo. Cosa farà?

Classiche e tappe dei grandi giri saranno parte dei suoi obiettivi, Sanremo in primis. Sembrerebbe più orientato a fare il Giro ma vedremo come uscirà dalla primavera. Naturalmente in base ai risultati che otterrà avrà la possibilità di conquistarsi la Nazionale nelle varie rassegne dell’anno prossimo.

Fuglsang (tre anni di contratto, ndr) è arrivato con Houle. Il danese vuole riscattare un 2021 piuttosto opaco. Come lo hai trovato?

Jakob ha le idee chiare, è molto motivato, vuole tornare competitivo. Vedremo quali grandi giri farà, ma li vorrà fare bene. Houle è un buonissimo corridore ed un suo uomo di fiducia. Lo aiuterà per ritrovare risultato.

Jakob Fuglsang esce dall’Astana dopo anni da leader: è motivato e vuole tornare competitivo
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Dalla Seg Racing è arrivato l’interessante neozelandese Corbin Strong. Cosa sai di lui?

E’ un classe 2000 molto promettente e veloce. Ce ne aveva parlato bene Greg Henderson dicendoci che ha ampi margini di crescita. Recentemente ha vinto un paio di prove nella prima prova della Champions League della pista, dove ha già vinto diverse medaglie mondiali (oro nell’inseguimento a squadre junior nel 2018 e oro nella corsa a punti nel 2020, ndr). 

Parlando invece dei confermati, c’è sempre Froome che vuole tornare ad alti livelli.

Vero, ha voglia di rifarsi. Quest’anno, per un motivo o l’altro, ha sempre avuto contrattempi che gli hanno rallentato il processo di recupero dall’infortunio del 2019 (al Delfinato, ndr). Uno come lui ha bisogno di correre con continuità. Quest’anno ha finito la stagione in crescendo, guardando i suoi valori. Ovvio che abbia cambiato filosofia dopo quell’incidente.

Ovvero? Spiegaci.

Ci ha detto che non ha obiettivi precisi tra i grandi Giri. Lui vuole partire deciso ad inizio stagione per vedere come sta e da lì capire che decisioni prendere. L’ho conosciuto quest’anno e mi ha fatto una grande impressione. E’ un grande professionista, non lascia nulla al caso. Pensate che ogni tanto mi chiedeva di abbreviare i meeting pre-gara perché voleva completare il suo stretching. Con questa determinazione può tornare in alto.

Froome ha voglia di rifarsi. Il recupero dall’infortunio è andato a rilento, ma ora sembra completo
Froome ha voglia di rifarsi. Il recupero dall’infortunio è andato a rilento, ma ora sembra completo
Due nomi secchi da cui ti aspetti qualcosa per il 2022.

Due sprinter. Rudy Barbier, che deve ritrovare la forma migliore, e Itamar Einhorn, che potrebbe vivere la stagione della maturità.

Claudio come sta il ciclismo israeliano? Grazie a voi sta crescendo e avendo visibilità.

Noi ne abbiamo quattro di loro corridori. Oltre ad Einhorn abbiamo Niv, Sagiv e Goldstein. Tutti ottimi uomini squadra. Stiamo tenendo monitorati tutti i giovani della Israel Cycling Academy, la nostra squadra continental, dove è appena approdato Marco Frigo (ex campione italiano under 23 nel 2019 e arrivato dalla Seg Racing, ndr). Personalmente credo in loro e fra qualche anno riusciranno ad avere una nazionale di buon livello.

Nizzolo riparte: contratto a posto e un treno da inventare

04.11.2021
4 min
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Cimolai esce, Nizzolo entra. Come alla Cofidis Viviani ha lasciato il suo posto al friulano, la partenza di quest’ultimo dalla Israel Start-Up Nation ha spalancato la porta per il milanese in uscita dalla Qhubeka-Nexthash. Le squadre si rinforzano, cercano di coprire tutti i ruoli e specialmente sul fronte dei velocisti il mercato 2021 ha visto un discreto andirivieni. Ma la situazione di Nizzolo si era parecchio ingarbugliata. Nel suo contratto infatti era stata inserita una di quelle clausole da cui di solito si sta alla larga, che permetteva alla Qhubeka di pareggiare l’eventuale offerta ricevuta e tenere così bloccato il corridore. Perciò Giacomo, che già lo scorso anno restando aveva salvato la squadra sudafricana, si è ritrovato fino a ottobre senza sapere che cosa avrebbe fatto nel 2022.

«La Israel – racconta – mi aveva cercato già a luglio, però Qhubeka ha pareggiato l’offerta e non potevo muovermi. Intanto uscivano notizie sulla difficoltà nel trovare lo sponsor e così ogni due per tre ho iniziato a chiedere come andassero le cose e quali garanzie potessero darmi. Finché a un certo punto mi hanno detto che avrei potuto prendere la mia strada».

Nella Qhubeka-Nexthash si era creato un bel gruppo, peccato per le difficoltà finanziarie
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Un treno per lui

La prossima sarà la quarta maglia in dieci anni di professionismo. La sensazione è che a Nizzolo non piaccia cambiare. Infatti è rimasto legato anche alla Qhubeka appena lasciata, al punto da fare il tifo affinché trovi uno sponsor che permetta al gruppo di andare avanti.

«Se lo meritano – dice – sono tutti delle brave persone. Ma Israel ha trovato argomenti molto interessanti. Fra coloro che mi hanno cercato, sono stati i più chiari nel dire che ci sarà il modo di creare un bel gruppo attorno a me, affinché io possa giocarmi le mie carte in volata e nelle classiche. Dei programmi parleremo in Israele, nel primo ritiro dal 5 al 13 dicembre. Ma siccome l’idea è di andare al Giro o al Tour con il mio treno, bisognerà vedere quali saranno i piani degli uomini di classifica per non pestarci i piedi».

Giro meglio del Tour

Le classiche prima, poi la logica imporrebbe un periodo di scarico, per tornare a prepararsi per il Tour. Ma il Giro gli ha lasciato in bocca il buon sapore della vittoria, finalmente arrivata a Verona e starne fuori è un’ipotesi difficile da contemplare.

«Parlo a sentimento – sorride – proprio perché ancora non si sono fatti i programmi, ma il Giro mi ha lasciato addosso la bella tranquillità di aver finalmente vinto e la possibilità di tornare a rivivere quella sensazione è qualcosa che mi alletta parecchio. Essere in corsa senza l’ansia di dover vincere, perché finalmente mi sono sbloccato».

A Verona, 13ª tappa del Giro d’Italia 2021, è finalmente arrivata la prima vittoria di tappa nella corsa rosa
A Verona, 13ª tappa del Giro d’Italia 2021, è finalmente arrivata la prima vittoria di tappa nella corsa rosa

Un progetto enorme

Il resto è tutto da scoprire. Nei giorni scorsi in Israele è stato inaugurato il futuristico velodromo Sylvan Adams, nel nome dell’eccentrico ma non meno appassionato milionario che ha creato la squadra e il progetto di sviluppo del ciclismo in Israele. La struttura ospiterà i mondiali juniores del 2022 e l’11 dicembre una tappa della Track Champions League dell’Uci. E dato che nel centro ciclistico hanno sede la federazione israeliana e anche la squadra, c’è da scommettere che in occasione del primo ritiro, i corridori metteranno le ruote sulla pista.

«Me lo auguro – commenta Nizzolo – è una squadra che si porta dietro proprio questa immagine di netta crescita. Si vede che investono, anche quello che stanno facendo per sviluppare la bici non passa inosservato. Ho fatto delle belle chiacchierate con Verbrugge e Carlstrom (direttore sportivo e team manager, ndr) e con Sylvan Adams in persona. Al mondiale avevo parlato con De Marchi, per dirgli che dal prossimo anno saremo compagni di squadra ed è stato contento. Correre con lui a Leuven è stato una bella esperienza. Perciò ora ricomincerò a pedalare. Un po’ ho staccato. Mi sono dedicato a qualche hobby. Ma in attesa di avere il nuovo materiale, è tempo di riprendere la mia Bmc. Non voglio arrivare giù troppo indietro…».