Barrette: impariamo a leggere l’etichetta

24.12.2021
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Le barrette sono prima di tutto una comodità, perché le abbiamo pronte all’uso, ci sostengono nella nostra attività e con il passare degli anni hanno raggiunto dei livelli di gusto ottimali. Tutti i ciclisti hanno mangiato una barretta, di qualsivoglia natura, almeno una volta durante l’uscita in bici. Però le barrette sono un alimento: un aspetto da non tralasciare, un prodotto che nel corso degli anni è aumentato di qualità e specificità. Approfondiamo l’argomento con il dottor Enrico Baggio.

Barrette e supplementi per l’attività sportiva, non deve essere “solo” una questione di comodità
Barrette e supplementi per l’attività sportiva, non deve essere “solo” una questione di comodità

Panino o barrette?

La popolazione sportiva si trova spesso divisa in due fronti: da un lato i sostenitori degli alimenti sportivi, dall’altro quelli legati alla tradizione: ”un panino con la marmellata risulta insostituibile”. Entrambi hanno ragione, ma le barrette ad uso sportivo sono le più indicate, quelle di buona/ottima qualità. Buona e ottima qualità, significa che si deve porre attenzione ad alcuni fattori, come ad esempio l’etichetta. Quello che troviamo scritto sul retro ci aiuta a discriminare un prodotto adeguato da uno meno utile per la nostra pratica sportiva.

Non lasciamoci ingannare

I nomi commerciali che riempiono gli scaffali di barrette, biscotti e snacks per sportivi sono numerosi, lasciando spesso il consumatore disorientato. In tutto ciò la prima regola è non farsi ingannare dalle etichette con immagini di atleti prestanti o dipinte con colori accesi. La scelta della barretta corretta può fare la differenza tra una prestazione ottimale e una mediocre. Ecco, quindi, una breve guida in tre step, per dirigere la scelta verso le nostre effettive esigenze.

Davide Cimolai, rifornimento, Giro d'Italia 2020
Davide Cimolai, in un punto di rifornimento al Giro d’Italia 2020
Davide Cimolai, rifornimento, Giro d'Italia 2020
Davide Cimolai, in un punto di rifornimento al Giro d’Italia 2020

Le informazioni nutrizionali

La tabella presente sul retro di tutte le barrette è la chiave di volta della prestazione sportiva e naturalmente, “la targa qualitativa” dello stesso prodotto. In questo schema, leggere le calorie riportate per singolo pezzo non è utile. Il ciclista deve prendere come riferimento i quantitativi dei singoli nutrienti, che vanno scelti in base al timing di assunzione.

  • Proteine: prima e dopo l’allenamento la barretta non ne deve contenere più di 5g. Al termine, ne deve apportare almeno 15g.
  • Grassi: similmente alle proteine, non devono superare i 5g-10g per pezzo prima e durante l’uscita in bici. Al termine, la quantità può essere maggiore ma senza superare i 15g. Queste barrette sono pur sempre alimenti processati contenenti una buona percentuale di grassi saturi.
  • Carboidrati: la quota minima per barretta è di 25g, che può arrivare oltre i 30g durante pedalate lunghe e intense e nelle gare. Se è previsto un secondo allenamento nell’arco della stessa giornata, questi valori vanno mantenuti anche per lo snack al termine della prima attività. Al contrario, una quota di 10g-20g per pezzo è sufficiente alla conclusione dell’esercizio.
  • Fibre: un’ottima barretta da usare prima e durante l’allenamento, ne deve contenere il meno possibile, per evitare l’insorgenza di disturbi intestinali.
Per molti è un dettaglio secondario, eppure la lettura degli ingredienti di un prodotto confezionato dovrebbe essere un aspetto primario
La lettura degli ingredienti di un prodotto confezionato dovrebbe essere un aspetto primario

La lista degli ingredienti

Il secondo step nella scelta della barretta giusta si compie con la lettura della lista ingredienti. La regola generale (valida per tutti gli alimenti) è che più corta è questa lista, meglio è! Tutti gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente, da quello presente in maggior quantità a quello presente in tracce.

  • Proteine. Quelle del siero di latte sono assorbite più velocemente e quindi utili subito al termine dell’attività. Proteine dell’uovo, della caseina o da fonti vegetali (soia) hanno un assorbimento più lento, e sono utili lontano dagli allenamenti.
  • Carboidrati. Si deve porre l’attenzione allo specifico tipo di zucchero presente. Per un’attività di endurance, come il ciclismo, si devono preferire barrette contenenti un mix di carboidrati differenti, in particolare glucosio (presente nei cereali) e fruttosio (quest’ultimo presente nella frutta).
  • Frutta secca. Sebbene aumenti la percentuale di grassi buoni, l’utilizzo di queste barrette è da preferire al termine degli allenamenti o come spuntino nell’arco della giornata.
  • Aiuti ergogenici e aminoacidi. Nelle barrette più tecniche possono essere presenti BCAA e caffeina. I primi sono utili durante l’esercizio per sostenere il muscolo come al termine per ottimizzarne il recupero. La caffeina invece, (e altre sostanze simili come il matè e il guaranà) serve per aumentare tono e concentrazione, garantendo più spinta nella pedalata. Attenzione alla sensibilità verso il principio attivo.
  • Additivi, emulsionanti e conservanti. A volte sono preceduti dalla sigla indicata con la lettera E seguita da un numero a tre cifre (E220, E200, ecc..). Talvolta sono indicati per nome o inseriti dei similari naturali (lecitina di soia, anidride solforosa, sorbati, ecc…). In entrambi i casi si deve porre attenzione. Queste sostanze, durante l’esercizio intenso possono essere mal sopportate dal nostro intestino creando sensibilità alimentari temporanee, alterando la composizione della flora batterica (utile a sostenere i sistemi energetici) e favorendo disturbi intestinali.
E poi ci sono da considerare le eventuali intolleranze
E poi ci sono da considerare le eventuali intolleranze

Luogo di produzione

Quest’ultimo è spesso ignorato ma altrettanto importante quanto i punti precedenti. La regolamentazione in fatto a produzione di integratori sportivi varia da paese a paese. Non si può negare che all’esterno dell’Italia, le prassi di buona produzione (GMP) non sono sempre rispettate (si mantengono bassi i costi). La bassa qualità produttiva e dei controlli, insieme alla dubbia provenienza di alcuni ingredienti, favorisce la contaminazione dei prodotti (in buona o cattiva fede) con sostanze bandite dai maggiori regolamenti sportivi (la WADA ne porta l’esempio). Non è solo una questione di doping, perché è da considerare anche l’insorgenza di problemi di salute sul lungo termine. Scegliere una barretta i cui metodi di produzione sono certificati è un diritto e un dovere dello sportivo per tutelare la sua salute e mantenere una prestazione qualitativamente elevata, parallela ad una buona salute.

Inoltre l’assunzione corretta, in base alla tipologia di sforzo, può influenzare la prestazione
Inoltre l’assunzione corretta, in base alla tipologia di sforzo, può influenzare la prestazione

In conclusione

Leggendo al meglio l’etichetta, si evince quindi che la barretta migliore si può trovare sia nel negozio per sportivi che tra gli scaffali del supermarket. Il consiglio è di non giudicare un prodotto dal nome e dalle immagini proposte ma di sceglierlo solo dopo aver letto con attenzione le informazioni sul retro. Fatto ciò, è possibile identificare la barretta in base al proprio gusto personale: essa deve sempre essere gradita al palato per non favorire l’insorgenza della fatica indotta dal gusto, che conduce ad un rapido decremento della performance.

Collagene, un modo efficace per favorire il recupero

25.11.2021
4 min
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Si parla e si scrive di collagene, non solo in ambito estetico e come anti-aging, ma anche nello sport. Diversi studi documentano, come l’integrazione di questa molecola può essere d’aiuto nell’ambito sportivo. Il collagene è utile nella prevenzione, utile a contrastare i disturbi muscolari, ma anche quelli articolari dovuti ad attività fisiche intense. Approfondiamo l’argomento con il dottor Enrico Baggio.

In questo caso un pack monodose di collagene KeForma HydroFlex
In questo caso un pack monodose di collagene KeForma HydroFlex

L’integrazione di collagene, una buona abitudine

Una giusta integrazione e un’adeguata alimentazione, sono fondamentali per mantenere efficiente il comparto muscolare e favoriscono una sintesi di collagene, costante e di qualità.

Il collagene è il costituente principale del tessuto connettivo e svolge un’importante funzione strutturale a livello delle articolazioni e dei muscoli. In natura lo si ritrova nei prodotti di origine animale dai quali si ricava la classica gelatina, utilizzata in pasticceria e per scopi alimentari in genere. Un tessuto connettivo di ottima qualità deve essere una prerogativa per il ciclista (e per lo sportivo in genere) che desidera continuare ad allenarsi mantenendo la stessa performance nel tempo.  

Diminuiscono i tempi di recupero

Utilizzare integratori (di buona qualità) a base di collagene, è una pratica con effetti benefici nello sportivo. La sostanza contribuisce alla riduzione dei tempi di recupero e allevia i dolori muscolari in seguito ad esercizi intensi. Non di meno, con l’avanzare degli anni, la sintesi di collagene all’interno del corpo tende a diminuire. Una corretta integrazione può rallentare questo processo garantendo dei movimenti più fluidi ed efficienti anche nei ciclisti più anziani. Agisce in maniera positiva ed aiuta nelle fasi di recupero da un infortunio. Ad esempio contribuisce alla rapidità di ricostruzione dei tessuti di rimargino delle ferite.

L’usura delle articolazioni e la loro salvaguardia sono aspetti che gli atleti non trascurano
L’usura delle articolazioni e la loro salvaguardia sono aspetti che gli atleti non trascurano

Alcuni concetti pratici da considerare

  • Sebbene la gelatina contenga buone quantità di questa proteina, il collagene più digeribile (e quindi utile in ambito sportivo) è quello idrolizzato.
  • L’efficacia dell’integrazione dipende molto dal metodo di produzione e dal peso molecolare della proteina. Quando si parla di integratori è bene considerare che, non tutti gli integratori sortiscono gli stessi effetti. Per questo motivo si deve prestare attenzione alla scelta del prodotto più adeguato, per non incorrere in un semplice effetto placebo.
  • L’assunzione di collagene deve essere sempre accompagnata da adeguate dosi di vitamina C, indispensabile per promuoverne la sintesi. Salvo eccezioni, i prodotti presenti in commercio sono già addizionati di vitamina C o acido ascorbico ( leggere l’etichetta non guasta mai e dovrebbe essere un’abitudine).
  • L’integrazione separata dei soli aminoacidi che costituiscono il collagene (prolina, glicina, glutammina e idrossiprolina) non apporta gli stessi effetti benefici dell’assunzione della molecola intera idrolizzata.
  • L’assunzione di collagene porta ad un aumento di massa magra, determinabile tramite un’analisi della composizione corporea. Questa variazione però, è dovuta al tessuto extra cellulare e non deve essere confusa con l’aumento del muscolo.
  • In ottica di prevenzione dagli infortuni e diminuzione del dolore associato al tessuto muscolare, l’integrazione di collagene deve essere fatta tutti i giorni per una durata di almeno 3 mesi.
  • Per velocizzare il recupero muscolare: è consigliabile  assumere una dose singola di collagene, un’ora prima del training.
Un altro importante fattore da considerare, le indicazioni riportate sulla confezione
Un altro importante fattore da considerare, le indicazioni riportate sulla confezione

Stimolare una sintesi corretta è fondamentale

Il ciclista che vuole ottimizzare la qualità e la quantità del proprio collagene deve però prestare attenzione anche a quei fattori che ne ostacolano la sintesi e la rigenerazione, ovvero l’eccesso di zuccheri semplici, il fumo di sigaretta e  lo stress, l’inquinamento ambientale ed eventuali predisposizioni genetiche.

Dal punto di vista dell’alimentazione invece, l’attenzione ad alcuni micronutrienti può stimolare la sintesi fisiologica di questa importante proteina.

  • Vitamina C, ampiamente presente in agrumi, kiwi e peperoni dolci.
  • Prolina, inclusa nell’albume d’uovo, in funghi e latticini.
  • Glicina, abbondante in carne, pesce e legumi.
  • Rame, presente all’interno di lenticchie, cacao, anacardi, semi di girasole nonché crostacei.
  • Manganese, disponibile nel riso integrale, nelle mandorle e nelle nocciole.

Anche in questo caso possono tornare utili alcune ricette della tradizione: ad esempio il brodo di pesce e di pollo fatto in casa (includendo all’interno le ossa e la pelle dell’animale), il midollo di ossa e lo zampetto di maiale.

In ottica di prevenzione e mantenimento dell’efficienza muscolare/articolare, l’integrazione del collagene risulta quindi una valida alternativa. Ad oggi non ci sono prove certe di un possibile effetto ergogenico a carico della prestazione e che l’assunzione di questo integratore a scopo prettamente agonistico potrebbe non portare alcun effetto significativo.

Abbiamo preso ad esempio l’integratore di collagene HydfroFlex KeForma

Santa Madre Pure Protein, l’ideale nel post allenamento

11.10.2021
2 min
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L’integrazione prima, durante e dopo l’attività ciclistica è fondamentale. Durante lo sforzo l’atleta consuma moltissime calorie, in una tappa di alta montagna un corridore può arrivare a consumare quasi 10.000 calorie. Santa Madre arriva in soccorso dei ciclisti grazie ai suoi integratori pure protein, una solida base per ottenere prestazioni costanti e continue per tutto l’arco dello sforzo.

Santa Madre ha sviluppato dei prodotti utilizzando alimenti funzionali, con l’obiettivo di fornire agli atleti tutto ciò di cui hanno bisogno. Il mondo dell’integrazione alimentare può spaventare ma i prodotti proposti da Santa Madre sono studiati utilizzando risorse naturali.

Santa Madre Pure Protein

Ha un contenuto proteico elevatissimo, tra il 93 ed il 95 per cento, a seconda del gusto scelto. Se si sceglie il gusto naturale ha la concentrazione più elevata, mentre al cioccolato la minore, che è comunque al 93 per cento. Questo prodotto è estremamente puro, non contiene né leticine e nemmeno addensanti, tutto ciò è possibile grazie al prestigioso brevetto Pronativ 95.

Rohan Dennis, Tao Geoghegan Hart, Jay Hindley, Stelvio, Giro d'Italia 2020
Nei grandi e lunghi tapponi di montagna il dispendio energetico e muscolare è immenso
Rohan Dennis, Tao Geoghegan Hart, Jay Hindley, Stelvio, Giro d'Italia 2020
Nei grandi e lunghi tapponi di montagna il dispendio energetico e muscolare è immenso

Il valore energetico è molto elevato, per una porzione da 100 grammi il contributo calorico è di 375 chilocalorie, mentre per una da 35 grammi 131 chilocalorie. L’assunzione consigliata è nel post attività fisica per un migliore reintegro e recupero a livello muscolare. Il prodotto è venduto in confezioni da 500 o 1000 grammi e non contengono caffeina, i gusti disponibili sono: neutro, cioccolato e fragola.

Pronativ 95

È l’unica proteina è l’unica proteina ottenuta prima del processo di fermentazione, non aumentando la temperatura del latte per la sua estrazione e raggiungendo un amminogramma e una biodisponibilità senza pari, e raggiungendo un alto contenuto microbiologico.

Viene estratto da allevamenti perfettamente curati e nutriti con erba naturale, ottenendo il sigillo “Vegeratian Friendly”. Il produttore garantisce che il prodotto è privo di OGM, poiché gli ingredienti non contengono organismi geneticamente modificati.

Beltramitsa

Santa Madre

KeForma, un alleato per massimizzare la performance

22.08.2021
2 min
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KeForma, brand specializzato nella ricerca, nello sviluppo e nella conseguente produzione di integratori alimentari specifici per lo sport, ha introdotto un originale prodotto. Stiamo parlando del Quercipure Sport Formula, pensato per svolgere alcuni “compiti” fondamentali quali contribuire all’ottimale funzionamento del sistema immunitario e normalizzare il metabolismo energetico. Riduce anche la sensazione di affaticamento e stanchezza.

Riduce l’infiammazione

Nel dettaglio, Quercipure Sport Formula si presenta come una compressa effervescente – da diluire in un bicchiere d’acqua – al cui interno si trovano alcuni dei nutrienti indispensabili per il nostro organismo, come ad esempio alcune vitamine del gruppo B (la B6 e la B2) che contribuiscono al normale metabolismo energetico e favoriscono la produzione di emoglobina. Sono poi presenti anche alcuni aminoacidi essenziali, come la metionina. Essa risulta indispensabile nei processi di detossificazione metabolica. Ma non è tutto, a rendere ancora più speciale la composizione di Quercipure Sport Formula ci pensano altri due elementi di fondamentale importanza come la Quercetina Fitosoma, un potente antiossidante diffusissimo in natura che viene utilizzato per ridurre i livelli di infiammazione corporei, e la betaina.

Quest’ultima è un derivato aminoacidico ricavato dalla barbabietola (Beta Vulgaris) che possiede interessanti capacità di indurre il corpo a utilizzare i lipidi come fonte principale di energia. favorisce inoltre, anche l’idratazione e l’ingresso dei nutrienti a livello cellulare.

Nella sua composizione sono previste vitamine del gruppo B ed alcuni estratti vegetali con proprietà antiossidanti
Nella sua composizione sono previste vitamine del gruppo B ed alcuni estratti vegetali con proprietà antiossidanti

Potente antiossidante

In prodotto così innovativo e di alta qualità non poteva certo mancare la vitamina C, “qui” più utile che mai in quanto combinata con i nutrienti citati in precedenza. Nota per la sua azione antiossidante, la vitamina C, se assunta insieme alla quercetina, aumenta sensibilmente il proprio benevolo effetto proteggendo il corpo dai dannosi agenti ossidanti. Come ad esempio i radicali liberi. La stessa viene anche coinvolta per quanto riguarda il processo di biosintesi del collagene e per l’assorbimento del ferro. L’assunzione del Quercipure Sport Formula è consigliata prima, durante e dopo l’attività sportiva. Ricordiamo che il prodotto si presenta privo di lattosio e glutine. E’ inoltre consigliata l’assunzione di una sola compressa effervescente al giorno.

keforma.com

Con Volchem Isodrink i crampi hanno vita breve

19.05.2021
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L’importanza dell’idratazione in corsa o durante l’attività sportiva in genere è un aspetto cruciale, che può influenzare moltissimo la prestazione. Lo sanno bene in casa Volchem, azienda padovana specializzata in produzione di integratori alimentari. Infatti per l’integrazione di sali minerali è stato realizzato l’Isodrink, un prodotto che contrasta l’insorgenza di crampi e l’affaticamento muscolare tramite la composizione studiata nei minimi dettagli.

Rapida assimilazione

Il nostro organismo, come ben noto, disperde liquidi in grande quantità per mantenere costante la temperatura corporea, anche nelle situazioni di difficoltà. Volchem ha studiato nei minimi dettagli la composizione salina con l’aggiunta di vitamina C e maltodestrine ricavate dal mais per massimizzare l’efficacia del prodotto. La concentrazione è equilibrata: in 100 grammi di prodotto ci sono potassio (0,28 g), sodio (0,77 g) e magnesio (93,3 mg), per un apporto calorico di 373 calorie. La dose consigliata sono due misurini, ovvero 60 grammi di prodotto in 500 ml di acqua.

Integratore Isodrink e Borraccia Thermo Ice
Integratore Isodrink e Borraccia Thermo Ice

Prima, durante e dopo

L’uso dell’Isodrink è consigliato prima, durante e dopo l’attività fisica, per mantenere costante il flusso di sali e per il reintegro immediato di quanto perso durante l’attività fisica. Grazie a questo prodotto è possibile ridurre la fatica e ottimizzare il recupero al fine di migliorare la performance sotto ogni punto di vista. Ricordiamo che tutti i prodotti Volchem non contengono coloranti artificiali e sono di grado farmaceutico, che ne garantisce la purezza.

La borraccia Thermo Ice, realizzata con materiali riciclabili
La borraccia Thermo Ice, realizzata con materiali riciclabili

Tre gusti

I gusti disponibili sono limone, arancia e pesca. Ma non è tutto, Volchem ha pensato bene di abbinare anche una borraccia termica all’utilizzo di tali integratori. La Thermo Ice riesce infatti a isolare nel migliore dei modi l’acqua al suo interno, proteggendola da eccessivi surriscaldamenti, mantenendo un gusto fresco e inalterato dei sali minerali Isodrink. E’ realizzata con prodotti riciclabili e può essere lavata anche in lavastoviglie.
Il prezzo al pubblico della borraccia Thermo Ice e della confezione da 1.110 grammi è di euro 29,90.

volchem.it

Buon Food Brn

Bernardi alza la qualità e introduce Buon Food

08.02.2021
2 min
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Il brand BRN Food, specializzato nella produzione di alimenti ideali per integrare la propria dieta, migliorare la propria alimentazione e per sostenere la propria performance sportiva, cambia nome e diventa Buon Food.

Alimenti buoni e sani

Il motivo di questa profonda e importante strategia di “rebranding” risiede nella decisione presa da Bernardi, la realtà forlivese proprietaria del marchio, di trasmettere ancora meglio e in modo più efficace la filosofia e la “mission” che ha sempre caratterizzato l’attività di Buon Food, ovvero quella di creare alimenti buoni e sani.

Barretta frutti rossi Buon Food
La barretta al nuovo gusto frutti rossi
Barretta frutti Rossi Buon Food
La barretta al nuovo gusto frutti rossi

Packaging 100% biodegradabili

E le novità non sono finite qui. Tutti i packaging della linea Buon Food sono 100% biodegradabili ed ecologici. La ricetta delle barrette proteiche (sono stati anche introdotti nuovi gusti, come frutti rossi crioessiccati, fichi e nocciole…) è radicalmente cambiata: adesso è più morbida, più gustosa e stabile nel tempo in termini di consistenza. Le barrette energetiche albicocca e fichi sono diventate a due ingredienti, mentre sono stati tolti i datteri, per esaltare il sapore della frutta essiccata e ridurre gli zuccheri. Dopo il successo delle mandorle attivate ricoperte, arrivano le nocciole tostate ricoperte, sempre con pasta di cacao (100% oppure 80%).

Marco e Gianluca Bernardi
Da sinistra, Marco e Gianluca Bernardi
Marco e Gianluca Bernardi
Da sinistra, Marco e Gianluca Bernardi

In Italia e in Europa

La romagnola Bernardi, giunta alla terza generazione, continua a rappresentare nel settore del ciclo un sinonimo di eccellenza, qualità e ricerca. Oggi Marco e Gianluca Bernardi, nipoti del fondatore, guidano una realtà dinamica ed esperta, solida ed organizzata che nel corso degli anni è stata in grado di creare un network internazionale di partnership, in continua espansione, con alcuni dei più importanti brand presenti sul mercato mondiale. Un’azienda sempre alla ricerca di novità, di prodotti dal design e dalle caratteristiche originali ed uniche, innovative e di tendenza. Prodotti poi diffusi attraverso una super capillare rete vendita composta da ben 15 agenti in grado di soddisfare le esigenze degli oltre 2.500 negozi in Italia e in Europa.

brn.it

borracce

Più proteine in gara: vero o falso?

14.10.2020
3 min
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Durante le prime tappe del Giro d’Italia, abbiamo notato che molti corridori cercavano barrette proteiche a vantaggio di quelle a base di carboidrati. E soprattutto si vedono sempr meno i cari vecchi “paninetti”. Una casualità o c’è del fondamento?

Per saperne di più abbiamo chiesto a Laura Martinelli, nutrizionista della Bahrain McLaren. La dietista con una specializzazione in nutrizione sportiva presso l’università di Leeds, ci ha subito chiarito le idee.

Pello Bilbao
Pello Bilbao, capitano della Bahrain McLaren segue le dritte di Laura Martinelli
Pello Bilbao
Bilbao (Bahrain McLaren) è seguito da Laura Martinelli
Laura, aumenta davvero l’utilizzo delle barrette proteiche?

Quando si parla di nutrizione generalizzare è sempre difficile. Ci sta che ci sia una piccola parte legata al gusto del corridore, ma non credo sia così. In gara si hanno due obiettivi: reintegrare i liquidi e mantenere alto il livello di carboidrati. E questo si ottiene consumando barrette glucidiche, rice cake, che apportano appunto dei carboidrati.

Quindi è vero che si vedono meno paninetti nelle tasche?

In parte è vero. La nuova generazione preferisce utilizzare prodotti confezionati. I corridori più esperti invece preferiscono tartine e tortine di riso. Ma per entrambi dominano i carboidrati. Almeno in corsa.

In allenamento è diverso?

Può essere diverso. Puoi decidere che per stimolare ulteriormente l’organismo e lavorare senza zuccheri soprattutto sul finire dell’allenamento l’atleta utilizzi più barrette proteiche che a base di carboidrati. SI vuole cercare uno stress ulteriore. In tal caso parte anche “scarico”, a colazione il corridore assume più proteine che zuccheri e nella borraccia mette proteine in polvere anziché le maltodestrine. Ma in corsa in cui l’obiettivo è la performance i carboidrati sono imprescindibili.

Voi in Bahrain come vi organizzate sotto questo punto di vista?

Io e l’altro nutrizionista Nicola Moschetti abbiamo ideato una sorta di ricettario per la gara, che comprende barrette e rice cake studiato per pezzo per pezzo e ognuno ha 20 grammi di carboidrati, mentre lipidi e proteine sono molto più bassi.

rice cake
Le rice cake preparate per i corridori della Bahrain McLaren
Le rice cake della Bahrain McLaren
Date molta importanza a queste tortine di riso, perché?

Perché si mandano giù facilmente e danno la giusta energia. Rispetto ai paninetti l’amido è già cotto e quindi si digerisce meglio. Oggi c’è la tendenza, più o meno giustificata, di evitare il glutine. E il panino ne ha di più. Noi in Bahrain tendiamo ad utilizzare pane fresco, ma non è sempre possibile durante un Giro. Anche se lo congeli dopo un po’ non è più la stessa cosa.

Preparate voi le rise cake?

Ci pensa il massaggiatore che fa l’hotel. Il pomeriggio prima della tappa nel camion cucina prepara il riso. La base è quella di un risotto. E poi a seconda delle preferenze dei corridori lo “condisce” con frutta, cioccolato, limone, cocco… E credetemi in 21 tappe i corridori amano cambiare gusto.

Quindi non è vero che le barrette proteiche in corsa sono la tendenza?

Per me no. Può starci che uno scalatore in una tappa facile in cui sa che consumerà meno energie del previsto voglia assumere un po’ di proteine in più e limare qualche grammo in vista delle tappe più dure. Ma non lo fa per questioni di performance.

Caldo-freddo, cambia la borraccia

08.10.2020
3 min
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Dai 37 gradi di Palermo ai 7 di Roccaraso. Il Giro d’Italia ha subito uno shock termico non da poco e i corridori ne hanno risentito. Tappe corte e veloci, altre lunghe e bagnate, di salita, ventose… In tutte queste situazioni ci siamo chiesti come cambiasse l’integrazione in corsa, soprattutto quella idrica.

Michele Pallini (Trek-Segafredo) e Federico Cecchi (Vini Zabù Brado Ktm) sono due massaggiatori storici del gruppo. Il primo nel WorldTour l’altro in una Professional. Due approcci differenti, ma stessi obiettivi: offrire il miglior supporto ai loro atleti.

Federico Cecchi, prepara le borracce
Federico Cecchi, prepara le borracce

Rifornimento e temperature

«In realtà – dice Pallini – tra caldo e freddo l’integrazione varia poco sul piano solido, rice cake e paninetti sono gli stessi. Cambiano invece i liquidi. Col freddo diminuiscono i sali, mentre aumentano maltodestrine e destrosio. Si mangiano forse un po’ meno cose solide e si cerca qualcosa di liquido che dia energia. In Sicilia dove faceva caldo, ma dopo la prima tappa non caldissimo, abbiamo dato ai ragazzi la pasta di mandorle che, oltre ad essere tipica, è anche molto calorica, ma non dà il picco glicemico. Inoltre si manda giù facilmente e con l’ausilio dei gel si era a posto».

«In generale sì, varia poco – dice Cecchi, in accordo con Pallini – oggi il ciclismo è molto cambiato e si dà più spazio al rifornimento idrico a prescindere. E questo si basa su tre elementi principali: maltodestrine, sali minerali ed acqua. Le malto che ogni squadra prepara con la sua ricetta si usano indipendentemente dalle temperature, mentre variano sali ed acqua. Se fa freddo se ne assumono meno a vantaggio del tè. Io ci ho fatto caso, molti team WorldTour non lo usano più, ma in realtà i corridori lo cercano. Loro il tè lo usano non solo per berlo, anche per scaldarci le mani, il collo. Se lo buttano addosso».

Michele Pallini con Jacopo Mosca “bloccato” dal freddo
Michele Pallini con Mosca “bloccato” dal freddo

Quanto si reintegra?

«Oltre al rifornimento fisso, abbiamo della “extra-feed zone” – riprende Pallini – In questi punti diamo una borraccia con un paio di gel. Ce li leghiamo con la camera d’aria dei tubolari, dopo averla tagliata. In pratica diventa un elastico, facile da togliere ma altrettanto sicuro da non perdere nulla. Il numero delle extra-feed zone dipende da quanti mezzi si hanno a disposizione, dalla lunghezza delle tappe e se ci sono punti logisticamente facili da raggiungere. Mediamente ogni 30 chilometri cerchiamo di porre un nostro uomo. Quando la pioggia e il vento abbassavano la temperatura percepita la bevanda calda è sempre gradita. Julien Bernard quando è arrivato era talmente infreddolito che se l’è buttata sulle mani e solo dopo è riuscito ad infilarsi la mantellina».

«Nella tappa di Roccaraso – conclude Cecchi – oltre alle borracce di tutti i giorni, sali a parte, avevo preparato circa 30 litri di tè caldo, 60 borracce. Ne ho considerate cinque a testa per corridore in corsa più un all’arrivo. Lo hanno cercato sin da inizio tappa. Posso dire che in una frazione estiva i ragazzi consumano una borraccia, sia essa di acqua o di sali, mediamente ogni 20 chilometri, mentre con il freddo gliene basta una ogni 50. Di solito si va dalle 7 alle 10 borracce a tappa per corridore, molto dipende anche dalla lunghezza e non solo dalle temperature».