Oliver Stockwell: un britannico in terra friulana

06.06.2022
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Nel corso del nostro viaggio alla scoperta delle tante realtà giovanili del nostro Paese siamo spesso entrati in contatto con il Cycling Team Friuli. La squadra, guidata caparbiamente da Roberto Bressan e Renzo Boscolo, ci ha mostrato di saper pescare tra i giovani e di avere il merito di guidarli passo passo nella loro crescita personale e sportiva. Così, quando alla corte friulana, accompagnato da Maurizio Fondriest si è presentato un giovane inglese, Oliver Stockwell, la spia della curiosità si è accesa.

Oli” in questi giorni sta correndo l’Adriatica Ionica Race, ha chiuso la prima tappa al 19° posto e la seconda sul Grappa al 14°. Un bel risultato, se si pensa che domani (7 giugno, ndr) compirà 20 anni.

Oliver Stockwell è arrivato al CTF nello scorso mese di novembre
Oliver Stockwell è arrivato al CTF nello scorso mese di novembre
Ciao Oliver, innanzitutto da che parte dell’Inghilterra arrivi?

Da un paese poco fuori Londra. 

Quando sei arrivato per la prima volta in Italia?

La prima volta che sono venuto qui in Italia è stato lo scorso autunno, all’inizio di novembre, per conoscere il team ed i miei compagni. Poi ho fatto un po’ di volte avanti e indietro dall’Inghilterra per allenarmi con i ragazzi.

E quando ti sei stabilito definitivamente?

Mi sono trasferito in pianta stabile da febbraio.

Ecco la sua Merida con nome e cognome e la bandiera del Regno Unito
Ecco la sua Merida con nome e cognome e la bandiera del Regno Unito
Vivi da solo?

No, vivo insieme ad un mio compagno di squadra che viene da Taiwan, Sergio Tu. Mi ha aiutato molto ad ambientarmi, passiamo tanto tempo insieme. Nei giorni di riposo andiamo in città a fare un giro o prendiamo un caffè al bar.

Com’è vivere da solo, lontano da casa, ti manca?

Mi trovo bene, ovviamente a volte mi manca casa, ma tutto sommato sto bene. Mi piace molto l’Italia, specialmente il Friuli, è un bel posto, soprattutto per allenarsi in bici. C’è sempre un bel clima, caldo, a volte troppo – ride – ora che arriva l’estate le temperature si alzano tantissimo, a Londra è difficile che si superino i 30 gradi, anche in estate. La gente è fantastica, tutti sono gentili, è una cultura differente rispetto a quella inglese.

Come ti trovi con la nostra cultura?

Sono molto a mio agio, mi piacciono le persone, sono divertenti, a volte anche molto rilassate. Ci sono delle differenze, ma non saprei bene come definirle. Con il cibo, invece, mi trovo benissimo, è davvero molto buono. Anche quando vivevo in Inghilterra mangiavo spesso italiano, non ho un piatto preferito, mi piacciono tutti.

Oliver vive nella casa dedicata agli atleti del CTF alle porte di Udine, convive con l’altro corridore Sergio Tu
Oliver vive nella casa dedicata agli atleti del CTF alle porte di Udine, convive con l’altro corridore Sergio Tu
Qual è stata la cosa più difficile alla quale ti sei adattato?

Quando in questi mesi ha iniziato a fare davvero caldo, per me è stato uno shock. Anche le prime gare con certe temperature sono state complicate, poi dopo pochi giorni, direi una settimana, mi sono adattato.

E per quanto riguarda la squadra, i compagni, le gare, quali sono le tue sensazioni dopo un po’ di mesi qui?

La squadra è davvero buona, lavoriamo tanto insieme, le corse italiane sono difficili ed il livello di competizione è sempre molto alto. Però devo dire che mi sto adattando bene e questo sarà utile per il resto della stagione. Il livello dei miei compagni è alto, sono davvero molto forti, ma questo serve per crescere di condizione giorno dopo giorno. Per quanto riguarda le corse sono molto tattiche rispetto a quelle inglesi, è un modo differente di correre.

Qui dopo l’arrivo della seconda tappa dell’Adriatica Ionica Race conclusa al 14° posto a Cima Grappa
Qui dopo l’arrivo della 2ª tappa dell’Adriatica Ionica Race conclusa al 14° posto sul Grappa
Con l’italiano come te la cavi?

Sto imparando, ad ascoltare sono più facilitato, ma parlarlo è davvero difficile. Per fortuna i miei compagni sono davvero bravi a parlare inglese. 

Il tuo procuratore è Maurizio Fondriest, come lo hai conosciuto?

L’ho conosciuto la scorsa estate in Belgio, ai mondiali. Ho un amico che mi ha detto che è importante, quando vai in un team italiano, avere un procuratore che conosce la lingua e che ti possa aiutare a capire ed ambientarti. Poi Maurizio non ha bisogno di presentazioni, lui è bravissimo e mi fido pienamente di quel che mi dice.

Tu hai praticato sia ciclocross che strada quando eri in Inghilterra.

In Inghilterra praticamente tutti da piccoli facciamo più discipline: pista e strada, oppure strada e ciclocross, o anche ciclocross e Mtb. Per me era anche un qualcosa di divertente da fare durante l’inverno, per tenersi allenati ed attivi. Aiuta molto anche per quanto riguarda la guida della bici.