Pajur 2022

Romet Pajur, dall’Estonia arriva un vero ammazzasette…

23.05.2022
5 min
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Se si dovesse giudicare solo dalla foto di apertura, si sarebbe portati a pensare a un ragazzino mite e di bell’aspetto, un biondino studioso come ce ne sono tanti in giro per le scuole europee. Ma quel viso è destinato a rimanere impresso nei siti ciclistici, perché si tratta di Romet Pajur, estone di 17 anni del quale si fa un gran parlare come di un talento del futuro. Un talento sul quale ha già messo le mani la Bora Hansgrohe, piazzandolo in quella che è l’Auto Eder, la sua affiliata per gli Under 19.

Pajur Eder 2022
Al Fiandre ha corso da ciclista consumato, battendo in volata Huising (NED) e Isidore (FRA)
Pajur Eder 2022
Al Fiandre ha corso da ciclista consumato, battendo in volata Huising (NED) e Isidore (FRA)

Un Fiandre da padrone

Quel viso non deve trarre in inganno perché parliamo di un autentico demonio in sella. Al Giro delle Fiandre di categoria di poche ore fa non si è per nulla intimorito della fuga iniziale di 10 corridori arrivata a quasi tre minuti, ha spremuto i suoi due compagni di squadra per ricucire e poi, trovatosi solo, ha rincorso tutti. Pensavano di averlo sfiancato, invece in volata ha chiuso i conti. Da vero padrone.

Prima di raccontare chi è Pajur, è necessario soffermarsi un attimo sul suo team: la formazione tedesca fino al 2020 aveva nelle sue file solamente corridori nazionali e attraverso il suo serbatoio la squadra maggiore ha attinto a piene mani, con gente come Schwarzmann, Zimmermann, Brenner, protagonisti in pianta stabile nel WorldTour. Dal 2020 però la politica del team è cambiata e i suoi dirigenti sono andati a cercare i migliori talenti in giro per l’Europa. Ora l’Auto Eder è una formazione con 8 atleti in prima squadra di 6 Paesi diversi e non è un caso se i suoi corridori stanno quasi dominando la stagione junior.

Campione, ma prima studente

Pajur è uno di questi, uno dei più in vista. Forse il corridore che meglio sta mostrando le sue caratteristiche per un futuro nel WorldTour, il suo obiettivo per nulla nascosto: «Io voglio correre in un grande team. All’inizio della mia avventura tedesca, volevo che andasse tutto bene, magari con qualche vittoria, ma le cose sono andate anche oltre le mie aspettative. Io voglio seguire la stessa strada di Rein Taaramae e Tanel Kangert e se possibile fare anche qualcosa in più di loro».

Pajur ha avuto concrete possibilità di venire a correre dalle nostre parti: «Avevo avuto offerte da Italia e Francia, ma a ben guardare non valeva la pena lasciare il mio club estone visto quel che mi proponevano. Quando invece sono arrivati i capi dell’Auto Eder, la loro proposta mi è piaciuta subito». L’estone, anche se ha gareggiato molto in questa prima parte di stagione, non ha mai messo da parte gli studi: è all’11° anno all’Audentes Sports Gymnasium di Otepaa: «La mia fortuna è avere insegnanti molto comprensivi che aiutano chi per eventi sportivi deve accumulare giorni di assenza. Ma allo studio tengo molto».

Pajur scuola 2022
Romet è nato il 26 settembre 2004. E’ all’Auto Eder da quest’anno
Pajur scuola 2022
Romet è nato il 26 settembre 2004. E’ all’Auto Eder da quest’anno

Protagonista anche per gli altri

La particolarità di Pajur, al di là delle vittorie, è il suo modo di correre. Sembra quasi un professionista navigato nel corpo di un ragazzino, che sa come interpretare strategicamente ogni tipo di corsa e che sa anche mettersi al servizio dei suoi compagni. Al GP Boemia dell’Ovest, ad esempio, il diesse aveva stabilito che Romet sarebbe stato il capitano insieme al tedesco Emil Herzog (altro grande talento, vincitore della Corsa della Pace). La corsa si era messa in modo da favorire quest’ultimo, ma quando è andato in fuga, Pajur ha gestito la situazione dietro da vero regista, bloccando ogni risposta insieme a due compagni di squadra, per poi andarsi a prendere il secondo posto quando Herzog era arrivato a ben 3’40”.

Precedentemente, Pajur aveva corso anche la Parigi-Roubaix e quei terribili lastroni di pavé non lo avevano minimamente intimorito: «Tutti cercavano di essere davanti per i primi tratti di pavé, io ero tranquillo, la mia dose di emozioni, di scoperta l’avevo già vissuta nella ricognizione. Ho capito che la Roubaix richiede innanzitutto nervi saldi e non prendere decisioni stupide, oltre naturalmente ad evitare cadute. Dopo i primi tratti, il gruppo si è calmato e allora ho attaccato, nessuno aveva più le forze per venirmi dietro. Ho lavorato bene nel vento e credevo di aver vinto, ma non mi ero accorto di Michotte (lussemburghese dell’AG2R Citroen U19, che ha vinto con 27” di vantaggio sull’estone, ndr)».

Pajur Montes 2022
Un selfie sul podio della Coppa Montes, vicino al compagno di colori Viot e a Matteo Scalco (Borgo Molino)
Pajur Montes 2022
Un selfie sul podio della Coppa Montes, vicino al compagno di colori Viot e a Matteo Scalco (Borgo Molino)

La Bora già lo aspetta…

Romet lo abbiamo visto correre anche in Italia, finendo secondo alla Coppa Montes. Perché un’altra delle sue caratteristiche è proprio questa: ogni volta che corre vuole concretizzare la sua partecipazione con qualcosa di produttivo, se non la vittoria un piazzamento. Nel 2021 ha gareggiato 13 giorni con 7 Top 10 e una vittoria, quest’anno in 7 giorni di gare al massimo livello vanta tutti piazzamenti fra i primi 10 e, oltre a quello freschissimo del Fiandre, un altro successo, fra l’altro sempre nella Corsa della Pace, come lo scorso anno. Dove, pur correndo nella nazionale estone, non ha mancato di dare una mano ancora a Herzog e questo i dirigenti del team tedesco lo hanno molto apprezzato e segnalato ai quartieri alti…

Certo, parliamo di un diciassettenne atteso a questo punto da una prestazione importante nelle prove titolate di categoria. Ma il suo esempio insegna anche che un talento si giudica sì dai freddi numeri, ma anche da come interpreta la corsa, da come vive questo mestiere. Si può stare tranquilli che quelli della Bora non se lo faranno rubare da sotto il naso…