E alla fine eravamo tutti commossi con Tony Martin

22.09.2021
5 min
Salva

Ci sono stati due momenti ben precisi nella gioia di Tony Martin durante il pomeriggio di Bruges. Prima quella selvaggia quando le ragazze olandesi hanno tagliato il traguardo e la Germania ha urlato per la certezza dell’oro nella Mixed Team Relay. E uno più dolce, che gli ha inumidito gli occhi, quando sul palco il tedesco ha riconosciuto nuovamente le note dell’inno tedesco.

L’ultima volta era successo a Doha nel 2016, al termine del suo ciclo da dominatore delle crono. I quattro mondiali e le incontrastabili esibizioni contro il tempo non avevano ammesso a lungo alcuna replica. Ma ormai alle sue spalle spuntavano Dumoulin, Dennis e ora Ganna. E proprio voltandosi a sinistra e riconoscendo la sagoma del gigante azzurro, Martin ha sorriso di orgoglio.

La Germania degli uomini è andata forte, ma il capolavoro l’hanno fatto le ragazze
La Germania degli uomini è andata forte, ma il capolavoro l’hanno fatto le ragazze

Si corre per l’oro

Si era avvicinato ai mondiali chiedendo una medaglia qualsiasi nella crono individuale e l’oro nella staffetta mista. La prima gli è sfuggita per 34 secondi, ma oggi non ha sbagliato. E i compagni di nazionale hanno confermato di aver dato anche più di quel che avevano per esaudire il suo ultimo desiderio da corridore.

«Oggi l’obiettivo non era fare del nostro meglio – racconta – ma vincere l’oro. Avevamo una buona forma e anche se l’Italia era favorita, sapevamo che le nostre ragazze erano fortissime. Il mondiale è sempre stato l’high-light della mia stagione per la sua atmosfera, per questo ho deciso che volevo esserci. Soprattutto in Belgio, dove il tifo è straordinario. C’era una folla incredibile domenica nella crono e anche oggi mi sono goduto ogni momento. Anche i minuti in cui eravamo sotto la tenda ad aspettare il risultato. E quando è stato chiaro che avessimo vinto, tutti gli altri sono venuti da me a complimentarsi e augurarmi il meglio per il futuro. Non è stato un giorno triste, è stato semplicemente perfetto».

Quest’anno Martin ha centrato il 10° campionato nazionale
Quest’anno Martin ha centrato il 10° campionato nazionale

Stanco di rischiare

La notizia del ritiro l’ha ormai masticata e digerita, anche se questo è il momento in cui si rende conto che non ci saranno più per lui momenti come questi, se non altro nella veste di atleta.

«Negli ultimi mesi – spiega – ho pensato di più a cosa verrà dopo il ciclismo. Le brutte cadute di quest’anno mi hanno anche fatto dubitare di essere pronto per continuare ad affrontare i rischi che il nostro sport comporta. A causa dell’ultima devo ancora mangiare prevalentemente cibi liquidi e posso a malapena addentare un frutto di bosco. Il ciclismo ha smesso di sembrarmi divertente, soprattutto pensando che ho due figlie. Adesso mi servirà un po’ per capire cosa sta succedendo. Stasera voglio godermi le emozioni della vittoria e poi quando sarò solo a casa mia, avrò il tempo per pensare alla mia carriera. In casa non ho maglie né trofei, ma forse verrà anche il momento di esporli».

Grazie a Cancellara

Le domande si susseguono e lui intanto con lo sguardo scruta la vastità della sala stampa ricavata nel backstage dell’immenso auditorium della città.

«Ogni titolo – dice – è nella mia testa, ricordo ogni corsa come fosse ieri. Ricordo Cancellara e lo ringrazio per i nostri duelli che in certi giorni hanno reso le crono meno noiose. Ricordo anche Bradley Wiggins. Ma il ciclismo ultimamente è diventato uno sport diverso. E’ cambiato il modo di allenarsi. Le potenze sono più alte di dieci anni fa. Grazie alla scienza i corridori sono migliorati. E lo vedi dai giovani, che sono subito pronti per competere con i migliori. Anche per questo forse è maturo il tempo per dire addio ed essere onesti con la mia famiglia, con i miei compagni e i miei tifosi».

I compagni di nazionale hanno dato il massimo per l’ultima recita di Tony Martin
I compagni di nazionale hanno dato il massimo per l’ultima recita di Tony Martin

L’atmosfera perfetta

E così si conclude il viaggio nel ciclismo di Tony Martin, l’uomo dei quattro mondiali e delle infinite sfide contro il tempo e forse modo migliore per salutare non c’era.

«E’ stato sicuramente un anno difficile – dice – uno dei più difficili di sempre. E’ stato segnato da cadute, rimonte e combattimenti, non è stato sicuramente soddisfacente. Ma non è stato un anno di sofferenza per me. Mi sono divertito e sono stato in grado di lottare ancora. Oggi però è stato il giorno più emozionante della mia carriera. Nel 2016 vinsi il mondiale in Qatar e fu un grande ritorno che sapeva di orgoglio. Il 2011 fu l’oro della prima volta. Ma vincere oggi in combinazione con gli altri in questo mondiale è stato molto emozionante, l’atmosfera giusta per l’ultima volta».

E quando poi fa per andarsene, la sala stampa esplode in un applauso, il tributo a un atleta sempre corretto, capace di guardarti negli occhi per qualsiasi argomento e di riconoscere il merito ai rivali. L’emozione è di nuovo fortissima. Tony saluta, la camminata fino alla porta sembra durare una vita. Di sicuro nel suo petto gonfio d’orgoglio e malinconia porterà anche quest’ultimo battere di mani.

Tocsen, soccorso immediato grazie al rilevatore di urti

01.07.2021
3 min
Salva

Per gli amanti del ciclismo, gli allenamenti su strada rappresentano sempre di più (e purtroppo) un rischio tangibile. Per questo la tedesca Tocsen, nata il 7 gennaio del 2019 a Friburgo, con spirito d’innovazione e di cura per il ciclismo, propone una vera e propria svolta per tutti gli sport in cui è richiesto l’uso del casco, quindi il ciclismo, ma anche l’equitazione, lo sci di fondo e il pattinaggio. Stiamo parlando del nuovo rivelatore di urti Tocsen. Ovvero un dispositivo elettronico che presenta un accellerometro a 3 assi estremamente preciso. Si applica direttamente al casco, risultando leggero e per niente ingombrante.

Rilevazione d’urto nella schermata principale dell’applicazione
Rilevazione d’urto nella schermata principale dell’applicazione

Soccorso e community

Lo scopo di questo sistema è duplice. Il primo è inviare con tempestività ai soccorritori un segnale e l’esatta posizione GPS in cui è avvenuto il sinistro, tramite l’applicazione gratuita Tocsen (disponibile nei digital store iOS e Android), qualora l’atleta coinvolto non riesca a chiamarli. L’importanza di questa innovazione si manifesta soprattutto in luoghi tendenzialmente isolati, più frequentati dai ciclisti proprio per l’assenza di traffico e al contempo meno raggiungibili dai mezzi di soccorso.

Il secondo scopo è quello di creare una community fra gli utenti e ne costituisce il punto di forza. Scaricando l’app, anche senza avere il dispositivo, puoi metterti a disposizione dei ciclisti e diventare un soccorritore. Se qualcuno dovesse avere un incidente e il dispositivo invia il messaggio di aiuto, lo manda ai contatti di emergenza e a tutti coloro che si sono messi a disposizione e sono nelle vicinanze. La probabilità di essere ritrovati e soccorsi diventa così enormemente più alta.

Ricordiamo che i dati inseriti all’interno dell’App, saranno conservati sui server Tocsen, nel pieno rispetto della privacy.

Posizione precisa nella mappa GPS dell’app
Posizione precisa nella mappa GPS dell’app

Lunga durata

Il rivelatore svolge un ruolo importante e delicato. La caratteristica fondamentale che deve garantire è la resistenza, che in questo va considerata su due fronti distinti: la durata della batteria che in base a un uso medio ha un autonomia di circa 3 mesi, e la solidità del materiale, robusto e affidabile in ottemperanza agli standard IP67 (ovvero la completa protezione da polvere e liquidi). Non a caso il rivelatore può essere immerso in acqua senza che si corra alcun rischio.

Dispositivo Tocsen integrato nel casco
Dispositivo Tocsen integrato nel casco

Integrato nei caschi

La missione dei tre pionieri Tocsen, Alexander Schumacher, Malte Buttjer e Andreas Botsch come abbiamo visto finora, è quella di aumentare l’attenzione per il soccorso dell’atleta, che non può essere lasciata al caso. Un altro particolare interessante da segnalare invece è il crescente interesse da parte di noti produttori di caschi da ciclismo che intendono integrare il dispositivo Tocsen all’interno dei loro prodotti. Non a caso è nata una proficua collaborazione con brand specializzati nel settore come Uvex e Alpina. Il rilevatore di urti Tocsen è disponibile in due colorazioni: nero e rosa. Il prezzo consigliato al pubblico è di 79,90 euro.

tocsen.com

Sigma svela un nuovo (bellissimo!) logo

31.03.2021
3 min
Salva

La tedesca Sigma, una delle realtà più importanti al mondo nel settore dei componenti elettronici per biciclette, ha recentemente presentato un nuovo e bellissimo logo, identificativo per caratterizzare la produzione e al tempo stesso rafforzare il marchio.

Concentrati sulla bicicletta

La nuova “brand identity” dell’azienda di Neustadt brilla dunque di nuova luce. Un logo dal design fresco che migliora nettamente sia l’immagine quanto il “feeling” con i prodotti.
«Il nostro nuovo logo rappresenta un ulteriore sviluppo del marchio Sigma – ha spiegato l’Amministratore Delegato dell’azienda Thomas Seifert – ed arriva proprio in un periodo in cui stiamo trasformando il brand per concentrarci più che mai sulla bicicletta. Ci consideriamo i pionieri del computer digitale per le biciclette. E proprio la bicicletta sarà sempre più il vero focus del marchio. La componente più importante del Dna Sigma, e ciò su cui stiamo concentrando tutto il nostro lavoro».

Rox 12.0
Uno degli ultimi prodotti del marchio tedesco: il Rox 12.0
Rox 12.0
Uno degli ultimi bike computer del marchio tedesco: il Rox 12.0

Clientela giovane e internazionale

Con questa rinnovata immagine Sigma intende rivolgersi ad un pubblico più giovane e internazionale. Il lancio del nuovo logo rappresenta sotto questo aspetto un perfetto punto di partenza. Ora inizieranno le attività volte a rendere l’azienda ancora più attrezzata per rispondere alle esigenze del mercato, supportando attivamente e assecondando al meglio il crescente tema della mobilità sostenibile.

Sigma nuovo logo
Ecco il nuovo logo Sigma su sfondo bianco: la strada, la montagna
Sigma nuovo logo
Ecco il nuovo logo Sigma su sfondo bianco: la strada, la montagna

40 anni di passione per lo sport

Sul nuovo logo, la cima stilizzata di una montagna, e il percorso per raggiungerne la vetta, simboleggiano due degli obiettivi più classici che tutti i ciclisti vorrebbero centrare. I colori nero e rosso sono stati mantenuti rispetto al precedente logo, avendo simboleggiato quasi 40 anni di passione per lo sport e per la tecnologia. Il colore verde invece rappresenta l’amore per la natura. I tre colori combinati tra loro significano ed evidenziano la libertà di ciascuno di noi.

Thomas Seifert, Amministratore Delegato di Sigma
Thomas Seifert, Amministratore Delegato di Sigma
Thomas Seifert, Amministratore Delegato di Sigma
Thomas Seifert, Amministratore Delegato di Sigma

La bici è libertà

«La bicicletta ci dà la libertà di vivere la nostra vita nel modo in cui vogliamo – ha dichiarato Jennifer Leinenbach, la responsabile del marketing di Sigma – e questo sia nei frenetici meandri di una città oppure immersi nella natura. Noi di Sigma aiutiamo le persone a godersi le loro piccole avventure e la loro passione sportiva nel modo più intenso. Come amiamo ripeterci, Sigma è un compagno affidabile che fa sentire i ciclisti sempre al sicuro ovunque la strada li porti»

La gamma di prodotti Sigma è distribuita in Italia ed in esclusiva dalla realtà commerciale Beltrami TSA.

beltramitsa.it