Continental italiane: «Rimandare i ProTeam femminili»

30.11.2023
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La decisione dell’UCI di introdurre i ProTeam femminili dal 2025, in Italia sta già allineando il pensiero di tutte le continental. Nessun loro dirigente è favorevole, quantomeno per la poca chiarezza di un argomento particolarmente delicato ad un solo anno dall’entrata in vigore della riforma.

Al malumore e scetticismo suscitati ieri al nostro primo giro di opinioni, oggi fanno eco le parole di Massimo Ruffilli della GB Junior Team, Renato Pirrone della Mendelspeck e Matteo Ferrari dell’Aromitalia Basso Bikes Vaiano, gli altri tecnici che abbiamo interpellato. Requisiti economici minimi garantiti, fidejussioni bancarie, sponsor, calendario, atlete e organizzazioni sono alcune degli aspetti che toccheranno da vicino sia le nuove formazioni professional che le già esistenti continental (in apertura foto Spalletta). Andiamo a vedere il loro punto di vista.

L’UCI pensa alla nascita dei ProTeam femminili, ma nel WT si è appena concretizzata la fusione tra Jayco Alula e Liv Racing
L’UCI pensa alla nascita dei ProTeam femminili, ma nel WT si è appena concretizzata la fusione tra Jayco Alula e Liv Racing

Il pensiero della GB Junior Team

Esattamente un anno fa la GB Junior Team prendeva la licenza UCI per ampliare la propria visibilità attraverso la partecipazione al Giro Donne e tutto il resto del calendario nazionale. Uno sforzo oneroso non indifferente per la realtà di Massimo Ruffilli, che tuttavia ora rischia di non bastare più.

«Ve lo dico sinceramente – attacca il team manager lombardo – ma vedo brutta la situazione. Adesso tutto ruota attorno alle cifre obbligatorie pretese dall’UCI, che tendono a salire a fronte di un numero sempre uguale di sponsor. Stiamo facendo piccoli “grandi” passi per fare crescere le nostre ragazze. Quest’anno per la prima volta faremo un lungo ritiro in Spagna ad inizio 2024 perché ci hanno invitati nelle tre gare di Mallorca (nuove per il calendario femminile, ndr) e vogliamo farci trovare pronte. E’ una spesa che sosteniamo volentieri perché ci crediamo e perché per le nostre squadre la missione è quella di correre il Giro. Come il Tour per le francesi. Se però con la nuova riforma togli loro quella possibilità, allora per le continental ci sarà poco da fare».

Il Gb Junior Women ha preso la licenza UCI nel 2023, ma la nuova riforma dei ProTeam rischia di limitarne l’attività
Il Gb Junior Women ha preso la licenza UCI nel 2023, ma la nuova riforma dei ProTeam rischia di limitarne l’attività

«Al momento quella dell’UCI – conclude Ruffilli – sembra più una mossa politica che sportiva a favore dei piccoli team, ma credo che prima dovrebbero sistemare la nostra categoria. Anziché tassarci di ogni cosa, mi piacerebbe che l’UCI creasse un calendario ed un mercato per le continental ben regolamentati, anche in termini economici. O che magari potesse suggerire connubi tra professional maschili e continental femminili dello stesso Paese, benché sappia che è pura utopia. In ogni caso dovremo fare certe valutazioni, se si andrà verso una determinata direzione. Potrei anche pensare ad una fusione con un’altra continental, però il rovescio della medaglia sarebbe che delle atlete resterebbero a piedi. E quest’anno hanno smesso circa 40 ragazze, non si può continuare un trend simile».

Parola al Team Mendelspeck

Rispetto al GB Junior Team, la Mendelspeck ha acquisito la licenza UCI con un anno di anticipo, ad inizio 2021. Il team manager Renato Pirrone è nel ciclismo da tanti anni e si dimostra molto diplomatico nel valutare la possibile riforma che andrebbe a condizionare il suo lavoro.

«Anch’io sono in linea con i colleghi – analizza il dirigente di Laives – e penso che gli aspetti fondamentali saranno due: calendario e requisiti economici. Le continental continueranno a vivere solo se potranno fare un certo tipo di gare. Ad oggi le WorldTour possono correre sempre e ovunque, come al Liberazione che è una 1.2 (lo status più basso, ndr), anche se inizialmente la norma non doveva essere così. Un organizzatore per far alzare sempre di più il livello della propria corsa vuole sempre i top team, però non può e non potrà essere sempre così. In questi due anni non abbiamo fatto troppe polemiche per evitare di “giocarci” un invito per l’anno dopo, ma abbiamo dovuto accettare dei compromessi per partecipare ad alcune gare, anche di prestigio. Non è giusto nei confronti delle continental, specie se piccole o non ricche come le nostre».

Francesca Tommasi è appena passata dalla Mendelspeck alla BePink. Per il futuro qualcuno auspica un mercato regolamentato meglio (foto Ph Rosa)
Francesca Tommasi è appena passata dalla Mendelspeck alla BePink. Per il futuro qualcuno auspica un mercato regolamentato meglio (foto Ph Rosa)

«L’UCI è sempre molto veloce e solerte nel mandarti le sanzioni via email – chiude Pirrone – ma per questo caso non si sono preoccupati di avvisarci. Associazioni come l’ACCPI potrebbero intermediare con l’UCI per cose come queste. Tuttavia le ultime voci dicono che questa riforma la vogliano posticipare ad inizio 2027. Sarebbe la decisione più saggia, a patto che pongano certi parametri anche per le continental, per evitare che valga tutto a livello contrattuale come è stato finora. Nel frattempo noi avremmo la possibilità di fare certi piani con i nostri sponsor per progettare meglio il futuro».

Tutto libero. Attualmente le WorldTour partecipano anche alle gare di classe 2. Originariamente la regola era un’altra (foto Guillaume DirectVelo)
Tutto libero. Attualmente le WorldTour partecipano alle gare di classe 2, ma la regola era un’altra (foto Guillaume DirectVelo)

Il Vaiano in controtendenza

Una delle formazioni storiche del movimento italiano è l’Aromitalia Basso Bikes Vaiano che vuole essere preparata alla eventuale novità. Il diesse Matteo Ferrari, braccio destro del team manager Paolo Baldi, ha ben chiara la situazione che potrebbe delinearsi, tanto da essere l’unico un po’ più fiducioso di tutti malgrado tutto.

«Quando abbiamo saputo della notizia – spiega – abbiamo fatto un sondaggio generale tra i nostri sponsor, pur non avendo alcuna linea guida dall’UCI. Stiamo lavorando con l’idea di poter diventare ProTeam iniziando a fidelizzarci ancora di più con i nostri partner e fornitori, compreso quello delle bici che sarà nuovo e che potrebbe darci più stabilità economica. Comunque ci sarà da vedere la sostenibilità di questa riforma. Nel WorldTour abbiamo appena assistito alla fusione tra Jayco Alula e Liv Racing. Insomma, non proprio un bel segnale per volere un altro cambiamento, alla luce anche della chiusura o forte ridimensionamento in Spagna di Massì-Tactic, Sopela e Bizkaia (quest’ultima ha disputato gli ultimi 6 Giri Donne, ndr). Per me ritarderanno l’arrivo dei ProTeam sulla base di quante continental resteranno a fine 2024».

La leader della Aromitalia Vaiano è la lituana Rasa Leleivyte, che garantisce sempre un buon numero di punti UCI
La leader della Aromitalia Vaiano è la lituana Rasa Leleivyte, che garantisce sempre un buon numero di punti UCI

Fra le tante questioni ci sarebbe da riformulare un calendario puro per le continental, magari per la stagione che sta per iniziare ed in previsione della riforma. Nel 2023 tra le gare di classe 1 e 2, in Belgio ci sono state 22 gare, in Francia 16 mentre in Italia solo 5.

«Infatti – finisce Ferrari – io lascerei le corse con lo status minore alle continental e agli eventuali ProTeam, che a loro volta parteciperebbero alle gare WT e di classe Pro assieme alle WorldTour. Se poi resteranno posti liberi nelle corse WT, allora sarebbe discrezione degli organizzatori chiamare le continental che preferisce, auspicando che in Italia chiamino le italiane. Intanto però proprio in Italia quest’anno abbiamo affrontato un altro problema. Ci siamo già dovuti adeguare alla riforma dello sport per le società. Questo inciderà molto sui budget visto che ci saranno esborsi che prima non c’erano. Ora dobbiamo solo aspettare che l’UCI si faccia viva con noi, anche se è già in ritardo».

GB Junior Women, marzo intenso aspettando l’ok del Giro

22.02.2023
6 min
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C’è un punto di domanda nel calendario della GB Junior Women che al momento lascia un alone di preoccupazione a dirigenti e atlete. La formazione piemontese ha già stilato una buona parte del programma agonistico di questa sua stagione di debutto nel circuito UCI, però manca una gara per completare il mosaico.

L’attesa di conoscere il destino del Giro Donne di quest’anno – percorso e squadre partecipanti su tutti – ha alimentato qualche pensiero da parte di Massimo Ruffilli, team manager della GB Junior Women. Proprio con lui abbiamo voluto capire com’è cambiata la vita della sua squadra e che cosa potrebbe rappresentare correre o meno la maggiore gara a tappe italiana.

Roster e staff della GB Junior Women che quest’anno debutta nel circuito UCI (foto facebook)
Ol roster della GB Junior Women che quest’anno debutta nel circuito UCI (foto facebook)
Dall’ultima volta che ci eravamo sentiti che differenze hai notato nella gestione della squadra?

Ce ne sono tantissime. Rispetto all’anno scorso, adesso abbiamo una enorme mole di lavoro. Arrivano molte più email, come ad esempio le richieste di materiale da parte di fotografi o giornalisti stranieri che vogliono avere maggiori informazioni su di noi. Vogliono sapere chi siamo, chi sono le nostre atlete e pure il nostro calendario. Anche per le stesse ragazze, le giornate sono più impegnative. Non ci eravamo abituati, dobbiamo adeguarci alla categoria in cui siamo entrati.

Il cambiamento maggiore quale è stato?

Non saprei quale scegliere. Forse la prima cosa che mi viene in mente sono gli allenamenti per le crono. Prima di quest’anno era una specialità che non preparavamo perché in pratica non le facevamo quasi mai. Abbiamo acquistato bici da crono ed iniziato a fare subito tante sedute di allenamento. Poi ci stiamo preparando sugli sterrati in vista della Strade Bianche. A inizio gennaio invece abbiamo fatto un ritiro di quindici giorni poi abbiamo avuto Giuliani a Calpe con la nazionale. Insomma, adesso per noi è diventato un lavoro vero e proprio, considerando che molti di noi hanno anche un’altra attività.

La formazione piemontese nel 2023 sarà riconoscibile per le sue De Rosa… rosa (foto GB Junior Women)
La formazione piemontese nel 2023 sarà riconoscibile per le sue De Rosa… rosa (foto GB Junior Women)
Avete dovuto allargare lo staff?

Sì, era necessario ed anche noi ci siamo messi alla prova. Ci siamo mossi per avere altre figure. Ci sarà un nuovo team manager che si occuperà delle gare, tra inviti, richieste e logistica. Ci sta già aiutando ma lo annunceremo solo fra un mese quando saranno più sistemate alcune sue questioni lavorative. Siamo ben coperti con i meccanici e posso farne il nome con orgoglio. Mattia Oppici (figlio di Fausto, meccanico della Soudal-Quick Step, ndr) e Flaviano Frugeri sono bravissimi, esperti e saranno un valore aggiunto al nostro team.

In pratica è come se aveste iniziato quasi da zero?

Più o meno è così, perché ci sono tanti aspetti che impari a considerare col passare del tempo. Ad esempio abbiamo dovuto dare quasi il triplo del vestiario alle ragazze, compresi body da crono e da gara. Abbiamo raddoppiato le bici, i gruppi, le ruote. Abbiamo dovuto prendere anche altri mezzi, arrivando a tre ammiraglie e due furgoni. Sono stati investimenti importanti. Sappiamo a cosa stiamo andando incontro.

Ad inizio gennaio la Gb Junior Women è stata in ritiro a Francavilla a Mare
Ad inizio gennaio la Gb Junior Women è stata in ritiro a Francavilla a Mare
Cosa intendi?

Noi quest’anno dobbiamo essere pronti a livello mentale, ma soprattutto organizzativo. Ho preso spunto guardando qua e là, chiedendo consigli, anche alle stesse ragazze. Ci stiamo affidando a chi ha vissuto certe situazioni prima di noi. Una filosofia che abbiamo avuto proprio come quando abbiamo iniziato la nostra avventura con Bortolami. Il ciclismo femminile è in un momento in cui se ti fai vedere organizzato e preparato, magari puoi essere assorbito da qualche formazione più grande e forte.

In questi mesi come hai visto la tua squadra?

Quando prima parlavo di aspetto mentale mi riferivo al fatto che le nostre ragazze devono correre con grinta e coraggio. A loro porto sempre alcuni esempi. Carbonari si è fatta vedere con una lunga fuga ed è arrivata nell’orbita UAE. Oppure, ancora più lampante, Realini che è stata presa dalla Trek-Segafredo dimostrando già di valere il WorldTour. Complessivamente abbiamo un roster che non è competitivo come altre formazioni simili a noi, a parte Giuliani che è nel giro azzurro e che speriamo di far approdare in team più importanti. Tuttavia vogliamo far vedere la GB Junior Women in ogni corsa.

Il vostro calendario cosa prevede?

Stiamo lavorando sodo per un marzo intenso. Eravamo a rischio, ma abbiamo avuto la conferma di partecipare a Strade Bianche e Cittiglio. Per noi è soddisfazione enorme poter disputare due gare WT come queste. Nel mezzo faremo altre due internazionali. Il Trofeo Oro in Euro a Montignoso il giorno dopo Siena e poi il Ponente in Rosa dal 7 all’11 marzo. Faremo anche una settimana in Belgio. Ci sta dando una mano Simone Masciarelli che è rimasto lassù anche dopo che suo figlio Lorenzo è venuto alla Colpack. Stiamo aspettando l’ok su quali gare fare.

E dopo le corse in Belgio?

Progetteremo la seconda parte di stagione, però l’attenzione più alta è legata al Giro Donne. Siamo vigili e sul pezzo. In teoria avevano dato per certa la partecipazione di tutte le formazioni continental italiane, ma questo clima di incertezza ci preoccupa. Siamo nel limbo e non è un bene.

Le nuove bici da crono e subito tanti allenamenti specifici (foto Gb Junior Women)
Le nuove bici da crono e subito tanti allenamenti specifici (foto Gb Junior Women)
Per la GB Junior Women il Giro Donne sarebbe l’obiettivo primario, giusto?

Di più, è linfa per noi. Se non dovessimo farlo, sarebbe un colpo sotto la cintola che metterebbe a repentaglio tutte le altre nostre gare. Abbiamo preso la licenza UCI solo per quello. Anzi, sarebbe quasi un fallimento tenendo conto degli investimenti di cui parlavo prima. Se Cavalli e le altre grandi nostre cicliste vogliono avere notizie del Giro Donne, figuratevi noi che abbiamo un budget limitato. Tuttavia restiamo fiduciosi. Alla luce di questo però faremo le corse di marzo col coltello fra i denti, onorandole tutte. Sperando poi che arrivino buone conferme per noi.