Adriatica Ionica Race, la riuscita passa anche dal gusto

20.09.2023
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Per il secondo anno consecutivo, avendo sperimentato con successo l’esperienza nel 2022, la Adriatica Ionica Race affianca alla gara il Progetto Food, un inno al gusto. Chi c’era o ne ha letto su bici.PRO ricorderà certamente l’hospitality montata nei pressi del traguardo in cui, prima dell’arrivo del gruppo, uno chef locale prepara e serve il piatto tipico, accompagnato da prodotti dell’enogastronomia locale. Quest’anno, i fortunati presenti alla corsa (per noi Filippo Lorenzon) potranno degustare pietanze d’Abruzzo, Puglia e Calabria.

Anche questa volta, il progetto è nelle mani di Federico Da Re, a sua volta in partenza giusto domani verso la presentazione della corsa a Corropoli, in provincia di Teramo. Poi la gara si snoderà attraverso tre tappe lungo tre regioni. Corropoli-Trasacco in Abruzzo. Conversano-Castellaneta in Puglia. Infine Cassano allo Ionio-Crotone in Calabria. E con lui, che è trevigiano e ha studiato strategie per il business nello sport, approfondiamo il discorso.

Partiamo dall’anno scorso. Si può fare un bilancio della prima edizione del Progetto Food?

E’ stato certamente positivo, considerando che era l’anno zero del progetto. Sicuramente c’erano tante cose da migliorare, su cui abbiamo cercato di lavorare. Ad esempio la presentazione del piatto tipico sarà un momento più importante rispetto alla prima volta. Cercheremo di portare più qualità anche nella proposta, ma l’attenzione per il gusto rimane.

Quale tipo di risposta avete avuto dai comitati di tappa quando avete proposto nuovamente questa iniziativa?

Super positiva, nel senso che funziona molto bene il fatto di abbinare lo sport alla valorizzazione del territorio tramite l’aspetto enogastronomico. Anche perché parliamo di piccoli territori che spesso non sono troppo conosciuti, paesi molto piccoli, aree tutte da scoprire. Per questo abbiamo subito ricevuto riscontro positivo e adesioni da tutti.

Quest’anno ci saranno giornalisti anche dall’Australia…

E questa è una motivazione in più. Abbiamo lavorato parecchio in questa direzione e sarà certamente un valore aggiunto per i produttori locali, che avranno la possibilità di raccontare il loro prodotto anche all’estero. Ecco uno dei passi avanti fatti rispetto allo scorso anno.

Mirko De Luca è lo chef che anche quest’anno seguirà la corsa, facendo da raccordo con gli chef locali
Mirko De Luca è lo chef che anche quest’anno seguirà la corsa, facendo da raccordo con gli chef locali

Le tre tappe del gusto

A seguire, ecco gli appuntamenti con il Food Program della Adriatica Ionica Race del 2023, nelle tre tappe in Abruzzo, Puglia e Calabria. Per ciascuna tappa, le indicazioni dello chef, del piatto tipico e delle aziende coinvolte.

ABRUZZO
(Trasacco, 22 settembre)
Chef locale: Paola Quaglieri, ristorante Sapori della Vallelonga
Piatti tipici: gnocco di patate del Fucino al ragù di agnello IGP di Collelongo e rosmarino; zuppetta di lenticchie di montagna con crostino fritto.
Aziende coinvolte: Pietrantoni (vini), Spinosa Fabio (salumi e formaggi), Fratelli Cambise (verdure e ortaggi)
PUGLIA
(Castellaneta, 23 settembre)
Chef locale: Salvatore Turturo, presidente Associazione cuochi in Puglia
Piatto tipico: cappelletti alle cime di rapa e burrata.
Aziende coinvolte (in aggiornamento): Consorzio Mozzarella di Gioia DOP, Consorzio Burrata di Andria IGP)-
CALABRIA
(Crotone, 24 settembre)
Chef locale: Claudio Villella, ristorante Portovecchio di Crotone
Piatti tipici: covatelli di crotone alle cozze e fagiolo di Cortale con crumblé di prezzemolo; filetto di rana pescatrice in oliocottura nel suo fondo su melanzana violetta di Longobardi e canditi di limone di Rocca Imperiale.
Aziende coinvolte: Cantina Librandi e Cantina Ippolito (vini), Salumificio “La Vigna” di Mesoraca (salumi), Società APOC del Pecorino DOP crotonese (formaggi).
L’anno scorso con Argentin, nello spazio dedicato al gusto anche gli esponenti del Consorzio Salumi Piacentini
L’anno scorso con Argentin, nello spazio dedicato al gusto anche gli esponenti del Consorzio Salumi Piacentini
Hai parlato di presentazione curata meglio: ci puoi anticipare qualcosa?

Ci sarà un presentatore. L’anno scorso me ne ero occupato io, quest’anno ci sarà un conduttore che presenterà gli interlocutori – quindi sia le aziende sia lo chef locale – e lo farà anche in inglese. Ci sarà un momento per la presentazione del piatto tipico, che si svolgerà intorno alle 14,30, poi tutti potranno assaggiare le prelibatezze del territorio, prima di passare al piatto tipico.

Avrete con voi sponsor fedelissimi, cui si affiancheranno quelli del territorio, giusto?

Abbiamo anche quest’anno Acqua Sant’Anna, nostro partner da tanti anni. Il Birrificio San Gabriel, che seguirà la corsa con un proprio chiosco in cui presenterà la sua Birra Sport, fresca, con poco alcool, quindi dedicata agli sportivi, che regalerà ai vincitori di tappa, oltre alla classica magnum. E poi ci sarà di nuovo i Bibanesi, con i suoi prodotti da forno. Hanno aderito tutti con molto entusiasmo.

La scelta dei piatti tipici è stata fatta dagli chef locali oppure l’avete guidata voi?

Ogni chef decide il piatto tipico, tra l’altro in Abruzzo e in Calabria ci saranno un primo e un secondo, segno dell’entusiasmo che abbiamo trovato. In Puglia ci saranno i cappelletti alle cime di rapa e burrata, in cui abbiamo voluto coinvolgere il Consorzio della Burrata di Andria.

Ci sarà ancora la regia di chef Mirko De Luca come nel 2022?

Ci sarà e ci seguirà, oltre agli studenti dell’Istituto Alberghiero Maffioli di Castelfranco Veneto, che l’anno scorso prepararono il piatto tipico sul Monte Grappa. Quest’anno invece ci seguiranno per tutto l’evento a supporto dello chef locale e delle aziende che preparano i piatti di degustazione.

Insomma, non vi resta che partire, no?

Esatto. Io parto domani per la presentazione della corsa, mentre da venerdì inizieremo l’hospitality a Trasacco. Dite a Filippo di prepararsi per scrivere, ma anche per assaggiare piatti speciali…

AIR, il Food Project ha esaltato legame tra gastronomia e sport

14.06.2022
9 min
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Cinque tappe per un totale di 826,5 chilometri, intrecciate nelle quattro Regioni, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche, hanno ospitato il Food Project affiancato all’Adriatica Ionica Race 2022. Una corsa giovane ma affascinante che ha tracciato un nuovo modo di intendere una competizione internazionale, accompagnando lo sport insieme alla gastronomia. Cinque piatti tipici e molte aziende locali hanno infatti avuto la possibilità di mettere in mostra le proprie eccellenze nell’Hospitality alla partenza e all’arrivo di ogni tappa. 

La corsa vinta da Filippo Zana della Bardiani CSF Faizanè si è conclusa giovedì ad Ascoli Piceno. Con un bilancio più che positivo, grazie ai risultati sportivi di spessore dei corridori azzurri e non solo. L’occasione della manifestazione ha abbracciato i produttori locali e ha permesso in questi cinque giorni di avvicinare il territorio e le aziende a pochi metri dalla linea del traguardo. Siamo stati ospiti della terza tappa Ferrara-Brisighella dove abbiamo assaggiato e toccato con mano la passione e il legame della gastronomia locale con il benessere delle sport. 

L’Hospitality era aperto a giornalisti, televisioni e autorità del territorio
L’Hospitality era aperto a giornalisti, televisioni e autorità del territorio

Piatti tipici

L’obiettivo del Food Project è stato chiaro e semplice, a tal punto da diventare un esempio di come lo sport può essere ambasciatore di benessere fisico e salutare anche a tavola. Per l’occasione di ogni arrivo, i cinque piatti tipici hanno rappresentato l’eccellenza del contesto ospitante traducendola in un piatto. 

Abbiamo visto nella prima frazione il risotto all’acqua dolce con mela verde, zenzero, trota affumicata e aceto balsamico a cura dello Chef Kevin Gaddi, Ambasciatore del gusto del Friuli Venezia Giulia.

Per la seconda tappa, il risotto (Carnaroli La Fagiana) al Piave Stravecchio Lattebusche realizzato da Mirko e Alex De Luca in collaborazione con gli studenti dell’istituto Maffioli di Castelfranco Veneto.

In terra romagnola a Brisighella è stato proposto grazie al lavoro degli Agrichef di Coldiretti Ravenna, la pasta al ragù di mora.

Per il penultimo appuntamento è stato proposto un doppio piatto. In particolare, lo stoccafisso all’ancontina dallo Chef Roberta Carotti e il tortino di patate e alici & sorte di moscioli di Sirolo da parte dello Chef Elis Marchetti.

Infine a chiudere ad Ascoli Piceno lo Chef Enrico Mazzaroni ha proposto gli spaghetti al burro, acciughe e lenticchia di Castelluccio soffiata.

Da vicino

In occasione della terza tappa siamo andati tra gli stand presenti all’Hospitality del Food Project a conoscere e carpire cosa vuol dire per un azienda essere così vicino ad una manifestazione ciclistica.

«Siamo l’unica provincia – dice Roberto Belli Presidente del Consorzio Salumi Piacentini – in tutta Europa, ad avere tre salumi DOP: la coppa, la pancetta e il salame piacentino e questo la dice lunga sulla tradizione che ha il nostro territorio per i salumi. Partecipare alle manifestazioni sportive legando gastronomia e attività fisica è bello e importante, quando viene fatto attraverso il ciclismo lo è ancora di più».

Ci sono anche aziende che a pochi metri dall’arrivo vantano la produzione del proprio prodotto, come l’olio di Brisighella. «Siamo una cooperativa – dice Sergio Spada, Presidente di Terre di Brisighella – nata nel 1966 con la produzione di prodotti vinicoli del territorio. Poi dal 1971 abbiamo iniziato a produrre l’olio con l’implementazione del primo frantoio. Con la prima bottiglia di produzione nel 1975, che come caratteristica unica aveva tutta la filiera certificata.

«Il nostro disciplinare è stato preso come traccia dal ministero dell’agricoltura italiana e poi in Europa per mettere le basi per la DOP dell’olio. Siamo stati i primi in Italia. Per noi è importantissimo il discorso salutistico e il legame con il ciclismo è naturale. Il Brisighello DOP non è un condimento ma un alimento a tutti gli effetti. I suoi benefici sono riconosciuti scientificamente come sono quelli dello sport».

Promozione e sport

Il pasto per lo sportivo è un momento sacro e determinante. Le aziende del territorio che lavorano a contatto con lo sport lo sanno e fanno si che ci sia un legame indissolubile con la qualità.

 «Per Coldiretti Ravenna – dice Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – l’arrivo a Brisighella è stato un appuntamento molto importante e un’occasione per la promozione del territorio. La collina ospitante in questo caso è ricca di peculiarità e aziende che producono eccellenze. Abbiamo accolto l’invito con entusiasmo. Questo Food Project ci ha dato la possibilità di fare assaggiare, su un palcoscenico internazionale, i nostri prodotti tipici e la nostra ideologia di gastronomia e produzione. Anche attraverso la fondazione di Coldiretti, Campagna Amica.

«L’agricoltura sta al centro delle nostre vite e in questo periodo storico sta tornando ad essere vitale quella che è l’autosufficienza alimentare. Lo sport valorizza tutti questi aspetti e ne esalta la ricerca costante della qualità per il benessere fisico e mentale».

Parola a Da Re

A seguire il progetto nato dalla spinta del patron della corsa Moreno Argentin, c’è Federico Da Re, Hospitality Manager dell’evento e responsabile del Food Project.

«Il bilancio è sicuramente positivo – spiega Da Re – A noi piace chiamare questa prima edizione del Food Project l’anno zero. Il fatto di unire la gastronomia al ciclismo in un evento sportivo è stato per noi una novità e ci ha dato l’opportunità di valorizzare le eccellenze dei territori toccati dalla corsa. Ci tengo a ringraziare gli Chef Alex e Mirko De Luca di Filo Eventi e Gabriele Tonon, della Birreria San Gabriel per il supporto nell’intera organizzazione. Nella prima tappa un plauso va ad AgriFood FVG per aver coordinato la presenza dello Chef Kevin Gaddi, al Consorzio del Prosciutto di San Daniele, al prosciuttificio Uniko e all’azienda di vini Cozzarolo di Cividale del Friuli.

«Per la tappa di Cima Grappa i ringraziamenti vanno all’Istituto Maffioli di Castelfranco Veneto che ha preparato il piatto tipico insieme ai nostri Chef, al Becher per la degustazione di salumi, a Lattebusche per i formaggi, ai Bibanesi, alle aziende agricole Ai Galli e Vanzella, al CNA di Asolo per la Ghisola e le ciliegie di Maser e a Forno Miotti, per aver fornito le proprie crostatine alla frutta a tutti gli addetti ai lavori».

Ringraziamenti finali

«La terza tappa – prosegue Da Re – ha visto la presenza della Coldiretti di Ravenna che ha coinvolto un cuoco contadino per la preparazione del piatto tipico. Ringrazio anche il Consorzio della Piadina Romagnola IGP che ci ha offerto il proprio prodotto da farcire con gli ingredienti tipici regionali. Il mio grazie va al Consorzio del Prosciutto di Parma DOP, al Consorzio dei Salumi Piacentini DOP, al Consorzio dello Squacquerone di Romagna DOP e al Consorzio della Mortadella di Bologna. Infine a Brisighella ringrazio la CAB Terra di Brisighella e il Consorzio Tutela Olio Brisighella DOP per la loro partecipazione e vicinanza all’evento.

«Per la quarta e la quinta tappa un ringraziamento speciale va a Copagri Marche che si è occupata degli inviti alle aziende regionali che con entusiasmo hanno partecipato alla due giorni marchigiana. Infine un plauso va all’azienda Cristianpack BIO che ci ha fornito le stoviglie ecosostenibili per tutto l’evento, garantendo così un occhio di riguardo anche a questa importante tematica attuale».

«In generale – conclude Da Re – è un progetto ben riuscito che ha portato alla partecipazione di molte persone, come giornalisti, televisioni, autorità e sponsor. Gli ospiti e i fornitori coinvolti sono rimasti entusiasti e questo per noi è molto importante. E’ un progetto che sicuramente riproporremo, rivisitato e maggiorato per le prossime edizioni. I miei ringraziamenti vanno anche alle città coinvolte: Tarvisio, Monfalcone, Castelfranco Veneto, Monte Grappa, Ferrara, Brisighella, Fano, la Riviera del Conero, Castelraimondo e infine Ascoli Piceno. Ultimo, ma non per importanza, un grazie a Moreno Argentin per la scintilla di questo progetto e per la bellissima corsa organizzata».