Berti dopo 7 anni chiude il capitolo Work e riparte dalla Vangi

16.01.2024
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Sette anni non si racchiudono in un momento o in un ricordo, ma sono una carrellata di emozioni che colpiscono e lasciano un segno. Matteo Berti, diesse toscano, che fino al 31 dicembre ha lavorato in Work Service Speedy Bike, ha chiuso il suo cerchio ed ora è pronto a ripartire. La nuova avventura ha il nome del team Vangi Pirata, è più vicina a casa, e gli permette di rifiatare un attimo. 

«Dopo sette anni – racconta Berti – era arrivato il momento di cambiare. Sono toscano e Padova non è esattamente dietro l’angolo. Non è facile gestire le dinamiche di un gruppo juniores quando si abita così lontano dalla sede operativa. I ragazzi hanno bisogno di essere seguiti e nel corso del tempo il continuo viaggiare era diventato dispendioso. Ho una famiglia e due bimbi, il trasferimento al team Vangi Pirata è arrivato anche per loro, per restare più vicino».

Berti (con gli occhiali da sole) e Camerin (a sinistra) con i ragazzi dopo la vittoria ai campionati italiani cronosquadre
Berti (con gli occhiali da sole) e Camerin (a sinistra) con i ragazzi dopo la vittoria ai campionati italiani cronosquadre

Nuovo capitolo

Nella vita di Matteo Berti, quindi, si apre un nuovo capitolo. Stimoli diversi che lo hanno spinto a cambiare, ma non per ragioni materiali, piuttosto per una scelta di pancia, come l’ha definita lui stesso. 

«Il team – spiega il diesse – ha affiliazione toscana, in 40 minuti di macchina arrivo alla sede della società. Ne ho parlato con Fabrizio Vangi e il suo progetto è quello di creare un vivaio che comprenda anche la categoria allievi. La voglia è quella di creare un progetto ambizioso in regione (Toscana, ndr). La sua idea mi ha stimolato molto, sia per il progetto legato ai giovani sia per creare qualcosa di significativo nella mia terra».

Un viaggio lungo, fatto di tanti momenti che rimangono impressi nella memoria
Un viaggio lungo, fatto di tanti momenti che rimangono impressi nella memoria
Un lavoro che vede un “passo indietro” lavorerai anche con gli allievi…

Mi sono accorto in Work che per lavorare con gli juniores è necessario pensare anche al “sotto” ovvero agli allievi. Con Massimo (Levorato, ndr) abbiamo spesso investito sulla categoria, ma qui alla Vangi avrò modo di lavorarci direttamente. Se si ha modo di avere un filo diretto è meglio, altrimenti ti ritrovi ogni anno a costruire praticamente da zero. 

Che lavoro farete?

Abbiamo strutturato un percorso con due gruppi allievi con i quali useremo i nostri metodi. L’idea, come detto, è di fare una piccola accademia e si inizia a lavorare in maniera migliore, più strutturata. Pensare ad un percorso di quattro anni è interessante. Fabrizio (Vangi, ndr) aveva questa visione e ha investito per farla partire e questo mi ha incuriosito parecchio. Il suo entusiasmo e la sua passione per il ciclismo mi hanno coinvolto. 

Ora però Berti (con la felpa rossa a destra) è diventato diesse del team Vangi Pirata: una nuova avventura
Ora però Berti (con la felpa rossa a destra) è diventato diesse del team Vangi Pirata: una nuova avventura
Lavori da tanti anni nella categoria juniores, sentivi questo passo necessario?

Il ciclismo juniores è cambiato tanto, è arrivato a sostituire la categoria under 23. Bisogna cambiare mentalità agli allievi, per non avere il gap che c’è ora. Serve un cambio di mentalità, questo non vuol dire strapazzarli, ma insegnare loro un metodo di lavoro. Vi faccio un esempio…

Dicci.

Molti allievi non sono abituati al concetto di allenamento: alcuni lavorano troppo e altri troppo poco. Alla categoria juniores bisogna arrivare pronti, questo non vuol dire farli pedalare per 150 chilometri.

E cosa vuol dire?

Se guardate il profilo Instagram di Albert Withen Philipsen (campione del mondo juniores strada e mtb, ndr) ci sono foto dove fa squat con carichi da 100 chili. I nostri ragazzi non devono per forza fare carichi così elevati, ma mi sono trovato più volte juniores che non erano in grado di fare degli squat. Serve insegnare la tecnica, dare un metodo di lavoro. E questo lo si fa fin dagli allievi ora. 

Alla Vangi ti ha seguito anche Fabio Camerin, preparatore in Work con te.

Mi sono portato dietro gran parte dello staff che lavorava con me in Work. Sono tutte persone toscane che avevo coinvolto io nel progetto. Camerin ha studiato e si è specializzato, vuole fare il preparatore e lavora con me dal 2019. Ho pensato subito di portarlo con me in questa nuova avventura. Con lui mi sono sempre trovato bene e questo progetto stimola anche lui.

Matteo Berti insieme a Edoardo Cipollini uno dei suoi ragazzi che nel 2024 è passato U23 con la Colpack Ballan
Matteo Berti insieme a Edoardo Cipollini uno dei suoi ragazzi che nel 2024 è passato U23 con la Colpack Ballan
Come sono rimasti i rapporti in Work Service?

Ottimi. Sono stati sette anni davvero intensi. Fare il diesse con loro per così tanto tempo è motivo di orgoglio per me. L’ho detto anche ai ragazzi alla mia ultima gara: “questa maglia va onorata”. L’ho detto perché ci credo fermamente.  Riconsegnare l’ammiraglia è stata un’emozione…

Racconta…

Mi sono quasi commosso. La società per me era diventata una famiglia, un organismo che agisce con le stesse dinamiche. I cambiamenti li accetti, fanno parte della vita. Alla Work sarò sempre grato, ma ora è iniziata una nuova avventura e serve guardare avanti.

Bentornata Vangi: gli juniores e la nuova Vangi Ladies

09.11.2022
5 min
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Una nuova esperienza, dopo 10 anni il cognome Vangi torna da protagonista nel ciclismo giovanile. La neo squadra toscana Vangi Ladies Cycling team è la nuova sfida della famiglia Vangi che ritorna centrale e lo fa nella categoria femminile. Sarà guidata dal Team Manager Massimo Cheli, con Salvatore Marrocco come diesse e comprenderà ragazze allieve ed esordienti. 

«Per noi il ciclismo in primis è passione – dice Vangi – lo supportiamo dal ’96, sono 26 anni che la mia famiglia è in questo sport. Se si fa bene con una squadra attraverso valori e risultati, si viene ripagati e la bici in questo è uno sport che regala molto».

Queste sono parole di Fabrizio Vangi che con il suo supporto ha cresciuto corridori come Diego Ulissi e Michael Rogers e continua a farlo anche tra gli juniores con il team laziale che dal 2023 di chiamerà Vangi Sama Ricambi Il Pirata.

Il nuovo logo con i colori della società rosso e bianco
Il nuovo logo con i colori della società rosso e bianco

La squadra rosa

«E’ con estremo piacere – cita il comunicato ufficiale – che annunciamo la nascita del Vangi Ladies Cycling Team. Un progetto nato grazie alla fattiva collaborazione con Fabrizio Vangi, titolare della Vangi Srl che insieme al fratello Fulvio hanno sempre sponsorizzato il ciclismo e a partire dalla prossima stagione la famiglia Vangi approda a pieno titolo anche nel ciclismo Rosa». Un impegno chiaro e rivolto al supporto di ragazze meritevoli che sarebbero rimaste senza squadra e senza possibilità di correre. 

Un’idea condivisa da Fabrizio Vangi e Massimo Cheli già collaboratori nel 2006, che vogliono riportare una squadra femminile toscana nelle categorie giovanili in grado di creare un bacino da cui spiccare e poter intraprendere la via verso le categorie superiori. Per le allieve al secondo anno ci saranno Sara Petracca, Sofia Delle Fontane al suo esordio in categoria, entrambe laziali, così come all’esordio ci saranno le campane Melania Minichino e Katia Della Corte. Difenderà i nostri colori nella categoria esordienti, la campana Roberta Cesaro, primo anno. 

Il team attualmente è composto da tre atlete campane e due laziali
Il team attualmente è composto da tre atlete campane e due laziali
Fabrizio, cosa vuol dire tornare nel ciclismo dando di nuovo il nome ad una squadra?

E’ una grande soddisfazione. Anche se il ciclismo la mia famiglia non l’ha mai mollato. Supportiamo la A. C. Fosco Bessi da oltre vent’anni, squadra con settant’anni d’esperienza. 

Per voi il ciclismo è una cosa seria…

Abbiamo avuto talenti come Rogers che ha vinto con noi due mondiali su pista. Poi abbiamo avuto Sbaragli, Bongiorno e tanti altri ragazzi che hanno coronato il sogno di andare a correre tra i pro’. Con Ulissi negli anni 2006 e 2007 abbiamo vinto due campionati del mondo su strada juniores e siamo stati per due anni la miglior squadra al mondo come punteggio UCI e dal 2005 al 2010 la miglior squadra sempre nella classifica UCI. 

Campionato toscano anno 2006: 1° Enrico Magazzini 2° Gianluca Dorio 3° Diego Ulissi (foto Facebook)
Campionato toscano anno 2006: 1° Enrico Magazzini 2° Gianluca Dorio 3° Diego Ulissi (foto Facebook)
Com’è nato questo progetto per la squadra femminile?

E’ venuta questa idea a Massimo Cheli. Mi ha chiesto di dargli una mano per creare un movimento femminile. Siamo partiti da cinque ragazze che erano senza squadra e abbiamo messo le basi per un cammino che prenderà forza strada facendo. Non essendoci squadre in Toscana, abbiamo pensato di farlo noi in prima persona. Per ora sono cinque ragazze che vengono da Lazio e Campania. Se ci sarà qualche altra ragazza toscana saremo felici di dargli la possibilità e i mezzi. Non è la prima esperienza perché già con la Fosco Bessi avevo supportato il settore femminile.

Sarà una squadra toscana ma con sede in Lazio…

Sono molto amico del Presidente del Comitato Regionale Toscana Saverio Metti, il suo punto di vista era perfettamente in linea con il mio e con quello di Cheli di dare la possibilità anche alle ragazze di correre. Il movimento femminile è in netta crescita e a livello italiano stiamo dimostrando di essere forti. Creare sempre più vivai è un obiettivo che in tutte le regioni bisogna attuare. Poi per i risultati c’è sempre tempo.

Oltre a questo progetto nel 2023 supporterete anche gli juniores con il team Vangi-Sama Ricambi Il Pirata?

La categoria juniores è quella che mi appaga e piace di più. Ho sponsorizzato dai giovanissimi agli under 23 però la più bella rimangono gli juniores. Mi hanno regalato le soddisfazioni più belle. Non c’è squadra negli ultimi 20 anni che è riuscita a fare quello che abbiamo fatto noi. E’ la categoria più importante che ti fa capire se puoi fare il corridore oppure no. 

Il gruppo de Il Pirata Sama Official Team, che dal prossimo anno passerà fra gli juniores
Il gruppo de Il Pirata Sama Official Team, che dal prossimo anno passerà fra gli juniores
In questa categoria la tua esperienza è tanta, che squadra hai trovato?

I ragazzi che ho trovato quest’anno hanno fame e voglia di arrivare. Abbiamo vinto la Coppa d’Oro con Ivan Toselli e c’ero riuscito con Ulissi, vuol dire che la fame è tornata e che questi ragazzi hanno voglia di fare i corridori

Che categoria hai ritrovato?

A livello straniero vedo che gli juniores corrono più dei nostri. Fanno un’attività maggiore. I nostri sembrano un po’ ovattati. Non è un fatto di allenamento, ma proprio di mentalità. Ultimamente la categoria è cambiata tanto è un po’ troppo esasperata, sono diventati degli U23. Nel 2005 eravamo già avanti perché usavamo l’SRM. Lavoravamo bene a suo tempo senza esasperare i ragazzi, anzi ci allenavamo di meno di molte squadre. 

Cosa ne pensi della fuga di talenti dopo gli juniores?

Quella è la legge del mercato. In Italia non ci sono squadre WorldTour che fanno le giovanili. Quindi se vengono queste squadre e ti propongono un percorso di crescita, come si fa a dire di no? Le scelte di alcuni ragazzi le capisco. Se si hanno i valori, il talento viene fuori sempre salvo sfortune. E’ la legge dello sport. Poi per me vederli tra i professionisti è un orgoglio immenso.