Da Santiago arriva un Grimod nuovo, forte e ambizioso

Da Santiago arriva un Grimod nuovo, forte e ambizioso

10.11.2025
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Tra i giovani che si sono messi più in vista ai recenti campionati mondiali su pista c’è anche il nome di Etienne Grimod, arrivato davvero a un soffio dalle finali dell’inseguimento individuale. Il valdostano rientra in pieno nell’identikit tracciato dal cittì Salvoldi delle figure che dovrebbero avvicinarsi come rendimento a Ganna, Milan e Consonni, a prescindere se gli olimpionici di Tokyo decideranno di intraprendere un’altra avventura olimpica proiettata sul 2028. Perché da soli, con il livello che c’è, non bastano più, servono linfa nuova, nuovi talenti.

Il valdostano era stato in gara nell'inseguimento anche agli europei di Zolder, finendo sesto
Il valdostano era stato in gara nell’inseguimento anche agli europei di Zolder, finendo sesto
Il valdostano era stato in gara nell'inseguimento anche agli europei di Zolder, finendo sesto
Il valdostano era stato in gara nell’inseguimento anche agli europei di Zolder, finendo sesto

Grimod, a Santiago, l’inseguimento a squadre non l’ha neanche fatto: «A Montichiari avevamo provato tante volte il quartetto perché ero nel gruppo dei papabili. Poi alla fine il cittì ha deciso di schierare Giaimi come terzo. Ma se non ci fosse stato così poco divario tra la qualifica e il primo turno, a livello di tempi probabilmente schierava anche me come nuova entrata. So però di far parte del gruppo, ma in Cile mi ha spinto a concentrarmi di più sulla prova individuale per far vedere il mio valore».

Come giudichi la tua trasferta cilena?

Sicuramente è stata in primis una grandissima esperienza. Eravamo tutti abbastanza giovani, ci siamo ritrovati in un evento ai massimi livelli, alla fine per noi che eravamo al debutto è andata anche bene. Se dovessi dare un voto, penso che sia un 8 pieno.

Grimod insieme al cittì della strada Villa, che era al seguito della squadra anche a Santiago
Grimod insieme al cittì della strada Villa, che era al seguito della squadra anche a Santiago
Grimod insieme al cittì della strada Villa, che era al seguito della squadra anche a Santiago
Grimod insieme al cittì della strada Villa, che era al seguito della squadra anche a Santiago
Nell’individuale ti aspettavi di arrivare così vicino alle finali?

Sinceramente no. Quando però siamo andati in pista a provare, ho visto che comunque stavo bene e ho capito che potevo anche essere abbastanza vicino ai primi. Ma la gara è sempre qualcosa d’imprevisto, non sapendo che il livello degli altri fosse così alto. Non mi aspettavo di arrivare così vicino ai primi.

Come tempi, i tuoi sono stati i migliori che hai mai fatto. Una prestazione come questa pone anche la tua candidatura per poter entrare a far parte del quartetto in pianta stabile, in quale ruolo?

In realtà da junior ho provato un po’ tutto, ho fatto il lancio all’europeo, poi ho fatto il quarto al mondiale. Quest’anno all’europeo di Zolder fra gli elite ero il secondo carrello, in Cile nel caso sarei stato il terzo. Diciamo che la duttilità è un’altra delle mie caratteristiche. E’ chiaro che, io come tutti, punto soprattutto al quartetto per poter ambire a una partecipazione olimpica e anche a qualcosa di più.

L'azzurro fa parte del gruppo del quartetto, nel quale può ricoprire tutti i ruoli
L’azzurro fa parte del gruppo del quartetto, nel quale può ricoprire tutti i ruoli
L'azzurro fa parte del gruppo del quartetto, nel quale può ricoprire tutti i ruoli
L’azzurro fa parte del gruppo del quartetto, nel quale può ricoprire tutti i ruoli
Tu sei un altro di quei ragazzi che abbinano pista e strada. Il rapporto nel tuo caso qual è, quale disciplina prediligi e quanto ti ci dedichi?

Diciamo che faccio un 70 per cento strada e un 30 per cento pista, in alcuni periodi il rapporto diventa anche 60-40. E’ chiaro che devo dedicare molto più tempo alla strada, molte più ore. Ma siamo già d’accordo con il cittì che da dicembre iniziamo a fare comunque almeno 1-2 giorni a settimana in pista. E’ necessario per acquisire certi automatismi se, come nel mio caso, la pista è un obiettivo primario.

La pista la vedi più un aiuto o certe volte anche un ostacolo per la tua attività su strada?

No, non è assolutamente un ostacolo, ti dà quel colpo di pedale in più, quella forza in più, lo sprint, ti dà tante cose che la strada non può dare. Per me è una conditio sine qua non per proseguire la mia attività e devo dire che alla Biesse Carrera ho trovato sempre ampia disponibilità in tal senso.

Grimod aveva vinto a fine settembre la Targa Crocifisso a Polignano a Mare (foto Facebook)
Grimod aveva vinto a fine settembre la Targa Crocifisso a Polignano a Mare (foto Facebook)
Grimod aveva vinto a fine settembre la Targa Crocifisso a Polignano a Mare (foto Facebook)
Grimod aveva vinto a fine settembre la Targa Crocifisso a Polignano a Mare (foto Facebook)
Su strada che caratteristiche hai e come giudichi la tua stagione?

Sono un passista veloce che però tiene anche in salita e ha un buono spunto veloce. Tutte caratteristiche che la pista aiuta ad affinare, per questo dico che non ci rinuncerei mai. Vado bene sul passo, sulle salite brevi e non troppo pendenti. A dir la verità all’inizio della stagione non sono partito benissimo.

Che cosa è successo?

Nella parte centrale dell’anno ho avuto un po’ di problemini. La condizione è arrivata nella seconda metà fino a chiudere con la prima vittoria proprio in extremis, al Puglia Challenge. Sicuramente il bilancio rispetto alla pista è stato inferiore, ma spero che nel 2026 la fortuna guardi anche dalla mia parte.

Su strada Grimod ha militato nella Biesse Carrera. Nel 2026 passerà alla Solme Olmo
Su strada Grimod ha militato nella Biesse Carrera. Nel 2026 passerà alla Solme Olmo
Su strada Grimod ha militato nella Biesse Carrera. Nel 2026 passerà alla Solme Olmo
Su strada Grimod ha militato nella Biesse Carrera. Nel 2026 passerà alla Solme Olmo
Dove sarai il prossimo anno?

Vado alla Solme Olmo, resto quindi in ambito continental, per il mio terzo anno fra gli Under 23. So che mi gioco molto, è quasi un anno decisivo e lo affronto sicuramente sulla base di questo secondo anno. Ho imparato a stare molto più tranquillo perché ero partito appunto col piede sbagliato, mettendomi pressioni inutili e quindi sicuramente lo affronterò più tranquillamente, senza pormi troppi problemi, quello che sarà sarà. Ho imparato che quello che arriva si prende, si porta a casa senza rimuginare troppo. Resta però un imperativo: abbinare strada e pista, cercando il meglio da entrambe.

E’ chiaro comunque che sei uscito da Santiago con un’aura diversa rispetto a quella che avevi prima. Sei anche più conosciuto, più apprezzato…

Esatto, è stata sicuramente un’iniezione di fiducia. Infatti può sembrare strano da dire, ma non vedo l’ora che inizi la prossima stagione…

Caro Lamon: cosa hai visto nei giovani talenti del quartetto?

25.02.2025
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Francesco Lamon è il filo conduttore dell’inseguimento a squadre azzurro su pista, la sua presenza al campionato europeo di Zolder è la conferma della sua importanza nel progetto. Il veneto è uscito dall’impegno continentale su pista con una buona gamba, tanto da sfruttarla per vincere lo Spinners Dubai. Un appuntamento su strada negli Emirati da quale è rientrato proprio ieri. 

«Avevo già corso a Dubai a gennaio – racconta mentre si dirige in palestra per allenarsi – ma l’impegno dell’altro giorno era più semplice. Ho corso con la maglia della Dubai Police. Ho deciso di fare questa gara dopo l’europeo su pista per sfruttare la condizione, visto che sul parquet la stagione non sarà così impegnativa».

Francesco Lamon ha sfruttato la condizione dell’europeo per correre e vincere lo Spinneys Dubai 92 Cycle Challenge
Francesco Lamon ha sfruttato la condizione dell’europeo per correre e vincere lo Spinneys Dubai 92 Cycle Challenge

Il nuovo ciclo

Il campionato europeo di Zolder ha acceso i riflettori sul quadriennio olimpico di Los Angeles 2028. I lavori sono ufficialmente iniziati. Francesco Lamon lo ha iniziato accanto a un’ondata di giovani talenti azzurri, ragazzi di vent’anni che si sono subito messi in mostra. 

«Iniziare questo 2025 insieme ai giovani – prosegue – è stato bello, mi sarebbe piaciuto riuscire a conquistare una medaglia. Ci è mancato davvero poco, ma penso che abbiano dato il massimo. Avendo girato poco insieme, visti gli impegni su strada e i vari ritiri, credo che il tempo fatto sia da considerarsi molto buono (il giovane quartetto ha fatto registrare 3’54″169, ndr). E’ un gruppo con dell’ottimo materiale sul quale lavorare e investire. Esserci giocati la medaglia di bronzo fino all’ultimo è stato un bel segnale e un ottimo punto di partenza».

Il quartetto che ha conquistato il quarto posto agli europei di Zolder era formato da: Lamon, Favero, Grimod e Boscaro
Il quartetto che ha conquistato il quarto posto agli europei di Zolder era formato da: Lamon, Favero, Grimod e Boscaro
Pensi possano seguire le orme di Ganna, Consonni e Milan?

Quando ho visto arrivare Ganna e Milan si vedeva che avessero qualcosa di fuori dal comune, un talento incredibile. Paragonarli ai giovani di ora è un azzardo, ma a livello di caratteristiche li vedo simili. Di “Jonny” e “Pippo” ce ne sono solo due al mondo. E’ difficile sovrapporli, ma questi giovani hanno talento, lo si è visto.

Da cosa?

I tempi fatti registrare da Favero e Grimod nell’inseguimento individuale non sono banali. Favero, che ha già corso il mondiale su pista dello scorso anno con noi, ha conquistato il quarto posto e ha girato in 4’08”. Un tempo di tutto rispetto considerando che è all’inizio della sua avventura, e l’inseguimento individuale è uno sforzo che più lo si fa più si capisce come affrontarlo. 

Francesco Lamon, a destra, è stato il punto di riferimento per i giovani in questa rassegna continentale
Francesco Lamon, a destra, è stato il punto di riferimento per i giovani in questa rassegna continentale
Su che aspetti hai lavorato maggiormente con loro?

Più che sulle prestazioni, quelle ci sono, c’era da essere bravi nel tenerli tranquilli. A loro giustamente manca l’esperienza e gestire la tensione non è facile. Hanno vent’anni, anche io alla loro età vivevo così le gare. Ho cercato di non far pesare questo aspetto e penso di esserci riuscito, rispetto al mondiale è andata molto meglio. Soprattutto con Favero. 

Come mai?

Dopo la caduta al mondiale dello scorso anno partiva più titubante ma sono riuscito a tenerlo sereno, anche con qualche battuta. Alla fine con un sorriso gli ho detto: «Peggio del mondiale non può andare». Credo che la forza del gruppo sia importante e anche sdrammatizzare aiuta i giovani. Cadere e sbagliare è normale e fa parte della maturazione. Favero a questo europeo ha fatto vedere ottime cose. 

I valori in campo sono ottimi, Favero (20 anni domani) ha conquistato il quarto posto nell’inseguimento individuale
I valori in campo sono ottimi, Favero (20 anni domani) ha conquistato il quarto posto nell’inseguimento individuale
Rispetto a quando arrivarono Ganna e Milan il quartetto è il riferimento della pista azzurra, per i giovani c’è più apprensione?

Quando loro due entrarono nell’orbita della pista, non eravamo una delle nazionali di riferimento. Ora la pressione è più alta, i giovani come Grimod e Favero arrivano in un contesto maggiormente incanalato. 

A livello di caratteristiche fare dei paragoni è difficile, ma come atteggiamento?

In questi ragazzi vedo la stessa determinazione che c’era negli occhi di Milan e Ganna. Questa cosa serve per aiutarli a sconfiggere l’ansia, abituarsi a far parte di un progetto grande e ambizioso. Bisogna prendere dimestichezza con il rappresentare una nazionale importante. 

Favero aveva già corso tra gli elite al mondiale del 2024, esordio sfortunato vista la caduta (in foto è consolato da Milan)
Favero aveva già corso tra gli elite al mondiale del 2024, esordio sfortunato vista la caduta (in foto è consolato da Milan)
Come lo si fa?

Rimanere presenti nell’ambiente. Quest’anno gli appuntamenti sono pochi, ci sarà una sola Coppa del mondo. Creare un gruppo non sarà facile visto che si correrà di meno, però questi ragazzi devono mantenere l’abitudine di venire in pista a girare. Se spariscono per sei mesi non va bene, serve continuità. 

Il fatto che sia arrivato Salvodi che li ha avuti da juniores è un vantaggio…

Sicuramente lui li conosce e loro conoscono il suo metodo di lavoro e sanno cosa vuole dagli atleti. 

Grimod: l’europeo tra i grandi e l’onda verde della pista

24.02.2025
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PONTE SAN MARCO – Il camper della Biesse Carrera Premac è a pochi passi dal foglio firma della Coppa San Geo, prova elite e under 23 che apre il calendario italiano insieme alla Firenze-Empoli. Pochi passi fuori dal camper si intravedono le teste dei ragazzi del team continental bresciano, chiediamo di parlare con Etienne Grimod e in pochi secondi lo vediamo sbucare fuori. Il valdostano supera di pochi i 190 centimetri e quando vediamo la sua testa uscire ci viene naturale chiederci come facesse a stare comodo dentro a quel van. Lui sorride e con fare accogliente ci segue per l’intervista

Etienne Grimod è uno dei volti nuovi che abbiamo visto sfrecciare sul parquet del velodromo di Zolder ai recenti campionati europei su pista. Ha 19 anni compiuti da poco e pochi giorni fa si è affacciato nel mondo degli elite nelle discipline del quartetto e dell’inseguimento individuale. Da junior è stato uno dei volti della pista azzurra, guidato da Dino Salvoldi ha conquistato un mondiale e un europeo. Nel 2023 ad Anadia ha fatto parte del quartetto che ha fatto registrare il record del mondo nell’inseguimento di categoria, al suo fianco c’erano Juan David Sierra, Renato Favero e Luca Giaimi. I primi due sono stati anch’essi protagonisti all’europeo elite. 

Dopo l’europeo su pista è il momento di iniziare la seconda stagione da U23 con la Biesse Carrera Premac
Dopo l’europeo su pista è il momento di iniziare la seconda stagione da U23 con la Biesse Carrera Premac

Tra i grandi

Lo aveva anticipato il cittì della pista Marco Villa, ora ex visto che dal recente Consiglio federale sono arrivati dei cambiamenti per quanto riguarda il quadriennio 2025-2028, che questo appuntamento continentale avrebbe aperto le porte a tanti giovani. Un modo per lanciare il prossimo grande appuntamento: Los Angeles 2028. Etienne Grimod è uno dei ragazzi della nuova leva portati a Zolder per prendere le misure e i ritmi dei grandi della pista.

«L’Europeo è andato bene – ci racconta – non me l’aspettavo ma eravamo in forma. E’ mancato qualcosa per salire sul podio nell’inseguimento a squadre, ma in quello individuale sono andato forte, segnale che stavo bene. Il primo appuntamento con i grandi è stata prima di tutto una bellissima esperienza. Ho imparato molto da chi questo ambiente lo vive da anni, come Francesco Lamon. Lui è uno dei riferimenti per le mie discipline».

Il quartetto che ha ottenuto il quarto posto a Zolder era composto da: Francesco Lamon, Davide Boscaro, Renato Favero e Etienne Grimod
Il quartetto che ha ottenuto il quarto posto a Zolder era composto da: Lamon, Boscaro, Favero e Grimod
Cosa vi ha detto?

Di non preoccuparci, che siamo giovani e di fare quello che saremmo riusciti come se fosse un allenamento. Tutte parole utili, anche perché non siamo mai stati così tranquilli prima di una finale di un quartetto.

Com’è stato entrare nel quartetto sapendo che cos’è il quartetto per la pista italiana?

Diciamo che è stata una grande emozione correre nella categoria maggiore. Entrare nel quartetto sapendo che a Tokyo hanno vinto l’oro e che a Parigi sono riusciti a conquistare il bronzo è un onore. 

E qual è il momento che ti è rimasto?

Direi il gruppo. Non mi aspettavo di trovare un così grande affiatamento. Eravamo tanti atleti di differenti età ma siamo stati benissimo insieme. Poi devo dire che mi è piaciuta anche la mia prestazione nell’inseguimento individuale (il valdostano è arrivato sesto, ndr).

Etienne Grimod ha corso anche nell’inseguimento individuale, per lui il sesto posto con il tempo di 4’09” e 838
Etienne Grimod ha corso anche nell’inseguimento individuale, per lui il sesto posto con il tempo di 4’09” e 838
Ci racconti i passi di avvicinamento a questo primo europeo?

A novembre e dicembre ero spesso a Montichiari a girare. Poi sono stato in ritiro con la squadra in Spagna e infine c’è stata la settimana prima dell’europeo che abbiamo fatto interamente lì a Montichiari. E’ stato bello vivere così tanto il velodromo e girare con tanti ragazzi con i quali non avevo mai lavorato prima. Nella settimana di lavoro prima di partire per Zolder ho lavorato insieme agli altri del quartetto: Lamon, Boscaro, Galli e Favero (Grimod è subentrato per la finale che è valsa il bronzo al posto di Galli, ndr). 

Cosa avete fatto?

Abbiamo testato le varie combinazioni. Alla fine serviva avere un certo feeling in vista dell’Europeo. 

Quando ti è arrivata la comunicazione che avresti fatto l’europeo come ti sei sentito?

Mi trovavo a Sanremo, dove ho una casa, per allenarmi su strada. L’ho presa benissimo, sinceramente non me l’aspettavo.

Con i suoi 192 centimetri Grimod spicca per doti atletiche e fisiche fuori dal comune
Con i suoi 192 centimetri Grimod spicca per doti atletiche e fisiche fuori dal comune
Ma sull’emozione che ti porti di questa esperienza?

E’ che si tratta solo del primo europeo elite. Penso a quanti ce ne potranno essere e fare già parte di questa squadra con un livello abbastanza alto mi fa dire: «Cavoli, sono andato abbastanza bene e si può ancora migliorare tanto».

Una volta lì con Sierra e Favero, voi che siete stati i pilastri del quartetto juniores, cosa vi siete detti?

Ci conosciamo da tre anni, siamo come fratelli: andiamo in vacanza assieme e facciamo tutto insieme. Da un lato questo è stato un vantaggio perché parlavamo di tutto, senza problemi. Grazie al nostro rapporto non ho sentito la tensione nell’avvicinamento alla gara. A fine europeo ero in viaggio con Favero in aereo, e pensavo al nostro percorso. Da juniores siamo passati alla categoria elite, non è che ce ne siano stati tanti come noi. Ho pensato a Consonni, Milan e Ganna che sono amici da una vita, così ho guardato Favero e gli ho detto: «Mi sa che siamo sulla buona strada».

Grimod, Favero e Sierra torneranno a lavorare su pista con Salvoldi che da poco è stato nominato cittì della disciplina (foto Federciclismo)
Grimod, Favero e Sierra torneranno a lavorare su pista con Salvoldi che da poco è stato nominato cittì della disciplina (foto Federciclismo)
Ora il cittì della pista sarà Salvoldi, con il quale avete lavorato da juniores, un modo per proseguire un cammino in vista di obiettivi più grandi?

Il suo arrivo può essere un vantaggio, sicuramente ci conosce molto bene. Ma alla fine abbiamo lavorato con Villa un anno, quindi anche lui ci stava iniziando a conoscere. Sono due tecnici completi, non penso sia un cambiamento così grande. Con Salvoldi ci troveremo bene, visto che conosciamo già il metodo di lavoro. Vedremo come andrà.