Ekoi e Pininfarina hanno recentemente annunciato ed ufficializzato l’avvio di una profonda ed importante collaborazione: il risultato di due anni di intenso e reciproco lavoro verrà svelato durante il prossimo Tour de France. Ed è senza alcun dubbio la passione il denominatore comune che ha riunito assieme gli ingegneri Ekoi e i designer Pininfarina. Prestazioni, ergonomia ed estetica sono stati i principali obiettivi, sia a Cambiano dove ha sede Pininfarina, quanto e Fréjus, in Francia, dove è fissato il quartier generale Ekoi: obiettivi da raggiungere nella progettazione di un prodotto che segnerà una nuova fase nella ancor giovane storia aziendale di Ekoi.
Nel corso degli anni, la notorietà di Ekoi è cresciuta considerevolmente grazie a collaborazioni strategiche con squadre professionistiche, marchi prestigiosi, laboratori di ricerca ed artisti. Design, innovazione, prestazioni: molto più di uno slogan, queste tre aree riflettono molto bene l’anima del marchio francese e una ricerca costante.
E la collaborazione con la leggendaria casa di design italiana Pininfarina è parte di questa dinamica, e non passerà inosservata in occasione del prossimo Tour de France. E’ ancora confidenziale, ma il prodotto, risultato di questa speciale collaborazione ha già suscitato l’interesse di diversi team professionistici che sono stati in grado di testarlo in anteprima…
Bellezza e performance
«La bellezza e la performance – ha dichiarato Paolo Pininfarina, il Presidente di Pininfarina – sono da sempre i valori che guidano il nostro design, trovando applicazione in diversi progetti di attrezzature sportive.
«Nel nuovo prodotto Ekoi che sarà pronto per il Tour abbiamo unito le nostre capacità di progettazione con la solida conoscenza dell’aerodinamica, che è parte del nostro DNA, e sviluppata in oltre 50 anni di esperienza grazie alla nostra galleria del vento. Siamo molto orgogliosi del risultato, e non vediamo davvero l’ora di vederlo indossato dai professionisti delle due ruote».
Ekoi ha unito la sua passione verso il ciclismo unendola a quella di PininfarinaEkoi ha unito la sua passione verso il ciclismo unendola a quella di Pininfarina
«Da amante ed appassionato dell’arte – ha aggiunto Jean-Christophe Rattel, fondatore e CEO di Ekoi – sono sensibile all’estetica e alla voglia di proporre prodotti che rispondono a un obiettivo semplice: la performance. La collaborazione con Pininfarina è stata avviata per affidarsi alla competenza progettuale senza negare l’identità di Ekoi. Sono molto impaziente di vedere gli appassionati ciclisti scoprire questo prodotto che impressionerà per il suo design e la sua aerodinamicità».
Jasper Philipsen anticipa Van Aert a Carcassonne. Il racconto di Kristian Sbaragli che lo ha pilotato. Il grande caldo. E lo stress immotivato del gruppo
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SAN GIOVANNI IN PERSICETO – Spesso gli accessori del ciclista vengono dati per scontati e si può cadere nell’errore di non carpirne quanto siano importanti. Mettici che devono essere indossati per 21 tappe di seguito sotto vento, pioggia, sole (si spera), ed ecco che questi complementi acquistano tutta un’altra importanza. Abbiamo bussato al bus della Israel Premier Tech e ci ha aperto un Simon Clarkesorridente e rilassato nel primo giorno di riposo del Giro tra le campagne bolognesi. Con l’australiano abbiamo messo sotto la lente il suo kit protettivo firmato Ekoi, composto da casco e occhiali.
10 prese d’aria per una freschezza costanteLinea aero che dona una migliore aerodinamica alla propria posizioneSono 6 le ventilazioni posteriori per un migliore deflusso dell’aria caldaRotella ATOP per una regolazione micrometrica10 prese d’aria per una freschezza costanteLinea aero che dona una migliore aerodinamica alla propria posizioneSono 6 le ventilazioni posteriori per un migliore deflusso dell’aria caldaRotella ATOP per una regolazione micrometrica
Casco aero sempre
Lo abbiamo notato in corsa durante la tappa di Napoli, quando per un soffio, insieme al suo compagno di fuga De Marchi hanno sfiorato la vittoria. Clarke in quel caso indossava il modello AR14 di Ekoi. Un casco aero che per la verità sta indossando fin dalla prima tappa. Una scelta, quella dell’aerodinamica, che sempre di più si vede in gruppo.
«E’ un casco – spiega – con cui mi trovo molto bene. Lo uso in tutte le occasioni. Con tutti i giorni di pioggia che stiamo affrontando questo modello aiuta a proteggersi maggiormente. Il sistema Mips oltre ad essere protettivo aiuta anche a fare entrare meno aria. Il fatto che sia aerodinamico per me vuol dire avere un vantaggio in più. E’ leggero e rimane sempre in posizione. Non sono uno che regola il casco di continuo. Lo sistemo prima di partire e così lo tengo per tutta la tappa. La rotella ATOP permette di essere molto precisi.
«Il comfort è un altro punto a favore dell’AR14. I laccetti si regolano bene e credo che un amatore si possa trovare bene anche per questo. Le imbottiture interne sono morbide e non si appiattiscono. Io utilizzo una S che è la taglia più piccola disponibile».
Soli 29 grammi e 5 fori di areazioneLa montatura ha una linea rivolta alla performanceI naselli si adattano e permettono una stabilità costanteSoli 29 grammi e 5 fori di areazioneLa montatura ha una linea rivolta alla performanceI naselli si adattano e permettono una stabilità costante
Occhiali per tutto
Vederci chiaro in ogni condizione. Gli occhiali Premium 90 LTD di Ekoi sono un modello rivolto a chi della bici fa un mezzo per la ricerca della velocità e della prestazione. Ma sono anche una tipologia di prodotto che va in contro ad un gusto estetico improntato all’anima da gara. Discorso parallelo ma leggermente rivolto ad un utilizzo più versatile riguarda il modello E-Lens Evo con il sensore di oscuramento automatico elettronico.
«Mi piace molto – dice – usare il modello Premium 90. Li uso da molti anni e mi sono sempre trovato bene. Sono ben areati e come il casco hanno una linea aerodinamica e racing. Anche il colore è molto bello. Sono occhiali leggeri e seguono bene la linea del mio viso. Come lenti utilizzo sempre quelle a specchio, mentre per le tappe di pioggia uso quelle più chiare.
«Ekoi mi ha fornito anche il modello E-Leans. Ha un sistema davvero reattivo e interessante per oscurare la lente. Non lo uso in corsa perché ha un’inclinazione della lente che alle alte velocità non mi si addice. Però sono leggeri e sono molto comodi. Sono adatti a chi cerca un occhiale versatile e che deve indossare per molte ore. Io li uso anche nella vita di tutti i giorni».
Come si può vedere dalla foto la linea del casco segue la posizione di ClarkeCome si può vedere dalla foto la linea del casco segue la posizione di Clarke
Crono su misura
In questo Giro d’Italia le cronometro sono tre: resta ormai solo quella del Monte Lussari. L’aerodinamica del casco ad oggi è diventata un elemento determinante su cui le aziende produttrici investono sempre di più in fase di ricerca e sviluppo. Il modello TTRB LTD di Ekoi è un concentrato di velocità e fluidità dinamica durante il massimo sforzo. Quando Simon ce ne parla la crono è passata da meno di 24 ore e il feedback è più fresco che mai, per questo si nota anche un certo entusiasmo nelle sue parole. Questo nonostante la cronometro non sia mai stata un suo obiettivo primario.
«Mi piace tantissimo – conclude – è il primo casco da crono della mia vita che si adatta alla mia posizione. La coda infatti si allinea perfettamente con la mia schiena. Ho sempre utilizzato dei modelli che avevano una coda che puntava verso l’alto rovinando così la mia aerodinamica. Il TTRB mi ha dato ottime sensazioni fin dal primo utilizzo. La lente ha una visibilità ideale, protegge molto bene e si vede in modo chiaro la strada. Dietro, nella coda ha una parte chiusa che aiuta a ridurre i flussi d’aria. E’ una parte chiusa che aiuta l’aerodinamica complessiva».
Un perfetto equilibrio tra prestazioni e comfort. La nuova Ekoi R4-Light vanta un peso piuma che non scende a compromessi con la rigidità. Una scarpa in grado di supportare il ciclista su più fronti, a partire dall’ottimizzazione della potenza espressa grazie alla nuova suola in carbonio composito. Ma è anche un modello che si distingue per la sua comodità favorita dalla ventilazione efficace e dalla tomaia in Mesh.
Un look sobrio e moderno che si adatta ad ogni stile strizzando l’occhio al ciclista che cerca un prodotto completo sotto il punto di vista delle prestazioni senza rinunciare ad un design accattivante. Scopriamo la calzatura del marchio sportivo francese tra pregi e utilizzi.
I due rotori ATOP permettono una chiusura precisa e affidabileLa tomaia in Mesh senza cuciture è sinonimo di comfortI due rotori ATOP permettono una chiusura precisa e affidabileLa tomaia in Mesh senza cuciture è sinonimo di comfort
Perfetto bilanciamento
Più leggera del modello precedente, la Ultralight Carbon, la R4 Light si rivolge ai ciclisti che vogliono pedalare senza scendere a compromessi tra rigidità e leggerezza. Tra i suoi pregi spicca la ventilazione ottenuta grazie ad una tomaia areata e traspirante che gli conferisce un alto livello di comfort per il piede.
Il supporto è ottimizzato grazie alle due rotelle ATOP, che garantiscono un serraggio micrometrico preciso e affidabile. La scarpa vanta inoltre una suola in composito di carbonio che riflette perfettamente la potenza, pur mantenendo una flessibilità apprezzabile per le lunghe distanze, sia in gara che in allenamento.
Per la progettazione di queste scarpe le due parole chiave sono state: rigidità e leggerezzaPer la progettazione di queste scarpe le due parole chiave sono state: rigidità e leggerezza
Visione chiara
Per la realizzazione di questo modello, i tecnici di Ekoi, si sono ispirati ad una visione chiara e misurabile. Così come per il design, con uno stile semplice ma allo stesso tempo al passo con i tempi, la R4-Light si distingue per il look elegante e accattivante.
«Tutti i ciclisti – ha detto Raphael Dalle, Ingegnere Ricerca e Sviluppo Scarpe Ekoi – cercano il famoso compromesso tra comfort e rigidità. Partendo da questa constatazione, abbiamo rielaborato la nostra scarpa «bestseller», la Ultralight Carbon, per apportarvi un reale valore aggiunto. Grazie alla suola in composito carbonio e alla struttura della tomaia particolarmente alveolata e traspirante, i praticanti esperti pedaleranno con una sensazione di leggerezza, sfoggiando un look sobrio e moderno».
Suola traspirante e rigida in carbonio compositoSuola traspirante e rigida in carbonio composito
Caratteristiche tecniche
Sviscerando e analizzando la R4-Light ai raggi x si notano caratteristiche ricercate e dettagli ben curati. Il sistema di ventilazione come detto è uno degli assi maggiormente trainanti. La suola in Mesh traspirante consente una buona regolazione della temperatura durante lo sforzo e un’efficiente evacuazione dell’umidità. Nella parte inferiore è possibile vedere l’attacco a tre punti ricavato nella suola in composito di carbonio, per poter fissare le tacchette delle principali marche.
L’assenza delle cuciture e l’ottima tenuta delle due rotelle ATOP permettono un bloccaggio ideale e un comfort che fascia il piede in qualsiasi condizione anche per svariate ore. Tra gli altri particolari da segnalare c’è la linguetta rinforzata e perforata per garantire la traspirazione. Ma anche la Fodera Spandex Grip per una tenuta esemplare del tallone. A chiudere la scheda tecnica c’è il peso piuma che si attesta in soli 275 g (in taglia 42), di 10g inferiore rispetto al modello precedente. Il prezzo consultabile sul sito è di circa 250 euro.
Il brand francese EKOI e il centro specializzato per lo sport e l’innovazione HumanFab hanno definito un rilevante accordo di collaborazione biennale. Il suo obiettivo è sviluppare un protocollo sperimentale per fornire una garanzia scientifica, oggettiva e dunque quantificabile, ai prodotti ad alta tecnologia. Le due realtà, entrambe con sede in Costa Azzurra, puntano a favorire la performance degli sportivi e ad accrescere le rispettive leadership sulla scena internazionale.
I due brand della Costa Azzurra hanno iniziato a collaborare da quest’annoI due brand della Costa Azzurra hanno iniziato a collaborare da quest’anno
Performance e tecnologia
EKOI equipaggia i ciclisti letteralmente… dalla testa ai piedi, e questo mediante la costante offerta online di prodotti (occhiali, caschi, abbigliamento e calzature) estremamente innovativi e competitivi per quanto si riferisce al rapporto qualità/prezzo. Con sede a Fréjus, il marchio fondato nel 2001 da Jean-Christophe Rattel è oggi molto diffuso in Italia, oltre ad essere assolutamente ben inserito nel gruppo dei ciclisti professionisti.
Dall’altro lato, HumanFab è sinonimo di un vero e proprio concetto innovativo in Europa, riunendo assieme dal 2008 professionisti della salute e dello sport, ingegneri e ricercatori. Attraverso l’allenamento individualizzato, lo studio della fisiologia, della biomeccanica e delle neuroscienze, HumanFab assiste e segue numerosi sportivi di altissimo livello.
Per Chris Froome quest’anno abbigliamento, casco ed occhiali EKOIPer Chris Froome quest’anno abbigliamento, casco ed occhiali EKOI
Desiderosa di dimostrare scientificamente ai clienti i benefici delle nuove tecnologie utilizzate nei propri prodotti, EKOI ha fortemente voluto questa partnership di due anni con HumanFab, che ha implementato un protocollo sperimentale in grado di valutare, in condizioni reali, le interazioni tra il ciclista e il suo ambiente. Diversi prodotti EKOI saranno testati da ciclisti professionisti e dilettanti nei laboratori HumanFab, e queste esperienze daranno luogo ad uno studio che, in modo assolutamente obiettivo, certificherà dalla prossima primavera l’apporto tecnologico dell’innovazione sulla performance.
L’efficienza misurabile
«La prestazione sta nel dettaglio – ha dichiarato Jean-Christophe Rattel, il fondatore di EKOI – e proprio grazie all’esperienza scientifica di HumanFab saremo in grado di migliorare i nostri prodotti, offrendo sempre il massimo della tecnicità e della qualità ai nostri clienti. EKOI è orgogliosa di essere il primo marchio di accessori per il ciclismo a collaborare con questa struttura riconosciuta in Europa per il proprio know-how. D’ora in poi potremo dimostrare ai nostri consumatori, grazie proprio agli studi dei team di HumanFab, il reale beneficio dei nostri prodotti».
Alessandro Petacchi è un ambassador del marchio franceseAlessandro Petacchi è un ambassador del marchio francese
«Siamo molto lieti di accompagnare Jean-Christophe Rattel ed il suo team nella volontà di dimostrare scientificamente l’impatto delle loro nuove tecnologie sulla performance – ha ribattuto Jean-Bernard Fabre, il fondatore di HumanFab – e questa partnership è stata subito evidente. EKOI e HumanFab affondano le proprie radici nell’alta qualità, sono entrambi marchi molto esperti che ambiscono a ottimizzare le prestazioni integrando un approccio sano. Senza poi dimenticare che siamo due aziende del territorio con la volontà di promuovere il know-how locale».
Il freddo, quello vero, è arrivato. Se a Natale si faceva il bagno in Sicilia e nel resto delle Penisola e i ciclisti uscivano al massimo con abbigliamento primaverile, adesso lo scenario è diverso. Dagli armadi escono i capi di abbigliamento pesante ed Ekoi di capi per controbattere il “generale inverno” ne ha eccome. Ma a dispetto di quel che si possa pensare diciamo subito che non sono capi pesanti, ingombranti o scomodi!
Proprio in questi giorni abbiamo avuto lo scenario ideale per testare il set composto da calzamaglia, due giacche e guanti.
Prima di entrare nel dettaglio, ci sembra doveroso contestualizzare questo test. Lo abbiamo fatto sulle strade del Centro Italia, a ridosso tra le pianure a Nord della Capitale e le colline della Sabina. In certe parti raramente il freddo è pungente e chi pedala pertanto è più sensibile ai cali delle temperature. Un capo che copre bene qui più che altrove può ottenere feedback indicativi. E tra vento, pioggia e neve in collina c’erano le condizioni ideali.
La giacca termica Ekoi Carbon è disponibile in sei misure: dalla S alla XxxlDesign accattivante, ma anche molta sostanza. Poco sotto le ascelle sono poste le zip laterali Tre tasche molto facili da raggiungere e collo alto per questa giaccaLa giacca termica Ekoi Carbon è disponibile in sei misure: dalla S alla XxxlDesign accattivante, ma anche molta sostanza. Poco sotto le ascelle sono poste le zip laterali Tre tasche molto facili da raggiungere e collo alto per questa giacca
Leggera come il carbonio
Partiamo dalla giacca termica Ekoi Carbon Nera.Con la sua “livrea in carbonio”, non siamo certo passati inosservati, tanto più che negli stessi giorni del test anche Philippe Gilbert l’ha sfoggiata sui social!
Vestibilità davvero al top, comodità e temperatura del corpo costante sono state le direttive.
In generale si tratta di una giacca piuttosto calda, merito della membrana Plastotex® a 3 strati. Grazie alle fibre cave il tessuto è caldo e traspirante.
Ma la cosa geniale sono le zip sui fianchi. Una soluzione tremendamente apprezzata, specie alle latitudini di cui vi abbiamo detto. Queste aperture laterali garantiscono sempre un’ottima aerazione, limitando così la sudorazione. La soluzione amplia di parecchio il range di utilizzo della giacca stessa.
Comfort, design e lotta al freddo trovano poi un grosso riscontro anche nelle maniche, grazie agli elastici pronunciati sui polsi. Questi non creano… spifferi fastidiosi, non creano pressioni in quanto piuttosto larghi e agevolano l’inserimento del guanto. Non vengono a crearsi rigonfiamenti antiestetici o, peggio ancora, non sono fastidiosi con il manubrio in presa bassa o sulle leve.
Nel freddo degli ultimi giorni il test ideale. Qui il set giacca Carbon e calzamaglia 3D Gel Heat Generating Technology Cold Extrem. Ekoi anche casco e occhialiPer questa calzamaglia bretelle larghe e tessuto tra le stesse. Risultato? Su spalle e schiena zero pressioniLa scritta Ekoi molto minimal con questo nero semitrasparenteQui il set giacca Carbon e calzamaglia 3D Gel Heat Generating Technology Cold Extrem. Ekoi anche casco e occhialiPer questa calzamaglia bretelle larghe e tessuto tra le stesse. Risultato? Su spalle e schiena zero pressioniLa scritta Ekoi molto minimal con questo nero semitrasparente
Calzamaglia, seconda pelle
C’è poi la calzamaglia Ekoi 3D Gel Heat Generating Techonolgy Cold Extrem. E’ una seconda pelle nonostante la grammatura importante del tessuto. Resta perfettamente aderente al corpo, ma senza stringere. Le bretelle larghe non accennano a nessun punto di pressione. Sono comode, morbide, facili da indossare e una volta in sella sembra di avere un normale pantalone.
Il taglio poi prevede una decisa copertura per schiena e pancia. E questo soprattutto è stato un dettaglio (che dettaglio non è) particolarmente apprezzato. Molto spesso infatti d’inverno ci si copre molto, specie quando fa freddo, ma poi una volta sotto sforzo, soprattutto in salita si suda. Il risultato è che poi si prende la classica “freddata” sull’addome quando si scende. Con una buona maglia termica e questa salopette invece la pancia è sempre protetta e non c’è bisogno di mantelline o altro.
Per il resto le gambe sono fasciate e addosso si sente quella piacevole sensazione di tepore, anche nelle prime ore e nelle prime pedalate del mattino, quando partire in bici è una “piccola tortura”. Davvero una sensazione che non ci aspettavamo.
Fondello e design
Il fondello è chiamato Comfort Zone, nome mai così azzeccato, che grazie agli inserti in memory foam e alla forma a “V” garantisce un elevato comfort di seduta. E noi lo abbiamo testato anche per sei ore senza alcun problema. E poi design: davvero dei capi racing con i loghi-scritta Ekoi trasparenti in nero lucido. Un “vedo-non vedo” intrigante.
I guanti riscaldanti Hat Concept 5: le dita mantengono una grande mobilità nonostante il sistema di riscaldamento. Palmo antiscivoloIl bottoncino, semplicissimo, con cui si fa partire il riscaldamentoIl cavo in dotazione che ricarica le due batterie da inserire nel guantoI guanti riscaldanti Hat Concept 5: le dita mantengono una grande mobilità nonostante il sistema di riscaldamento. Palmo antiscivoloIl bottoncino, semplicissimo, con cui si fa partire il riscaldamentoIl cavo in dotazione che ricarica le due batterie da inserire nel guanto
Guanti riscaldanti
Ekoi ci ha concesso la curiosità di provare i guanti riscaldanti, Ekoi Heat Concept 5, progettati per temperature prossime ai -20°C. Li avevamo notati a Gioele Bertolini sulla neve della Val di Sole. Il “Bullo” girava caldo, caldo…per l’invidia di alcuni colleghi. «Beato te», lo abbiamo sentito dire da più di qualcuno, ma meglio non fare nomi.
Nonostante i guanti fossero un pelo più grandi della nostra taglia, il comfort e una buona presa sul manubrio non sono mancati.
Semplicissimi da usare, si caricano con una normale presa di corrente. C’è un cavo con due uscite per le due batterie (una per guanto). Una volta terminata la carica (piuttosto rapida) le stesse batterie s’inseriscono nel guanto. Si clicca il bottoncino per far partire il sistema e in pochi secondi già si avverte un piacevole tepore su tutta la mano, dita soprattutto.
Questa soluzione è apprezzatissima, come dicevamo prima, soprattutto quando si sta per partire. Quando il freddo è più pungente in quanto il corpo non è ancora in temperatura “da sport”.
Poi una volta partiti basta spegnere il sistema e si comporta come un normale guanto. Una volta in sella si può riattivare il riscaldamento (ci sono tre livelli: 30°C, 35°C e 40°C), ma giusto se si deve affrontare una lunga discesa o se si pedala in pianura in quelle giornate fredde e nebbiose. Ma sono casi meno frequenti.
La giacca Be hot Warm Puffy Bianc: un capo davvero insolito. Ideale anche sotto zeroE’ disponibile in sei taglie, come la giacca CarbonLa texture interna con le “sacche di aria” per isolare meglio il corpoVista la sua vestibilità in tutte le posizioni e viste le temperature, l’abbiamo provata con successo anche nello sci di fondoLa giacca Be hot Warm Puffy Bianc: un capo davvero insolito. Ideale anche sotto zeroE’ disponibile in sei taglie, come la giacca CarbonLa texture interna con le “sacche di aria” per isolare meglio il corpoVista la sua vestibilità in tutte le posizioni e viste le temperature, l’abbiamo provata con successo anche nello sci di fondo
Caldi e fashion
Infine abbiamo testato anche la giacca Warm Puffy… E questa, ragazzi, scalda davvero! Al netto che se non ci fossero le tasche posteriori potrebbe essere un capo da indossare nella vita di tutti i giorni tanto è stilosa, la Warm è invece pensata per temperature estreme.
Il tessuto è composto in modo tale da avere delle “sacche d’aria” che trattengono il calore e contribuiscono a mantenere costante la temperatura durante l’attività fisica.
La Warm è anche idrorepellente. Zero compromessi, dunque.
Visto che si parla di temperature prossime o al di sotto dello zero e che spesso abbiamo parlato anche di sport alternativi, noi ce la siamo portata anche sulle piste da sci per una bella sciata di fondo. Un piccolo test ulteriore che ne ha esaltato la versatilità e la comodità.
Dall’avvio della prossima e attesa stagione 2023, il team Israel Premier Tech inizierà a collaborare con EKOI per quanto riguarda la fornitura tecnica di abbigliamento, caschi ed occhiali. Questo importante accordo – di durata triennale e dunque valido fino alla fine della stagione agonistica 2025 – consentirà al brand francese produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo di continuare a proporre importanti innovazioni sempre al servizio della performance dei propri clienti.
Nel corso dei recenti ritiri di inizio stagione, diversi membri dello staff tecnico EKOI hanno avuto modo di viaggiare in Spagna per permettere ai corridori di provare individualmente abbigliamento, caschi e occhiali. Non a caso, proprio questo servizio “su misura”, oltre alla disponibilità EKOI nei confronti dei propri atleti, rappresentano entrambe due qualità ben definite nel Dna dell’azienda. E in occasione di questi primi meeting tecnici, campioni del calibro di Chris Froome, Jakob Fuglsang e Michael Woods hanno avuto modo di trasferire immediatamente il proprio feedback sia al responsabile della sponsorizzazione EKOI Pietro Cicoria quanto ai tecnici, con l’obiettivo di perfezionare tutti i dettagli.
L’accordo tra Ekoi e Israel Premier Tech sottolineato dalla stretta di mano fra il manager Carlstrom (a sinistra) e Pietro Cicoria di EkoiL’accordo tra Ekoi e Israel Premier Tech nella stretta di mano fra Kjell Carlstrom (a sinistra) e Pietro Cicoria di Ekoi
Tecnica e performance
«Come squadra, eravamo alla ricerca di un marchio in grado di offrirci attrezzature di alta qualità – ha dichiarato Kjell Carlstrom, il General Manager della Israel Premier Tech – e con EKOI abbiamo trovato molto di più. Siamo stati conquistati dalla loro reattività e dalla loro volontà di offrirci il miglior materiale possibile per l’ottimizzazione delle prestazioni. Inoltre, abbiamo anche potuto visitare la loro sede e comprendere meglio la bellissima etica del marchio».
«Sin dalla propria creazione – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore di EKOI – il brand è sempre stato molto attento all’attività dei professionisti e dei loro team. Essere i fornitori tecnici di alcuni dei grandi campioni che hanno segnato la storia del ciclismo rappresenta per noi un vero e proprio onore… e siamo orgogliosi di poter da loro essere riconosciuti per il nostro lavoro e per il nostro know-how».
Il marchio francese è produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismoIl marchio francese è produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo
Disponibile sono online
Anche Chris Froome ha avuto importanti parole di apprezzamento nei confronti di EKOI in occasione di questi primi incontri tecnici.
«Le mie prime impressioni quando ho avuto modo di indossare i capi e gli accessori EKOI – ha dichiarato il quattro volte vincitore del Tour – sono state estremamente positive. In primo luogo perché la qualità dei materiali è evidente e la finitura eccellente. In seconda battuta, perché questo marchio sa bene cosa i ciclisti professionisti si aspettano».
Chris Froome sarà ancora uno dei corridori di prim’ordine della IsraelChris Froome sarà ancora uno dei corridori di prim’ordine della Israel
Creato nel 2001, EKOI si è rapidamente affermato come brand leader in Francia per quanto riguarda la produzione di abbigliamento e accessori per ciclisti. Pioniere della vendita diretta online fin dal 2008, EKOI ha così scelto di eliminare alcuni passaggi commerciali intermedi proponendo ai consumatori prodotti “premium” in grado di combinare design e tecnicità. La costante collaborazione con alcuni dei migliori ciclisti professionisti in circolazione permette ad EKOI di offrire prodotti estremamente innovativi, favorendo così le prestazioni e le… vittorie in molteplici e grandi competizioni sportive al mondo.
Philippe Gilbert al palo. Evenepoel fermato. Froome che riparte da zero negli Usa. In comune hanno forse una rieducazione imperfetta. Ne parliamo con Borra
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L’ultima arrivata in ordine di tempo è ancora da annunciare e allora ci saranno altri corridori ad indossare i caschi Ekoi, come pure la Arkea-Samsic, la Cofidis e la Lotto Soudal prima di loro. Per il marchio francese che ha sede a Frejus, classicissima sede della Roc d’Azur, la scalata delle posizioni del gruppo prosegue. E non si tratta solo di puntare a squadre e campioni: il material Ekoi sponsorizza anche l’Academy di Michele Bartoli e quella di Kreuziger in Repubblica Ceca. Caschi, occhiali, abbigliamento e scarpe: vestiti dalla testa ai piedi. Il responsabile delle sponsorizzazioni si chiama Pietro Cicoria, è italianissimo e dal prossimo anno sarà Executive Manager.
Abbiamo incontrato Pietro Cicoria a Monaco per Beking 2022. Accanto, Marco Cislaghi di SpecializedAbbiamo incontrato Pietro Cicoria a Monaco per Beking 2022. Accanto, Marco Cislaghi di Specialized
«Siamo attenti a ogni innovazione – spiega a margine di Beking, l’evento di Monaco – in termini di design e tecnologia. Abbiamo tanti progetti, come gli occhiali fotocromatici elettronici, senza batteria. Oppure il sistema Koroyd di sicurezza per i caschi e la possibilità di personalizzarli con ogni grafica».
Ci sono tanti marchi, come si fa a scalare la piramide?
Creando prodotti belli, sicuri per gli standard che ci chiedono i corridori e gli utilizzatori in genere e con il miglior rapporto possibile fra qualità e prezzo. Per quest’ultimo punto, abbiamo eliminato la rete vendita dal 2010, per cui si fa tutto attraverso il sito e la vendita diretta.
Gilbert è l’ambassador storico di Ekoi. Ha portato il marchi alla Quick Step, poi alla Lotto-SoudalQuintana è uno dei tester più meticolosi di EkoiGilbert è l’ambassador storico di Ekoi. Ha portato il marchi alla Quick Step, poi alla Lotto-SoudalQuintana è uno dei tester più meticolosi di Ekoi
I corridori quale ruolo hanno?
Sono tester e ogni prodotto che viene messo in vendita è passato per i loro test e il loro feedback. Ragazzi come Quintana, Barguil e Guillaume Martin sono i più meticolosi. Caleb Ewan è super attento all’aerodinamica. Poi ci sono i nostri ambassador, uno di questi è Aru. Fabio ha vinto la Vuelta del 2015 con i nostri occhiali, ci conosciamo da tanto. Gli atleti che smettono di correre continuano a fare sviluppo del prodotto con la loro esperienza. Quello che ha la storia più lunga con Ekoi è Gilbert. Lo abbiamo sempre seguito, sponsorizzando la Quick Step e poi la Lotto.
Fabio Aru, l’Academy di Bartoli: quanto conta il mercato italiano?
E’ il più importante dopo la Francia, con caschi, occhiali e abbigliamento. L’Italia per noi è anche un sito produttivo, soprattutto per l’alta gamma dell’abbigliamento. Stiamo puntando forte a una dimensione internazionale. Al momento il 55 per cento della produzione è destinato all’export. In Europa siamo forti in Francia, Italia, Spagna e Germania, mentre presto apriremo a Canada e Australia.
Nella tappa di Tignes del Tour, i corridori della Lotto Soudal hanno usato caschi nuovi poi fatti sparireNella tappa di Tignes del Tour, i corridori della Lotto Soudal hanno usato caschi nuovi poi fatti sparire
Che cos’è il sistema Koroyd?
E’ il nome di un’azienda di Monaco, che ha brevettato un sistema del 30 per cento più sicuro rispetto alle solite scocche in polistirolo. Lo integreremo alle gamme di caschi su strada e lo abbiamo già fatto usare alla Lotto Soudal nella tappa di Tignes all’ultimo Tour. I nostri caschi superano tutti i test di sicurezza europei, ma essendo venduti anche negli USA, affrontano anche le loro specifiche. Standard diversi, che comunque ci permettono di avere prodotti sicurissimi.
Quanti caschi si danno a una squadra?
Di solito 7-8 caschi ciascuno. Deve essercene uno per ogni bus, uno a casa, uno per correre. Poi un casco crono a testa e per alcuni quello normale e quello aerodinamico, che sviluppiamo nella galleria del vento di Magny Cours. Per soddisfare tutte le morfologie di corridori, abbiamo quattro diverse forme di caschi da crono. Lo sviluppo aerodinamico si deve molto anche agli atleti del triathlon.
Il fondatore di Ekoi si chiama Jean Chritophe Rattel, qui a Beking con Fabio Aru, ambassador del marchioIl fondatore di Ekoi si chiama Jean Chritophe Rattel, qui a Beking con Fabio Aru, ambassador del marchio
In che modo?
Sono super attenti alla posizione e ai materiali. Grazie al triathlon abbiamo introdotto fibre in grafene, che permettono la distribuzione della temperatura corporea, oppure il tessuto Outlast che termoregola la temperatura corporea e si può usare in ogni situazione. E’ un prodotto sviluppato dalla Nasa e questa è la parte più stimolante: cercare di adattare le nuove tecnologie al ciclismo.
Stesso studio per gli occhiali?
L’occhiale da corridore deve impedire il male agli occhi anche se lo indossi per 5-6 ore. Quindi abbiamo lenti ad alta definizione intercambiabili. Ogni modello ha il suo astuccio che contiene anche una lente fotocromatica e una antipioggia, che si cambiano molto facilmente.
La gamma Ekoi comprende anche occhiali, scarpe e abbigliamentoLa gamma Ekoi comprende anche occhiali, scarpe e abbigliamento
Ultima domanda: come arriva un ragazzo pugliese in un ruolo così importante e con questo accento francese?
Correvo in bici, ma non ero un campione, anche se qualche volta mi è capitato di incrociare Pozzovivo. Per anni ho lavorato nel management di hotel di lusso, finché ho incontrato Jean Christophe Rattel, il fondatore di Ekoi. E da allora è stato tutto molto veloce. Dal marketing alle squadre e dal prossimo anno cambierò ancora. Ho preso l’accento, sembro un francese che parla italiano, ma sono italiano al 100 per cento.
Ekoi incontra il Sol Levante e lo fa tramite la personalità unica di Fumiyuki Beppu. La connessione avviene tramite il know-how dell’azienda e il talento del designer Mayuki Okuno. Una gamma unica che prende come ispirazione il campione giapponese, umile, solare e con una personalità accattivante. Beppu è passato dallo status di ciclista a quello di leggenda nazionale, essendo il primo giapponese ad aver concluso il Tour de France nel 2009, ma anche cinque grandi Giri, otto campionati del mondo e due Olimpiadi.
E’ nata quindi la proposta di Ekoi rivolta a Beppu di diventare ambasciatore e realizzare una collezione tessile originale che ripercorresse la sua storia. Il suo amico e designer, Mayuki Okuno, ha affrontato brillantemente la sfida di progettare una grafica originale ispirata, con orgoglio, alla cultura giapponese, ma anche ai momenti salienti della vita del campione nipponico. Sono molti gli accenni da scoprire sui quattro prodotti della collezione autunno-inverno Fumy Beppu 2022. Eccone alcuni…
Sulla parte alta della schiena il simbolo dei chilometri percorsi da Beppu in carrieraLa salopette è ideata per essere affidabile, confortevole e performanteSulla schiena compare lo stile che contraddistingue il messaggio di positività di FumiyukiSulla parte alta della schiena il simbolo dei chilometri percorsi da Beppu in carrieraLa salopette è ideata per essere affidabile, confortevole e performanteSulla schiena compare lo stile che contraddistingue il messaggio di positività di Fumiyuki
Sensibilizzazione su tessuto
Il primo degli elementi da scoprire è una serie numerica sulle braccia la cui illustrazione e i cui colori rappresentano le maglie delle otto squadre in cui Fumiyuki Beppu si è distinto, tra il 2005 e il 2021. Mentre sulla schiena l’artista Mayuki Okuno ha deciso di inserire una nota poetica con una navetta spazialeche si allontana dalla Terra in direzione della Luna a rappresentare la distanza percorsa da Fumy durante la sua attività. Poco più di 400.000 chilometri.
L’ottimismo è uno dei tratti caratteriali predominanti di Beppu. Un grave incidente all’inizio della sua carriera, gli ha procurato 30 punti di sutura. Nonostante il dolore del momento, rappresentato da questo ago chirurgico, il ciclista nipponico ha saputo andare avanti e mantenere il suo sorriso raggiante. Ecco spiegato lo smile che accompagna i capi. A completare la parte bassa c’è la salopette invernale con fondello comfort, adatta per le pedalate con temperature vicine agli zero gradi.
Questa la seconda proposta della collezione a cura del designer Mayuki OkunoLo stile rappresenta il brutto incidente che ha subito Fumy senza però togliergli il sorrisoSulle braccia la sensibilizzazione alla sicurezza stradale del ciclistaQuesta la seconda proposta della collezione a cura del designer Mayuki OkunoLo stile rappresenta il brutto incidente che ha subito Fumy senza però togliergli il sorrisoSulle braccia la sensibilizzazione alla sicurezza stradale del ciclista
Ambasciatore di sicurezza
Ad oggi la pratica del ciclismo, sia professionistico che amatoriale rimane purtroppo pericolosa. Poiché il rischio di incidenti stradali non è mai azzerato, la sicurezza resta una priorità. Ambasciatore consapevole delle problematiche legate alla sicurezza stradale, Fumiyuki Beppu ha scelto di proporre due giacche invernali termiche che permettono ai ciclisti di pedalare comodamente al caldo e al tempo stesso, grazie ai colori vivaci arancione e viola, di essere ben visibili. A tal proposito Ekoi ha aggiunto strisce riflettenti sul lembo che protegge la cerniera anteriore e su entrambe le maniche.
I quattro prodotti di questa collezione non scendono a compromessi tra prestazioni, eleganza, comfort e protezione per chi la indossa. Ognuno di questi prodotti fa parte della gamma Ekoi Racing, sviluppata e approvata dai ciclisti professionisti. La nuova collezione Fumy Beppu Winter 2022 è disponibile sul sito web.
Ekoi ridisegna, ma non cambia identità, al suo casco da strada per eccellenza: ecco che arriva l’AR14, diretta evoluzione del’AR13. Si tratta di un casco leggero, ancor più aerodinamico ed elegante. Allo stesso tempo, l’AR14, riesce ad essere anche ergonomico e protettivo. E’ il casco scelto dalle squadre professionistiche che collaborano con Ekoi: Lotto Soudal, Cofidis, Arkea Samsic e Euskaltel Euskadi. E non solo, visto che lo stesso prodotto è usato anche dal triatleta Patrick Lange.
Il ricambio d’aria all’interno del casco è continuo anche a basse velocitàL’apertura superiore permette di differenziare i flussi d’aria che entrano nel cascoIl ricambio d’aria all’interno del casco è continuo anche a basse velocitàL’apertura superiore permette di differenziare i flussi d’aria che entrano nel casco
L’evoluzione
Inizialmente, quando è nata due anni fa, la serie dei caschi AR era riservata esclusivamente ai velocisti. Ma una volta viste le sue ottime caratteristiche, è stata adottata da tutti i corridori. Come tutti i prodotti dedicati ai professionisti, il casco AR14 è stato testato e perfezionato più volte, soprattutto in galleria del vento.
E’ disegnato con ben 10 aperture dedicate alla ventilazione, così da garantire il ricambio d’aria anche a basse temperature. L’AR14 è costruito con la tecnologia Full In-Mold: dove la calotta esterna in policarbonato viene saldata direttamente con un guscio interno in polistirolo espanso (EPS) in un unico pezzo.
Nella parte frontale è anche possibile appoggiare comodamente gli occhialiNella parte frontale è anche possibile appoggiare comodamente gli occhiali
Caratteristiche
Il casco AR14 è fatto per performare al massimo soprattutto alle alte velocità. Oltre all’aerodinamica è stato curato anche il peso, che nelle tre taglie disponibili è di: 195 grammi per la S, 210 grammi nella misura M/L e 245 grammi per la XL/XXL.
Un’altra caratteristica particolare di questo casco è la fibbia magnetica, per una chiusura sempre perfetta. Per massimizzare la stabilità, inoltre, il mantenimento occipitale è regolabile dal basso verso l’alto. Il prezzo al pubblico è di 152,49 euro.