La stagione del ciclocross corre veloce con il suo calendario sempre ricco di appuntamenti. Se in Italia a farla da padrone è stato fin qui il Giro delle Regioni, in Belgio le prime sfide hanno avuto come palcoscenico i tanti circuiti che ogni settimana richiamano tantissimi appassionati di ciclocross. Tutto questo in attesa dell’inizio della Coppa del Mondo previsto il prossimo 24 novembre ad Anversa. Se il roster dei vari team è ormai definito da diverse settimane, non mancano però novità relative al tema sponsor che meritano di essere raccontate. Restando in ambito italiano, nei giorni scorsi il team FAS Airport Services Guerciotti Premac ha annunciato due importanti novità.
La prima ha riguardato l’ingresso dell’azienda Isolmant fra i propri sponsor. La seconda novità è stata invece di natura squisitamente tecnica e ha interessato caschi e occhiali in dotazione alla squadra.
Ecco Ekoi
Agli osservatori più attenti non sarà certo sfuggita in queste prime gare la presenza di un partner tecnico molto importante accanto al team della famiglia Guerciotti. Si tratta di Ekoi, che dall’inizio di questa stagione fornisce i caschi e gli occhiali ai ragazzi del team FAS Airport Services Guerciotti Premac. Attraverso un comunicato stampa inviato nei giorni scorsi ai media specializzati, il team ha voluto ufficializzare questa nuova e prestigiosa partnership tecnica.
Prodotti top
Per quel che riguarda il casco, si tratta del modello aero AR14. Quest’anno lo abbiamo visto indossato dai migliori team professionistici, come Israel Premier-Tech e Cofidis. Si tratta di un casco dalle eccellenti prestazioni in quanto combina aerodinamica all’avanguardia, comfort ergonomico e protezione ottimale. Testato in galleria del vento, è costruito per garantire velocità e versatilità, offrendo una ventilazione ottimale e un design leggero, perfetto per ogni disciplina.
Per quanto riguarda invece gli occhiali, la scelta è caduta sul modello Magnetic. Si tratta di occhiali dotati di tecnologia innovativa, con lenti che consentono una rapida e intuitiva sostituzione. Sono infatti disponibili tre diverse tipologie di lenti, adatte a qualsiasi condizione di visibilità.
Ekoi rappresenta un partner tecnico di grande importanza per il team FAS Airport Services GuerciottiPremac. Grazie al supporto tecnico di Ekoi gli atleti del team potranno pertanto contare su prodotti in grado di garantire loro sicurezza e prestazioni ai massimi livelli.
Michelin entra con decisione anche nell’ambito delle suole di alta gamma sviluppate in modo specifico per il mondo strada. Nella categoria mtb gli inserti e le suole Michelin sono un cardine per molte calzature e l’ingresso nel mondo road desta molto interesse.
Non si tratta semplicemente di inserti protettivi per punta e tacco, ma di una suola in carbonio disegnata in modo differente dai normali canoni e sviluppata in collaborazione con Ekoi, ora in dotazione al modello Pro Team C12, ma che vedremo su larga scala nel prossimo futuro.
L’eliminazione di colle e viti
Una scarpa più leggera, più performante, ma anche semplice e con una suola in carbonio protetta nei punti più sensibili. Questi sono stati i fattori principali in fase di progettazione. La suola della scarpa Pro Team C12 nasce dalla joint venture tra Ekoi e Michelin, è full carbon e adotta i due inserti (puntale e contrafforte posteriore) Michelin.
Per la costruzione sono stati eliminati viti e collanti, adotta degli spessori differenziati sui due inserti e questi ultimi hanno un grip eccellente. La suola è una full carbon che integra un polimero termoplastico di nuova realizzazione e una percentuale ridottissima di gomma. Significa una maggiore rigidità con una notevole riduzione di peso, oltre a spessori ridotti e longevità aumentata. Per contestualizzare ancora meglio il prodotto, abbiamo chiesto ad Ambrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV International, l’azienda che ha sviluppato direttamente la suola (lavora a contatto diretto con Michelin) e Salvatore Puccio, che dal 2024 utilizza le scarpe Ekoi.
Ambrogio Merlo, Amministratore Delegato di JV InternationalL’inserto posteriore, senza viti, senza colle e perfettamente integrato nella suolaL’inserto anteriore e il disegno della suola, entrambi specifici
Tecnologie declinate al mondo bici
«Utilizziamo il top delle tecnologie Michelin e le applichiamo al mondo velo. Per la prima volta siamo entranti nel settore strada – racconta Ambrogio Merlo – cercando di portare innovazione e alte prestazioni. In collaborazione con Ekoi è stata sviluppata questa suola che combina la fibra di carbonio lavorata in autoclave ad un polimero creato da Michelin. Il risultato – prosegue Merlo – è eccellente, per quanto concerne prestazioni e leggerezza, perché il polimero ha un peso decisamente inferiore alla gomma.
«Siamo riusciti a combinare due elementi antitetici – conclude Merlo – ovvero la rigidità e una buona qualità della camminata. Anche il disegno della suola è specifico. La parte centrale e dove si monta la tacchetta devono sostenere la pedalata grazie a costolature particolari del carbonio, alle estremità il design è strutturato in modo da garantire un appoggio stabile».
Salvatore Puccio è atleta Ekoi da questo 2024Salvatore Puccio è atleta Ekoi da questo 2024
Una scarpa di qualità e la suola è rigida
«Ho iniziato ad usare le calzature Ekoi da quest’anno – argomenta Salvatore Puccio – e la prima cosa che mi ha colpito è una qualità complessiva ottima. La suola è molto rigida, la tomaia è di eccellente qualità, due fattori non scontati e considerando che Ekoi è arrivata a questa tipologia di prodotti in tempi recenti.
«In aggiunta ha una buona comodità – prosegue Puccio – fattore importante per chi indossa calzature di questo tipo, tutti i giorni e per molte ore, dove l’aspetto comodità gioca un ruolo non secondario. Dal mio punto di vista – conclude Puccio – è importante sottolineare, oltre alle performances, la proattività di Ekoi che chiede a noi professionisti dei feedback continui, azioni finalizzate allo sviluppo di un prodotto di qualità».
Dopo aver sentito Affini ecco l'altra squadra che cercherà di mettere i bastoni tra le ruote della UAE Emirates, la Ineos Grenadiers. Puccio ci dice tutto
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
«Voglio restituire quello che la mia terra mi ha dato»: una frase carica di emozione e piena di significato quella che Fabio Aru ha pronunciato quando gli abbiamo chiesto il perchè di questa suo progetto. Stiamo parlando della Fabio Aru Academy, una squadra nata dalla volontà del sardo di dare la possibilità a ciclisti dai 6 anni in su di pedalare e praticare ciclismo in Sardegna.
Cosa fa oggi Fabio Aru?
Per scelta appena terminata la carriera, non ho voluto seguire la strada di entrare in un team. Ci sono tanti ex atleti professionisti che magari intraprendono la carriera del direttore sportivo piuttosto che altri ruoli nei team professionistici. Sono ruoli che danno anche tante soddisfazioni, perché mi capita di parlare spesso con dei miei ex colleghi. Io ho preferito avere dei ruoli in alcune aziende che rappresento e faccio una serie di attività, dalla prova dei materiali agli eventi che facciamo. Questo mi permette di essere più presente a casa rispetto all’essere via 200 giorni all’anno. Mi dà anche la possibilità di conoscere anche un altro ambiente. Sono ambassador di Specialized Italy, Assos per quanto riguarda l’abbigliamento, Ekoi per quanto riguarda gli occhiali. Sono ambassador di Forte Village che è un resort in Sardegna per cui faccio anche delle academy da maggio fino a ottobre. Infine l’anno scorso è nata ufficialmente la Fabio Aru Academy.
L’Academy va dai più piccoli fino ad arrivare agli junioresL’Academy va dai più piccoli fino ad arrivare agli juniores
Parlaci di questa Academy…
Già nel 2017, assieme ad alcuni amici del mio paese, era nata l’idea di dedicarsi al settore giovanile, sulle basi della mia prima storica società ciclistica, la Mountain bike Piscina Irgas. Inizialmente c’era un team satellite e si chiamava Accademia Fabio Aru. Da quando ho smesso c’è stata comunque l’idea e l’ambizione di creare la Fabio Aru Academy. Abbiamo così dato vita a questo progetto con tanto impegno e ci sta portando delle belle soddisfazioni.
Cosa ti ha spinto a creare questa realtà?
L’idea che ha dato il via a tutto è stata quella di restituire qualcosa alla mia terra, al mio paese, alla mia gente. Infatti la Fabio Aru Accademy ha base a Villacidro, che è il mio paese natale, proprio perché so quanti sacrifici ho dovuto fare per andare a prendermi il sogno di diventare ciclista. Logicamente la Sardegna è una terra bellissima, però ricordiamo che essendo un’isola, dal punto di vista dei viaggi è tutto più complicato rispetto a un giovane che nasce in Lombardia o in Piemonte, nel senso che magari con due ore di macchina riesci a fare una certa attività. So quanto è stato difficile per me anche dal punto di vista economico, per cui ho voluto cercare di aiutare il più possibile dei ragazzi che coltivano la mia stessa passione, supportandoli in questo percorso.
Tra le specialità non può mancare la MTBTra le specialità non può mancare la MTB
Che età hanno i ragazzi della Academy?
Partiamo dai G1, quindi praticamente dai 6 anni fino agli juniores. Abbiamo un paio di ragazzi U23, che fanno qualche gara anche fuori. Quindi abbiamo una parte di giovanissimi, G1 e G6, che è quella più importante e poi una parte tra esordienti e allievi e juniores, anch’essa molto importante.
Che specialità fate fare ai giovani atleti?
Più o meno il percorso che ho fatto anche io quando ero giovane. Ho iniziato con la mountain bike e con il ciclocross prima di trovare la disciplina a cui ero più adatto, cioè la strada. Secondo me, non smetterò mai di dirlo, è importante soprattutto nelle categorie dai giovanissimi ma anche dagli esordienti e allievi, fare un po’ di multidisciplina. Fare soprattutto le discipline dell’offroad, quindi MTB e ciclocross. Lo stanno dimostrando i tempi moderni con Van der Poel, Van Aert, Pidcock e potrei fare almeno una decina di nomi di atleti che venendo dalla MTB, hanno acquisito delle capacità di guida superiori alla media degli stradisti. Mi capita certe volte anche usando la bici da strada di trovare delle curve con un po’ di brecciolino e di intuire in anticipo come si comporterà la bicicletta.
Il tuo è un esempio che oggi ha acquisito sempre più conferme…
Dieci anni fa, uno stradista che si cimentava in una gara di ciclocross non era visto benissimo. Però oggi dai dati che abbiamo tutto questo funziona edè diventato un aspetto prezioso su cui lavorare. Lo stesso Pogacar ha fatto delle gare di ciclocross e ne ha anche vinte, quindi possiamo dire che la multidisciplina porta dei grandi risultati.
Momenti di gioco e di svago imparando i valori e la disciplina di questo sportIncontri nelle scuole per far conoscere il ciclismoMomenti di gioco e di svago imparando i valori e la disciplina di questo sportIncontri nelle scuole per far conoscere il ciclismo
E la strada, invece, questi giovani la praticano?
Sì, fanno anche strada. Logicamente si alternano tra strada e mountain bike durante il periodo primaverile-estivo e poi ciclocross durante la stagione invernale. Concentriamo gli allenamenti e ci sono due tecnici che seguono i ragazzi: gli esordienti, gli allievi e gli junior. In più abbiamo 3-4 tecnici che seguono i giovanissimi. I ragazzi sono sempre seguiti, facciamo due allenamenti a settimana per i piccolini mentre i grandi fanno ovviamente qualcosa in più.
Per quanto riguarda il calendario, dicevi che logisticamente non è così facile gestire le trasferte…
Tra le gare in Sardegna e quelle fuori riusciamo a farne una trentina all’anno. Partecipiamo a tutte le competizioni organizzate dalla Federazione. A livello nazionale abbiamo partecipato per esempio al Meeting dei Giovanissimi con i più piccoli, abbiamo fatto una tappa del Giro d’Italia Ciclocross, abbiamo partecipato ai vari campionati italiani su strada, in mountain bike e nel ciclocross. C’è anche una rappresentativa regionale che talvolta convoca alcuni dei nostri atleti per gare di livello nazionale e questo fa sì che il calendario sia fitto. Supportiamo i nostri giovani anche nelle trasferte, che siano via mare o in aereo.
Un bell’impegno…
Non è semplice, ma cerchiamo di non fargli mancare niente. Il ciclismo è uno sport dispendioso, anche quando si tratta di categorie giovanili. Abbiamo una serie di bici per tutti, logicamente con un piccolissimo contributo. Ovviamente quello delle famiglie è un supporto molto importante trattandosi di categorie giovanili. Non siamo una squadra professionistica dove tutto è dovuto, però sono contento perché stiamo riuscendo sempre di più a dare un grande supporto ai ragazzi.
Fabio ci tiene ad essere presente il più possibile agli incontri con i più piccoliFabio ci tiene ad essere presente il più possibile agli incontri con i più piccoli
Com’è vista la Fabio Aru Academy in Sardegna?
Devo dire che pian piano stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi che ci siamo posti. Abbiamo appena inaugurato la nuova sede a Villacidro: 200 metri quadri che utilizziamo anche per alcuni allenamenti indoor durante le giornate più brutte. Anche se siamo in Sardegna, ogni tanto capita che piova (ride, ndr). Stiamo ricevendo supporto anche dalle istituzioni, anche se non è proprio così semplice. Logicamente l’aiuto dei nostri sponsor è il motore di tutto con Assos, Specialized, Ekoi, Crai. In più sin dall’anno scorso abbiamo lanciato un progetto nelle scuole. Cinque giornate, in cui abbiamo organizzato una mattinata incentrata sul ciclismo e sullo spiegare come funziona. Siamo riusciti a coinvolgere 1.600 ragazzi e questo non ha prezzo. Loro sono il futuro e noi dobbiamo dargli la possibilità di innamorarsi di questo sport.
Per la partecipazione alla Waffle Belgian Ride, Cattaneo ed Evenepoel hanno portato in gara la nuova Specialized Crux. Bici leggerissima, nata per correre
Con Adriano Malori sbirciamo nella nuova posizione di Cattaneo sulla bici da crono. Ottimi test in galleria del vento, ma sarà comodo? L'emiliano dice no
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
Il Tour de Pologne è in avvicinamento e il brand francese EKOI – che della corsa è quest’anno partner e sponsor ufficiale – ha presentato due nuovi caschi per celebrare il 95° anniversario dell’evento. I due modelli, entrambi proposti in edizione limitata, sono difatti 100% dedicati al Tour de Pologne e i corridori in corsa dei team Cofidis, Lotto-Dstny e Arkéa-Samsic indosseranno modelli identici a quelli dedicati alla gara UCI WorldTour polacca.
Queste due “special edition” – disponibili in soli 100 pezzi per ciascun modello – si basano su due dei caschi più iconici e di successo del brand francese, vale a dire il modello Gara ed il modello l’AR14. Gara è il primo casco progettato per proteggere anche dagli impatti laterali. Ultraleggero e compatto, garantisce ottimo comfort e ventilazione. L’AR14 invece ha un design più aerodinamico, ed è stato creato e collaudato in galleria del vento: ben dieci prese d’aria per la ventilazione garantiscono il massimo dell’areazione, e la sua speciale ergonomia caratterizza questo casco come un ottimale alleato per le gare di velocità.
Le grafiche che caratterizzano entrambi i modelli sono quelle originali con i colori (il giallo ed il nero) del Tour de Pologne, ma anche quelli della della simpatica mascotte Pola! Sui due modelli è anche presente una scritta celebrativa che ricorda lo speciale anniversario dei 95 anni (1928/2023) del Tour de Pologne.
Ekoi ha creato due livree per celebrare il 95° Tour de Pologne, questa è quella del modello GaraIl secondo modello, invece, è l’AR14, il modello aero della casa franceseEkoi ha creato due livree per celebrare il 95° Tour de Pologne, questa è quella del modello GaraIl secondo modello, invece, è l’AR14, il modello aero della casa francese
L’importanza del mercato polacco
«EKOI è un brand riconosciuto a livello internazionale – ha commentatoCzesław Lang, l’organizzatore del Tour de Pologne – oltre ad esserlo anche in tutto il panorama UCI WorldTour. Siamo davvero molto felici che la qualità e la professionalità di questa azienda si sia tradotta in due creazioni che testimoniano e certificano la nostra già solida partnership. Non dobbiamo mai dimenticare che il casco è molto più di un accessorio: è un autentico salvavita, e questa che ci si è presentata rappresenta un’occasione speciale per ricordare il ruolo fondamentale che questo accessorio riveste nell’ambito della sicurezza in corsa».
Ekoi è quest’anno partner della Israel PremierTech anche con l’abbigliamentoEkoi è quest’anno partner della Israel PremierTech anche con l’abbigliamento
«Siamo davvero orgogliosi – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore e CEO di EKOI – della ottima collaborazione definita con il Lang Team. Il Tour de Pologne, per la sua storia e per i campioni che lo hanno vinto, è un evento imperdibile del calendario ciclistico mondiale. La Polonia è poi un mercato importante e in crescita, oltre ad essere un paese con una grande cultura ciclistica».
I più attenti lo avranno notato sulla testa degli atleti di quattro team presenti al Tour de France 2023. Ekoi presenta al mondo Aerodinamica, il primo casco da ciclismo di sempre disegnato da Pininfarina. Prestazioni e sicurezza come priorità dei progettisti. Il nome scelto riflette l’essenza stessa del suo design e fa un prezioso cenno alla storia dei designer della famosa casa Italiana.
Nel 1936 Battista Pinin Farina progettò una delle sue prime auto: la Lancia Aprilia Aerodinamica destinata alla competizione. 87 anni dopo, la design house tricolore disegna per la prima volta un casco da bicicletta in occasione di una collaborazione unica con Ekoi.
Sviluppato in galleria del vento per la massima prestazione
Tra Fréjus e Cambiano
Alla base di tutto: non scendere a compromessi tra eleganza e prestazioni. Questa è la missione che è stata affidata agli ingegneri Ekoi e ai designer Pininfarina. Sia a Fréjus che a Cambiano sono stati necessari diversi mesi di ricerca e sviluppo per raggiungere il risultato desiderato. Due eccellenze che hanno saputo lavorare in sinergia per dare la luce ad un casco senza precedenti.
Dalla forma del casco dalle curve pronunciate e lungamente studiate nella mitica galleria del vento di Pininfarina, alla scelta dei colori molto racing, passando per l’incorporazione delle ultime innovazioni in materia di sicurezza, nessun dettaglio è stato lasciato al caso per questa opera d’arte a metà strada tra scienza e sport.
Primo casco da ciclismo al mondo disegnato da Pininfarina
+48% di energia assorbita rispetto ad un EPS standardPrimo casco da ciclismo al mondo disegnato da Pininfarina
+48% di energia assorbita rispetto ad un EPS standard
Debutto al Tour
Rispondendo a numerosi obiettivi quali comfort, design, leggerezza, aerodinamica e sicurezza, il casco Ekoi Aerodinamica ha catturato rapidamente l’attenzione dei corridori professionisti che hanno potuto testarlo durante la fase di sviluppo. In occasione del Tour de France, Aerodinamica è uno dei caschi più visibili. E’ infatti indossato da quattro squadre del gruppo: Israel-Premier Tech, Lotto-Dstny, Arkéa-Samsic e Cofidis.
Giacomo Nizzolo e Caleb Ewan hanno già potuto trarne beneficio durante gli sprint vincendo rispettivamente al Tro Bro Léon e alla Van Merksteijn Fences Classic. Questo modello va a completare una gamma sempre più profonda e finalizzata ad accompagnare il ciclista in ogni sua esigenza. Dall’aerezione e leggerezza alla pura velocità.
Fibbia magnetica Fidlock: apertura e chiusura intuitiva della cinghia sottogola con una manoTre fori di areazione frontali per mantenere la giusta temperaturaRotella di serraggio ATOP: Regolazione micrometrica del sostegno occipitaleFibbia magnetica Fidlock: apertura e chiusura intuitiva della cinghia sottogola con una manoTre fori di areazione frontali per mantenere la giusta temperaturaRotella di serraggio ATOP: Regolazione micrometrica del sostegno occipitale
Tecnologia Koroyd
Il casco Aerodinamica è stato progettato per consentire ai corridori più esplosivi, veloci e rapidi di guadagnare watt preziosi nei momenti decisivi. Le volate sono, per definizione, momenti particolarmente burrascosi in cui non è possibile fare errori. Il casco Ekoi integra sapientemente quattro inserti della tecnologia Koroyd. Questa è costituita da una struttura a nido d’ape di lunghi tubi sottili termosaldati tra loro e composta per il 95% da aria.
Le pareti dei tubi, tra le più sottili al mondo, si schiacciano in modo regolare in caso di impatto assorbendo l’energia cinetica dell’urto sulla parte frontale e laterale del casco. Questa proprietà riduce i danni al cranio offrendo nel contempo una vera sensazione di freschezza grazie alla circolazione dell’aria e una sensazione di leggerezza.
Aerodinamica sarà disponibile prossimamente sul sito Ekoi e presso i migliori rivenditori con un prezzo di 250 euro.
Il brand francese Ekoi, riconosciuto ed apprezzato marchio produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo, è entrato a far parte della grande famiglia del Tour de Pologne, definendo una rilevante partnership all’insegna di alcuni importanti valori che stanno particolarmente a cuore al Lang Team, quest’ultimo il comitato organizzatore dell’evento ciclistico polacco. Per oltre quindici anni Ekoi si è ben distinto all’interno del palcoscenico degli eventi UCI WorldTour e questo grazie al supporto diretto offerto a numerose squadre professionistiche e alla propria, riconosciuta esperienza nella produzione di abbigliamento, di caschi ed occhiali. Da quest’anno Ekoi sarà anche per la prima volta partner di un evento UCI WorldTour…
Per la prima volta nella sua storia Ekoi sarà sponsor di un eventi del circuito UCI WorldTourPer la prima volta nella sua storia Ekoi sarà sponsor di un eventi del circuito UCI WorldTour
Partnership “emotiva” e commerciale
«La collaborazione con Ekoi – ha dichiarato Czeslaw Lang – promette davvero molto bene. Sono particolarmente lieto che un’azienda di portata internazionale, che condivide con noi valori come la sicurezza dei corridori, si unisca alla schiera dei nostri partner. Nell’ambito della nostra collaborazione, verrà preparata una collezione speciale di caschi con il logo del Tour de Pologne. Sono fermamente convinto che questa iniziativa rafforzerà la posizione di Ekoi sul mercato polacco».
«Il Giro di Polonia – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore di Ekoi – è per la sua storia e per i campioni che lo hanno vinto un evento imperdibile del calendario ciclistico mondiale. E l’arrivo di John Lelangue come Direttore Generale del Lang Team ha reso possibile questa partnership molto importante per noi, sia dal punto di vista emotivo che commerciale, perché la Polonia è un mercato importante e in crescita, oltre ad essere un paese con una grande cultura ciclistica».
Il brand francese di caschi e abbigliamento sportivo segue da vicino i corridori della Israel Premier TechIl brand francese di caschi e abbigliamento sportivo segue da vicino i corridori della Israel Premier Tech
Edizione speciale in arrivo
Durante lo svolgimento delle sette tappe del Tour de Pologne 2023, in programma lo ricordiamo dal 29 luglio al 4 agosto, tutti i caschi e gli occhiali Ekoi saranno presentati al pubblico nell’ambito del villaggio dedicato agli sponsor. Una presenza rafforzata dal fatto che squadre come Cofidis e Arkéa-Samsic saranno in corsa con prodotti simili a quelli esposti e disponibili per la vendita.
Quello tra Ekoi e il Tour de Pologne si annuncia dunque come un legame tra due realtà che promettono azioni di co-branding dalle interessanti prospettive future, anche per contribuire ad allargare la cerchia di sponsor storici del grande evento polacco rafforzando la cooperazione tra eventi e aziende.
Ekoicollabora attivamente con numerosi atleti di primissimo piano. Quello delle partnership è un fattore importante per un’azienda che vuole continuare a crescere e che si riflette sulla qualità e sull’evoluzione dei prodotti.
Non passa in secondo piano neppure la possibilità di creare una vera e propria immagine, una sorta di total look definitivo dalla testa ai piedi, grazie ad una vasta scelta di prodotti.
Tecnologia dei tessuti Outlast, Ekoi i primi ad usarla per il ciclismoTecnologia dei tessuti Outlast, Ekoi i primi ad usarla per il ciclismo
Sviluppati con gli atleti
Il Giro d’Italia numero 106 si è concluso, tra i vari approfondimenti ci è rimasto ben chiaro nella testa quello fatto con Simon Clarke. Abbiamo iniziato a parlare di caschi ed occhiali con il corridore australiano, per poi sconfinare nel piacere di avere un’equipaggiamento che è un tutt’uno, bello da vedere, da indossare, perché l’immagine che offre l’atleta è una parte che non può essere trascurata.
Un po’ come Clarke, ci siamo cuciti addosso l’abito del corridore firmato Ekoi: un pool di dotazioni di alta gamma che offrono degli spunti interessanti per le soluzioni tecniche adottate, l’estrema cura dei dettagli ed ilpiacere di averli indosso.
Un abbigliamento che funziona bene ed è una seconda pelleLe bretelle sostengono e stabilizzano non pocoIn pochi centimetri, 3 trame di tessuto molto diverse tra loroIl fondello a densità differenziate e con inserti in gelUn orlo sottile davanti, un inserto per aumentare il grip dietroLa quarta tasca con la zip, molto utileI calzini in Coolmax fanno la differenza nelle giornate più caldeUn abbigliamento che funziona bene ed è una seconda pelleLe bretelle sostengono e stabilizzano non pocoIl fondello a densità differenziate e con inserti in gelIn pochi centimetri, 3 trame di tessuto molto diverse tra loroUn orlo sottile davanti, un inserto per aumentare il grip dietroLa quarta tasca con la zip, molto utileI calzini in Coolmax fanno la differenza nelle giornate più calde
La maglia e la salopette
La maglia Outlast di Ekoi è la prima shirt sviluppata in modo specifico per il ciclismo che adotta la tecnologia Outlast. E’ stata sviluppata a braccetto con i corridori del Team Israel-Premier Tech e ha la peculiarità di adattarsi alle variazioni della temperatura. Ha un’elasticità enorme che si traduce anche in una ergonomia che fascia il torace e le braccia. Non presenta degli inserti in rete mesh, dettaglio non secondario che limita la presenza di cuciture e la possibilità di rotture. Davanti c’è un orlo fine e sottile, dietro c’è una banda elastica più alta e con inserti grippanti che non fanno salire la maglia.
Ottimo il volume delle tre tasche che possono contenere tante cose e senza mai cedere. C’è anche una quarta tasca con la zip che è laterale e nascosta. Non si bagna e non si inumidisce neppure dopo una salita fatta a a tutta.
Ekoi Gel Memory Racing non è una salopette comune, perché mette insieme diverse tipologie di tessuti ed un fondello con densità differenziate anche in base alla taglia. E’ un capo tecnico che si rivolge agli agonisti, a chi si allena quotidianamente. Internamente alle cosce e nel punto di contatto con la sella il tessuto adotta una sorta di trama quadrettata e ruvida, per una massima aderenza, traspirazione e comfort. Nelle altre zone delle cosce è presente un tessuto bi-elastico che avvolge i muscoli, li sostiene, ma senza bloccare l’evacuazione del vapore. La fascia addominale non è alta, un altro bel vantaggio.
Anche le bretelle, la loro compattezza e il sostegno giocano un ruolo primario. Sono larghe e con pochissime cuciture. Si percepisce la bontà della costruzione una volta che si sale in bici e si assume la “posizione del ciclista”. Questa salopette di Ekoi può fare la differenza quando si percorrono tanti chilometri, quando si è capaci di sfruttare la posizione aerodinamica, quando si fanno salite lunghe.
L’abbinamento dei colori per molti non è un semplice dettaglioL’aggancio magnetico del cascoTutte le parti degli occhiali sono customizzabiliL’abbinamento dei colori per molti non è un semplice dettaglioL’aggancio magnetico del cascoTutte le parti degli occhiali sono customizzabili
Gara Mips e Premium 70
Il primo è uno dei caschi più utilizzati da chi ama pedalare in salita e da chi apprezza avere un casco con diverse feritoie, ha una forma arrotondata e una calzata mediamente profonda. Il design di Ekoi Gara Mips è molto moderno. Integra due soluzioni utili alla protezione e adattamento della taglia. All’interno c’è il nuovo Mips Air, il sistema che aumenta fino a 15 millimetri il movimento del casco in caso di impatto.
La chiusura si sviluppa grazie alle fibbie facilmente regolabili anche quando si pedala, al buckle magnetico e ad un rotore posteriore Atop. Quest’ultimo agisce su un doppio filler laterale che adegua la taglia del casco alla testa. I due cavetti sono slegati dall’imbottitura frontale. Gara Mips di Ekoi veste bene anche chi ha un viso piccolo.
Gli occhiali Premium 70 (noi abbiamo provato quelli con la lente fotocromatica) hanno una larghezza maggiorata della lente che arriva a 14 centimetri. Hanno una montatura a giorno, ovvero solo con il nasello e le aste laterali. Uno dei vantaggi che offre la famiglia degli occhiali Premium è quello di poter costruire l’occhiale tenendo fede al concetto total look Ekoi. Il configuratore on-line è facile da usare (e anche divertente) e permette di fare numerosi abbinamenti tra i vari componenti. Anche in questo caso ci siamo ispirati un po’a Simon Clarke.
Ekoi e Pininfarina hanno recentemente annunciato ed ufficializzato l’avvio di una profonda ed importante collaborazione: il risultato di due anni di intenso e reciproco lavoro verrà svelato durante il prossimo Tour de France. Ed è senza alcun dubbio la passione il denominatore comune che ha riunito assieme gli ingegneri Ekoi e i designer Pininfarina. Prestazioni, ergonomia ed estetica sono stati i principali obiettivi, sia a Cambiano dove ha sede Pininfarina, quanto e Fréjus, in Francia, dove è fissato il quartier generale Ekoi: obiettivi da raggiungere nella progettazione di un prodotto che segnerà una nuova fase nella ancor giovane storia aziendale di Ekoi.
Nel corso degli anni, la notorietà di Ekoi è cresciuta considerevolmente grazie a collaborazioni strategiche con squadre professionistiche, marchi prestigiosi, laboratori di ricerca ed artisti. Design, innovazione, prestazioni: molto più di uno slogan, queste tre aree riflettono molto bene l’anima del marchio francese e una ricerca costante.
E la collaborazione con la leggendaria casa di design italiana Pininfarina è parte di questa dinamica, e non passerà inosservata in occasione del prossimo Tour de France. E’ ancora confidenziale, ma il prodotto, risultato di questa speciale collaborazione ha già suscitato l’interesse di diversi team professionistici che sono stati in grado di testarlo in anteprima…
Bellezza e performance
«La bellezza e la performance – ha dichiarato Paolo Pininfarina, il Presidente di Pininfarina – sono da sempre i valori che guidano il nostro design, trovando applicazione in diversi progetti di attrezzature sportive.
«Nel nuovo prodotto Ekoi che sarà pronto per il Tour abbiamo unito le nostre capacità di progettazione con la solida conoscenza dell’aerodinamica, che è parte del nostro DNA, e sviluppata in oltre 50 anni di esperienza grazie alla nostra galleria del vento. Siamo molto orgogliosi del risultato, e non vediamo davvero l’ora di vederlo indossato dai professionisti delle due ruote».
Ekoi ha unito la sua passione verso il ciclismo unendola a quella di PininfarinaEkoi ha unito la sua passione verso il ciclismo unendola a quella di Pininfarina
«Da amante ed appassionato dell’arte – ha aggiunto Jean-Christophe Rattel, fondatore e CEO di Ekoi – sono sensibile all’estetica e alla voglia di proporre prodotti che rispondono a un obiettivo semplice: la performance. La collaborazione con Pininfarina è stata avviata per affidarsi alla competenza progettuale senza negare l’identità di Ekoi. Sono molto impaziente di vedere gli appassionati ciclisti scoprire questo prodotto che impressionerà per il suo design e la sua aerodinamicità».
Due settimane all'inizio del Tour. Dai ritiro di Andorra, Santiago Buitrago sta per coronare il suo sogno di bambino. La condizione è buona e può migliorare
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
SAN GIOVANNI IN PERSICETO – Spesso gli accessori del ciclista vengono dati per scontati e si può cadere nell’errore di non carpirne quanto siano importanti. Mettici che devono essere indossati per 21 tappe di seguito sotto vento, pioggia, sole (si spera), ed ecco che questi complementi acquistano tutta un’altra importanza. Abbiamo bussato al bus della Israel Premier Tech e ci ha aperto un Simon Clarkesorridente e rilassato nel primo giorno di riposo del Giro tra le campagne bolognesi. Con l’australiano abbiamo messo sotto la lente il suo kit protettivo firmato Ekoi, composto da casco e occhiali.
10 prese d’aria per una freschezza costanteLinea aero che dona una migliore aerodinamica alla propria posizioneSono 6 le ventilazioni posteriori per un migliore deflusso dell’aria caldaRotella ATOP per una regolazione micrometrica10 prese d’aria per una freschezza costanteLinea aero che dona una migliore aerodinamica alla propria posizioneSono 6 le ventilazioni posteriori per un migliore deflusso dell’aria caldaRotella ATOP per una regolazione micrometrica
Casco aero sempre
Lo abbiamo notato in corsa durante la tappa di Napoli, quando per un soffio, insieme al suo compagno di fuga De Marchi hanno sfiorato la vittoria. Clarke in quel caso indossava il modello AR14 di Ekoi. Un casco aero che per la verità sta indossando fin dalla prima tappa. Una scelta, quella dell’aerodinamica, che sempre di più si vede in gruppo.
«E’ un casco – spiega – con cui mi trovo molto bene. Lo uso in tutte le occasioni. Con tutti i giorni di pioggia che stiamo affrontando questo modello aiuta a proteggersi maggiormente. Il sistema Mips oltre ad essere protettivo aiuta anche a fare entrare meno aria. Il fatto che sia aerodinamico per me vuol dire avere un vantaggio in più. E’ leggero e rimane sempre in posizione. Non sono uno che regola il casco di continuo. Lo sistemo prima di partire e così lo tengo per tutta la tappa. La rotella ATOP permette di essere molto precisi.
«Il comfort è un altro punto a favore dell’AR14. I laccetti si regolano bene e credo che un amatore si possa trovare bene anche per questo. Le imbottiture interne sono morbide e non si appiattiscono. Io utilizzo una S che è la taglia più piccola disponibile».
Soli 29 grammi e 5 fori di areazioneLa montatura ha una linea rivolta alla performanceI naselli si adattano e permettono una stabilità costanteSoli 29 grammi e 5 fori di areazioneLa montatura ha una linea rivolta alla performanceI naselli si adattano e permettono una stabilità costante
Occhiali per tutto
Vederci chiaro in ogni condizione. Gli occhiali Premium 90 LTD di Ekoi sono un modello rivolto a chi della bici fa un mezzo per la ricerca della velocità e della prestazione. Ma sono anche una tipologia di prodotto che va in contro ad un gusto estetico improntato all’anima da gara. Discorso parallelo ma leggermente rivolto ad un utilizzo più versatile riguarda il modello E-Lens Evo con il sensore di oscuramento automatico elettronico.
«Mi piace molto – dice – usare il modello Premium 90. Li uso da molti anni e mi sono sempre trovato bene. Sono ben areati e come il casco hanno una linea aerodinamica e racing. Anche il colore è molto bello. Sono occhiali leggeri e seguono bene la linea del mio viso. Come lenti utilizzo sempre quelle a specchio, mentre per le tappe di pioggia uso quelle più chiare.
«Ekoi mi ha fornito anche il modello E-Leans. Ha un sistema davvero reattivo e interessante per oscurare la lente. Non lo uso in corsa perché ha un’inclinazione della lente che alle alte velocità non mi si addice. Però sono leggeri e sono molto comodi. Sono adatti a chi cerca un occhiale versatile e che deve indossare per molte ore. Io li uso anche nella vita di tutti i giorni».
Come si può vedere dalla foto la linea del casco segue la posizione di ClarkeCome si può vedere dalla foto la linea del casco segue la posizione di Clarke
Crono su misura
In questo Giro d’Italia le cronometro sono tre: resta ormai solo quella del Monte Lussari. L’aerodinamica del casco ad oggi è diventata un elemento determinante su cui le aziende produttrici investono sempre di più in fase di ricerca e sviluppo. Il modello TTRB LTD di Ekoi è un concentrato di velocità e fluidità dinamica durante il massimo sforzo. Quando Simon ce ne parla la crono è passata da meno di 24 ore e il feedback è più fresco che mai, per questo si nota anche un certo entusiasmo nelle sue parole. Questo nonostante la cronometro non sia mai stata un suo obiettivo primario.
«Mi piace tantissimo – conclude – è il primo casco da crono della mia vita che si adatta alla mia posizione. La coda infatti si allinea perfettamente con la mia schiena. Ho sempre utilizzato dei modelli che avevano una coda che puntava verso l’alto rovinando così la mia aerodinamica. Il TTRB mi ha dato ottime sensazioni fin dal primo utilizzo. La lente ha una visibilità ideale, protegge molto bene e si vede in modo chiaro la strada. Dietro, nella coda ha una parte chiusa che aiuta a ridurre i flussi d’aria. E’ una parte chiusa che aiuta l’aerodinamica complessiva».