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EKOI con HumanFab: l’obiettivo è certificare la qualità

18.02.2023
3 min
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Il brand francese EKOI e il centro specializzato per lo sport e l’innovazione HumanFab hanno definito un rilevante accordo di collaborazione biennale. Il suo obiettivo è sviluppare un protocollo sperimentale per fornire una garanzia scientifica, oggettiva e dunque quantificabile, ai prodotti ad alta tecnologia. Le due realtà, entrambe con sede in Costa Azzurra, puntano a favorire la performance degli sportivi e ad accrescere le rispettive leadership sulla scena internazionale. 

I due brand della Costa Azzurra hanno iniziato a collaborare da quest’anno
I due brand della Costa Azzurra hanno iniziato a collaborare da quest’anno

Performance e tecnologia

EKOI equipaggia i ciclisti letteralmente… dalla testa ai piedi, e questo mediante la costante offerta online di prodotti (occhiali, caschi, abbigliamento e calzature) estremamente innovativi e competitivi per quanto si riferisce al rapporto qualità/prezzo. Con sede a Fréjus, il marchio fondato nel 2001 da Jean-Christophe Rattel è oggi molto diffuso in Italia, oltre ad essere assolutamente ben inserito nel gruppo dei ciclisti professionisti. 

Dall’altro lato, HumanFab è sinonimo di un vero e proprio concetto innovativo in Europa, riunendo assieme dal 2008 professionisti della salute e dello sport, ingegneri e ricercatori. Attraverso l’allenamento individualizzato, lo studio della fisiologia, della biomeccanica e delle neuroscienze, HumanFab assiste e segue numerosi sportivi di altissimo livello.

Per Chris Froome quest’anno abbigliamento, casco ed occhiali EKOI
Per Chris Froome quest’anno abbigliamento, casco ed occhiali EKOI

Desiderosa di dimostrare scientificamente ai clienti i benefici delle nuove tecnologie utilizzate nei propri prodotti, EKOI ha fortemente voluto questa partnership di due anni con HumanFab, che ha implementato un protocollo sperimentale in grado di valutare, in condizioni reali, le interazioni tra il ciclista e il suo ambiente. Diversi prodotti EKOI saranno testati da ciclisti professionisti e dilettanti nei laboratori HumanFab, e queste esperienze daranno luogo ad uno studio che, in modo assolutamente obiettivo, certificherà dalla prossima primavera l’apporto tecnologico dell’innovazione sulla performance. 

L’efficienza misurabile

«La prestazione sta nel dettaglio – ha dichiarato Jean-Christophe Rattel, il fondatore di EKOI – e proprio grazie all’esperienza scientifica di HumanFab saremo in grado di migliorare i nostri prodotti, offrendo sempre il massimo della tecnicità e della qualità ai nostri clienti. EKOI è orgogliosa di essere il primo marchio di accessori per il ciclismo a collaborare con questa struttura riconosciuta in Europa per il proprio know-how. D’ora in poi potremo dimostrare ai nostri consumatori, grazie proprio agli studi dei team di HumanFab, il reale beneficio dei nostri prodotti».

Alessandro Petacchi è un ambassador del marchio francese
Alessandro Petacchi è un ambassador del marchio francese

«Siamo molto lieti di accompagnare Jean-Christophe Rattel ed il suo team nella volontà di dimostrare scientificamente l’impatto delle loro nuove tecnologie sulla performance – ha ribattuto Jean-Bernard Fabre, il fondatore di HumanFab – e questa partnership è stata subito evidente. EKOI e HumanFab affondano le proprie radici nell’alta qualità, sono entrambi marchi molto esperti che ambiscono a ottimizzare le prestazioni integrando un approccio sano. Senza poi dimenticare che siamo due aziende del territorio con la volontà di promuovere il know-how locale». 

Ekoi

Ekoi e la sua linea contro il grande freddo

24.01.2023
7 min
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Il freddo, quello vero, è arrivato. Se a Natale si faceva il bagno in Sicilia e nel resto delle Penisola e i ciclisti uscivano al massimo con abbigliamento primaverile, adesso lo scenario è diverso. Dagli armadi escono i capi di abbigliamento pesante ed Ekoi di capi per controbattere il “generale inverno” ne ha eccome. Ma a dispetto di quel che si possa pensare diciamo subito che non sono capi pesanti, ingombranti o scomodi!

Proprio in questi giorni abbiamo avuto lo scenario ideale per testare il set composto da calzamaglia, due giacche e guanti.

Prima di entrare nel dettaglio, ci sembra doveroso contestualizzare questo test. Lo abbiamo fatto sulle strade del Centro Italia, a ridosso tra le pianure a Nord della Capitale e le colline della Sabina. In certe parti raramente il freddo è pungente e chi pedala pertanto è più sensibile ai cali delle temperature. Un capo che copre bene qui più che altrove può ottenere feedback indicativi. E tra vento, pioggia e neve in collina c’erano le condizioni ideali.

Leggera come il carbonio

Partiamo dalla giacca termica Ekoi Carbon Nera. Con la sua “livrea in carbonio”, non siamo certo passati inosservati, tanto più che negli stessi giorni del test anche Philippe Gilbert l’ha sfoggiata sui social!

Vestibilità davvero al top, comodità e temperatura del corpo costante sono state le direttive.

In generale si tratta di una giacca piuttosto calda, merito della membrana Plastotex® a 3 strati. Grazie alle fibre cave il tessuto è caldo e traspirante.

Ma la cosa geniale sono le zip sui fianchi. Una soluzione tremendamente apprezzata, specie alle latitudini di cui vi abbiamo detto. Queste aperture laterali garantiscono sempre un’ottima aerazione, limitando così la sudorazione. La soluzione amplia di parecchio il range di utilizzo della giacca stessa.

Comfort, design e lotta al freddo trovano poi un grosso riscontro anche nelle maniche, grazie agli elastici pronunciati sui polsi. Questi non creano… spifferi fastidiosi, non creano pressioni in quanto piuttosto larghi e agevolano l’inserimento del guanto. Non vengono a crearsi rigonfiamenti antiestetici o, peggio ancora, non sono fastidiosi con il manubrio in presa bassa o sulle leve.

Calzamaglia, seconda pelle

C’è poi la calzamaglia Ekoi 3D Gel Heat Generating Techonolgy Cold Extrem. E’ una seconda pelle nonostante la grammatura importante del tessuto. Resta perfettamente aderente al corpo, ma senza stringere. Le bretelle larghe non accennano a nessun punto di pressione. Sono comode, morbide, facili da indossare e una volta in sella sembra di avere un normale pantalone. 

Il taglio poi prevede una decisa copertura per schiena e pancia. E questo soprattutto è stato un dettaglio (che dettaglio non è) particolarmente apprezzato. Molto spesso infatti d’inverno ci si copre molto, specie quando fa freddo, ma poi una volta sotto sforzo, soprattutto in salita si suda. Il risultato è che poi si prende la classica “freddata” sull’addome quando si scende. Con una buona maglia termica e questa salopette invece la pancia è sempre protetta e non c’è bisogno di mantelline o altro.

Per il resto le gambe sono fasciate e addosso si sente quella piacevole sensazione di tepore, anche nelle prime ore e nelle prime pedalate del mattino, quando partire in bici è una “piccola tortura”. Davvero una sensazione che non ci aspettavamo.

Fondello e design

Il fondello è chiamato Comfort Zone, nome mai così azzeccato, che grazie agli inserti in memory foam e alla forma a “V” garantisce un elevato comfort di seduta. E noi lo abbiamo testato anche per sei ore senza alcun problema. E poi design: davvero dei capi racing con i loghi-scritta Ekoi trasparenti in nero lucido. Un “vedo-non vedo” intrigante.

Guanti riscaldanti

Ekoi ci ha concesso la curiosità di provare i guanti riscaldanti, Ekoi Heat Concept 5, progettati per temperature prossime ai -20°C. Li avevamo notati a Gioele Bertolini sulla neve della Val di Sole. Il “Bullo” girava caldo, caldo… per l’invidia di alcuni colleghi. «Beato te», lo abbiamo sentito dire da più di qualcuno, ma meglio non fare nomi.

Nonostante i guanti fossero un pelo più grandi della nostra taglia, il comfort e una buona presa sul manubrio non sono mancati. 

Semplicissimi da usare, si caricano con una normale presa di corrente. C’è un cavo con due uscite per le due batterie (una per guanto). Una volta terminata la carica (piuttosto rapida) le stesse batterie s’inseriscono nel guanto. Si clicca il bottoncino per far partire il sistema e in pochi secondi già si avverte un piacevole tepore su tutta la mano, dita soprattutto.

Questa soluzione è apprezzatissima, come dicevamo prima, soprattutto quando si sta per partire. Quando il freddo è più pungente in quanto il corpo non è ancora in temperatura “da sport”.

Poi una volta partiti basta spegnere il sistema e si comporta come un normale guanto. Una volta in sella si può riattivare il riscaldamento (ci sono tre livelli: 30°C, 35°C e 40°C), ma giusto se si deve affrontare una lunga discesa o se si pedala in pianura in quelle giornate fredde e nebbiose. Ma sono casi meno frequenti.

Caldi e fashion

Infine abbiamo testato anche la giacca Warm Puffy… E questa, ragazzi, scalda davvero! Al netto che se non ci fossero le tasche posteriori potrebbe essere un capo da indossare nella vita di tutti i giorni tanto è stilosa, la Warm è invece pensata per temperature estreme.

Il tessuto è composto in modo tale da avere delle “sacche d’aria” che trattengono il calore e contribuiscono a mantenere costante la temperatura durante l’attività fisica.

La Warm è anche idrorepellente. Zero compromessi, dunque.

Visto che si parla di temperature prossime o al di sotto dello zero e che spesso abbiamo parlato anche di sport alternativi, noi ce la siamo portata anche sulle piste da sci per una bella sciata di fondo. Un piccolo test ulteriore che ne ha esaltato la versatilità e la comodità.

Ekoi

EKOI e Israel Premier Tech: accordo fino al 2025

20.12.2022
3 min
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Dall’avvio della prossima e attesa stagione 2023, il team Israel Premier Tech inizierà a collaborare con EKOI per quanto riguarda la fornitura tecnica di abbigliamento, caschi ed occhiali. Questo importante accordo – di durata triennale e dunque valido fino alla fine della stagione agonistica 2025 – consentirà al brand francese produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo di continuare a proporre importanti innovazioni sempre al servizio della performance dei propri clienti. 

Nel corso dei recenti ritiri di inizio stagione, diversi membri dello staff tecnico EKOI hanno avuto modo di viaggiare in Spagna per permettere ai corridori di provare individualmente abbigliamento, caschi e occhiali. Non a caso, proprio questo servizio “su misura”, oltre alla disponibilità EKOI nei confronti dei propri atleti, rappresentano entrambe due qualità ben definite nel Dna dell’azienda. E in occasione di questi primi meeting tecnici, campioni del calibro di Chris Froome, Jakob Fuglsang e Michael Woods hanno avuto modo di trasferire immediatamente il proprio feedback sia al responsabile della sponsorizzazione EKOI Pietro Cicoria quanto ai tecnici, con l’obiettivo di perfezionare tutti i dettagli. 

L’accordo tra Ekoi e Israel Premier Tech sottolineato dalla stretta di mano fra il manager Carlstrom (a sinistra) e Pietro Cicoria di Ekoi
L’accordo tra Ekoi e Israel Premier Tech nella stretta di mano fra Kjell Carlstrom (a sinistra) e Pietro Cicoria di Ekoi

Tecnica e performance

«Come squadra, eravamo alla ricerca di un marchio in grado di offrirci attrezzature di alta qualità – ha dichiarato Kjell Carlstrom, il General Manager della Israel Premier Tech – e con EKOI abbiamo trovato molto di più. Siamo stati conquistati dalla loro reattività e dalla loro volontà di offrirci il miglior materiale possibile per l’ottimizzazione delle prestazioni. Inoltre, abbiamo anche potuto visitare la loro sede e comprendere meglio la bellissima etica del marchio».

«Sin dalla propria creazione – ha ribattuto Jean-Christophe Rattel, il fondatore di EKOI – il brand è sempre stato molto attento all’attività dei professionisti e dei loro team. Essere i fornitori tecnici di alcuni dei grandi campioni che hanno segnato la storia del ciclismo rappresenta per noi un vero e proprio onore… e siamo orgogliosi di poter da loro essere riconosciuti per il nostro lavoro e per il nostro know-how». 

Il marchio francese è produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo
Il marchio francese è produttore di abbigliamento ed accessori per il ciclismo

Disponibile sono online

Anche Chris Froome ha avuto importanti parole di apprezzamento nei confronti di EKOI in occasione di questi primi incontri tecnici.

«Le mie prime impressioni quando ho avuto modo di indossare i capi e gli accessori EKOI – ha dichiarato il quattro volte vincitore del Tour – sono state estremamente positive. In primo luogo perché la qualità dei materiali è evidente e la finitura eccellente. In seconda battuta, perché questo marchio sa bene cosa i ciclisti professionisti si aspettano».

Chris Froome sarà ancora uno dei corridori di prim’ordine della Israel
Chris Froome sarà ancora uno dei corridori di prim’ordine della Israel

Creato nel 2001, EKOI si è rapidamente affermato come brand leader in Francia per quanto riguarda la produzione di abbigliamento e accessori per ciclisti. Pioniere della vendita diretta online fin dal 2008, EKOI ha così scelto di eliminare alcuni passaggi commerciali intermedi proponendo ai consumatori prodotti “premium” in grado di combinare design e tecnicità. La costante collaborazione con alcuni dei migliori ciclisti professionisti in circolazione permette ad EKOI di offrire prodotti estremamente innovativi, favorendo così le prestazioni e le… vittorie in molteplici e grandi competizioni sportive al mondo.

Ekoi

Il mondo di Ekoi, fra squadre, campioni, ricerca e stile

03.12.2022
5 min
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L’ultima arrivata in ordine di tempo è ancora da annunciare e allora ci saranno altri corridori ad indossare i caschi Ekoi, come pure la Arkea-Samsic, la Cofidis e la Lotto Soudal prima di loro. Per il marchio francese che ha sede a Frejus, classicissima sede della Roc d’Azur, la scalata delle posizioni del gruppo prosegue. E non si tratta solo di puntare a squadre e campioni: il material Ekoi sponsorizza anche l’Academy di Michele Bartoli e quella di Kreuziger in Repubblica Ceca. Caschi, occhiali, abbigliamento e scarpe: vestiti dalla testa ai piedi. Il responsabile delle sponsorizzazioni si chiama Pietro Cicoria, è italianissimo e dal prossimo anno sarà Executive Manager.

Abbiamo incontrato Pietro Cicoria a Monaco per Beking 2022. Accanto, Marco Cislaghi di Specialized
Abbiamo incontrato Pietro Cicoria a Monaco per Beking 2022. Accanto, Marco Cislaghi di Specialized

«Siamo attenti a ogni innovazione – spiega a margine di Beking, l’evento di Monaco – in termini di design e tecnologia. Abbiamo tanti progetti, come gli occhiali fotocromatici elettronici, senza batteria. Oppure il sistema Koroyd di sicurezza per i caschi e la possibilità di personalizzarli con ogni grafica».

Ci sono tanti marchi, come si fa a scalare la piramide?

Creando prodotti belli, sicuri per gli standard che ci chiedono i corridori e gli utilizzatori in genere e con il miglior rapporto possibile fra qualità e prezzo. Per quest’ultimo punto, abbiamo eliminato la rete vendita dal 2010, per cui si fa tutto attraverso il sito e la vendita diretta.

I corridori quale ruolo hanno?

Sono tester e ogni prodotto che viene messo in vendita è passato per i loro test e il loro feedback. Ragazzi come Quintana, Barguil e Guillaume Martin sono i più meticolosi. Caleb Ewan è super attento all’aerodinamica. Poi ci sono i nostri ambassador, uno di questi è Aru. Fabio ha vinto la Vuelta del 2015 con i nostri occhiali, ci conosciamo da tanto. Gli atleti che smettono di correre continuano a fare sviluppo del prodotto con la loro esperienza. Quello che ha la storia più lunga con Ekoi è Gilbert. Lo abbiamo sempre seguito, sponsorizzando la Quick Step e poi la Lotto.

Fabio Aru, l’Academy di Bartoli: quanto conta il mercato italiano?

E’ il più importante dopo la Francia, con caschi, occhiali e abbigliamento. L’Italia per noi è anche un sito produttivo, soprattutto per l’alta gamma dell’abbigliamento. Stiamo puntando forte a una dimensione internazionale. Al momento il 55 per cento della produzione è destinato all’export. In Europa siamo forti in Francia, Italia, Spagna e Germania, mentre presto apriremo a Canada e Australia.

Nella tappa di Tignes del Tour, i corridori della Lotto Soudal hanno usato caschi nuovi poi fatti sparire
Nella tappa di Tignes del Tour, i corridori della Lotto Soudal hanno usato caschi nuovi poi fatti sparire
Che cos’è il sistema Koroyd?

E’ il nome di un’azienda di Monaco, che ha brevettato un sistema del 30 per cento più sicuro rispetto alle solite scocche in polistirolo. Lo integreremo alle gamme di caschi su strada e lo abbiamo già fatto usare alla Lotto Soudal nella tappa di Tignes all’ultimo Tour. I nostri caschi superano tutti i test di sicurezza europei, ma essendo venduti anche negli USA, affrontano anche le loro specifiche. Standard diversi, che comunque ci permettono di avere prodotti sicurissimi.

Quanti caschi si danno a una squadra?

Di solito 7-8 caschi ciascuno. Deve essercene uno per ogni bus, uno a casa, uno per correre. Poi un casco crono a testa e per alcuni quello normale e quello aerodinamico, che sviluppiamo nella galleria del vento di Magny Cours. Per soddisfare tutte le morfologie di corridori, abbiamo quattro diverse forme di caschi da crono. Lo sviluppo aerodinamico si deve molto anche agli atleti del triathlon.

Il fondatore di Ekoi si chiama Jean Chritophe Rattel, qui a Beking con Fabio Aru, ambassador del marchio
Il fondatore di Ekoi si chiama Jean Chritophe Rattel, qui a Beking con Fabio Aru, ambassador del marchio
In che modo?

Sono super attenti alla posizione e ai materiali. Grazie al triathlon abbiamo introdotto fibre in grafene, che permettono la distribuzione della temperatura corporea, oppure il tessuto Outlast che termoregola la temperatura corporea e si può usare in ogni situazione. E’ un prodotto sviluppato dalla Nasa e questa è la parte più stimolante: cercare di adattare le nuove tecnologie al ciclismo.

Stesso studio per gli occhiali?

L’occhiale da corridore deve impedire il male agli occhi anche se lo indossi per 5-6 ore. Quindi abbiamo lenti ad alta definizione intercambiabili. Ogni modello ha il suo astuccio che contiene anche una lente fotocromatica e una antipioggia, che si cambiano molto facilmente.

La gamma Ekoi comprende anche occhiali, scarpe e abbigliamento
La gamma Ekoi comprende anche occhiali, scarpe e abbigliamento
Ultima domanda: come arriva un ragazzo pugliese in un ruolo così importante e con questo accento francese?

Correvo in bici, ma non ero un campione, anche se qualche volta mi è capitato di incrociare Pozzovivo. Per anni ho lavorato nel management di hotel di lusso, finché ho incontrato Jean Christophe Rattel, il fondatore di Ekoi. E da allora è stato tutto molto veloce. Dal marketing alle squadre e dal prossimo anno cambierò ancora. Ho preso l’accento, sembro un francese che parla italiano, ma sono italiano al 100 per cento.

Ekoi presenta la linea ispirata a Fumiyuki Beppu

26.11.2022
4 min
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Ekoi incontra il Sol Levante e lo fa tramite la personalità unica di Fumiyuki Beppu. La connessione avviene tramite il know-how dell’azienda e il talento del designer Mayuki Okuno. Una gamma unica che prende come ispirazione il campione giapponese, umile, solare e con una personalità accattivante. Beppu è passato dallo status di ciclista a quello di leggenda nazionale, essendo il primo giapponese ad aver concluso il Tour de France nel 2009, ma anche cinque grandi Giri, otto campionati del mondo e due Olimpiadi. 

E’ nata quindi la proposta di Ekoi rivolta a Beppu di diventare ambasciatore e realizzare una collezione tessile originale che ripercorresse la sua storia. Il suo amico e designer, Mayuki Okuno, ha affrontato brillantemente la sfida di progettare una grafica originale ispirata, con orgoglio, alla cultura giapponese, ma anche ai momenti salienti della vita del campione nipponico. Sono molti gli accenni da scoprire sui quattro prodotti della collezione autunno-inverno Fumy Beppu 2022. Eccone alcuni…

Sensibilizzazione su tessuto

Il primo degli elementi da scoprire è una serie numerica sulle braccia la cui illustrazione e i cui colori rappresentano le maglie delle otto squadre in cui Fumiyuki Beppu si è distinto, tra il 2005 e il 2021. Mentre sulla schiena l’artista Mayuki Okuno ha deciso di inserire una nota poetica con una navetta spaziale che si allontana dalla Terra in direzione della Luna a rappresentare la distanza percorsa da Fumy durante la sua attività. Poco più di 400.000 chilometri.

L’ottimismo è uno dei tratti caratteriali predominanti di Beppu. Un grave incidente all’inizio della sua carriera, gli ha procurato 30 punti di sutura. Nonostante il dolore del momento, rappresentato da questo ago chirurgico, il ciclista nipponico ha saputo andare avanti e mantenere il suo sorriso raggiante. Ecco spiegato lo smile che accompagna i capi. A completare la parte bassa c’è la salopette invernale con fondello comfort, adatta per le pedalate con temperature vicine agli zero gradi.

Ambasciatore di sicurezza

Ad oggi la pratica del ciclismo, sia professionistico che amatoriale rimane purtroppo pericolosa. Poiché il rischio di incidenti stradali non è mai azzerato, la sicurezza resta una priorità. Ambasciatore consapevole delle problematiche legate alla sicurezza stradale, Fumiyuki Beppu ha scelto di proporre due giacche invernali termiche che permettono ai ciclisti di pedalare comodamente al caldo e al tempo stesso, grazie ai colori vivaci arancione e viola, di essere ben visibili. A tal proposito Ekoi ha aggiunto strisce riflettenti sul lembo che protegge la cerniera anteriore e su entrambe le maniche. 

I quattro prodotti di questa collezione non scendono a compromessi tra prestazioni, eleganza, comfort e protezione per chi la indossa. Ognuno di questi prodotti fa parte della gamma Ekoi Racing, sviluppata e approvata dai ciclisti professionisti. La nuova collezione Fumy Beppu Winter 2022 è disponibile sul sito web.

Ekoi

AR14: il casco evoluto e perfezionato da Ekoi

24.10.2022
3 min
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Ekoi ridisegna, ma non cambia identità, al suo casco da strada per eccellenza: ecco che arriva l’AR14, diretta evoluzione del’AR13. Si tratta di un casco leggero, ancor più aerodinamico ed elegante. Allo stesso tempo, l’AR14, riesce ad essere anche ergonomico e protettivo. E’ il casco scelto dalle squadre professionistiche che collaborano con Ekoi: Lotto Soudal, Cofidis, Arkea Samsic e Euskaltel Euskadi. E non solo, visto che lo stesso prodotto è usato anche dal triatleta Patrick Lange.

L’evoluzione

Inizialmente, quando è nata due anni fa, la serie dei caschi AR era riservata esclusivamente ai velocisti. Ma una volta viste le sue ottime caratteristiche, è stata adottata da tutti i corridori. Come tutti i prodotti dedicati ai professionisti, il casco AR14 è stato testato e perfezionato più volte, soprattutto in galleria del vento.

E’ disegnato con ben 10 aperture dedicate alla ventilazione, così da garantire il ricambio d’aria anche a basse temperature. L’AR14 è costruito con la tecnologia Full In-Mold: dove la calotta esterna in policarbonato viene saldata direttamente con un guscio interno in polistirolo espanso (EPS) in un unico pezzo.

Nella parte frontale è anche possibile appoggiare comodamente gli occhiali
Nella parte frontale è anche possibile appoggiare comodamente gli occhiali

Caratteristiche

Il casco AR14 è fatto per performare al massimo soprattutto alle alte velocità. Oltre all’aerodinamica è stato curato anche il peso, che nelle tre taglie disponibili è di: 195 grammi per la S, 210 grammi nella misura M/L e 245 grammi per la XL/XXL.

Un’altra caratteristica particolare di questo casco è la fibbia magnetica, per una chiusura sempre perfetta. Per massimizzare la stabilità, inoltre, il mantenimento occipitale è regolabile dal basso verso l’alto. Il prezzo al pubblico è di 152,49 euro.

Ekoi

Ekoi al quattordicesimo Tour (e arriva un nuovo casco)

13.06.2022
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Tra poco meno di un mese scatterà l’ora del Tour de France e l’edizione 2022 della Grande Boucle – che ricordiamo prenderà il via dalla splendida capitale danese di Copenhagen – rappresenterà un “momento” molto importante per il brand francese Ekoi

Ininterrottamente dal 2009, Ekoi associa difatti il proprio brand e sponsorizza direttamente moltissimi corridori professionisti di numerosi team internazionali. E anche quest’anno il Tour non rappresenterà di certo un’eccezione: tutt’altro, se si pensa che sarà la quattordicesima edizione consecutiva “partecipata” dal marchio che, solamente da gennaio di quest’anno, ha totalizzato ben 60 vittorie sui traguardi di corse organizzate praticamente in tutto il mondo!

Uno dei team supportati da Ekoi durante il Tour sarà la Cofidis
Uno dei team supportati da Ekoi durante il Tour sarà la Cofidis

Tecnologia e protezione

Per Ekoi, le collaborazioni attive con i corridori hanno da sempre rappresentato un autentico valore aggiunto: una risorsa importante e innovativa. Oppure, come amano definirla in azienda, «una vittoria per tutti». Proprio grazie a queste importanti e continue attività di sponsorizzazione Ekoi stessa è in grado di sviluppare ed innovare sempre più i propri prodotti. Si tratta di un vero e proprio “dialogo” che il brand instaura con alcune delle migliori squadre e atleti professionisti in circolazione. 

Come anticipato il brand transalpino è ai massimi livelli dal 2009. In quell’anno si registrò la vittoria di Brice Feillu con il casco Squadra nella settima tappa del Tour ad Andorra. Fino ad arrivare alla stagione 2021, dove i suoi prodotti sono stati utilizzati da ben quattro squadre al via della corsa francese

Il team Arkea Samsic avrà come leader Nairo Quintana
Il team Arkea Samsic avrà come leader Nairo Quintana

Quest’anno, Ekoi accompagnerà – meglio, asseconderà – le performance di tre squadre pronte a prendere il via da Copenhagen: l’Arkea Samsic, la Lotto Soudal (in apertura con Thomas De Gendt all’ultimo Giro d’Italia) e il team Cofidis.

E, novità delle novità, proprio durante la prossima edizione 109 del Tour de France, Ekoi svelerà al grande pubblico degli appassionati un nuovissimo casco, testimone di una  sensazionale tecnologia: un casco altamente innovativo, ci suggeriscono dal quartier generale Ekoi di Frejus, in grado di offrire una ventilazione ottimale, una straordinaria leggerezza, ma soprattutto una migliore protezione. 

Non ci resta a questo punto che attendere la partenza del Tour de France per poter scoprire assieme a voi questo nuovo riferimento Ekoi…

Ekoi

Ekoi e Tocsen un binomio al servizio dei ciclisti

18.11.2021
2 min
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I passi in avanti fatti in tema di sicurezza negli ultimi anni sono enormi. La sfida è rendere gli accessori ed i materiali sempre più leggeri e performanti ma con un occhio alla tutela degli atleti. E’ proprio Ekoi che arriva in soccorso dei ciclisti con un nuovo prodotto: il rilevatore di caduta Ekoi by Tocsen.

Con l’aumento dei cicloamatori sono cresciuti di pari passo anche gli incidenti che vedono coinvolti gli amanti dei pedali. Sulle strade italiane i decessi negli ultimi tre anni sono in netto aumento, 44 solamente nel primo trimestre del 2021.

Ekoi ha collaborato a stretto contatto con il team Cofidis per aumentare la sicurezza dei corridori
Ekoi ha collaborato con Cofidis per aumentare la sicurezza

La soluzione? Una community

Ekoi sviluppa i propri prodotti con il grande aiuto dei pro’ e venendo incontro alle loro esigenze ha ideato questo nuovo rilevatore di incidenti. L’idea di Jean-Christophe Rattel, fondatore del brand, è quella di creare una rete ausiliaria tra tutti i ciclisti in possesso di questo nuovo accessorio.

Tocsen è un’azienda che produce sistemi GPS che servono a rintracciare, tramite un segnale di allarme, gli utenti coinvolti in incidenti. Il dispositivo invia un messaggio a tutti gli utenti, nell’arco di 2 chilometri, così da creare una vera community di sostegno. Il messaggio viene inviato anche ai contatti di emergenza precedentemente inseriti e al 112. Il tempo di “reazione” a disposizione del ciclista per stoppare il messaggio di SOS è di 30 secondi. , contemporaneamente viene inviata anche la posizione del ciclista.

Il sistema di sicurezza Tocsen è implementabile sui modelli Gara, AR14 e AR15
Il sistema di sicurezza Tocsen è implementabile sui modelli Gara, AR14 e AR15

Come funziona…

L’applicazione da scaricare sul telefono è gratuita e molto facile da utilizzare. Il rilevatore GPS si attiva con un click e la batteria ha una durata stimata di tre mesi ed è ricaricabile tramite cavo usb di tipo “C”.

È molto facile da attaccare al casco e non è invasivo, con un peso di solamente 11 grammi. I modelli di Ekoi sui quali sarà disponibile questo dispositivo GPS saranno: Gara, AR14 e AR15.

Il prezzo del dispositivo di sicurezza di Tocsen è di 79,90€ ed è disponibile in due colorazioni: nero e rosa.

Ekoi

Giacomo Nizzolo casco Ekoi personalizzato

Nizzolo, la storia dei suoi caschi personalizzati

19.05.2021
4 min
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Giacomo Nizzolo oltre ad essere il campione europeo ed italiano è anche un corridore che ama esprimere la sua personalità attraverso scelte grafiche che di certo non passano inosservate. Abbiamo già parlato della sua BMC Timemachine Road con grafica personalizzata, ed ora vogliamo capire come sia nato il casco Ekoi con l’autocertificazione. E così abbiamo interpellato Cristiano Terruzzi, il fondatore e titolare di TRC Design, che ha aerografato il casco del campione milanese.

Un fatto di passione

Il ciclismo è uno sport fatto di passione e a volte si intreccia con altre attività che sono alimentate da identica spinta.
«Ho iniziato a 20 anni e adesso ne ho 32 – inizia Cristiano Terruzzi – sono sette anni che faccio questo di lavoro, prima lo facevo per passione». Teruzzi l’arte ce l’ha nel sangue, infatti ha frequentato l’Istituto d’arte di Giussano e poi la Scuola di Aerografia a Milano.

Giacomo Nizzolo con il casco realizzato per il mondiale di Doha 2016
Giacomo Nizzolo con il casco realizzato per il mondiale di Doha 2016
Giacomo Nizzolo con il casco realizzato per il mondiale di Doha 2016
Giacomo Nizzolo con il casco realizzato da Cristiano Terruzzi per il mondiale di Doha 2016

Debutto a Doha 2016

La maggior parte dei lavori TRC Design li fa con i caschi da moto, ma è da un po’ di anni che aerografa anche quelli di Nizzolo.
«Conosco Giacomo perché abbiamo degli amici in comune – ci spiega – e già per i mondiali di Doha gli avevo fatto il casco con un cavallo brianzolo da un lato e il Duomo di Milano dall’altro, con le Frecce Tricolori che passano sopra. Poi ne avevo fatto uno tutto nero che usava in allenamento per simboleggiare la sua tristezza per i problemi al ginocchio».

Casco Ekoi Nizzolo autocertificazione
Ben visibile l’autocertificazione compilata da Nizzolo
Casco Ekoi Nizzolo autocertificazione
Ben visibile l’autocertificazione che ha compilato lo stesso Giacomo Nizzolo

Un’idea di Nizzolo

Quello che è interessante è che le idee nascono dal corridore milanese e poi Cristiano Terruzzi le realizza.
«L’idea dell’autocertificazione è sua, una sera ne abbiamo parlato – ci spiega Cristiano – allora mi sono fatto fare l’autografo da Giacomo, poi ho scaricato il Pdf dell’autocertificazione, che lo stesso Giacomo ha compilato e mi ha spedito. A quel punto ho inserito la sua firma e ho dovuto riportare il tutto sul casco con il tricolore».
Una procedura che di solito richiede un certo numero di giorni di lavoro ed invece: «Mercoledi sera ne abbiamo parlato, giovedì non ci siamo sentiti, poi venerdì è arrivata l’autocertificazione compilata da Giacomo e martedì era pronto. In pratica è stato fatto in tempo record, infatti ho applicato una sola mano di vernice, mentre di solito ne passo due».

Casco Ekoi AR14 Nizzolo
Il tricolore ricorda il successo al campionato italiano
Casco Ekoi Ar14 Nizzolo
Il tricolore ricorda che Nizzolo è il campione italiano in carica

Moto e bici, quali differenze?

Cristiano Terruzzi realizza molti caschi da moto, non a caso fra le sue opere ci sono anche quattro caschi blu Shimano che stanno usando i motociclisti della scorta tecnica al Giro d’Italia. Ma che differenza c’è fra aerografare un casco da moto e uno da bici?
«Il casco da bici porta via più tempo nella fase di preparazione – ci spiega Terruzzi – perché bisogna sigillare bene tutti i fori, altrimenti se si sbaglia in questa fase poi bisogna rifare tutto da capo. Con quelli della moto basta coprire le guarniture. Inoltre, i caschi da moto sono più semplici perché c’è più spazio per fare i disegni. Quelli da ciclismo se sono troppo aperti non si può fare nulla, ma Nizzolo usa un casco abbastanza chiuso e quindi riesco a disegnare bene. Nel complesso fare un casco da ciclismo è più veloce perché ha una superficie più piccola».

Cristiano Terruzzi, TRC Design intento nel suo lavoro
Cristiano Terruzzi intento nel suo lavoro
Cristiano Terruzzi, fondatore e titolare di TRC Design
Cristiano Terruzzi, fondatore e titolare di TRC Design e autore delle grafiche dei caschi di Nizzolo


Ricordiamo che il casco che usa Nizzolo è l’Ekoi AR14, un modello aerodinamico con 10 fori di aerazione frontali e 6 posteriori. Lo stesso casco è utilizzato anche dai corridori della Lotto Soudal di Caleb Ewan e dalla Cofidis di Elia Viviani.

Stefano Allocchio, Direttore di corsa al Giro d'Italia, firma l'autocertificazione
Stefano Allocchio, Direttore di corsa al Giro d’Italia, firma l’autocertificazione
Stefano Allocchio, Direttore di corsa al Giro d'Italia, firma l'autocertificazione
Stefano Allocchio, Direttore di corsa al Giro d’Italia, firma l’autocertificazione

Non solo il casco di Nizzolo

Infine, abbiamo chiesto a Cristiano Terruzzi se il successo del casco di Nizzolo gli ha portato una maggiore richiesta da parte dei ciclisti.
«Qualche richiesta in più c’è stata, fra questi anche Paolo Mei (lo speaker del Giro d’Italia, ndr) che mi ha chiesto un casco speciale per la Corsa Rosa. Anche la stessa Ekoi mi ha chiesto di realizzare una grafica per una linea di abbigliamento»