Il Giro (Women) davanti casa, in un paesino di montagna

10.07.2025
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SOSPIROLO – Ieri il Giro d’Italia Women è passato esattamente davanti a casa nostra, poco dopo l’inizio della tappa Castel Tesino-Pianezze. Capita spesso che il Giro, Women o maschile che sia, passi in luoghi a noi familiari, anzi questa è una delle particolarità e delle bellezze del ciclismo. Ma vederlo scorrere proprio di fronte a casa propria, al punto che ci si può godere lo spettacolo dalla finestra, è un po’ più raro. 

Ad un’ora dal passaggio faccio un giretto nei dintorni, per vedere come i paesi vicini si sono preparati al passaggio. Le atlete arriveranno da Cesiomaggiore lungo la pedemontana, una strada che chi scrive percorre tre-quattro volte la settimana in bicicletta (anche se normalmente in senso inverso a quello fatto dal gruppo). 

La passione dei piccoli paesi

Il passaggio è atteso tra le 11,30 e le 11,40, ma la strada è chiusa già dalle 10,30. Molte persone sono già fuori, qualcuno attacca le ultime decorazioni, ma la maggior parte è già solo lì che aspetta. Un po’ in piedi, un po’ seduti su sedie di plastica o panche di legno, chiacchierano e aspettano. Qualcuno ha installato un gazebo e offre a chi passa ombre di vino rosso e pane e salame (il fatto che non siano nemmeno le 11, da queste parti, non spaventa nessuno).

Il Giro maschile è passato qui tre anni fa, nel 2022, e il paese era stato agghindato come solo i paesini di provincia riescono a fare. Perché nei paesini ogni piccolo evento diventa un grande evento, figurarsi il Giro d’Italia. Ogni casa ha messo fuori un nastro, dei fiocchi, anche solo un drappo rosa. Come mi dice un conoscente a cui faccio i complimenti per come, assieme ai vicini, ha preparato la sua strada: «Ci teniamo, certo, sono cose importanti queste. E’ pur sempre il Giro d’Italia che passa davanti casa!»

I bambini in Giro

Qualche centinaio di metri più avanti, sparsi su prato e colorati come fiori di campo, ci sono i bimbi dell’asilo di Paderno (frazione di San Gregorio nelle Alpi). Con le maestre hanno dipinto un telo bianco con le forme delle loro mani e lo tengono già lì dispiegato, in attesa di vedere arrivare la carovana. Stanno lì e salutano chiunque passi, anche me, come fossi un grande atleta. 

Continuo il mio giretto lungo la pedemontana, salgo lungo la strada dove le atlete tra pochi minuti scenderanno. In cima alla salita che porta a San Gregorio incontro una giovane mamma con i due figli in giardino. Il più grande con una bandiera italiana come mantello, la piccolina con una corona di palloncini tricolori. «Li ho tenuti a casa dal centro estivo apposta, così possono veder passare le ragazze». 

“Dateci le biciclette”

In una fattoria tra San Gregorio e Cergnai, frazione di Santa Giustina, hanno fatto le cose in grande: scritta gigante “W il Giro” sul prato e due lenzuoli per Elisa attaccati a due balle di fieno. «Longo Borghini?», chiedo. «Certo!».

Inizia ad esser tardi, meglio sbrigarsi se voglio tornare a casa prima che arrivino. Prima di girarmi e tornare indietro però mi fermo di fronte al museo della bicicletta di Cesiomaggiore, dove incontro un amico. E’ qui con sua figlia vestita da principessa. Ieri, assieme, hanno preparato un cartello che aspettano di mostrare alle atlete. Ma sarebbe bello, penso leggendolo, che lo vedesse tutto il mondo. Il cartello recita: “Tenetevi le carrozze, dateci le biciclette”.

Dolomiti bellunesi: emozioni da vivere tra leggenda e territorio

24.05.2022
4 min
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Le Dolomiti Bellunesi racchiudono un territorio di una bellezza che lascia senza parole. All’interno di questo territorio si susseguono vette imponenti, come le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada, ma anche laghi e parchi naturali. Il Giro d’Italia ha, da sempre, legato la sua grande tradizione a queste montagne, teatro di grandi battaglie. Gli appassionati avranno ancora negli occhi la vittoria di Vincenzo Nibali alle Tre Cime di Lavaredo nel 2013, incorniciata da una nevicata che rese ancor più grande l’impresa del messinese. 

Nibali trionfa sulle Tre Cime e conquista il suo primo Giro nel 2013
Nibali trionfa sulle Tre Cime e conquista il suo primo Giro nel 2013

Le montagne di Venezia

“Dolomiti Bellunesi – the mountain of Venice” (DMO) è il marchio nato da poco più di un anno, che racchiude l’intento di collegare sotto un unico progetto un territorio tutto da vivere. Ancora una volta il Giro si collega a questo territorio: in occasione della 19ª tappa la carovana partirà proprio da Belluno e sarà cullata da questi paesaggi che doneranno un tocco scenico speciale alla lotta per la maglia rosa. 

L’intento di Michele Basso, direttore di DMO, è quello di collegare, grazie alla bici, questi due territori così vicini ma così diversi: Venezia e le Dolomiti Bellunesi. Il simbolo di unione più grande è proprio una ciclabile, che da Venezia porta a Monaco di Baviera. Un viaggio di 560 chilometri nella storia in sella alla propria bici, i servizi non mancano, sia di trasporto (con bus e navette) sia tecnici (con numerosi punti di assistenza lungo il percorso).

Uno dei fiori all’occhiello delle Dolomiti Bellunesi è il lago di Misurina con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo
Uno dei fiori all’occhiello delle Dolomiti Bellunesi è il lago di Misurina con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo

Uno sguardo al futuro

La ciclabile Venezia-Monaco di Baviera condurrà i cicloturisti attraverso paesaggi e borghi magnifici. Uno di questi è Cortina d’Ampezzo, che insieme a Milano, nel 2026 sarà luogo ospitante delle Olimpiadi invernali. Un paese che ha unito la sua fama di meta turistica a quella dell’evento sportivo invernale più importante al mondo; Cortina, infatti, ha già ospitato le Olimpiadi invernali nel lontano 1956.

Le salite delle Dolomiti sono uno spettacolo da godersi in sella
Le salite delle Dolomiti sono uno spettacolo da godersi in sella

Un salto nella leggenda

E’ proprio la maglia rosa, simbolo del primato al Giro, che su queste salite ha acquisito ancor più posto nella leggenda sportiva. In particolare, sulle due salite che i corridori affronteranno proprio nel corso della tappa numero 19: Passo Pordoi e Passo Fedaia. La prima fu teatro di battaglie antiche tra due corridori che grazie alla loro gesta diedero vita ad una rivalità sportiva destinata a durare per sempre: Coppi e Bartali. Sulle pendenze del Pordoi i due si scontrarono due volte, nel 1940 e nel 1947. 

Il Passo Fedaia, teatro di arrivo della tappa di sabato, nel 1998 vide issare sulla sua cima una bandiera con il teschio, simbolo del pirata Marco Pantani. Sulle micidiali pendenze che portano in cima al Fedaia il Pirata timbrò il biglietto che lo portò alla conquista della maglia rosa a Selva di Valgardena. E pochi mesi dopo, anche a quella del Tour de France, firmando una indimenticabile doppietta a tinte tricolori. 

DMO presente con un’auto brandizzata con il nuovo logo che viaggerà con la corsa rosa dal 16 al 28 maggio
DMO presente con un’auto brandizzata con il nuovo logo che viaggerà con la corsa rosa dal 16 al 28 maggio

Assaporare il territorio

Tra un viaggio e l’altro, in sella alla propria bici, ci sarà anche la possibilità di fermarsi e assaggiare tutte le prelibatezze che questi territori hanno da offrire. Sono numerose, infatti, le possibilità di assaggiare la cucina tipica: malghe, ristoranti, caseifici ed i suggestivi mercatini a cielo aperto. Le particolarità culinarie sono per tutti i gusti, dai più decisi ai più delicati, la varietà è infinita.

Per chi non vuol farsi cogliere impreparato, la Provincia di Belluno ha incaricato recentemente il Touring Club e Slowfood che hanno pubblicato un’intera guida dal titolo: “Belluno, Feltre, Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti Venete. In montagna, tra città d’arte e celebri vette, valli e sapori d’alta quota”, ricca di itinerari golosi e curiosità sui prodotti tipici.