Un bel bivio sulla strada di Nibali. Parla Garzelli…

18.05.2021
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Il pensiero dell’ultimo editoriale ha messo in moto un collegamento. Nibali potrebbe essere per Ciccone quel che Pantani fu per Garzelli nel 2000? Marco a quel tempo aveva 30 anni, era ancora lo scalatore più forte al mondo, ma usciva da un periodo drammatico. Nibali di anni ne ha 36 e il suo arrivo al Giro è stato piuttosto tormentato.

La corsa oggi riposa, Garzelli non ha incombenze televisive e si presta al ragionamento. I discorsi al Processo alla Tappa hanno fatto capire il continuo scambio di messaggi tra lui e Ciccone e il fatto che il varesino abbia già fiutato nel corridore della Trek-Segafredo il profumo della grande condizione, ma adesso andremo oltre.

«Stiamo vivendo un Giro bellissimo – dice Stefano – oggi al mondo i fenomeni sono Pogacar, Bernal ed Evenepoel e qui ne abbiamo due. In più con Bernal in maglia rosa, adesso salirà anche l’attenzione mondiale. E ancora non abbiamo fatto niente. Ho fatto i sopralluoghi delle ultime 10 tappe e da sabato prossimo sullo Zoncolan si apre un altro Giro. Ma secondo me, la tappa più pericolosa sarà quella di domani a Montalcino. Non conterà solo la gamba, serviranno anche abilità e fortuna».

Nibali e Ciccone: gli equilibri nella Trek-Segafredo stanno cambiando?
Nibali e Ciccone: gli equilibri nella Trek-Segafredo stanno cambiando?
Come vedi Ciccone?

Ha dimostrato una condizione impressionante. Già a San Giacomo. Ha fatto quel finale così bello, dopo essere stato per 30 chilometri all’attacco con Bettiol. Si è salvato grazie alla gamba che ha.

Lo vedi Nibali che lo aiuta come Marco con te nel 2000?

E’ un discorso fattibile e direi anche naturale. Vincenzo ci ha abituato a dei grandi recuperi, ma questa volta la vedo difficile. Un po’ per l’infortunio e un po’ perché gli anni passano. A Campo Felice si è difeso bene, ma ha davanti dei ragazzi fortissimi, predisposti per vincere, sia a livello fisico sia mentale. Non penso che Vincenzo abbia voglia di lottare per altre due settimane per arrivare ottavo. Non è nella sua indole.

Quindi?

Quindi gli consiglio l’opzione di aiutare Ciccone, oppure quella di uscire pesantemente di classifica e provare a vincere un paio di tappe. Ma se riesce ad assimilare la bellezza di quel patto col compagno, credo che ne avrebbe un grande giovamento anche lui. 

A Campo Felice, Ciccone è stato tatticamente impeccabile
A Campo Felice, Ciccone è stato tatticamente impeccabile
Il suo apporto servirebbe a far capre a Giulio il modo migliore per correre.

Questo è un altro punto. Secondo me, Giulio sbaglia a vivere giorno per giorno. Sei secondo in classifica, mettiti a ruota di Bernal e segui lui. Quando nel 2000 Casagrande prese la maglia sull’Abetone, io ero secondo e mi misi alla sua ruota. Avevo aiutato Marco a vincere il Giro, sapevo che cosa volesse dire gestire le tre settimane. Giulio dice di non volere pressioni, allora si limiti a seguire Bernal, perché il Giro è molto lungo. Anche perché se si muovesse ora, non gli lascerebbero spazio. Dovrà aspettare il momento giusto e semmai attaccare a colpo sicuro, quando ci sarà la possibilità di far davvero male.

Pensi che se ne renda conto?

Credo di sì, nonostante quello che dice. Si è allenato bene. La terza settimana nelle gambe ce l’ha, quando vinse a Ponte di Legno era verso fine Giro. Forse con lui siamo ripetitivi, perché in alcune occasioni ha corso male. Il Giro si vince con le gambe e con la testa. E a Campo Felice è stato perfetto. Ha tenuto bene Bernal, lo ha perso solo quando Egan ha messo il 53.

Nibali potrebbe aiutarlo a Montalcino?

Sarebbe decisivo, anche perché è uno di quelli che guida meglio. Vincenzo ricorda sicuramente quel che accadde nel 2010, quando lui rimase vicino a Basso. E io credo che domani la Trek-Segafredo dovrà fare una scelta e dare la precedenza a Ciccone. Almeno se ci fossi io sull’ammiraglia, farei così. Secondo me da domani anche Mollema dovrebbe smettere di andare in fuga. E anche Nibali potrebbe diventare un faro per Ciccone. Non credo pensino che Vincenzo possa arrivare sul podo.

Il consiglio di Garzelli per Ciccone: «A ruota di Bernal e aspetta» (foto Alessandro Federico)
Il consiglio di Garzelli per Ciccone: «A ruota di Bernal e aspetta» (foto Alessandro Federico)
Il campione che aiuta il compagno più giovane la vive bene o mastica amaro?

Un pochino mastica amaro, però lo fa. So che Marco non faceva i salti di gioia a stare accanto a me sull’Izoard, voleva andare a vincere la tappa e sappiamo bene che cosa avrebbe significato per lui. Per questo quel giorno ne uscì come un gigante. E credo che sarebbe così anche per Vincenzo. E’ uno che sembra sempre distaccato, ne acquisirebbe per primo un grande valore.