Giro della Lunigiana 2025: parte da Genova e si decide in salita

31.07.2025
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Il Giro della Lunigiana numero 49 toglie il velo ed è pronto a stupire. La corsa a tappe che si snoda tra Toscana e Liguria, dedicata alla categoria juniores, è uno dei passaggi più ambiti per i campioni del futuro. Ormai il format organizzativo è ben rodato, quattro giorni, cinque tappe e tante salite, alcune che hanno fatto la storia di questa corsa. 

La grande novità riguarda la partenza, infatti la prima tappa prenderà il via dal centro di Genova, da Piazza de Ferrari. 

«Abbiamo voluto coinvolgere Genova – ci spiega Alessandro Colò, uno degli organizzatori del Giro della Lunigiana – in quanto la Liguria è Regione Europea dello Sport 2025. Questa edizione della Corsa dei Futuri Campioni vedrà al via ben 12 Rappresentative europee e quella giapponese che torna dopo vent’anni, e quale migliore occasione per celebrare la Liguria portando un evento di calibro internazionale».

Il Giro della Lunigiana ha parlato spesso francese nelle ultime edizioni, qui Leo Bisiaux vincitore nel 2023
Il Giro della Lunigiana ha parlato spesso francese nelle ultime edizioni, qui Leo Bisiaux vincitore nel 2023

La voce della Liguria

Come spesso accade negli ultimi anni il Giro della Lunigiana sconfina nella vicina Liguria, felice di aprire le porte a un evento ormai entrato nel cuore degli appassionati e capace di valorizzare un territorio sempre più vicino alla bicicletta. 

«Il Giro della Lunigiana – ha detto Simona Ferro, Assessore allo sport di Regione Liguria – rappresenta da anni un’eccellenza dello sport giovanile a livello internazionale, un autentico laboratorio di talenti under 18 che unisce competizione e passione, valorizzando al tempo stesso il territorio in cui si svolge. Siamo particolarmente orgogliosi che quest’anno la tappa d’apertura parta da Genova, in un 2025 che ci vede Regione Europea dello Sport: un’occasione simbolica e concreta per promuovere lo sport come leva educativa, turistica, culturale e di inclusione sociale. Manifestazioni come questa non portano solo ciclismo di alto livello, ma anche valori, consapevolezza e opportunità di crescita per tutta la comunità».

La prima tappa, come lo scorso anno, è studiata per far emergere subito i corridori più forti (Foto Duz Image / Michele Bertoloni)
La prima tappa, come lo scorso anno, è studiata per far emergere subito i corridori più forti (Foto Duz Image / Michele Bertoloni)

A cavallo tra due Regioni

Si parte quindi giovedì 4 settembre con la Genova-Chiavari. A seguire, il giorno successivo si rimarrà sempre in Liguria, avvicinandosi sensibilmente alla Toscana con la seconda tappa: Luni-Vezzano Ligure.

Quella di sabato sarà la giornata dedicata alle due semi tappe, al mattino una chance per i velocisti con la Equi Terme-Marina di Massa. Mentre il pomeriggio spazio agli attaccanti con la Pontremoli-Fivizzano. La frazione conclusiva anche quest’anno terminerà a Terre di Luni dopo 100 chilometri che vedranno il gruppo partire da La Spezia per poi passare dal Parco Nazionale delle Cinque Terre. 

Due giorni, tanta salita

Il 49° Giro della Lunigiana partirà con il botto, nelle prime due tappe sono previsti ben otto GPM in totale (tre nella prima e cinque nella seconda). I corridori più forti avranno modo di testare le gambe dei rivali già dai primi chilometri.

«Si parte subito con una tappa impegnativa con tre GPM – spiega Alessandro Colò – così come fatto lo scorso anno quando Lorenzo Finn e Paul Seixas dimostrarono subito di essere i più forti. Ci aspettiamo uno svolgimento simile. La prima salita, quella di Monte Fasce, arriverà appena usciti da Genova. Una breve discesa porterà il gruppo a imboccare il Passo della Scoffera, salita simbolo della Milano-Rapallo. Da lì una lunga discesa fino ai piedi della salita di Bocco, 3,5 chilometri all’8 per cento che saranno un bel trampolino per provare a fare subito la differenza».

«Il secondo giorno – prosegue Colò – vedremo la corsa tornare su una salita che è stata affrontata tante volte dal Giro della Lunigiana, quella di Vezzano Ligure. Questa volta sarà sede di arrivo di una frazione davvero impegnativa con cinque GPM. Dopo aver scalato Ortonovo e Montemarcello il gruppo si dirigerà verso Vezzano Ligure per una tripla scalata di 3,5 chilometri al 7 per cento medio. La strada è tortuosa e stretta, si apre a diversi colpi di mano».

Velocisti e attaccanti

Le ruote veloci, se saranno capaci di resistere a queste prime tappe, avranno la loro occasione nella prima delle due frazioni che si correranno nella giornata di sabato. 

«Le due semi tappe – prosegue Alessandro Colò – sono divise in maniera uguale, con 50 chilometri a testa. La prima delle due partirà da Equi Terme, nel comune di Fivizzano, dove è appena stata restaurata l’intera sede delle terme. La partenza del Giro della Lunigiana servirà a mostrare questa opera di ristrutturazione».

«Sul traguardo di Marina di Massa la volata sarà praticamente assicurata, le velocità saranno altissime e la strada ampia garantirà uno sprint di gruppo. Diverso sarà lo scenario nel pomeriggio. Dopo qualche anno il Lunigiana tornerà a Pontremoli per la partenza della seconda semitappa. L’arrivo di Fivizzano, invece, è lo stesso sul quale hanno vinto Jarno Widar, Lenny Martinez e Paul Magnier. Uno strappo di 2 chilometri al 5 per cento di pendenza media».

Sullo strappo di Fivizzano hanno vinto corridori importanti, l’ultimo in ordine cronologico è Jarno Widar
Sullo strappo di Fivizzano hanno vinto corridori importanti, l’ultimo in ordine cronologico è Jarno Widar

La resa dei conti

«L’ultima tappa partirà da La Spezia – conclude Alessandro Colò – esattamente dallo stadio dello Spezia Calcio, il Picco. Il gruppo uscirà in direzione Volastra e prenderà la Strada Provinciale 51 e attraverserà il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Una frazione dal profilo mosso fin dai primi chilometri che dopo un primo passaggio sotto al traguardo di Terre di Luni scalerà la salita di Fosdinovo. Un’ascesa di 8 chilometri con pendenze, nell’ultimo chilometro, che arrivano anche al 18 per cento. Si scollinerà abbastanza lontani dal traguardo ma la discesa tecnica renderà difficile il rientro». 

«Una quinta tappa così potrà fare grandi danni nella classifica generale, non tutti i corridori sono abituati a correre cinque tappe in quattro giorni». 

L’appuntamento è per giovedì 4 settembre a Genova per scoprire chi erediterà il trofeo della Corsa dei Futuri Campioni, sarà ancora un atleta francese a trionfare? O dopo due secondi posti di fila con Lorenzo Finn sarà finalmente il turno di un corridore italiano?

Entriamo nei segreti del 47° Giro della Lunigiana

25.08.2023
7 min
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Il 31 agosto, da La Spezia, prenderà il via il 47° Giro della Lunigiana “La gara dei futuri campioni”. Una corsa a tappe dedicata alla categoria juniores che nel tempo ha premiato quelli che erano i talenti più promettenti. Nel passato ha visto il successo di Simoni, Di Luca, Cunego e Nibali. In tempi più recenti, invece, si sono aggiudicati questa corsa nomi del calibro di: Bettiol, Mohoric, Geoghegan Hart, Pogacar ed Evenepoel. L’ultimo italiano a vincere il Giro della Lunigiana è stato Andrea Piccolo, nel 2019.

Nel 2019 il Giro della Lunigiana lo ha vinto Andrea Piccolo (al centro): è stato l’ultimo italiano
Nel 2019 il Giro della Lunigiana lo ha vinto Andrea Piccolo (al centro): è stato l’ultimo italiano

Cinque tappe

Tre tappe e due semitappe (entrambe nel primo giorno di corsa) da godersi tutte d’un fiato. Si attraversano le regioni di Liguria e Toscana, dove la pianura è soltanto un ricordo lontano. Da queste parti per fare la differenza la catena deve essere sempre in tiro ed il corridore attento e con l’attenzione ai massimi livelli. Alessandro Colò, uno degli organizzatori della corsa, le ha provate tutte e ci racconta cosa dovranno aspettarsi i corridori (nella foto di apertura a Portofino, sede di partenza della seconda tappa). 

«Saranno quattro giorni durissimi – spiega – non ci sono cronometro e gli arrivi non sono mai semplici da interpretare. Non c’è la tappa dedicata ai velocisti, in Lunigiana non è sempre semplice trovare la pianura».

Partenza con il botto

Le prime due semitappe, da correre entrambe nella giornata del 31 agosto, saranno uno spartiacque iniziale. Mettere fatica nelle gambe ai corridori fin da subito porterà a scremare già il gruppo tra chi corre per vincere e chi dovrà difendersi.

«Già dalle prime due semitappe – continua Colò – La Spezia-Fivizzano e Massa-Bolano si capiranno tante cose. In entrambi i casi è previsto un arrivo in salita. Nella tappa del mattino (la tappa 1a), con arrivo a Fivizzano, si passa due volte sotto il traguardo in un circuito davvero tosto. La strada che porta a Fivizzano sale, misura poco più di 3 chilometri e serve tanta forza per emergere».

«A poche ore di distanza si riparte, questa volta da Massa, in direzione Bolano (tappa 1b). Altra semitappa da 50 chilometri. Anche in questo caso i ragazzi faranno un circuito che passa ai piedi della salita finale. Un’ascesa davvero interessante, con gli ultimi 300 metri all’interno del borgo medievale di Bolano. Un finale intricato, con i sanpietrini e che si snoda all’interno dei “carruggi”, come li chiamiamo noi in dialetto ligure: delle strade strette e tortuose. I corridori che vorranno vincere dovranno stare nelle prime posizioni».

Una delle partenze più suggestive del Giro della Lunigiana è quella di Portofino, con i corridori che si specchiano nel mare
Una delle partenze più suggestive del Giro della Lunigiana è quella di Portofino

Sul mare

La seconda tappa, in programma l’1 di settembre, va da Portofino a Chiavari, quasi 100 chilometri e tanto dislivello. Si affronteranno tre salite, in ordine crescente di difficoltà: la prima è un GPM di terza categoria, poi subito dopo ne arriva un altro di seconda categoria. La salita di giornata è quella di Passo del Portello, che termina alla metà esatta della tappa, poi si scende fino a Chiavari per l’arrivo. 

«E’ una tappa divisa in due – racconta Alessandro Colò – con una prima parte davvero impegnativa. La salita di Passo del Portello misura 14 chilometri e ha pendenze sempre sopra il 7%. Non tutti i corridori sono abituati ad affrontare salite così lunghe e impegnative. Dal punto di vista tattico è una gara apertissima, molti corridori perderanno le ruote in salita, bisogna capire in che modo i primi affronteranno la discesa. Questa si divide in due parti: la prima misura 10 chilometri ed è una discesa vera, con tante gallerie. Poi spiana e diventa un falsopiano al 2% per altri 10 chilometri, se davanti trovano l’accordo dietro non rientrano più. Altrimenti, se iniziano a scattarsi in faccia, non fanno velocità ed il gruppo si “appalla”. Potrebbe arrivare un gruppo di 50 oppure anche uno in solitaria. 

Le strade della Lunigiana sono un continuo sali e scendi, non c’è tempo per respirare (foto Michele Bertoloni)
Le strade della Lunigiana sono un continuo sali e scendi, non c’è tempo per respirare (foto Michele Bertoloni)

Occhi aperti

Le ultime due tappe si svolgono all’interno del territorio della Lunigiana, la terza la “Terre di Luni Stage” prende il nome dallo sponsor: un’azienda che offre esperienze ed attività, tra cui anche escursioni in bicicletta, in questo territorio tutto da esplorare.

«La tappa numero tre – riprende Colò – parte e finisce ad Ameglia, sede dell’azienda Terre di Luni, il trasferimento porta i corridori fino a Sarzana. Si passa da Aulla, Villafranca in Lunigiana, insomma è un continuo sali e scendi. Una fatica continua che rimane nelle gambe dei corridori, in quel tratto non succederà un granché ma è un antipasto per la salita finale di Fosdinovo. Si tratta di un’ascesa famosa per il Giro della Lunigiana, che è stata scalata più volte. In questo caso, però, si cambia versante: sono 14 chilometri, ma di salita vera se ne contano 7. Le pendenze sono sempre intorno al 7% ma non vanno oltre. La parte più “interessante” arriva dopo, con una discesa tecnica e gli ultimi dieci chilometri che sono in pianura. Gli scalatori puri, se davanti da soli, potrebbero piantarsi, quindi chi vuole vincere quella tappa deve avere buone doti da passista». 

Si chiudono i giochi

Il giorno dopo sveglia presto per la quarta ed ultima tappa del 47° Giro della Lunigiana. Partenza prevista per le ore 9:20, quindi la sveglia nelle camere dei corridori suonerà molto presto. 

«La partenza anticipata – conclude Colò – potrebbe essere un fattore che influenzerà sul recupero dei ragazzi. Le tre salite previste, tutte di seconda categoria, non sono impossibili. Chi avrà in squadra il leader dovrà gestire lo sforzo almeno fino all’ultima salita, che si trova a ridosso del traguardo. Lì si darà fuoco alle polveri, mi aspetto dei distacchi ridotti tra i primi della classifica. L’ultima salita, quella di Montecchio, è paragonabile ad un muro delle Fiandre: un chilometro, o poco più, con pendenze cattive e strada stretta e tortuosa. Come la discesa che porta al traguardo, chi vorrà attaccare dovrà stare davanti e non correre rischi».

Abbiamo già avuto modo di parlare con alcuni tecnici regionali che guideranno le squadre, uno su tutti Eros Capecchi, alla guida della selezione umbra. L’ex professionista ci ha detto che le ricognizioni saranno importanti, viste le strade strette e mai totalmente pianeggianti. La tavola è pronta, non ci resta che scendere in strada e goderci la “Corsa dei futuri campioni”!