Bessega: una stagione lunga, ora i mondiali e poi la Lidl-Trek

13.09.2024
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MARINA DI MASSA – La seconda tappa, da Portofino a Chiavari, annullata causa maltempo, ci ha permesso di girare per hotel e incontrare i protagonisti dell’ultimo Giro della Lunigiana. Tra questi c’è anche Andrea Bessega, friulano della Borgo Molino che si è distinto per una prima tappa all’arrembaggio e una stagione fatta di buoni risultati. E’ mancato un po’ nella parte centrale dell’anno, ma non è possibile essere sempre presenti ad alte prestazioni, e se poi ci si mette in mezzo anche la sfortuna il dado è tratto.

«La stagione era iniziata molto bene – ci spiega Bessega – nelle prime due gare avevo già ottenuti piazzamenti importanti. Poi mi sono un po’ perso e per un mesetto non ho dato continuità ai risultati. La prima vittoria è arrivata nel mese di aprile e mi ha dato una bella spinta morale. All’Eroica juniores (sempre ad aprile, ndr) ho fatto ottimi risultati con un secondo posto nell’ultima tappa».

Bessega in azione nella prima tappa del Giro della Lunigiana, per lui una lunga fuga (foto Duz Image / Michele Bertoloni)
Bessega in azione nella prima tappa del Giro della Lunigiana, per lui una lunga fuga (foto Duz Image / Michele Bertoloni)

Una buona certezza

Bessega respira quest’aria di settembre a pieni polmoni, il contratto con la Lidl Trek Future Racing gli ha permesso di correre con serenità. Non avere l’affanno di cercare risultati a tutti i costi ha contribuito a dargli qualche certezza in più.

«Nella prima parte di stagione – prosegue – le gare non erano molto adatte alle mie caratteristiche. Di solito nel mese di marzo emergono i velocisti. Così mi sono trovato a dare una mano ai miei compagni di squadra, dato che io avevo già vinto e anche il contratto per il prossimo anno. Mi sono messo a disposizione. Comunque nelle gare nazionali non è mai facile emergere perché se si è tra i favoriti si viene marcati a uomo. Questa certezza del contratto mi ha aiutato anche a superare un momento difficile durante l’anno».

Andrea Bessega è stato il grande protagonista dell’ultima tappa dell’Eroica Juniores (photors.it)
Andrea Bessega è stato il grande protagonista dell’ultima tappa dell’Eroica Juniores (photors.it)
Quale?

Tra il campionato italiano e il Valdera c’è stato un mese e mezzo in cui ogni domenica ero a terra. Cadere spesso non aiuta, è stato difficile sia mentalmente che fisicamente. Oltre alle botte c’era il fatto che ogni volta che tornavo in gara poi mi trovavo punto e a capo. La vittoria del Piva Junior Day mi ha dato una grande mano per riprendere il filo del discorso. Da lì sono andato avanti con altre gare fino a metà agosto, quando con la nazionale siamo andati in ritiro a Livigno per preparare il Lunigiana e il mondiale.

Con quali sensazioni sei sceso dall’altura?

A Livigno abbiamo lavorato bene, facendo tanto volume e tante ore. Non ero abituato a stare così tanto in bici ma penso tornerà utile per il prossimo anno. Penso che in un devo team le ore e i carichi saranno quelli fatti insieme alla nazionale. Una volta sceso le sensazioni erano buone, lo ha dimostrato questo Giro della Lunigiana. 

Per l’anno prossimo che idee ti sei fatto?

Il fatto di aver firmato a fine 2023 è stata una mossa positiva. Durante tutta questa stagione non ho mai avuto il pensiero di dimostrare perché sapevo di avere una sistemazione per il 2025 e oltre (Bessega ha firmato due anni per il devo team e altri due con la WorldTour, per un totale di quattro stagioni, ndr). 

A destra Andrea Bessega vince il Piva Junior Day, una liberazione dopo un periodo difficile (foto Bolgan)
A destra Andrea Bessega vince il Piva Junior Day, una liberazione dopo un periodo difficile (foto Bolgan)
Ti senti spesso con la Lidl-Trek?

Sì siamo costantemente in contatto, non eccessivamente ma ogni tanto mi chiedono come va e ci confrontiamo. Il fatto di essere andato con loro in ritiro a gennaio mi ha permesso di entrare già in contatto con il loro mondo. Sarà sicuramente un grande salto, passare da una squadra italiana a una estera sarà già un bel passo. Ormai se si vuole diventare professionisti bisogna fare così.

Ci sono due tuoi conterranei in squadra, i fratelli Milan, li ha sentiti?

Ho parlato con Matteo a gennaio, sia lui che Jonathan hanno corso nella Sacilese, dove sono rimasto fino alla categoria allievi. Li conosco bene. Mi hanno detto che il clima è bello e si ha tutto quel che serve per crescere bene. Chiaro, si deve dimostrare di poter correre in quei contesti.

Il friulano sarà uno dei protagonisti al prossimo campionato del mondo a Zurigo
Il friulano sarà uno dei protagonisti al prossimo campionato del mondo a Zurigo
Infine un focus sui mondiali, la settimana iridata si avvicina…

Sarà l’appuntamento più importante della stagione. Siamo andati a vedere il percorso con la nazionale qualche mese fa, a Zurigo. E’ duro, con una prima parte in linea e il circuito finale duro duro. Le salite non sono lunghissime, massimo da 5 o 6 minuti. C’è però uno strappo tosto di un chilometro al 10 per cento, finito quello inizia una salita di altri 4 minuti tutta al 6 per cento. 

Che sensazioni hai avuto pedalandoci sopra?

Magari non è adattissimo a me, non sono così esplosivo ma si può sempre attaccare e star fuori così da restare davanti. Philipsen è il favorito numero uno ma nulla è detto, si può sempre provare a metterlo in difficoltà.