Domenica i tricolori cross: bei partenti e fango da vendere

10.01.2025
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Domenica prossima, 12 gennaio, a Faè di Oderzo in provincia di Treviso si terranno i campionati italiani di cross per le categorie juniores, U23 ed elite, sul tracciato dello storico Ciclocross Internazionale del Ponte a Faè. Noi ci saremo, ma nell’attesa abbiamo fatto due chiacchiere con Donato Barattin, l’organizzatore dell’evento. Lo raggiungiamo al telefono mentre è nel campo gara sotto una pioggia battente.

Il percorso ricalca per buona parte quello classico del cross di Faé, con qualche aggiunta tecnica come un ponte e un tratto di sabbia (foto A. Billiani)
Il percorso ricalca per buona parte quello classico del cross di Faé, con qualche aggiunta tecnica come in ponte e un tratto di sabbia (foto A. Billiani)
Barattin, tutto pronto per domenica?

Stiamo ultimando gli ultimi dettagli, installando gli striscioni degli sponsor. Ma il percorso è completo. Ricalca quello classico del Ciclocross del Ponte a Faè, però con qualche novità.

Quali?

Abbiamo aggiunto un tratto di sabbia lungo una quarantina di metri, alcuni fossati e un ponte. Il ponte l’avevamo già inserito anni fa e abbiamo deciso di riproporlo per quest’edizione particolarmente importante, dal momento che mette in palio le maglie tricolori.

Il meteo per domenica dovrebbe essere buono, ma non mancherà comunque il fango (foto A. Billiani)
Il meteo per domenica dovrebbe essere buono, ma non mancherà comunque il fango (foto A. Billiani)
Quindi un tracciato più tecnico rispetto a quello classico? 

Forse sì, anche se la lunghezza resta la solita, 2.700 metri. Poi, come sempre nel ciclocross, molto lo faranno le condizioni meteo. Oggi (ieri, ndr) piove, ma da domani dovrebbe migliorare e per domenica mattina ci dovrebbe essere sole e freddo, quindi con la possibilità che il terreno sia gelato.

Quale sarà, per la vostra esperienza, il tratto più complicato?

Quello nel boschetto sarà abbastanza duro, ora è molto pesante, ma anche domenica resterà impegnativo, perché il tratto è all’ombra e del fango rimarrà comunque, nonostante il bel tempo. Lì occorreranno molti watt e si potrà fare la differenza soprattutto tra gli Junior. Per gli elite forse un po’ meno, anche considerando che nel pomeriggio il percorso tenderà ad asciugarsi, ma resterà comunque il tratto più lento anche per loro

Tra i protagonisti ci sarà anche Gioele Bertolini (foto A. Billiani)
Tra i protagonisti ci sarà anche Gioele Bertolini (foto A. Billiani)
Passiamo alla start list, ci saranno tutti i migliori del panorama nazionale?

Direi proprio di sì. Ci sarà l’ultimo vincitore qui a Faè di Oderzo, nonché il campione nazionale in carica, Filippo Fontana (foto di apertura, ndr). Dovrà difendersi da pretendenti di alto livello come Jakob Dorigoni e Gioele Bertolini, a loro volta ex campioni italiani, e poi Federico Ceolin, Antonio Folcarelli, Cristian Cominelli, Emanuele Huez e Daniele Braidot.

Per quanto riguarda le donne invece?

Sara Casasola ha confermato la presenza, come anche Valentina Corvi e Lucia Bramati. Insomma, se non ci saranno defezioni dell’ultimo momento possiamo dire di avere una start list di altissima qualità.

Il vostro appuntamento è tra i più importanti del panorama italiano, tanto da essere uno dei pochissimi che è trasmesso in diretta su RaiSport. Quanto pubblico vi aspettate?

Abbiamo sempre avuto una buona affluenza di pubblico, indicativamente tra le tre e le cinquemila persone. Quest’anno prevediamo di stare su questi numeri, magari anche qualcosa in più. Poi anche in questo caso molto dipende dal meteo. Se piove, proprio perché c’è la possibilità di vedere la gara in tv, tanti potrebbero scegliere di vederla da casa. Ma, come dicevo, per ora le previsioni per domenica sono buone.

Tutto il paese di Faè di Oderzo si è messo a disposizione per ospitare al meglio il cross tricolore (foto FB)
Tutto il paese di Faè di Oderzo si è messo a disposizione per ospitare al meglio il cross tricolore (foto FB)
Allora facciamo anche un attimo di servizio pubblico: a che ora partono le gare Élite e quando la diretta sulla Rai?

Le donne partiranno alle 14, gli uomini alle 14,50. La diretta su RaiSport invece inizierà alle 14,40 e andrà avanti fino alle 16.

Una bella vetrina ma, immaginiamo, anche un bell’impegno organizzativo…

Per fortuna possiamo contare sua una grande squadra di circa 70 persone. Abbiamo predisposto due stand, uno per l’enogastronomia e l’altro per la segreteria. Ci tengo poi a sottolineare una cosa riguardo all’accoglienza. La gara si tiene in una piccola frazione di campagna, lontana da grandi infrastrutture. Per questo in accordo con gli abitanti abbiamo fatto in modo che gli atleti, le famiglie e il pubblico possano parcheggiare nei cortili delle case private, e tutti si sono messi a disposizione volentieri. In questi tre giorni Faè diventa una grande famiglia allargata con la nostra società sportiva, cosa che si vedrà anche da tutti gli addobbi tricolori con cui abbiamo decorato il paese.

Il ritorno di Fontana, a mezzo servizio pensando a Parigi

12.12.2023
5 min
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Faé di Oderzo, ultima edizione del Ciclocross del Ponte, una delle grandi classiche del nostro calendario. A svettare è una maglia tricolore, quella di Filippo Fontana e questa è una notizia perché del campione italiano si erano un po’ perse le tracce. Qualche apparizione proprio a inizio stagione e poi più nulla, lasciando fare agli avversari di sempre, guardando le gare dal di fuori, con un pizzico di malinconia ma convinto delle proprie scelte.

Già, le scelte. Si parla sempre dei tre tenori, di chi deve sacrificare la passione per l’attività sui prati per privilegiare la strada. Dimenticandoci che un po’ lo stesso avviene per chi opera nei mesi caldi in sella a una mountain bike. Fontana spiega proprio in questo modo la sua stagione ben diversa da quelle passate.

«Non potevo fare altrimenti – racconta Fontana – la stagione di mtb è finita tardi, a ottobre eravamo ancora impegnati con le prove di Coppa del mondo in America. Staccare era un obbligo anche pensando a quel che ci aspetta. Sono rimasto fermo quasi tutto novembre, quella di Faé era la mia prima gara vera, ma continuerò a gareggiare in prove non lontano da casa per privilegiare gli allenamenti, per il ciclocross solo in parte perché già sono più che orientato verso la mountain bike».

Fontana ha raccolto due prestigiosi successi in 24 ore, battendo Van Kessel a Faé e Pavan a Vittorio Veneto (foto Billiani)
Fontana ha raccolto due prestigiosi successi in 24 ore, battendo Van Kessel a Faé e Pavan a Vittorio Veneto (foto Billiani)
Perché questa scelta così diversa dal solito?

Il 2024 è un anno molto particolare. Se hai ambizioni di partecipazione alle Olimpiadi non puoi fare diversamente e io ci punto, anche se so che i posti a disposizione nella mtb saranno solamente 2. Questo significa che ad aprile-maggio bisognerà essere al massimo della forma perché sarà allora che si decideranno i due nomi e io dovrò farmi trovare pronto.

Quindi non è una situazione che coinvolge solo gli stradisti, viste le tante defezioni di questa stagione anche in casa italiana, Silvia Persico tanto per fare un nome…

Se punti a un evento così importante, così fuori dalle righe visto che c’è ogni 4 anni, così particolare anche nella sua collocazione temporale non puoi fare altrimenti. Io ad esempio ho scelto di partire molto piano, spero di raggiungere una buona forma per gennaio-febbraio in modo sia da ottenere il massimo agli italiani e magari ai mondiali di ciclocross, tirando poi avanti per le prime prove della mtb, staccando quando sarà necessario per poi spingere a tutta in primavera.

Il corridore di Vittorio Veneto ha esordito vincendo a Jesolo, poi è stato 2° a Brugherio, fermandosi per tutto novembre (foto Billiani)
Il corridore di Vittorio Veneto ha esordito vincendo a Jesolo, poi è stato 2° a Brugherio, fermandosi per tutto novembre (foto Billiani)
Quindi la scelta dei grandi di fare solo qualche sporadica apparizione nel circuito ti trova d’accordo?

Hanno vinto tutto, è la logica stessa che dice che, se vogliono ottenere altro, qualcosa di inedito per loro devono fare delle rinunce. Per loro il ciclocross è passione, ma non è il sostentamento principale, l’obiettivo primario della loro carriera ed è già un bellissimo segnale che non ci rinuncino del tutto. Affrontano stagioni così impegnative che è difficile rendersene davvero conto, eppure uno spazio per il ciclocross lo mantengono e questo avvantaggia tutti.

Veniamo alla gara di Faé…

E’ andata bene, anche oltre le previsioni. Pensavo di fare più fatica anche perché c’erano davvero tutti i migliori italiani ma anche Korne Van Kessel che non è propriamente uno sconosciuto. Sono partito molto circospetto lasciando l’iniziativa agli altri, poi Van Kessel ha rotto una scarpa perdendo un po’ di tempo e ne ho approfittato per attaccare. L’olandese è rimasto sempre abbastanza vicino ma alla fine quei 10 secondi di vantaggio sono riuscito a conservarli.

La premiazione con la targa per Fontana, consegnata dalla vedova di Renato Longo, Marisa (foto Billiani)
La premiazione con la targa per Fontana, consegnata dalla vedova di Renato Longo, Marisa (foto Billiani)
La condizione comunque c’è visto che il giorno dopo ti sei preso pure il Ciclocross di Vittorio Veneto, tappa finale del Master Cross Selle Smp

Lì è stato un po’ più facile, nel senso che ho subito guadagnato un buon vantaggio sugli avversari potendo viaggiare di conserva per quasi tutta la gara. Mi ha fatto molto piacere esserci e onorare al meglio la memoria di Renato Longo che per questa disciplina è stato un capostipite. In questo modo ho vinto anche la classifica del Master grazie alla doppietta in 24 ore. La challenge si prestava molto alle mie necessità, con poche gare quasi tutte in Veneto e tutte di elevato livello.

Che tipo di percorsi sono quelli trevigiani che hai affrontato?

Pianeggianti ma impegnativi, soprattutto quello di Faé perché prevede molti tratti a piedi e dove devi spingere molto. Oltretutto era umido e questo ha reso il tracciato scivoloso. Per questo temevo che gli sforzi fatti potessero essere vanificati, bisognava essere molto attenti.

Nel MasterCross Selle SMP altro successo per Rebecca Gariboldi, che unisce la challenge alla vittoria al Giro (foto Billiani)
Nel MasterCross Selle SMP altro successo per Rebecca Gariboldi, che unisce la challenge alla vittoria al Giro (foto Billiani)
Prendendo spunto dal percorso trevigiano e in base alla tua esperienza anche all’estero, i tracciati italiani sono penalizzanti rispetto a quelli belgi e olandesi dal punto di vista tecnico?

Forse la mia risposta andrà controcorrente, ma io penso proprio di no. Molti si lamentano dell’eccessivo fettucciato, ma bisogna considerare che il disegno dei nostri percorsi richiede capacità tecniche non comuni: dove le trovi all’estero curve a gomito, tracciati abbastanza stretti, curve dove devi rilanciare in maniera secca e “menare” per riprendere velocità? La differenza non è nei percorsi, ma nel livello generale. Se ogni settimana hai almeno due gare dove ti confronti con almeno 15 corridori che sono al tuo livello se non superiore, alla fine ti accorgi che c’è un’altra qualità. Tornando ai tracciati, io credo che quelli di Brugherio o lo stesso Faé di Oderzo non abbiano proprio nulla da invidiare ai principali esteri.

Quando ti rivedremo in gara?

Credo il 26 a San Fior, per un’altra gara nazionale. Voglio gareggiare vicino casa, per sfruttare tutto il tempo disponibile per gli allenamenti di mtb. L’obiettivo olimpico è troppo importante quest’anno…