Arriva il Giro del Veneto juniores: una bella novità!

08.04.2023
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Pochi giorni fa ci è arrivato un comunicato stampa che annunciava la nascita del Giro del Veneto juniores (presentato pochi giorni fa con la presenza di Dagnoni, foto apertura Alessandro Billiani). Una notizia molto importante, da approfondire assolutamente, tra le parole ed i nomi di quelle poche righe spunta quello di Alberto Ongarato (il secondo da sinistra in apertura). L’ex corridore professionista è diventato da una decina di anni uno dei vicepresidenti della SC Padovani. Una società ciclistica pluricentenaria, nonché la più longeva d’Italia, che negli anni ha organizzato tanti eventi. 

Ongarato è stato professionista dal 1998 al 2011 ha chiuso la sua carriera in Vacansoleil
Ongarato è stato professionista dal 1998 al 2011 ha chiuso la sua carriera in Vacansoleil

Il cambio di pelle

La SC Padovani è una delle colonne portanti del ciclismo italiano, dalle sue squadre sono usciti campioni di ogni genere, l’ultimo in ordine temporale è Alberto Dainese. Quella della società veneta è una storia a 360 gradi nel mondo del ciclismo. 

«Agli inizi, nel 1909 – racconta Ongarato, professionista dal 1998 al 2011 – la Padovani ha organizzato una tappa del primo Giro d’Italia. L’arrivo era a Prato della Valle, sede di partenza di questo primo Giro del Veneto juniores. Negli anni la società ha cambiato pelle molte volte e, dieci anni fa, su richiesta del Presidente Galdino Peruzzo, ho preso la carica di vicepresidente. Dal 2014 abbiamo creato le squadre giovanili: dagli esordienti agli juniores, collaboriamo anche con una società di Padova che ha i giovanissimi. Dallo stesso anno la Padovani ha organizzato anche la Gran Fondo Città di Padova. Il Covid, poi, ha stravolto questo mondo ed abbiamo deciso di cambiare e organizzare una gara per gli juniores, la categoria più importante a livello giovanile».

In Italia ci sono quattro corse a tapper per gli juniores, di cui due di livello internazionale, una di queste è il Giro della Lunigiana
In Italia ci sono quattro corse a tapper per gli juniores, di cui due di livello internazionale, una di queste è il Giro della Lunigiana
Una gara a tappe per questa categoria è una grande novità.

Quella di avere una corsa a tappe, addirittura di quattro giorni, è una necessità che in questa categoria si sente molto. Viene gestita in maniera estremamente professionale e così tutto intorno deve seguire il passo. Il ciclismo è in grande evoluzione, guardate al mondo del professionismo com’è cambiato in pochi anni. In Italia ce ne stiamo accorgendo con un po’ di ritardo, ma la strada è ormai delineata, tocca a noi seguirla.

Avete avuto una pronta risposta?

Abbiamo aperto le iscrizioni a novembre e dopo venti giorni avevamo già raggiunto il numero massimo di squadre: 30! Nei mesi successivi ci sono arrivate altre richieste, ora siamo a quota 33 team. In poco tempo tutti i diesse ci hanno richiamato per confermare la loro partecipazione. Dovremo dire dei no, e siamo solo al primo anno di questa corsa. 

Di corse a tappe per juniores in Italia ce ne sono poche, solo quattro. 

E’ un’esigenza che si sente, parlando con vari diesse ed addetti ai lavori. Fare una corsa a tappe permette di crescere e maturare molto, sia dal punto di vista tecnico che fisico. All’estero i ragazzi ne fanno molte di più e la differenza si vede, i nostri ragazzi quando si confrontano a livello internazionale fanno fatica. 

La SC Padovani negli ultimi anni ha organizzato la Gran Fondo Città di Padova (foto Facebook)
La SC Padovani negli ultimi anni ha organizzato la Gran Fondo Città di Padova (foto Facebook)
Si tratta di una gara nazionale?

Sì, è una 2.14, questo vuol dire che le squadre partecipanti saranno praticamente tutte italiane. C’è spazio per invitare tre team stranieri, nei giorni scorsi è arrivata anche la richiesta dal Cannibal Team (la squadra Development della Bahrain Victorious, ndr).

Vi prospettate di crescere?

L’obiettivo è quello, vogliamo fare le cose al meglio. Per la prima edizione è importante che si riesca a lanciare l’evento, ma non nascondo che vogliamo arrivare allo status di corsa internazionale.

Arrivate dalle Gran Fondo, cambiare pelle è stato difficile?

No, organizzare una Gran Fondo è molto più impegnativo a livello logistico. Le strade devono rimanere chiuse per più tempo, in una corsa in linea dopo una decina di minuti dal passaggio dei corridori le strade vengono subito riaperte. 

Dal 2014 la storica società veneta ha dato vita alle due squadre giovanili (foto Alessandro Billiani)
Dal 2014 la storica società veneta ha dato vita alle due squadre giovanili (foto Alessandro Billiani)
E dal punto di vista di staff e personale?

Per organizzare la Gran Fondo Città di Padova venivano impiegate 500 persone tra chiusura strade, staff e tutto il resto. 

L’organizzazione come procede?

Spedita! Siamo a buon punto, abbiamo già definito tutte gli arrivi di tappa e le partenze, ne manca solo una. Anche i vari percorsi sono già praticamente pronti, a breve saranno anche pubblicati sul sito, che tra pochi giorni verrà messo online. 

Per il pernottamento dei team?

Anche in questo caso è tutto a posto, probabilmente riusciremo a mettere tutte le squadre in un hotel unico. 

Quando si parte?

Il 27 luglio, con una cronometro a squadre.