ASSOS, storico marchio svizzero attivo nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, ha nominato PaceUp Media quale nuova agenzia responsabile delle attività PR a livello mondiale. Una scelta strategica che prepara il brand al traguardo del 2026, anno del proprio 50° anniversario.
Fondata nel 1976, con sede nel Canton Ticino, ASSOS è riconosciuta come una delle realtà più innovative nella storia dell’abbigliamento bike. Quasi mezzo secolo di ricerca, test e brevetti hanno definito un metodo unico nel settore. Oggi il brand continua a sviluppare capi ad alte prestazioni destinati a ciclisti di qualsiasi livello, mantenendo un approccio ingegneristico che punta a migliorare costantemente materiali, comfort e aerodinamica.
La collaborazione con PaceUp Media segna l’inizio di una nuova fase di comunicazione internazionale.
ASSOS è un’azienda ticinese che realizza capi tecnici da ciclismoGiovanni Lira, Global Sports Marketing & Brand Events Manager ASSOSASSOS è un’azienda ticinese che realizza capi tecnici da ciclismoGiovanni Lira, Global Sports Marketing & Brand Events Manager ASSOS
Un lavoro… di squadra
«Questa partnership – ha dichiarato Giovanni Lira, Global Sports Marketing & Brand Events Manager di ASSOS – rappresenta un passaggio chiave per la crescita del marchio. Il DNA di ASSOS, fatto di innovazione, precisione e profonda passione per il ciclismo, trova in PaceUp un partner ideale. L’agenzia, riconosciuta nel panorama endurance per creatività e capacità strategiche, supporterà il posizionamento globale del nostro brand».
PaceUp Media lavorerà su più fronti: strategia PR internazionale, relazioni media, attivazione delle partnership, storytelling di marca, campagne ADV e gestione dei lanci prodotto. L’obiettivo comune è valorizzare l’eredità tecnica di ASSOS e amplificarne le novità, dalle nuove collezioni alle collaborazioni con team e ambassador. Una comunicazione integrata pensata per rafforzare il ruolo del brand nel segmento “premium” del ciclismo performance.
«ASSOS – ha ribattuto Ollie Gray, PR Account Director di PaceUp Media – rappresenta da anni un punto di riferimento assoluto per qualità, ricerca e cura sartoriale. Con il 2026 come anno simbolico, il nostro team di PaceUp punterà a portare l’immagine di ASSOS verso nuove audience globali, costruendo un racconto contemporaneo che renda giustizia alla sua storia».
ASSOS è un brand all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di abbigliamento per il ciclismo, un esempio è l’Equipe RSR Jersey S11ASSOS è un brand all’avanguardia nella progettazione e realizzazione di abbigliamento per il ciclismo, un esempio è l’Equipe RSR Jersey S11
Comunicazione dinamica
La partnership è attiva da subito. Le prime attività riguarderanno le partnership con i team e le presentazioni prodotto legate alla stagione 2026. Un periodo cruciale in cui ASSOS intende consolidare la propria leadership tecnologica nel settore del ciclismo performance.
L’identità innovativa di ASSOS affonda le radici in 49 anni di sviluppo continuo. Oltre 400 medaglie olimpiche e mondiali e 25 brevetti testimoniano un approccio metodico: distruggere, ripensare e migliorare. Tutto viene progettato con precisione svizzera, dai tessuti proprietari, prodotti entro 150 km dal quartier generale, ai test estremi con atleti WorldTour. Ogni capo nasce dall’equilibrio tra comfort assoluto e performance avanzata.
PaceUp Media, nata nel 2018, è oggi una delle agenzie più dinamiche nel settore comunicazione sportiva. Supporta brand, squadre ed eventi nel creare connessioni autentiche con il proprio pubblico, grazie a un mix di PR, strategia, gestione social, “paid media” e programmi ambassador. Tra i clienti già in portafoglio figurano realtà come ASO, MAAP, ROUVY, Basso Bikes, London Marathon, BBB Cycling, Reutte Tourism e Laureus Sport.
Q36.5 alza l’asticella ancora una volta. Grazie alla giacca Dottore Termico Light Mediterranea migliora ulteriormente il concetto di protezione. Si amplia il range di utilizzo di un capo tecnico invernale, sfruttando al massimo lo scambio dell’aria per massimizzare la termoregolazione. Un altro tassello per il “segmento freddo”.
Dottore Termico Light Mediterranea è l’esempio pratico della differenza che esiste tra l’avere caldo durante l’attività e restare al caldo in zona comfort. Una giacca che fa capirequanto può essere utile ed aiutare un capo tecnico che non ha eguali. L’abbiamo provata.
Una giacca “morbida” ed ergonomica al tempo stessoUna giacca “morbida” ed ergonomica al tempo stesso
L’evoluzione del concetto termico
Questa versione, che adotta il suffisso Mediterranea, è ottimizzata per condizioni di freddo non estremo. Dottore Termico Light Mediterranea è perfetta da sfruttare anche con climi leggermente più miti e porta con sé un potere di scambio termico non comune. Adotta una membrana microporosa ed al tempo stesso ha delle aperture frontali e posteriori che agevolano lo scambio tra aria interna ed esterna. Un sistema di ventilazione vero e proprio.
Sempre in merito allo scambio termico ottimale, entrano in gioco anche le aperture (nascoste a dovere) posizionate sopra le tasche. Sono quasi impercettibili alla vista, ma evitano che il calore si accumuli in una parte sensibile della schiena. Il gilet interno è arricchito con fibre di grafene, ideale quando le velocità si abbassano ed è possibile un maggiore accumulo di umidità. Il grafene non trattiene il vapore prodotto durante lo sforzo. La vestibilità complessiva è ergonomica/mediamente morbida, aderente quanto basta anche nelle varie sezioni del busto, non comprime in ogni sua parte ed è un capo facile da indossare.
Il gilet interno con la zip, anche bello da vedereIl contrasto di tessuti tra il gilet e la pannellatura isolante posizionata su petto e scapoleLe stesse aperture presenti anche sul fronte, ma l’aria non entraConcetto di confezionamento simile anche per i guanti della categoria TermicoIl gilet interno con la zip, anche bello da vedereIl contrasto di tessuti tra il gilet e la pannellatura isolante posizionata su petto e scapoleLe stesse aperture presenti anche sul fronte, ma l’aria non entraConcetto di confezionamento simile anche per i guanti della categoria Termico
Alcuni dettagli da considerare
Il range ottimale (dichiarato) di utilizzo è compreso tra i 2 e 12°C. E’ idrorepellente (comunque in modo diverso se paragonata al giubbino Vampire), è impermeabile ed è caratterizzata da un isolamento potenziato nei confronti del vento.
Per essere una giacca di questa categoria e di questa caratura tecnica, con un blend di soluzioni non trascurabili è anche molto leggera. Abbiamo rilevato un peso (taglia small) di 335 grammi. Altro fattore per nulla secondario è la totale schermatura nei confronti dei raggi UV.
Aderente sulla schiena con i sui tessuti differenziati e le “aperture” sulle scapoleIl tessuto (forato) interno alla giacca, quello usato per le tascheSopra le tasche le aperture (nascoste) per far circolare l’ariaAderente sulla schiena con i sui tessuti differenziati e le “aperture” sulle scapoleIl tessuto (forato) interno alla giacca, quello usato per le tascheSopra le tasche le aperture (nascoste) per far circolare l’aria
I nostri feedback
Il corpo resta caldo, sempre, ventilato ed in zona comfort. Succede quando si pedala e si sforza in salita, dove si può abbassare la zip esterna della giacca, accade anche quando la velocità si alza ed inevitabilmente ci si scontra con l’aria fredda che fa muro. Una delle particolarità di questa giacca Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea risiede proprio nel fatto che in fatto di calore, di accumulo, di potenza termica non è mai eccessiva. Al tempo stesso mostra una versatilità inaspettata, perché una volta indossata è quasi impercettibile. Non è goffa, aderente quanto basta e morbida. Ha le maniche che si allungano grazie ai polsini sottili e svasati. Significa che i polsi non restano mai scoperti e che le stesse maniche non si muovono durante il cambio di posizione in bici. Inoltre non tirano.
Il gilet è un ulteriore valore aggiunto che aumenta la sfruttabilità della Dottore Termico Light Mediterranea. E’ da indossare con un intimo termico e nulla più.
La maniche non tirano e non sono rigide, ottima soluzioneLa maniche non tirano e non sono rigide, ottima soluzione
In conclusione
IL prezzo di listino è di 450 euro: sono tanti soldi e diventano una sorta di barriera per alcune tipologie di utenza. Crediamo al tempo stesso che un capo del genere faccia balzare la categoria degli indumenti super tecnici, sviluppati per l’inverno, su una linea di versatilità/duttilità di impiego poco affrontata in precedenza.
Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea è una giacca totale, per quello che concerne la resa tecnica, ma anche in fatto di interpretazione. E’ adatta e sfruttabile dall’agonista, quanto dal pedalatore della domenica.
Re Artù è sinonimo di capi tecnici sviluppati da chi la bici la vive in prima persona, indumenti di qualità al giusto prezzo. Il giusto bilanciamento tra i diversi fattori è anche una sorta di leitmotiv dell’azienda romagnola. Un esempio di esperienza ventennale, di passione Made in Italy, unita al savoir-faire artigianale.
Il giubbino Arturo è un esempio, un capo creato per le mezze stagioni ed adatto ad un range di temperature comprese tra i 6 e 13°. E la personalizzazione? Sempre disponibile, uno dei cardini di Re Artù.
Un capo davvero funzionale, ancor di più una volta indossatoUn capo davvero funzionale, ancor di più una volta indossato
Re Artù Arturo, di cosa si tratta
Un giubbino aderente nel modo giusto, non estremo, dal fitting ergonomico, ma non compressivo. E’ confezionato grazie ad un tessuto liscio, soluzione voluta per incrementare l’impermeabilità del capo senza snaturare minimamente la protezione del giubbino contro gli agenti atmosferici. Impermeabile con un massimo di 10.000 millimetri di colonne di acqua. Significa avere a disposizione un indumento che protegge nel medio periodo e diventa uno scudo vero e proprio quando il clima è umido. Arturo non è uno di quei capi che sguscia via, perché è realizzato con untessuto morbido ed elastico.
Super traspirante. E’ una delle prerogative dei capi tecnici attuali e facenti parte di questa categoria. La protezione dagli agenti esterni deve collimare con un traspirazione di qualità, di alto livello e che permetta al ciclista di sudare senza raffreddarsi. Il tessuto/membrana che caratterizza Arturo Re Artù offre il vantaggio di espellere verso l’esterno fino a 25.000 millimetri di vapore prodotto durante lo sforzo (tantissimo). Significa non accumulare il modo eccessivo il calore che si produce inevitabilmente durante l’attività fisica e che, tramutato in sudore si raffredda creando quella sensazione di discomfort dell’atleta.
Tasche profonde e capienti, ci piaceElastico siliconato di dimensioni importanti che sostiene le tasche e collega la “coda”Maniche lunghe, non eccessivamente strette e polsino con tessuto doppioLa bandella interna alla cernieraBuono il potere waterproof, considerando che lo stratto sottostante resta sempre asciuttoLa fustella traforata che caratterizza il girovitaIl cursore della zip è protetto, nella parte bassa ed in quella altaCollo molto alto e morbidoLa tasca con la zip ha la rete interna forataTasche profonde e capienti, ci piaceElastico siliconato di dimensioni importanti che sostiene le tasche e collega la “coda”Maniche lunghe, non eccessivamente strette e polsino con tessuto doppioLa bandella interna alla cernieraBuono il potere waterproof, considerando che lo stratto sottostante resta sempre asciuttoLa fustella traforata che caratterizza il girovitaIl cursore della zip è protetto, nella parte bassa ed in quella altaCollo molto alto e morbidoLa tasca con la zip ha la rete interna forata
Personalizzabile su richiesta
Arturo rientra nella categoria di capi tecnici personalizzabili su richiesta dei team. Anche in questo caso è da sottolineare la particolarità del capo. Non sempre è possibile customizzare ed intervenire in modo diretto su tessuti del genere e membrane che portano in dote concetti di water e windproof, il pericolo è quello di abbassare, se non azzerare lo strato protettivo. Re Artù garantisce la personalizzazione anche in questo segmento di indumenti, senza influire negativamente sulla funzionalità del giubbino. Il configuratore on-line è semplice e anche divertente da usare.
Vari tipi di protezione
Collo alto e finemente imbottito, ulteriormente rialzato nella sezione posteriore, caldo e gratificante, con o senza scaldacollo. Tessuto morbido e adattabile alle diverse forme del corpo. Zip protetta nella parte interna grazie ad una sorta di bandella, uno scudo aggiuntivo contro l’aria. Anche la cerniera lunga si integra alla perfezione con il concetto di protezione del giubbino, anche se avremmo preferito un cursore più grande, maggiormente semplice da raggiungere con i guanti indossati. Fustella forata nel girovita che non trattiene umido.
La coda posteriore è un vantaggio in caso di asfalto bagnato e sporcoLa coda posteriore è un vantaggio in caso di asfalto bagnato e sporco
Maniche lunghe e tasche
Maniche lunghe, un bel vantaggio quando ci si veste a strati e le maniche del capo superiore devono garantire una copertura totale. E poi la “coda” posteriore bella allungata che protegge buona parte dei glutei e ovviamente aiuta a tenere asciutta la sezione lombare, dettaglio tutt’altro che secondario. Tasche tanto ampie e profonde, un po’ rigide sopra dove c’è la banda rifrangente, ma finalmente un’azienda che permette di sfruttare le tasche inserendo tante cose. Le tasche sono tre classiche orizzontali, più una quarta laterale che si chiude con la zip. Non solo, tutti gli inserti rifrangenti sono “veri” e fanno rimbalzare la luce per davvero, quindi utili e assolvono a pieno alla funzione per i quali sono stati applicati. Ottima scelta.
Il giubbino Arturo di Re Artù è un capo che mostra una tecnicità adeguata a diverse categorie di utenza, è facile da indossare e da sfruttare. E’ semplice da pulire, anche nel caso in cui venga utilizzato in un contesto gravel e/o di strada bianca, eventuali residui si rimuovono in fretta anche con una semplice spugnata, prima di mettere il capo in lavatrice. Arturo è un giubbino che non comprime e lascia una grande libertà nei movimenti.
ToFit porta all’Italian Bike Festival 2025 il meglio del made in Italy: body Butterfly, salopette Road e mantellina Prisma.
Ad Italian Bike Festival si scoprono anche aziende meno note al grande pubblico, ma capaci di proporre prodotti di altissimo livello. E’ il caso di ToFit, realtà veneta specializzata nell’abbigliamento tecnico da ciclismo (e non solo), che ha portato a Misano una gamma di capi curati nei dettagli e con un approccio sartoriale In apertura foto ToFit).
L’azienda, già partner di team femminili come la BePink, conferma il suo legame con il mondo delle corse e con il ciclismo di qualità. Allo stand, il responsabile marketing Alex Candian ci ha mostrato tre novità di punta: il body Butterfly, la salopette Road e la mantellina Prisma.
Tofit, il Body Butterfly: stile minimal e in generale un capo molto leggero, perfetto per correre e per l’estateSi vede in trasparenza la mano, segno che il Butterfly è davvero leggero e traspiranteTofit, il Body Butterfly: stile minimal e in generale un capo molto leggero, perfetto per correre e per l’estateSi vede in trasparenza la mano, segno che il Butterfly è davvero leggero e traspirante
Body Butterfly: DNA racing
Il Body Butterfly rappresenta uno dei prodotti di riferimento di ToFit. Pensato per chi cerca performance e stile, è un capo che unisce aerodinamica e comodità, con un design essenziale ma curato nei minimi particolari. La struttura è stata concepita per seguire le linee del corpo, con pannelli studiati per migliorare l’elasticità nei punti di maggiore movimento e garantire al tempo stesso una vestibilità precisa.
Il tessuto principale è un mix tecnico a rapida asciugatura, con una lavorazione che consente una buona traspirazione nelle giornate calde e mantiene stabile la temperatura corporea durante gli sforzi più intensi. La zip anteriore a tutta lunghezza è leggera e quasi impercettibile, mentre le cuciture piatte evitano qualsiasi frizione sulla pelle.
Il fondello, sviluppato per lunghe distanze, è integrato con la parte inferiore in modo da risultare naturale e stabile in sella. Le gambe hanno un grip in silicone a taglio vivo, che evita fastidiosi spostamenti durante la pedalata. Anche la parte superiore è progettata per rimanere aderente senza comprimere: le maniche con taglio laser si appoggiano perfettamente alla pelle, evitando l’effetto “ala” ad alte velocità.
A livello estetico, il Butterfly propone una grafica minimale, tipica dello stile ToFit, che lascia spazio al ciclista di esprimere la propria personalità con eleganza. Un body pensato per chi cerca un capo racing, senza rinunciare al comfort e alla praticità, adatto tanto alle gare quanto agli allenamenti più intensi.
In particolare ci ha catturato il colore total white che tanto scalpore aveva creato dopo il campionato il italiano professionisti, con il vincitore (Filippo Coca) che era vestito tutto di bianco e aveva riscosso un enorme successo.
La salopette road, disponibile in più colori. La calzata sulla gamba è assicurata da una banda in silicone sulla cosciaLa tasca laterale di cui si parlava per gel e piccole cartacceLa salopette road, disponibile in più colori. La calzata sulla gamba è assicurata da una banda in silicone sulla cosciaLa tasca laterale di cui si parlava per gel e piccole cartacce
Salopette Road: quella tasca…
Tra i prodotti più interessanti presentati a Misano, la salopette Road rappresenta la filosofia di ToFit: vestibilità perfetta, materiali di alto livello e cura del dettaglio. E’ una salopette progettata per garantire stabilità e supporto nelle uscite più lunghe, con un taglio ergonomico che asseconda la pedalata senza mai limitare i movimenti.
Il tessuto scelto ha un’elasticità calibrata, capace di adattarsi alle forme del ciclista senza eccessive compressioni. Allo stesso tempo, la sua densità aiuta a proteggere la muscolatura e a ridurre le micro-vibrazioni che si accumulano durante gli allenamenti. Le bretelle sono realizzate in rete elasticizzata, sottili e traspiranti, per distribuire in maniera uniforme la tensione sulle spalle senza creare punti di pressione. Le bretelle, di cui spesso poco si parla, sono ampie e super morbide e fanno sì che non ci siano punti di pressione a tutto vantaggio della comodità.
Il cuore del capo resta il fondello, sviluppato per affrontare lunghe ore in sella, come dicevamo. L’imbottitura differenziata offre un supporto mirato alle zone più delicate, mentre la scelta di materiali antibatterici assicura igiene e comfort anche dopo molte ore. La costruzione del fondello, integrata con il taglio della salopette, riduce gli attriti e contribuisce a mantenere una posizione stabile sulla sella.
Sul piano estetico, la Road segue la linea di sobrietà tipica di ToFit, con colori neutri e dettagli essenziali. Questo la rende facilmente abbinabile a maglie di qualsiasi tipo e perfetta sia per chi ama un look discreto sia per chi preferisce lasciare spazio alle grafiche dei capi superiori. Molto interessante la tasca laterale per riporre cartacce o gel. Una tasca super aerodinamica e minimal, ma davvero comoda.
La Prisma è disponibile in più colori, tutti “laminati” e particolariDa notare la foratura laterale per lo scarico dell’aria e l’umiditàLa Prisma è disponibile in più colori, tutti “laminati” e particolariDa notare la foratura laterale per lo scarico dell’aria e l’umidità
Mantellina Prisma: colori fashion
Infine, la Mantellina Prisma rappresenta un capo versatile e indispensabile per ogni ciclista. E’ una mantellina ultraleggera, pieghevole e facilmente riponibile in tasca, studiata per garantire protezione contro vento e umidità improvvisa.
La costruzione è essenziale ma estremamente funzionale: il tessuto esterno blocca l’aria e offre una barriera efficace contro acqua e umidità, mentre la parte posteriore leggermente più lunga copre meglio la zona lombare in posizione aerodinamica.
Dal punto di vista della traspirabilità, ToFit ha inserito inserti microforati nelle zone laterali, che permettono una buona ventilazione anche quando la mantellina è chiusa. Questo dettaglio riduce l’effetto “sudore interno” tipico di molti capi antivento, rendendo la Prisma un prodotto pratico anche per salite lunghe.
La vestibilità è aderente ma non costrittiva, con un taglio pensato per evitare svolazzamenti in discesa. Il colletto alto protegge da colpi d’aria, mentre la zip frontale consente una rapida apertura in caso di necessità. La grafica è lineare e pulita, disponibile in tonalità sobrie che si integrano facilmente con qualsiasi kit da ciclismo. Le maniche ben aderente al polso fanno sì che la mantellina non sia svolazzante.
Un capo leggero, compatto e funzionale, ideale per chi pedala in tutte le stagioni e non vuole farsi sorprendere dai cambiamenti del meteo. Con la Prisma, ToFit ha dimostrato di saper interpretare le esigenze reali del ciclista moderno, mantenendo la qualità artigianale che contraddistingue il marchio e propone colorazioni “laminate”, particolari, che ne fanno un capo di pregio sotto ogni punto di vista.
Il capo tecnico non deve essere un compromesso. Umbrailstudia e realizza indumenti tecnici di altissima caratura, Made in Italy ed estremamente funzionali, perché nascono da chi la bici la vive in prima persona.
Abbiamo provato e siamo entrati nel dettaglio della giacca Martino, della calzamaglia Barry Hoban e del baselayer termico, oltre ad alcuni accessori che talvolta passano in secondo piano.
Capi tecnici che fanno la differenzaCapi tecnici che fanno la differenza
La giacca Martino
Umbrail Martino è una giacca che va ben oltre il capo invernale. «Martino è una giacca da utilizzare con un ampio range di temperature, dai -5°C fino ad arrivare ai 12 gradi sopra lo zero. – ci spiega Nicola Cannavina, fondatore di Umbrail – Questo è possibile grazie alla qualità del confezionamento e dei tessuti, non ultimo quello interno delle tasche che viene utilizzato anche nell’alta moda in Francia. I vantaggi di questo tessuto – prosegue Cannavina – sono tangibili anche per quello che concerne la longevità del capo, che non si rovina neppure dopo molteplici lavaggi».
Utilizza una termosaldatura su un tessuto di 3 mm di spessore. Ha una buona impermeabilità, fino alle 2/3 ore. Ha una zip con il doppio cursore. Il collo è alto, ulteriormente rialzato nella parte posteriore, con l’obiettivo di proteggere la cervicale. Inoltre ha ben 9 tasche. Le tre tasche posteriori sono profonde e capienti, a queste si aggiungono le due retate sulle maniche, le due frontali (che fungono anche da presa d’aria) e le due laterali (una con la rete, la seconda con la zip e munita di asola interna per l’eventuale passaggio di un cavo, per gli auricolari ad esempio). La giacca Martino è windproof.
Tasche profonde e ampieLe tasche vicino ai polsini rifiniti in modo eccellenteMolto buona la protezione waterproofLa zip frontale con il doppio cursoreIl particolare tessuto interno e quello delle tascheLa maglia intima è con filato DryarnTasche profonde e ampieLe tasche vicino ai polsini rifiniti in modo eccellenteLa zip frontale con il doppio cursoreIl particolare tessuto interno e quello delle tascheLa maglia intima è con filato Dryarn
La giacca Martino si comporta davvero bene nelle giornate uggiose e umide dell’autunno, magari completata da un intimo termico a manica corta (noi l’abbiamo usata in questo modo anche a temperature sopra i 10°C, ma con aria fredda e umida). Durante lo sforzo non si inumidisce, a tutto vantaggio del comfort. La giacca Martino diventa un vero e proprio scudo contro il freddo che morde quando è completata da uno smanicato.
La calzamaglia Barry Hoban
Una calzamaglia adatta a “fare la distanza” anche in inverno. Perché scriviamo questo? Perché al di là del tessuto, i tre valori aggiunti di questo capo sono l’ergonomia, il fondello e una protezione addominale non eccessiva, non trattiene il sudore portando ad un conseguente raffreddamento. Il fondello è creato su specifiche Umbrail e sostiene in modo ottimale anche dopo tante ore di sella. A contatto con la pelle sembra Alcantara, piacevole e quasi impercettibile.
La calzamaglia è aderente, ergonomica e piacevole da indossare. Sulle cosce ha una sorta di compressione di buon livello; non sembra di essere sottovuoto. Si comporta bene anche quando il vento è teso e freddo.
Il fondello supporta per diverse ore consecutiveLa salopette ha un’importante pannellatura posterioreIl fondello supporta per diverse ore consecutiveLa salopette ha un’importante pannellatura posteriore
Gli accessori che fanno la differenza
Il copritesta (o sottocasco) e lo scaldacollo. Quando per dare valore alle cose, si dice “sembra seta”! Lo scaldacollo è un tubolare di tessuto Merino con tecnologia Borgini, ovvero il top di quello che è disponibile ad oggi sul mercato. Il copricapo ha uno spessore contenuto. Ha due passanti laterali, comodi e utili, con il compito di bloccare le aste degli occhiali (difficile trovare qualcosa di simile).
I guanti invece sono a tre strati, impermeabili e con una vestibilità che va ben oltre il polso, anti-vento e traspiranti, ma anche dedicati agli schermi touch.
Un abbigliamento invernale dedicato ai macinatori di chilometriLe calze termiche hanno spessori differenziatiI puntali sono morbidi sopra e anti sporco sottoLo scaldacollo, elastico e dallo spessore ridottoIl particolare dettaglio del sotto cascoI guanti sono compatibili agli schermi touchUn abbigliamento invernale dedicato ai macinatori di chilometriLe calze termiche hanno spessori differenziatiI puntali sono morbidi sopra e anti sporco sottoLo scaldacollo, elastico e dallo spessore ridottoIl particolare dettaglio del sotto cascoI guanti sono compatibili agli schermi touch
Non solo i piedi al caldo (e comodi)
Le calze ed i puntali Umbrail. «Le calze termiche sono uno dei nostri must – argomenta Cannavina -talmente efficienti che da sei anni portiamo avanti lo stesso prodotto. Abbinate ai puntali offrono una combinazione ottimale anche nel caso si utilizzino scarpe molto leggere e ventilate, soluzione adatta a chi non sopporta il copriscarpa tradizionale».
Sono alte, fattore che influisce in modo positivo sulla vestibilità, sulla tenuta (non scendono e non si arricciano a mo di sigaretta) e anche su quella compressione piacevole nella zona del muscolo del soleo, oltre a tenere caldo il tendine di Achille. I puntali proteggono dal freddo e dalla pioggerella fine. Sono caratterizzati inoltre da una membrana (sotto la suola) che non trattiene lo sporco ed il fango.
Pronto per l'inverno che arriva, il nuovo Tackx Neo 2T Smart permette allenamenti in casa fedelissimi alle vere uscite outdoor. Un progetto tutto nuovo
Si chiama “A unique kit for a unique team” ed è lo slogan ad effetto che caratterizza la nuova campagna di Gobik sviluppata per sostenere e promuovere al meglio il proprio servizio di abbigliamento team personalizzato. Una campagna, quest’ultima, che rappresenta la sintesi perfetta del DNA “custom” di Gobik, la parte più originale di questa famiglia che crea sogni ciclistici, che si tratti di una semplice maglia, di un pantaloncino o di un accessorio cycling wear.
Il brand spagnolo ha a cuore le esigenze di ogni gruppo ciclisticoIl brand spagnolo ha a cuore le esigenze di ogni gruppo ciclistico
Gobik è noto per essere uno dei più grandi centri di produzione tessile per il ciclismo in tutta Europa, “forte” di oltre 8.000 proposte grafiche all’anno e 600.000 capi prodotti negli ultimi dodici mesi. Risultati questi ultimi resi possibili grazie al costante impegno per la qualità e per l’innovazione di Gobik in tutto il processo di produzione.
Ciascun ciclista, e con lui ogni singolo gruppo sportivo, è diverso e unico. Ognuno ha difatti i propri percorsi preferiti, i propri luoghi di sosta, il proprio modo di pianificare il percorso e il proprio orario di partenza. Un insieme di particolarità che Gobik raccoglie, amplifica ed asseconda attraverso il servizio “custom”, con l’obiettivo di rendere unico l’abbigliamento personalizzato per ogni singolo gruppo di ciclisti che quotidianamente incrociamo lungo strade, sentieri oppure sterrati.
Gobik pone l’accento sul collettivo, e con la campagna “A unique kit for a unique team” evidenzia i suoi valori e quella frase ad effetto – sempre valida – che ci ricorda che il ciclismo diversamente da quello che si possa pensare è uno sport di squadra.
Il valore dell’appartenenza
«Non dobbiamo mai dimenticare – ha affermato Albert Medrano, il responsabile marketing di Gobik – che ben la metà del nostro volume di lavoro proviene dal cosiddetto personalizzato. Ed è proprio in questa area del nostro lavoro e della nostra attività che si ritrovano le nostre origini, ma anche il nostro presente. In Gobik abbiamo un ottimo team di designer che aspetta di ideare le migliori grafiche per i gruppi sportivi per la prossima estate.
«Oltre al fatto di essere vestiti tutti uguali, noi vogliamo aggiungere altri fattori importanti ai nostri capi: come l’identità, in quanto l’abbigliamento parla di te e del gruppo a cui appartieni. Ma non solo, i nostri capi rendono riconoscibili agli altri ciclisti lungo il percorso, fornendo anche una componente di sicurezza al gruppo in quanto più omogenei».
eQipe è un’azienda che ha come core business la produzione tessile, con una forte connotazione artigianale. Le collezioni sono completamente Made in Italy, dal disegno al confezionamento e vengono utilizzati canoni elevati per rispettare gli standard qualitativi.
Abbiamo provato un kit estivo, composto dalla salopette Gamma e dalla maglia Iota. Di seguito le nostre considerazioni.
Si nota il taglio della salopette, non troppo basso sulla coscia (foto Sara Carena)
La pannellatura posteriore della salopette Gamma
Le bretelle forate e con un tessuto sostenuto
Il fondogamba della salopette
Il fondello, uniforme all’esterno, ma con spessori interni differenziati
Si nota il taglio della salopette, non troppo basso sulla coscia (foto Sara Carena)
La pannellatura posteriore della salopette Gamma
Le bretelle forate e con un tessuto sostenuto
Il fondogamba della salopette
Il fondello, uniforme all’esterno, ma con spessori interni differenziati
Gamma, la salopette senza fronzoli
E’ un pantaloncino tecnico con una compressione uniforme lungo tutta la superficie (tranne la fascia sulla coscia) ed è altamente traspirante. Partendo dall’alto, ha le bretelle forate e piuttosto consistenti, che mantengono una stabilità e supporto ottimali anche quando si è in sella nella posizione ribassata. Nella sezione posteriore le bretelle si uniscono in una pannellatura unica, che si adegua alla schiena. La fascia addominale è caratterizzata da un tessuto poroso che non accumula umidità. In questo punto la salopette offre un vantaggio per nulla scontato e che risulta particolarmente utile quando ci si getta in discesa dopo una lunga scalata.
La salopette eQipe Gamma ha il tessuto sulla coscia e sui glutei sembra di velluto ed è quasi impalpabile. E’ una seconda pelle che bene si adegua alle forme della muscolatura. Il comfort che genera è un valore aggiunto non da poco, che si riflette positivamente anche dopo alcune ore di attività. Il fondo gamba invece è più morbido e forato, non prevede inserti siliconici. La salopette Gamma ha un prezzo di listino di 159,90 euro.
I capi hanno un’ergonomia moderna, ma non estrema (foto Sara Carena)
La zona posteriore delle tasche con la scritta rifrangente
La manica con il taglio vivo e il tessuto uniforme
Il logo, colpito da un fascio di luce si illumina
La differenza dei tessuti, lato, anteriore e posteriore, girovita
I capi hanno un’ergonomia moderna, ma non estrema (foto Sara Carena)
La zona posteriore delle tasche con la scritta rifrangente
La manica con il taglio vivo e il tessuto uniforme
Il logo, colpito da un fascio di luce si illumina
La differenza dei tessuti, lato, anteriore e posteriore, girovita
La maglia Iota
E’ una maglia confezionata e mirata per le giornate estive più calde, capace di combinare diverse tipologie di tessuto; ognuno di questi ha un compito ben preciso, ma nell’insieme abbiamo una maglia che asciuga in tempi rapidissimi. Il girocollo (basso) è disegnato per essere comodo prima di tutto e azzerare i fastidi che possono creare la zip e il suo cursore.
La maniche hanno il taglio vivo che non prevede silicone, mentre il torace e la schiena combinano dei tessuti con trame differenziate. La pannellatura anteriore e posteriore ha dei piccoli fori che non bloccano la termoregolazione e favoriscono l’entrata dell’aria. Ai lati invece è inserito un mesh con fori più ampi. Il girovita è elastico con dei punti siliconici all’interno; l’obiettivo è quello di rimanere aderente.
La sezione posteriore scende oltre la zona lombare e ci sono le tre tasche, ampie e profonde. Tutte le scritte, compreso il logo anteriore, sono rifrangenti. eQipe Iota ha un prezzo di listino di 89,90 euro.
E’ una sorta di evoluzione della linea PR.R, la categoria storica dei capi tecnici del brand veneto e segmento che ha cambiato il modo di vestire il ciclista di tutti i livelli. Alé PR.S, acronimo di Pro Race System è l’abbigliamento fornito ai pro’ ed è ancora più in alto nella scala dei valori, ricco di dettagli funzionali, traspirante ed aerodinamico, con un race fitting di altissimo livello. Lo abbiamo provato durante la Granfondo Alé la Merckx, nella versione customizzata e dedicata all’evento. Trovarsi a proprio agio fin dalle prime pedalate senza mai averlo indossato prima? Sì, ma è l’effetto seconda pelle in una giornata caldissima il valore aggiunto.
Il kit dedicato alla gran fondo veronese (foto Sara Carena)Il kit dedicato alla gran fondo veronese (foto Sara Carena)
Alé, ricerca e test infiniti
«I capi tecnici Alé – racconta l’Amministratore Delegato Alessia Piccolo – sono il risultato di tanto lavoro, di tante idee messe insieme e delle eccellenze rappresentate anche dalle persone che lavorano all’interno dell’azienda. Stagione dopo stagione abbiamo cambiato i colori delle collezioni, senza mai perdere il DNA che contraddistingue l’abbigliamento tecnico- E questo per noi è un fattore molto importante, perché ha permesso ai nostri clienti di capire che dietro alle nostre livree cromatiche vivaci, ci sono tecnica, studio e ricerca».
Alé Cycling è parte del Gruppo Zecchetto APG Cycling (del quale fanno parte anche le biciclette MCipollini, le scarpe DMT e proprio Alè).
Il taglio posteriore che separa l’elastico della salopette
Il taglio della manica, anche qui il tessuto a celle
Il taglio posteriore che separa l’elastico della salopette
Il taglio della manica, anche qui il tessuto a celle
La salopette del 2022
La salopette Alé PR.S del 2022 è caratterizzata da un fitting particolarmente aderente, è molto elastica e ha la gamba allungata sopra il ginocchio. E’ il risultato di un blend di tessuti, tre per la precisione. Ci sono delle pannellature laterali, frontali e posteriori a celle separate, che hanno l’obiettivo di aumentare l’efficienza aerodinamica, senza influire in maniera negativa sulla termoregolazione. Il fondo gamba ha una fascia elastica alta, quasi impercettibile grazie alle cuciture piatte (che sono comuni all’intera salopette) e ad un piccolo inserto dietro la coscia che distribuisce proprio l’azione della fascia elastica.
Le bretelle sono ben strutturate e compatte e non creano frizioni. Hanno un’incrocio semplificato nella sezione posteriore, senza la rete di supporto e ulteriori tessuti in aggiunta, soluzione voluta per limitare l’accumulo di sudore e umidità. Nonostante la loro semplicità, le bretelle sono un esempio di stabilità, anche dopo diverse ore di attività. Il fondello è della famiglia 4H, sviluppato e prodotto interamente da Alé, sempre una garanzia in fatto di comfort e giusto supporto.
La salopette con il tessuto a celle separate sulla coscia
Il fondello di Alé
La stampo utilizzato per sagomare a “caldo” i fondelli
L’incrocio delle bretelle
La salopette con il tessuto a celle separate sulla coscia
Il fondello di Alé
La stampo utilizzato per sagomare a “caldo” i fondelli
L’incrocio delle bretelle
Un design molto emulato
Il fitting è sempre quello di una categoria race di eccellenza, aderente e quasi come una seconda pelle. Partendo dal basso c’è il classico inserto stabilizzanteS-Stability System, con la banda elastica che nella sezione frontale è rialzata nella parte centrale. La parte posteriore invece scende leggermente sui glutei. Questa combinazione offre dei vantaggi aerodinamici e di stabilità del capo una volta indossato e quando si è sulla bicicletta. L’elastico è forato per ottimizzare la traspirazione.
La shirt è costruita con tre tessuti differenti, ognuno con un’elasticità diversa e con dei fori di ventilazione differenziati tra loro, per posizionamento e dimensioni. Ai lati, ad esempio, è presente una pannellatura a rete, per aumentare in modo esponenziale il circolo dell’aria. La parte posteriore ha dei micro-fori, mentre quella frontale sembra avere delle piccole fessure orizzontali dove l’aria passa continuamente senza che il tessuto sfarfalli una volta esposto al vento.
E poi le tasche: sono tre e sono profonde, mai cedevoli e non tendono a tirare la maglia verso il basso anche quando sono a pieno carico. Il girocollo è basso e la zip è unica e solca la shirt dall’alto verso il basso, con un cursore comodo da raggiungere in qualsiasi situazione di corsa. Le maniche coprono il braccio, poco sopra il gomito, con una banda elastica che ferma la manica e al tempo stesso non crea fastidi.
Le maniche sono sempre perfettamente aderenti (foto Sara Carena)
La particolarità del fronte della maglia
Il logo PR.S e il taglio tipico del fondo maglia
La maglia è sempre aderente, anche in discesa (foto Sara Carena)
Le maniche sono sempre perfettamente aderenti (foto Sara Carena)
La particolarità del fronte della maglia
Il logo PR.S e il taglio tipico del fondo maglia
La maglia è sempre aderente, anche in discesa (foto Sara Carena)
In conclusione
Alè non ha bisogno di tante presentazioni, è una delle aziende di riferimento a livello mondiale in fatto di abbigliamento personalizzato (e non solo) per il ciclismo. Gli abbinamenti cromatici accesi si sposano con una elevata tecnicità dei capi, espressa principalmente grazie ad un fitting aderente e corsaiolo, tanto apprezzato ed emulato. La collezione Alé PR.S ha nei pesi ridotti, nell’efficienza aerodinamica combinata ad una perfetta stabilità una volta indossati (e mentre si pedala), ma anche al piacere di indossare gli stessi capi le peculiarità principali.
Come scritto in precedenza, la collezione PR.S di Alé è stata sviluppata anche grazie all’apporto dei pro’ ed è dedicata ad un contesto marcatamente agonistico. C’è un valore aggiunto che merita una menzione ed è il fondello. E’ disegnato, sviluppato e prodotto interamente nell’azienda veronese ed è un vanto, capace di offrire performances di altissimo livello e di avere una longevità non trascurabile.
MB Wear, non ci sono solo i calzini, ma un pool di capi tecnici dalla qualità elevata e con una filosofia ben precisa
Il ciclismo è cambiato tanto e non merito o colpa del Covid. Di certo la pandemia e un’apertura a tante correnti di pensiero hanno reso la bicicletta appetibile anche a chi l’ha vissuta con distacco per tanti anni. Il ciclismo “non è più solo” quello delle maglie di club, degli agonisti e delle menate a testa bassa, ma anche una sorta di sport delle lobby. Nel ciclismo convergono tante correnti di pensiero e dove tutti si possono ritagliare uno spazio. L’abbigliamento di MB Wear rappresenta questo concetto, ovvero quello di una disciplina sportiva estremamente moderna, dove ognuno può ritrovare la sua linea di pensiero, la filosofia e il modo con il quale si vive la passione per la bicicletta.
Il logo MB WearIl logo MB Wear
MB Wear, due ex pro’
L’azienda nasce quasi per caso dalle menti di due ex corridori, Marco Bandiera e Tiziano Dall’Antonia, che alle spalle hanno una carriera da corridore professionista.
«Quando termini la carriera da professionista ti devi reinventare, devi capire cosa vuoi fare e cosa sei in grado di fare. Non è semplice – dice Marco Bandiera – perché sei giovane, ma in realtà non hai mai affrontato il mondo reale come una persona qualunque. Ti ritrovi in un limbo e devi cercare di capire subito quale strada prendere per non restare fuori da tutto».
«Eravamo in ritiro con la squadra ad Alassio – prosegue Dall’Antonia – era l’epoca dell’Androni e una sera ci siamo ritrovati con i calzini in mano a parlare di cosa si poteva fare dopo essere stati dei corridori. Da lì siamo partiti con l’idea di fare le calze, anche e soprattutto per uno sfizio personale di entrambi».
Dagli scherzi e dai sorrisi, fino ad arrivare ad un’azienda d’abbigliamento che fa scuola, il passo non è poi così lungo!
Tiziano Dall’Antonia di MB Wear (@CharliePix)Tiziano Dall’Antonia di MB Wear (@CharliePix)
Quell’esperienza che fa scuola
Il bagaglio è quello di aver fatto il corridore vero per mestiere, un lavoro che è una passione, il gioco del bambino e anche un’impegno che ti condiziona la vita. Però, come tutti i mestieri che impari quando sei un ragazzino, ti lasciano qualcosa e fanno la tua storia.Questo sapere viene riportato e tradottoin tutti capi dellecollezioni di MB Wear, che hanno una produzione al 100% Made in Italy e vengono provati ed approvati dai due fondatori.
La calza MB Wear fa scuola ancora oggi a distanza di qualche anno; la prima calza stampata specifica per la bicicletta è di questa azienda. Ma oggi il catalogo si amplia, sempre con il chiodo fisso di offrire una qualità elevata e dettagli sempre curati, non solo nelle grafiche.
Marco Bandiera, appassionato della disciplina gravel (@CharliePix)Marco Bandiera, appassionato della disciplina gravel (@CharliePix)
Grafiche uniche, tecnicità top
Le grafiche uniche nel loro genere e gli abbinamenti cromatici talvolta estremizzati, sono una sorta di marchio di fabbrica, che ha portato un nuovo modo di interpretare la bicicletta, anche ad alto livello. Questo fattore però non toglie qualità alla cura del dettaglio e alle materie prime di altissima qualità, perché il piacere estetico deve collimare con la gratificazione che proviene dall’indossare un capo d’abbigliamento per tante ore e sotto sforzo. E poi quelle collezioni che puntano ad essere in linea alle richieste dell’utilizzatore e alla stagionalità, cercando di non creare confusione.
Dall’Antonia ci illustra una parte della collezione estiva (@CharliePix)
Una maglia della collezione estiva maggiormente tecnica (@CharliePix)
All’interno del punto vendita di Maser (@CharliePix)
Dall’Antonia ci illustra una parte della collezione estiva (@CharliePix)
Una maglia della collezione estiva maggiormente tecnica (@CharliePix)
All’interno del punto vendita di Maser (@CharliePix)
Linea completa e ampia scelta di colori
Il mirino viene puntato sulla semplicità di scelta e sulla funzionalità, anche attraverso un numero ridotto di linee dei capi tecnici. Questo non è un fattore secondario e ha l’obiettivo, prima di tutto, di non creare confusione e disorientare il cliente. La scelta delle cromie e degli abbinamenti grafici è davvero ampia, per tutti i palati.
Ci siamo “goduti” anche la salita di Cà del Poggio (@CharliePix)Ci siamo “goduti” anche la salita di Cà del Poggio (@CharliePix)
Fra le colline del Prosecco
Solo quando sei alle porte di queste colline, che poi definirle colline è riduttivo, ti rendi conto dell’attaccamento che questa terra ha nei confronti della bicicletta. Forse è anche per questo motivo il Veneto sforna da sempre grandi campioni e interpreti della bicicletta, un contesto ambientale operoso e capace di mettere in moto le idee.