Gist Zero, capi tecnici Made in Italy a prezzi super

Gist Zero, capi tecnici Made in Italy a prezzi super

08.12.2025
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Gist Zero è una new entry nel catalogo dell’azienda veneta. La qualità del Made in Italy, anzi Made in Veneto, deve collimare con prezzi adeguati ed accessibili, una sorta di leitmotiv che caratterizza Gist da sempre.

Giubbino, maglia e calzamaglia Zero portano in dote una vestibilità ergonomica, aderente il giusto, per capi ricchi di dettagli funzionali e protettivi. Vediamoli insieme.

Gist Zero, capi tecnici Made in Italy a prezzi super
Gist Zero, una linea completa adatta all’inverno e anche oltre (foto AlexFaedda)
Gist Zero, capi tecnici Made in Italy a prezzi super
Gist Zero, una linea completa adatta all’inverno e anche oltre (foto AlexFaedda)

Il giubbino Zero

Una delle peculiarità è il tessuto accoppiato/abbinato. Impermeabile e windproof all’esterno, morbido, caldo, termico e confortevole nella sezione interna. Entrambi non ostacolano il passaggio dell’umidità prodotta inevitabilmente durante lo sforzo, che viene spinta verso l’esterno del capo. La parte inferiore delle maniche ed i fianchi presentano inserti di tessuto più sottile ed elastico. Questo ha l’obiettivo di adeguare l’aderenza e di agevolare ulteriormente il passaggio del calore verso l’esterno. Il range consigliato per la massima sfruttabilità va dagli 0 ai 10 gradi.

Il collo è alto e leggermente sagomato, c’è la presenza di una zip dalle dimensioni abbondati, con un cursore grande e facile da raggiungere anche quando si è in movimento. Ci sono quattro tasche in totale, tre classiche orizzontali, alle quali si aggiunge la numero quattro al centro, con la zip. 109,90 euro per questa giacca non sono molti.

100% made in Italy (anche la maglia)

Se il Giubbino Zero è confezionato per contrastare il freddo e le intemperie, la maglia si pone come capo tecnico versatile. E’ aderente e molto elastica, ha un taglio allungato sul retro e nonostante mostri uno spessore relativamente contenuto ha una leggera felpatura interna. Ha un impatto minimale, essenziale ed asciutto, se pur con le quattro (totali) tasche posteriori dall’ottima capienza. Ottimo il prezzo di listino di 71,90 euro.

La sua sfruttabilità ottimale va dai 10 ai 20°C. E’ un delta di temperatura che fa di questa maglia un vero e proprio “capo di mezzo”, da usare con un intimo termico, oppure come complemento ad una giacca invernale, come ad esempio la Zero descritta in precedenza.

La salopette invernale Gist Zero

Calda e funzionale, come dovrebbe essere ogni capo sviluppato per la stagione fredda. La calzamaglia Zero è caratterizzata da un felpatura leggera a contatto con la pelle e un tessuto esterno isolante. Anche il fondello è completamente Made in Italy, mostra densità e spessori differenziati e proprio per questo motivo è creato per offrire supporto anche oltre le 4 ore di attività.

Un altro ben valore aggiunto sono i tasconi laterali sulle cosce, un po’ in stile gravel. Di fatto sono due veri porta-oggetti, facili da raggiungere in ogni momento e anche piuttosto capienti. 79,90 euro il prezzo di listino, molto buono se consideriamo la qualità di questa calzamaglia.

Gist Cycling

Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico

Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico

26.11.2025
6 min
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Santini alza l’asticella una volta di più, nella tecnica del tessuto abbinata alla termoregolazione, impatto estetico e comfort funzionale. Santini Unico rappresenta una nuova categoria di indumenti tecnici, tanto protettivi, quanto leggerissimi sotto il profilo del valore alla bilancia.

Calzamaglia, maglia e giubbino, quasi impercettibili al tatto. Gli spessori di questi capi ed i diversi tessuti che li compongono attirano l’attenzione e colpiscono ancora di più una volta indossati ed utilizzati. Li abbiamo provati.

Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico
A contatto con la pelle, la parola d’ordine è comfort totale
Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico
A contatto con la pelle, la parola d’ordine è comfort totale

Vestibilità race ed elasticità al top

Partendo dal presupposto che Santini Unico è un pool di capi super tecnici completamente Made in Italy, è altrettanto giusto sottolineare quando la vestibilità tiene conto di due fattori cardine.

Il primo è legato a quello che possiamo categorizzare come un fitting race, grazie a capi molto aderenti (tranne il giubbino), tirati ed ergonomici sviluppati per i ciclisti più tecnici. Capi che non lasciano nulla al caso anche in efficienza aerodinamica.

Il secondo aspetto da considerare è la grande elasticità ed adattabilità di calzamaglia e maglia, dettaglio tutt’altro che secondario e che rende sfruttabili i capi da diverse strutture fisiche. La concezione corsaiola di questi indumenti non passa in secondo piano.

La calzamaglia

E’ dotata di un fondello Santini C3. E’ un tipo di imbottitura che presenta degli inserti in gel con spessori differenziati (scarico nella zona centrale, ma parecchio stabile) ed è particolarmente scarico nella parte frontale. Questa soluzione porta dei vantaggi notevoli, perché lo stesso fondello si posiziona come una “sorta di tasca”, non schiaccia, non comprime, non accumula calore e lascia l’aria libera di circolare.

La calzamaglia, al tatto, sembra Alcantara ed è gratificante come poche altre. Tiene caldo in modo adeguato e quasi non ci si aspetta un comfort di qualità così elevato se la valutazione inizia dal peso. E’ una calzamaglia adatta ad un’impiego tra i 5-15°C. Le bretelle sono a taglio vivo e piuttosto abbondanti nelle dimensioni, sostenute e non fastidiose, così come la zona addominale non presenta spessori eccessivi. Non si bagna durante lo sforzo.

Non in ultimo il taglio del fondo-gamba che è a 7/8 (sopra la caviglia). Efficace, perché lascia libertà e permette al tempo stesso di stratificare la caviglia con calze ed eventuali copriscarpe, senza creare un eccesso di calore.

Unico, la maglia a manica lunga

E’ super aderente, minimale e senza compromessi, ma segue il filrouge della funzionalità che è parte integrante di Santini Unico. Il taglio ribassato del collo (rispetto alla media nella categoria delle maglie dedicate alla stagione fredda) può sembrare un azzardo. In realtà segue il disegno delle spalle, per un fit ergonomico e dalla massima libertà (a tratti sembra di indossare un capo estivo). Libertà di movimento che è anche sinonimo di comfort.

Il tessuto tecnico, quasi mutua le medesime sensazioni descritte in precedenza per la calzamaglia. E’ caldo senza eccessi e bene si adatta alle temperature fredde (non estreme), ma dove il sole è capace di scaldare. Indossare una maglia del genere, con un taglio di questo tipo è gratificante e appagante. E’ un capo creato per essere abbinato ad un intimo tecnico termico ed eventualmente ad un giubbino che permetta di riparare dal vento freddo. La maglia contrasta in modo ottimale i climi umidi, non eccessivamente freddi.

Il giubbino Unico con tessuto Polartec

A nostro parere è il giusto completamento di questa famiglia di capi ed è un valore aggiunto non secondario. Il giubbino Santini Unico nasce come capo anti-vento. E’ perfetto per le condizioni climatiche variabili, quando è necessario avere un capo che protegge, ma al tempo stesso non ingombrante, non eccessivo, insomma non troppo caldo. Questo giubbino è il capo che non conosce stagione, perfettamente sfruttabile anche nelle giornate alpine trascorse in quota.

Una parte delle maniche e tutta la parte alta del busto (collo e scapole incluse) è caratterizzata dalla fodera interna in Polartec Alpha. E’ una sorta di strato irregolare “peloso” che garantisce calore, traspirazione e protezione. Esternamente è presente una pannellatura che fa scudo contro il vento. Tutta la sezione inferiore del giubbino è in rete elasticizzata. Lascia “respirare” il corpo in punti dove il contatto diretto con l’aria non è eccessivo e nei momenti di salita e con andature ridotte, permette alla maglia sottostante di non accumulare il sudore prodotto durante lo sforzo.

Molto buona a nostro parere, la scelta di dotare questo capo con tre tasche esterne (che si aggiungono alle 3 presenti sulla maglia). Il potere comprimibile del giubbino è buono, fattore che lo rende facilmente “impacchettabile” all’interno di una tasca.

Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico
Calzamaglia e maglia sono aderenti, il giubbino è più morbido
Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico
Calzamaglia e maglia sono aderenti, il giubbino è più morbido

In conclusione

Un pool di capi super tecnici come i Santini Unico fanno sentire il ciclista “normale” un po’ professionista (almeno nell’immagine che offrono). Durante le nostre prove e le giornate di utilizzo, li abbiamo categorizzati come degli strumenti per il ciclista agonista che vuole qualcosa in più dall’abbigliamento.

Sono indumenti ergonomici ed aderenti, funzionali nella loro elasticità che fa rima con praticità e libertà nei movimenti. Sono comodissimi: quella comodità che fa stare bene in sella e contribuisce a limitare le distrazioni ed i fastidi alimentati dalla manetta del gas completamente aperta. Inoltre forniscono il giusto grado di protezione. Sono adatti ad essere sfruttati nelle giornate autunnali/invernali/primaverili dove è difficile trovare il giusto abbinamento. Proprio in questi momenti, Unico permette di essere sempre in zona comfort.

Santini Cycling

Van Rysel è anche sinonimo di abbigliamento ad alte prestazioni

Van Rysel è anche sinonimo di abbigliamento ad alte prestazioni

22.11.2025
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Non solo biciclette. Van Rysel spinge forte anche nella categoria dei capi tecnici di alta qualità e dalla resa tecnica elevata. Il marchio francese diventa sempre più un marchio premium sotto ogni punto di vista, ma i prezzi restano al di sotto della media della categoria.

Abbiamo provato la giacca Racer2 e la calzamaglia RCR Extreme. Sono due capi davvero tecnici, ben fatti e curati nel dettaglio, minimali al primo impatto visivo, ma ricchi di soluzioni per nulla banali, votati al comfort, praticità e protezione. Ecco le nostre considerazioni.

Van Rysel è anche sinonimo di abbigliamento ad alte prestazioni
Il brand di alto livello di Decathlon
Van Rysel è anche sinonimo di abbigliamento ad alte prestazioni
Il brand di alto livello di Decathlon

Van Rysel categoria Racer

Entrambi i capi oggetto del nostro approfondimento fanno parte della categoria Racer ed è la top di gamma Van Rysel. Racer2 è la giacca ergonomica ed aderente (vestibilità ProFit) con spessori ridotti (soprattutto nelle maniche), che non rinuncia a nulla in fatto di protezione. E’ composta da una membrana anti-vento esterna che al tempo stesso ha un buon potere idrorepellente. Internamente alterna tessuti dalla struttura diversa e con spessori differenziati, applicati in modo strategico. L’obiettivo è garantire una termoregolazione costante e una veicolazione del sudore all’esterno del capo, senza accumuli.

Ha complessivamente 5 tasche posteriori, 3 classiche ed una centrale con la zip, alle quali si aggiunge un’altra tasca esterna in rete. Tanto spazio accessibile che serve sempre e non guasta mai anche nell’ottica di uscite lunghe. Il tessuto delle tasche è parecchio elastico, vantaggioso. Colletto mediamente alto, finemente e leggermente imbottito in modo da non bagnarsi con il sudore, morbido in modo da adeguarsi in modo ottimale in caso di utilizzo di scaldacollo aggiuntivi. Zip lunga e sostanziosa, arricchita con un cursore dotato di bandella facile da raggiungere sempre. Inoltre la zona delle scapole presenta delle asole (coperte e protette) che aumentano la veicolazione dell’umidità verso l’esterno. Ottima scelta, una soluzione tanto semplice quanto efficace. E poi c’è il valore aggiunto della mezzaluna posteriore che all’occorrenza si allunga sui glutei, adattabile e idrorepellente. Una gran bella idea.

La calzamaglia RCR Extreme

E’ una salopette lunga. Disegnata, sviluppata e prodotta per chi vuole allenarsi intensamente anche quando le temperature scendono in modo importante. Cosa serve quando ci si allena con il freddo e si cerca intensità? L’atleta agonista necessita di libertà nei movimenti e adattabilità del capo. Al tempo stesso ha bisogno di protezione e di una giusta termicità dei tessuti che devono essere idrorepellenti nel modo adeguato. La salopette deve integrare un fondello adatto all’agonismo.

Il tessuto posizionato su fianchi e glutei, cosce e sulle gambe, fino alle caviglie alterna spessori e densità differenziate. Sulle articolazioni c’è una maggiore elasticità, mentre sulle sezioni meno soggette a rotazione movimento il tessuto caldo è completato da una membrana che protegge dal freddo (mai goffa e troppo rigida). Sulle caviglie il tessuto è molto sottile e privo di imbottiture, per evitare accumuli di umidità. Anche il giro vita ha spessori differenziati, caldo dove serve e più leggerezza dove è fondamentale garantire quest’ultima. Le bretelle sono molto elastiche e forate. Il fondello è prodotto da Elastic Interface su specifiche Van Rysel (sempre una garanzia). E’ molto scarico al centro e nella sezione anteriore che funge come una “tasca”, pieno e sostanzioso ai lati (e punti principali di contatto). A nostro parere è un fondello che trova la giusta interfaccia con le selle moderne che presentano il foro/canale di scarico centrale.

In conclusione

Van Rysel cala un bell’asso pigliatutto con i due capi della gamma Racer. Sono belli e fatti bene, sono sfruttabili e pur avendo una vestibilità ergonomica/asciutta, non sono estremi, ovvero non fanno l’effetto sottovuoto. La giacca, in proporzione è ancora più versatile della salopette, quest’ultima maggiormente specifica per le giornate più fredde quando il vento freddo pizzica e infastidisce. A prescindere dall’utilizzo e dall’approccio soggettivo in termini di utilizzo, i due prezzi di listino valgono al 200% la tecnicità di RCR Extreme e Racer2. Rispettivamente 79,99 euro per la calzamaglia e 69,99 per la giacca, prezzi molto interessanti e abbondantemente al di sotto della categoria normalmente dedicata agli agonisti.

Van Rysel

Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora

Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora

17.10.2025
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Sportful Fiandre è uno di quei capi tecnici che hanno contribuito all’evoluzione della categoria. Fiandre 2 (differente dalla versione Light), insieme a poche altre è stata ed è tutt’ora una sorta di gamechanger, per resa tecnica e anche per tutto quello che concerne fitting, impatto estetico ed immagine del ciclista moderno.

Questa è la seconda generazione ed integra la nuova membrana Polartec AirCore, una giacca categorizzata come invernale, a nostro parere sfruttabile a pieno anche in quelle situazioni di freddo/umido autunnale. Vediamo di cosa si tratta e le nostre considerazioni.

Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora
La particolarità del tessuto interno alla giacca
Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora
La particolarità del tessuto interno alla giacca

La seconda generazione

E’ una giacca che nasce ed è sviluppata per soddisfare le esigenze di utilizzo prettamente invernale. Il range di utilizzo di questo capo, estremamente tecnico, ma anche molto versatile, si attesta tra i meno 5 più 5 gradi. L’integrazione della membrana Polartec AirCore aumenta la traspirabilità, la protezione dal vento freddo e la possibilità di sfruttare la stessa giacca quando le intensità del lavoro aumentano. Non solo, perché è da considerare anche la temperatura percepita. Un’ulteriore aggiunta che permette alla nuova giacca Sportful di essere utilizzata durante le prime ore del mattino ed eventualmente a ridosso dell’imbrunire, in autunno, come nel nostro caso, abbinandola ad un kit estivo classico.

La giacca risulta un vero e proprio scudo, protegge dall’aria fredda e umida, tiene caldo e permette di gestire al meglio l’umidità che si crea inevitabilmente durante lo sforzo. Non è comprimibile, proprio perché è concepita come un capo invernale che deve rimanere indossato. Ha una vestibilità regolare, che è pure sinonimo di comfort e possibilità di sfruttare una sorta di “stratificazione a cipolla” dei capi. Anche nel momento in cui si inizia a sudare molto, ma il freddo esterno invita a tenere la cerniera chiusa, la giacca non fa l’effetto sacco, lasciando circolare l’aria tra tessuto e corpo in modo da mantenere una termoregolazione ottimale ed adeguata.

Una giacca con le tasche capienti

Un semplice dettaglio? A nostro parere no. Gli indumenti di oggi devo essere funzionali sotto ogni punto di vista e particolare, perché tutti pedalano molto a prescindere dalla stagione ed in qualsiasi situazione. Va da sé che le tasche devono essere capienti per contenere il necessario anche ad attività prolungate e devono essere facili da raggiungere con le mani.

La Fiandre 2 porta in dote tasche profonde, con un tessuto elastico che si allarga facilmente, ma non cede verso il basso. L’interno delle tasche è fatto sempre con Polartec AirCore, per non accumulare vapore e mantenere un elevato grado di veicolazione dell’umidità verso l’esterno. Inoltre ha un risvolto elastico che aiuta a fermare gli oggetti. Di fatto AirCore è una protezione attiva e funzionale per condizioni variabili, idrorepellente e windproof, ma altamente traspirante e permeabile all’aria (il suo segreto in termini di massima efficacia).

Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora
Federico Mele, responsabile del marketing di Sportful
Sportful Fiandre 2, la giacca senza tempo è migliorata ancora
Federico Mele, responsabile del marketing di Sportful

Il top anche per i pro’

Federico Mele, Responsabile Marketing di Sportful ed appassionato praticante, primo utilizzatore dei capi sviluppati dalla Manifattura Valcismon, racconta: «La nostra nuova Fiandre 2 farà parte della dotazione degli atleti professionisti nel 2026 ed è uno dei top di gamma di quella che consideriamo la linea pro. E’ un capo estremamente tecnico di punta, sviluppato proprio a braccetto con i professionisti.

«L’integrazione della membrana Polartec è sicuramente funzionale alla performance del prodotto, ma è anche il risultato di una ricerca atta ad azzerare l’impiego di PFAS, sostanze polifluoroacriliche. Inoltre la AirCore – prosegue Mele – è il frutto di una collaborazione stretta tra Manifattura Valcismon (che include anche Castelli) e Polartec e sarà una nostra esclusiva per i prossimi 3 anni in ambito ciclismo. Tengo a sottolineare che Fiandre 2 è un capo molto tecnico che necessita di un lavaggio dedicato ai capi sportivi, per mantenere inalterate tutte le caratteristiche di funzionalità e sfruttabilità anche nel lungo periodo».

In conclusione

Sportful Fiandre 2 è una sorta di capo invernale, a noi piace definirlo protettivo e salutare, definitivo. Si può sfruttare a pieno con il solo intimo termico, oppure in condizioni dove il meteo apre le porte dell’inverno, ma il sole scalda nelle ore centrali della giornata ed il kit estivo è perfettamente indossabile/utilizzabile. Fiandre 2 non è comprimibile come la versione Light, tenendo sempre presente che proprio Fiandre 2 non nasce come capo per la mezza stagione. Ha un prezzo di listino importante: 249,90 non sono pochi, ma come scritto in precedenza le sue qualità e peculiarità tecniche non sono per nulla di secondo piano.

E poi, Fiandre 2 è un capo di quelli da poter sfruttare anche una volta scesi dalla bici, magari nei momenti di pausa per un caffé o per un momento di ristoro e la pelle è umida. Tiene caldo, crea una sorta di microclima interno, tra indumento e cute e permette al tempo stesso al corpo di non raffreddarsi in modo repentino, questo vuol dire che il corpo si adatta man mano e non subisce il raffreddamento.

Sportful

Bioracer Epic, una delle linee usate dai pro’. L’abbiamo provata

07.10.2025
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Bioracer Epic è la linea al vertice del catalogo (tecnicamente ci piace citare anche Speedwear), capace di dare un fit ottimale, ma al tempo stesso non estremo. Eccellente l’ergonomia della salopette, con un sistema di bretelle tanto traspirante quanto sostenuto e capace di stabilizzare l’insieme.

Finalmente proviamo due capi (anzi tre, includendo anche le calze) Bioracer, azienda belga che da sempre è un riferimento (anche nel customizzato) per ricerca e tecnologia. Il soggetto del nostro approfondimento è la linea Epic.

Il claim dell’azienda, sfruttando le tante collaborazioni con club, nazionali e la sezione custom
Il claim dell’azienda, sfruttando le tante collaborazioni con club, nazionali e la sezione custom

Una linea personalizzabile a disposizione dei team

Bioracer Epic è la linea tecnica in dotazione al team francese Total Energies ed è la stessa presente in collezione. Aggiornamenti a parte, dedicati e mirati allo sviluppo di tessuti, non cambia nulla.

Questa stessa categoria di capi molto tecnici è disponibile per la customizzazione di utenti non professionisti. Inoltre, Epic può essere configurata con tre tipologie di fondelli diversi tra loro. Quello in dotazione alla salopette del test è disegnato per le lunghe distanze.

Salopette Epic, le nostre considerazioni

Ancor prima di essere indossata, la Epic si presenta con finiture ben curate e cuciture essenziali, ma sostanziose dove serve. E’ dotata di un blend di tessuti tanto elastici: un vantaggio per versatilità e capacità di adeguarsi alle forme del corpo.

Abbiamo provato una taglia small (S) che è risultata adeguata, per nulla stretta, anche se giustamente aderente. Porta in dote un buon livello di compressione che prende forma soprattutto grazie al tessuto laterale alle cosce HoneyWave. Sul fondo gamba c’è una presenza minima di inserti siliconici, ma l’accumulo di calore e umidità è minimo. Le bretelle sono abbondanti, non sono in rete (o meglio, non la rete mesh a quadretti standard), ma confezionate grazie ad un tessuto che non blocca il vapore. Le bretelle non si inzuppano di sudore. Ottima la rifinitura con una sorta di “sbieco di raso”, confortevole sulla pelle, protettivo verso il bordo delle bretelle.

Fondello sviluppato e prodotto internamente

Il fondello è prodotto internamente, non è un accessorio preso esternamente ed applicato alla salopette. Oltre alla tecnicità, Bioracer posiziona l’imbottitura utilizzando un concetto race, perché Epic si rivolge agli agonisti. Questo aspetto si percepisce una volta indossato il pantaloncino. Rispetto agli standard generici il fondello risulta spostato leggermente in avanti, supportando una posizione avanzata e abbassata sul manubrio.

E’ abbondante nelle dimensioni, con densità e spessori diversi, quasi completamente scaricato al centro. Significa che si adatta facilmente ad esigenze di vario genere, così come a posizioni che cambiano spesso nel corso della singola uscita. Davanti è una sorta di contenitore, non comprime, non schiaccia e lascia circolare l’aria. L’azione del fondello è pienamente supportata anche dal sostegno/supporto delle bretelle.

La maglia Bioracer Epic

La maglia segue il medesimo sviluppo della salopette. E’ sviluppata e disegnata per i corridori, al tempo stesso non è estrema nella vestibilità, pur essendo dotata di un’ergonomia ottimale. E’ bella e gratificante da indossare. L’abbinamento delle diverse pannellature di tessuto e la densità dei tessuti stessi segue un posizionamento preciso. L’obiettivo è quello di non contrastare l’impatto con l’aria, riducendo l’effetto drag, senza influire negativamente sul comfort. Traducendo, per i comuni mortali: la maglia Epic è molto comoda pur avendo una vestibilità race, non sbuffa e non sfarfalla in nessun punto. E’ molto elastica, con un collo che non tira e resta morbido.

Ampie (molto bene) le tre tasche posteriori. Le due laterali tendono a scendere leggermente verso il basso sacrificando un po’ di capacità di carico, soprattutto in ottica long-distance, endurance e pedalate epiche dall’alba al tramonto.

In conclusione

Epic rappresenta un pool di capi tecnici in cui convergono tante soluzioni di altissima caratura tecnica ad un comfort funzionale legato anche al fitting. E’ la dimostrazione che un kit sviluppato per l’agonismo può essere efficiente “pur non essendo troppo tirato”, senza essere aderente ad ogni costo.

La maglia ad esempio lascia spazio, senza alcun problema alla possibilità di indossare un base layer, mentre la salopette è compressiva nella zona delle cosce, ma non fa effetto sottovuoto. I prezzi non sono troppo elevati, poco più di 100 euro per la maglia, circa 160 euro di listino per la salopette, al di sotto della media della categoria.

Bioracer

Il momento è arrivato, Bioracer punta forte sull’Italia

24.09.2025
4 min
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MISANO ADRIATICO – Bioracer è una delle aziende storiche del panorama ciclistisco, una delle primissime a far collimare la tecnologia del tessuto, la ricerca aerodinamica applicata ai capi tecnici, ad investire importanti risorse nell’evoluzione dei capi stessi. L’azienda belga ora sbarca ufficialmente in Italia, vogliamo capire perché solo ora.

Abbiamo intervistato Marco Pancari, operation manager della filiale italiana dell’azienda che nasce nel 1986 in Belgio a Tessenderlo, nel cuore dell’attuale Bike Valley (dove ha sede anche Ridley e la sua galleria del vento). Bioracer ha sempre confermato la sua forza in diverse zone dell’Europa, ma la presenza in Italia si è palesata a spot. Eppure il know-how che mette sul piatto è di quelli importanti. Collaborazioni con team nazionali ed atleti (Ganna ad esempio, coinvolto nello sviluppo del body che lo ha portato al record dell’Ora, all’epoca Bioracer era partner del Team Ineos-Grenadiers) che hanno fatto incetta di risultati in ogni angolo del globo. Ampia offerta di capi tecnici custom mutuati direttamente dalle linee sviluppate per i professionisti. Entriamo nel dettaglio dell’intervista.

Marco Pancari durante l’IBF di Misano
Marco Pancari durante l’IBF di Misano
Finalmente Bioracer sbarca ufficialmente anche in Italia. Perché solo ora?

Bioracer ha sempre avuto una forte presenza in Europa, ma abbiamo voluto aspettare il momento giusto per entrare nel mercato italiano con una struttura solida e una strategia chiara. L’Italia è un paese chiave per il ciclismo e ora siamo pronti a offrire un’esperienza diretta, personalizzata e all’altezza delle aspettative dei ciclisti, ma anche dei dealer italiani.

Tutto nasce da qui, dalla valutazione biomeccanica, la passione di Raymond Vanstraelen (foto Bioracer)
Tutto nasce da qui, dalla valutazione biomeccanica, la passione di Raymond Vanstraelen (foto Bioracer)
La filiale italiana avrà una sua autonomia, oppure dipenderà dal Belgio?

La filiale italiana opererà con un alto grado di autonomia, pur mantenendo un forte legame strategico con la sede centrale in Belgio. Questo ci permette di adattarci alle specificità del mercato italiano, mantenendo al contempo la coerenza, la qualità e l’innovazione che contraddistinguono il brand Bioracer.

Vi siete posti degli obiettivi e avete tracciato un percorso di crescita?

Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento per l’abbigliamento tecnico da ciclismo in Italia, sia per i team che per gli appassionati. Abbiamo un piano di crescita che include lo sviluppo della rete commerciale, l’apertura di showroom locali su tutto il territorio italiano e il rafforzamento delle collaborazioni con atleti e squadre locali.

La galleria del vento che ha sede nella Bike Valley (foto Bioracer)
La galleria del vento che ha sede nella Bike Valley (foto Bioracer)
Cosa rappresenta Bioracer per la categoria dei capi tecnici dedicati al ciclismo? Customizzato incluso?

Bioracer è sinonimo di performance, innovazione e personalizzazione da oltre 40 anni. I nostri capi tecnici sono progettati per ottimizzare l’aerodinamica, il comfort e la resa dell’atleta. Il servizio custom è uno dei nostri punti di forza. Offriamo soluzioni su misura che uniscono tecnologia e identità visiva, ideali per team e brand che vogliono distinguersi.

PROTOLab, orgoglio dell’azienda per ricerca e sviluppo (foto Bioracer)
PROTOLab, orgoglio dell’azienda per ricerca e sviluppo (foto Bioracer)
Tecnologia e capi d’abbigliamento, aerodinamica. Bioracer può essere e restare un riferimento?

Sì e lo dimostriamo ogni giorno investendo in ricerca e sviluppo. Collaboriamo con ingegneri, biomeccanici e atleti per creare capi che migliorano le prestazioni. Il nostro PROTOLab in Belgio è tra i più avanzati in Europa. Continueremo a innovare per mantenere la leadership nel settore. Possiamo contare sull’accesso diretto all’Areo Performance Lab, l’innovativa galleria del vento presente nella Bike Valley.

Ganna, Bioracer e lo storico record dell’Ora
Ganna, Bioracer e lo storico record dell’Ora
L’azienda è da sempre legata ad alcuni team nazionali, è sbarcata nel WorldTour al fianco di Ineos, qual è la situazione attuale e quale sarà la strategia futura?

Le collaborazioni con i team evolvono in base a strategie e obiettivi condivisi. Attualmente Bioracer è fornitore del team francese Total Energies Pro Cycling. La partnership con Ineos Grenadiers è stata un capitolo importante che ha rafforzato la nostra visibilità a livello globale. Insieme a Belgian Cycling, abbiamo portato queste esperienze in nuove collaborazioni con altri team professionistici e nazionali quali il German Cycling, che si allineano perfettamente con la nostra visione futura.

Ricerca e tecnologia, ora l’abbigliamento, il mondo Swiss Side

06.09.2025
4 min
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Swiss Side entra in modo ufficiale nella categoria dei capi super tecnici in grado di migliorare e massimizzare l’efficienza aerodinamica. La nuova collezione comprende un pool di indumenti, per uomo e per la donna, salopette, jersey e body.

Balzata agli onori del ciclismo professionistico di vertice, Swiss Side non è sinonimo esclusivamente di ruote (fornite al Team Decathlon). Prima di tutto è ricerca e sviluppo ed in questo rientra anche la categoria dei capi tecnici. L’azienda svizzera ha una sua linea e ora la vediamo nel dettaglio.

Capi super tecnici e disegnati con l’aerodinamica alla base
Capi super tecnici e disegnati con l’aerodinamica alla base

La salopette Swiss Side Aero Ultimate

E’ disponibile per uomo e per la donna, ovviamente con tagli differenziati ed ergonomia studiata per configurarsi al meglio con le forme (diverse) del corpo. Ogni salopette è pensata per essere efficiente e anche duratura. Non solo, dal punto di vista compressivo e del taglio, tutto è ottimizzato per fornire supporto durante l’attività e farlo nel modo corretto. Lo stesso fondello è stato prodotto e posizionato tenendo conto delle differenti necessità di genere, per offrire una resa tecnica di altissimo livello.

Non è stato dimenticato il fattore termoregolazione, a partire dalla qualità e tipologia di tessuti, fino ad arrivare al confezionamento. Sono un esempio le bretelle, con pannellatura posteriore e trame differenziate, così come il fondo gamba, dove gli inserti siliconici sono ridotti al minimo. Sono presenti dei microfori per una aerazione aumentata. Il prezzo di listino è di 195 euro.

Aero Jersey Ultimate

Sviluppata, disegnata e prodotto grazie a numerosi test in galleria del vento. Per Swiss Side è lo standard, si parte dall’aerodinamica e si procede. Aero Ultimate non è un compromesso, ma al tempo stesso non si è voluto sacrificare il comfort, necessario per mettere a proprio agio il corridore nelle diverse fasi di gara. La maglia Swiss Side è costruita grazie a tessuti con varie densità, posizionati in modo specifico. Ognuno ha un compito preciso. Le maniche adottano una trama a coste, perché l’aria deve scorrere via, contribuiscono a mantenere il capo stabile.

Davanti c’è una trama fitta e una zip lunga facilmente accessibile, il tutto per garantire comfort e stabilità del capo. Il collo è ribassato e le spalle sono coperte da un tessuto con trama irregolare e “cellette”. Questa parte deve assecondare il piegamento verso il basso e porre la minima resistenza all’aria. E’ una delle parti del corpo più esposte allo spazio. Infine la pannellatura posteriore con le tre tasche. C’è una rete mesh ultra fine e leggera che non ostacola la veicolazione all’esterno dell’umidità prodotta durante lo sforzo. Non sfarfalla grazie alla sua elasticità. Il prezzo di listino è di 175 euro.

Il body Aero Ultimate

Una chicca, un capo tecnico più che mai attuale. Rispetto ad un body specifico per il triathlon, se messo a confronto con un body “tradizionale”, ha un taglio modificato che non compromette il comfort e sfrutta i tessuti a favore della traspirabilità. Le cuciture sono ridotte al minimo, così come i gli spessori di queste ultime, fattore comune a tutti i capi della nuova collezione. Il taglio, la forma e nel complesso l’ergonomia tengono conto anche dell’impiego sulla bici standard. Il nuovo body non è specifico solo per le cronometro. Un aspetto importante per quanto concerne la versatilità e l’ampio delta di impiego.

Il fondello (il medesimo in dotazione alla salopette) ha uno spessore costante di 10 millimetri, pur adottando schiume con densità diverse e con supporto altrettanto differente. E’ un capo che integra molta tecnologia ed ha un prezzo di listino importante, 395 euro.

Swiss Side

Uno sguardo sulla collezione Q36.5 per la stagione fredda

28.08.2025
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Q36.5 Dottore Pro ed anche Gregarius Hybrid Light Veloce Club, l’azienda di Bolzano mostra in anteprima alcune novità della collezione dedicata all’autunno ed all’inverno.

Come vuole il DNA Q36.5 ogni singolo capo è progettato e realizzato entro i 350 chilometri dalla sede di Bolzano, con cura certosina del più piccolo dettaglio, ricerca ed avanguardia, facendo collimare al meglio comfort e tecnicità dei capi. Uno sguardo ai capi che rappresentano la nuova collezione.

Dottore Pro è una maglia di stampo professionale
Dottore Pro è una maglia di stampo professionale

Q36.5 Dottore Pro, uomo-donna

Entra ufficialmente in gamma la nuova maglia a manica lunga Dottore Pro (categoria che è un riferimento per la ricerca del design e dei tessuti), disponibile per l’uomo e per la donna. E’ stata disegnata per garantire una protezione ottimale, sicuramente dal freddo non estremo, garantendo al tempo stesso una schermatura UV. Il taglio è studiato per ridurre al minimo la presenza di cuciture. Complessivamente è caratterizzata da un tessuto tridimensionale (UF Lx), soluzione che permette di abbassare i tempi di asciugatura del 50% rispetto ad una normale maglia. I benefici si riflettono in modo esponenziale sulla termoregolazione, sulla prestazione atletica, ovviamente sulla salute dell’atleta.

Q36.5 Dottore Pro a manica lunga è caratterizzata da un trattamento idrofilo HeiQ Smart Temp. Si attiva solo quando è necessario, mantiene l’equilibrio ottimale tra freschezza, comfort e gestione dell’umidità indipendentemente dalle variazioni di temperatura esterna. Porta in dote anche un concetto di aerodinamica non banale, grazie alla totale assenza di cuciture frontali. Ha un valore alla bilancia dichiarato di 125 grammi (120 per il taglio dedicato alle donne), è disponibile dalla taglia XS alla XXXL (dalla XS alla XL per le donne) ed esprime le sue potenzialità tecniche con temperature prossime ai 15°.

La maglia del Club sulla base Gregarius

Si tratta sempre di una maglia a manica lunga per la stagione di mezzo/fredda. La Q36.5 Gregarius Hybrid Light Veloce Club unisce tecnicità, morbidezza e protezione, senza dimenticare lo studio body mapping che Q36.5 ha condotto sui capi. Grazie a questo è stato aggiornato il taglio di tutta la categoria Gregarius, senza sacrificare il comfort ed aumentando l’efficienza aerodinamica.

Sono stati eliminati tutti i materiali in eccesso, non indispensabili, le tasche sono invisibili, integrate nella pannellatura posteriore e aderenti. I polsini di questa maglia sono minimali e definiti a taglio grezzo, una tecnica che migliora la gestione dell’umidità in un punto solitamente critico per l’accumulo di sudore. Si tratta di una maglia da 140 grammi di peso, sfruttabile a pieno con temperature prossime ai 18°C e disponibile dalla taglia XS fino alla XXXL.

Q36.5

Identità, personalizzazione, cura e funzionalità: questo è To Fit

17.07.2025
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To Fit è un’eccellenza artigianale italiana, un’azienda che è si è evoluta tantissimo negli anni, ma senza mai perdere di vista l’home made e la qualità sartoriale dei capi. To Fit è marchio molto apprezzato in ambito bici, triathlon e nell’atletica, particolarmente attivo nello sviluppo dell’abbigliamento dedicato alle quote rosa.

To Fit è partner tecnico del team femminile BePink-Imatra-Bongioanni, in cui milita anche Andrea Casagranda. Durante la corsa rosa, proprio all’atleta di Borgo Valsugana abbiamo chiesto alcune considerazioni sui capi tecnici: un punto di vista interessante proprio in chiave femminile.

Cuciture e zone elastiche messi nel punto giusto, To Fit è un’azienda artigiana
Cuciture e zone elastiche messi nel punto giusto, To Fit è un’azienda artigiana

L’aerodinamica non è solo un dettaglio

«Visto che siamo in estate e stiamo affrontando alcune giornate particolarmente calde – ha raccontato Andrea Casagranda – il fattore che vale la pena sottolineare è la freschezza di un abbigliamento che non trattiene calore, è aderente e perfettamente ergonomico. I tessuti giusti, posizionati correttamente dove serve.

«Durante le gare ormai – prosegue Casagranda – nel 90 per cento dei casi si utilizza il body. Il body è l’esempio lampante di quanto l‘aerodinamica sia presente nei capi tecnici, un aspetto dal quale ormai non si può prescindere. Aggiungo: il nostro body è anche estremamente comodo».

Fra tradizione e futuro

C’è ancora spazio per i capi tradizionali? «Sì, il classico abbinamento salopette/maglietta – racconta Casagranda – è sempre attuale, sfruttabile e se ben fatto viene indossato volentieri. Anche la vestibilità di una classica jersey è cambiata tantissimo in questi anni, con un’aderenza ed ergonomia maggiori, rispetto al passato e perfettamente funzionali, al pari di alcuni accessori, mi piace definirli così, indispensabili per il ciclista.

«Mi riferisco alla giacca anti-pioggia e allo smanicato tradizionale – conclude Casagranda – comprimibile e facile da mettere in tasca. Viene usato all’occorrenza anche in estate durante le discese alpine. Capi studiati per offrire la massima aderenza, abbinata a leggerezza e termoregolazione ottimale».

To Fit, fra ricerca e sviluppo

To Fit è azienda che, anche grazie al DNA artigianale, si distingue per l’attenzione che mette nella modelleria e nel fitting. Scelta delle linee, dei tessuti e la cura che viene risposta in ogni singola cucitura. Oggi i capi tecnici sono performance, ma anche immagine e proprio gli indumenti sono una forte chiave di lettura dell’immagine che trasmette l’atleta. Ecco perché l’elevata qualità delle materie prime deve essere assecondata da una ricerca attenta, minuziosa e fatta con gli strumenti più avanzati. Lo sviluppo avviene anche grazie al contributo dei team supportati, il sodalizio femminile BePink-Imatra-Bongioanni ne è un esempio.

«To Fit è un’azienda tecnica – ci racconta Flavio Zonta, co-proprietario del marchio – non disdegna completamente il concetto fashion, ma ha nella produzione di alta qualità e della ricerca delle materie prime migliori, l’effettivo core aziendale. Anche nell’ambito abbigliamento specifico per il ciclismo esistono dei progetti tecnici che hanno bisogno di anni per affermarsi e sono parte di un processo di evoluzione. To Fit – conclude Zonta – ha la fortuna di avere un know-how molto forte, in fatto di modellistica e in tutto quello che arriva da collaborazioni del passato, non in ultimo nella volontà di mantenere standard qualitativi che sono costantemente un passo avanti».

To Fit