Wegelius: «Primavera dura, ma noi veniamo fuori nel finale»

09.08.2022
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Sedicesimi nella classifica a squadre relativa all’ormai noto triennio 2020-2022. Autori sin qui di un’importante campagna acquisti. Reduci da un buon Tour de France, i ragazzi di Charly Wegelius, direttore sportivo della EF Education-EasyPost si preparano al futuro. Quello immediato del finale di stagione, quello un po’ più lontano dell’anno che verrà.

Non è ancora ufficiale, ma ormai è il “segreto di Pulcinella”: il prossimo anno Richard Carapaz vestirà la maglia del team americano. Un’importante svolta verso la classifica generale nei grandi Giri, il che è un po’ una novità per il gruppo di Jonathan Vaughters (il team manager), almeno nei tempi recenti.

Prima del ritiro, Cort aveva dato spettacolo tra maglia a pois e fughe, poi anche la vittoria a Megeve
Prima del ritiro, Cort aveva dato spettacolo tra maglia a pois e fughe, poi anche la vittoria a Megeve

Primavera dura

Con Wegelius partiamo proprio da Carapaz, ma il tecnico mantiene la bocca cucita, come ci si poteva attendere. Fino a che non avverrà l’annuncio ufficiale guai ad esporsi. Giusto così.

Quel che è certo è che la EF ha bisogno di rilanciarsi. E deve farlo prima che arriverà la maglia rosa del 2019. La stagione sin qui è stata difficile.

«Faccio quasi fatica a giudicare la stagione – dice Wegelius – perché abbiamo avuto una primavera davvero difficile. Io non so perché, ma sembra proprio che abbiamo sofferto più di altri il Covid e le altre malattie, anche quelle normali. E questo ha inciso moltissimo». 

«Faccio un esempio: Magnus Cort Nielsen. Si è rotto la clavicola, poi ha avuto il Covid… In questo modo è tosta avere continuità e fare programmi per la condizione dell’atleta, ma anche per la squadra. Ammetto che più di qualche volta abbiamo avuto difficoltà a schierare sette uomini al via delle varie corse».

«Oppure Uran (che abbiamo visto in difficoltà al Tour, ndr): a primavera ha avuto il Covid. Si stava riprendendo, ma è caduto alla Liegi. Si è rialzato e dopo quattro giorni al Romandia è caduto un’altra volta, rompendosi la spalla. Tra l’altro quella che si era già fratturato in passato: ecco questa è stata la foto della nostra primavera».

Rigoberto Uran ha avuto un inizio di stagione tribolato, lo vedremo molto meglio alla Vuelta
Rigoberto Uran ha avuto un inizio di stagione tribolato, lo vedremo molto meglio alla Vuelta

EF da fine anno

Poi però le cose piano piano hanno iniziato a girare per il verso giusto. Un discreto Delfinato, uno Svizzera in crescendo…

«E direi un ottimo Tour – commenta Wegelius – abbiamo dato spettacolo, abbiamo vinto una tappa e credo che abbiamo creato i presupposti per disputare un ottimo finale di stagione. Che poi è un po’ una caratteristica della nostra squadra».

E qui scatta la curiosità. Perché una squadra ha “caratteristiche ideali” per il finale di stagione? Le corse più o meno sono quelle: dure, facili, un grande Giro (la Vuelta), brevi corse a tappe…

«E’ una conseguenza del fatto che abbiamo possibilità di fare mercato solitamente più tardi rispetto ad altri team. Cerchiamo i corridori relativamente tardi nel corso della stagione. Abbiamo meno budget e prendiamo quelli rimasti disponibili. E di solito a questo punto dell’anno, sono quelli che appunto vanno forte con il caldo e nella seconda metà della stagione».

La speranza per la EF Education-Easy Post è che la teoria di Wegelius sia corretta. La classifica UCI, come dicevamo, è certamente meglio che ad inizio stagione, ma non è del tutto rosea. Ci sono molte squadre in pochi punti. E la zona retrocessione non è lontana.

«Vero – dice Wegelius – va meglio che ad aprile-maggio ma non si può mollare. Ci sono 8-9 squadre raccolte in pochissimi punti. Basta avere un momento no, qualche ritiro che la situazione può diventare impossibile. Il gap tra i team che abbiamo sopra e quelli che abbiamo sotto è davvero ridotto. La Cofidis mi sembra abbia pochissimi punti più di noi».

Bettiol si affaccia dal suo bus. Wegelius ripone grandi speranze su di lui (foto Instagram)
Bettiol si affaccia dal suo bus. Wegelius ripone grandi speranze su di lui (foto Instagram)

Su Bettiol…

E chi può portare tanti punti è uno dei suoi corridori simbolo, Alberto Bettiol. Il toscano, al Tour si è fatto le ossa. Non sarà alla Vuelta e potrà andare a caccia di traguardi importanti nelle corse di un giorno, che sono il suo pane.

«Anche Alberto è un esempio perfetto della nostra situazione e della nostra stagione – spiega Wegelius – ha reso meno di quel che ci si poteva aspettare da un corridore come lui. Ma sono un paio di anni che lottava con i guai. Ora pare finalmente essersi stabilizzato. Sappiamo come gestire il suo problema (la colite, ndr).

«Ad inizio anno ha fatto meno gare. Quando prima dicevo che il Covid con noi si è fatto sentire di più mi riferivo anche a lui. Alberto anche in virtù del suo problema, ha pagato di più il Covid. E poi al rientro è stato sfortunatissimo con il suo “timing”, i suoi programmi.

«Era partito bene a Besseges, senza aver fatto nessun lavoro specifico. Avevamo programmato un grande blocco di lavoro proprio nel periodo in cui si è ammalato. E’ stato il peggior momento e devo dire che lui mentalmente è stato bravo a gestire la situazione. Tanto più che da lui i tifosi si aspettano tanto. Non a caso come ha fatto un po’ di base tra altura e Svizzera, al Tour ha lottato. Io ho tanta fiducia in lui».

Andrea Piccolo ha disputato solo 5 corse con la Drone Hopper-Androni, da oggi vestirà la maglia in gara della EF Education Easy Post
Andrea Piccolo ha disputato solo 5 corse con la Drone Hopper-Androni, da oggi vestirà la maglia in gara della EF Education Easy Post

Talento Piccolo

Un altro ragazzo che può fare bene e desta curiosità è Andrea Piccolo, acquistato in fretta e furia nel corso dell’estate dalla Drone Hopper-Androni. Andrea esordirà con la maglia della EF Education-EasyPost proprio a partire da oggi al Tour de l’Ain.

«Piccolo lavora con Acquadro. Il suo procuratore ce lo ha proposto durante il Tour o pochissimo prima. E la nostra squadra è specializzata nel reclutare questo genere di corridori. Atleti di grande potenziale che magari hanno avuto problemi, corridori che in quel momento gli altri non vogliono. Abbiamo la possibilità di prendere un top rider ad un prezzo più basso. Vaughters è attento a queste dinamiche.

«Piccolo non lo conosco di persona, ma di nome. So che ha un grande talento e da quel che ho visto è un ragazzo con la testa sulle spalle. Ci sorprenderà».

Mark Padun è pronto a disputare una grande Vuelta
Mark Padun è pronto a disputare una grande Vuelta

Equilibro Padun 

E uno dei corridori fedeli al “metodo Vaughters” è Mark Padun. Anche lui è arrivato in un momento in cui la Bahrain-Victorious lo aveva messo un po’ da parte. 

Il team americano lo ha messo a proprio agio, ha avuto pazienza e infatti al Polonia si è visto un Padun in buone condizioni e alquanto magro. L’ucraino sarà alla Vuelta.

«Padun sarà in Spagna – conclude Wegelius – non credo con velleità di classifica, ma per fare delle belle prestazioni nelle tappe. Con la potenza che ha, se Mark controlla il suo peso è fortissimo.

«Anche per lui non è stato un anno facile. Mark magari parla poco, ma il discorso della guerra ha inciso. E’ sensibile. Soffriva più di noi per il fatto che non riusciva a fare ciò che voleva».