Vinokourov: «L’Astana punterà alle gare di un giorno»

02.09.2023
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Cambiare volto: è questo il binario lungo il quale si sta muovendo a passi decisi l’Astana-Qazaqstan di Alexandre Vinokourov. Fino a qualche anno fa i turchesi erano lo squadrone per le corse a tappe. Poi col tempo le cose, come per tutti, sono cambiate e il team manager kazako si è trovato a fare i conti con nuove realtà e nuovi corridori.

In questi giorni Vinokourov è nel pieno dei lavori. Il titolo mondiale degli amatori è stata una parentesi, tra l’altro neanche troppo ricercata. «La granfondo iridata – racconta il campione olimpico di Londra 2012 – si svolgeva dove c’era il mondiale dei pro’ e così mi sono buttato. Percorro ancora circa 10.000 chilometri l’anno. Adesso sarò sugli 8.000. In realtà stavo preparando un Ironman, ma questo è saltato. C’era questa gara proprio a Glasgow e sono andato. Oggi pedalo per divertirmi e per tenermi in forma».

Dodici corridori ufficialmente in rosa per il 2024. Nuovi volti in arrivo come Charmig, Fortunato, Kanter, Mulubrhan (per tutti Henok) e Shelling e un’eta media decisamente bassa. Il più vecchio è capitan Lutsenko che ha 30 anni. Il Dna di questo team sta cambiando.

Alexandre Vinokourov (classe 1973) team manager dell’Astana-Qazaqstan ha vinto il mondiale per amatori a Glasgow
Alexandre Vinokourov (classe 1973) team manager dell’Astana-Qazaqstan ha vinto il mondiale per amatori a Glasgow
Alex sono giorni frenetici di ciclomercato: come si sta muovendo la tua Astana-Qazaqstan?

Quella che sta nascendo è un’Astana un po’ diversa, non più una squadra votata alle “GC”, alle classifiche generali, specie nei grandi Giri, ma una squadra che andrà a caccia di altri obiettivi: gare di un giorno, sprint… Che poi è quello che abbiamo iniziato a fare già quest’anno. 

In rosa per il 2024 per ora avete 12 corridori: la lista deve crescere. Come farete?

Riguardo alla rosa siamo un po’ più su dei 12, siamo a 15-16 atleti (alcuni contratti evidentemente devono essere depositati, ndr). Proprio per quel che dicevo, in questi giorni di mercato stiamo cercando di rinnovare con Velasco, che oltre al fatto di aver vinto l’italiano, sta crescendo bene, sta trovando continuità. E lo stesso vale per Scaroni e per Gazzoli. Michele, al quale abbiamo dato una seconda possibilità, è un atleta che può fare bene sia negli sprint, magari non di gruppo pieno, che in salita. E anche nelle classiche del Belgio può dire la sua.

Fortunato è molto più vicino allo “stile Astana”, ma avete preso un corridore come Mulubrham Henok: come mai?

Avevamo parlato con il suo procuratore e già venivamo dall’esperienza con Merhawi Kudus, un’esperienza positiva con questa tipologia, interessante, di ragazzi e ci siamo detti: perché no? Con Henok abbiamo iniziato a parlare al Giro d’Italia. E’ un profilo che può fare bene e ha già vinto, anche una corsa a tappe in Cina. Può crescere pensando a questo tipo di gare. Non dico che da domani possa vincere una Tirreno, ma magari un Turchia o le classiche italiane.

Fortunato si aggiunge alla compagine kazaka. “Vino” ha espresso grandi elogi nei suoi confronti
Fortunato si aggiunge alla compagine kazaka. “Vino” ha espresso grandi elogi nei suoi confronti
Prima Alex hai parlato di una metamorfosi, dalle classifiche generali alle corse di un giorno: ma come si attua questa trasformazione?

Noi storicamente avevamo questo Dna. Siamo stati la squadra di Contador, di Vincenzo (Nibali, ndr) due volte, di Aru, di Lopez… ma con la riduzione di budget oggi questa tipologia di atleti non puoi averla. Cambia tutto, altrimenti ti fai male. E così ho cercato corridori che hanno voglia di sacrificarsi prima di tutto, che hanno fame di vincere. Lo scorso anno è stato un disastro, sotto molti punti di vista a partire da malattie e infortuni vari, pertanto era necessario cambiare strategia.

Cambiare strategia…

Per forza, se avessimo continuato in quel modo fra due anni saremmo stati fuori dal WorldTour e per noi sarebbe impossibile. Se domani trovassi 5 milioni di euro in più per il budget cambierebbe ancora. Ci siamo dunque rimboccati le maniche.

Battistella è uno dei confermati anche per il 2024. Sarà uno dei cardini della squadra di Vinokourov
Battistella è uno dei confermati anche per il 2024. Sarà uno dei cardini della squadra di Vinokourov
L’obiettivo per adesso sono i punti per il WorldTour?

Certo. Oggi i costi sono lievitati e gli stessi corridori costano di più. L’UCI ha detto che il budget medio di una squadra WorldTour è di 25 milioni di euro, ma noi siamo lontani da quella media. E allora dovevamo cambiare strategia. Per esempio, adesso puntiamo molto sui corridori kazaki per le gare in Asia, soprattutto sui Giochi Asiatici (10-25 settembre in Cina, ndr). Per noi sono importanti. Speriamo di fare bene con Pronskiy, Fedorov, Lutsenko. In più cerchiamo i punti UCI per poter portare il secondo atleta alle Olimpiadi. Lutsenko è alla Vuelta proprio per questo motivo.

Insomma, “Vino”, c’è una vera rivoluzione in atto, si cambiano strategia e Dna. Un altro aspetto che abbiamo notato è che state insistendo parecchio sui giovani. State cercando d’inserirne altri?

Qualche corridore con cui stiamo trattando c’è. Uno di questi è Isaac Del Toro, che ha vinto il Tour de l’Avenir. Stiamo provando a prenderlo, ma ci sono diverse squadre dietro di lui. Ma poi io confido molto anche in Garofoli. Gianmarco è forte, ma è stato anche sfortunato. Ha davvero un grande potenziale.