Vingegaard vince, gli altri no. De Groot, che succede alla Visma?

04.03.2025
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Quattro vittorie. E’ vero, la stagione è appena iniziata e è presto per fare bilanci, ma pochi si sarebbero attesi una Visma-Lease a Bike messa alle corde già dopo poco più di un mese, quando i rivali della UAE sono già a 13 (e Pogacar di suo ne ha messe in carniere tre). Con Robbert De Groot avevamo già avuto modo di parlare dei nuovi giovani che stanno uscendo fuori, a cominciare dal talentuoso norvegese Nordhagen, ma dopo la vittoria di Vingegaard alla Volta ao Algarve abbiamo ripreso in mano il telefono per sentire gli umori in casa olandese.

Vingegaard ha vinto a cronometro all’Algarve aggiudicandosi la classifica finale. Due delle 4 vittorie del team
Vingegaard ha vinto a cronometro all’Algarve aggiudicandosi la classifica finale. Due delle 4 vittorie del team

Si può fare davvero di più

«E’ solo un piccolo inizio – afferma il direttore sportivo olandese – Gran parte della squadra è ancora al lavoro, c’è anche chi deve cominciare e sta lavorando in altura per i futuri impegni. Possiamo dire che la stagione vera e propria per noi è cominciata con le classiche belghe dell’ultimo fine settimana dove effettivamente ci aspettavamo di più. Ma in generale possiamo essere soddisfatti delle nostre prestazioni in Oman e soprattutto anche in Algeria, ovviamente. Mettiamo in conto anche le difficoltà avute da alcuni, ad esempio Kooij che dopo le due vittorie in Oman si è ammalato all’UAE Tour non potendo rendere per quanto è capace. Io penso che siamo a un buon livello al momento e speriamo di poterlo dimostrare anche dalle prossime gare».

Olav Kooij aveva iniziato bene al Tour of Oman, ma un’influenza lo ha poi debilitato
Olav Kooij aveva iniziato bene al Tour of Oman, ma un’influenza lo ha poi debilitato
Parliamo allora degli aspetti positivi: come hai visto Vingegaard alla Volta ao Algarve, secondo te a che punto è della sua condizione?

Penso che possiamo essere contenti, molto contenti. Considerando che in funzione del Tour non abbiamo avuto ancora periodi di altura per lui. Quindi sì, siamo molto contenti del suo livello, credo che sia già un bel segnale anche per come è arrivata.

Che cosa chiedi ai vostri giovani che vengono dal devo team, in questa fase della stagione?

Penso che sia una squadra, il devo team, molto interessante visti i nomi che ci ha già dato. A cominciare da Brennan e Nordhagen. Ma ci sono altri nomi del team giovane che stiamo tenendo sotto la nostra lente, da Hoydahl a Rex a Smith. Interessante è anche l’altro inglese, Pattinson. Abbiamo alcuni giovani ragazzi molto interessanti in arrivo e sicuramente proveremo a mostrare qualcosa nelle gare come Umago, Porec, questo tipo di gare dove ci sarà anche Mattio. Ma ci mescoleremo. Ci mescoleremo parecchio. In gare come Denain o alla Coppi e Bartali porteremo alcuni giovani nel team principale per far fare loro esperienza.

Il danese insieme a Pogacar all’ultimo Tour. La sfida si rinnoverà e sarà replicata alla Vuelta
Il danese insieme a Pogacar all’ultimo Tour. La sfida si rinnoverà e sarà replicata alla Vuelta
Vingegaard ha vinto la Volta ao Algarve grazie alla cronometro, tutti ricordiamo la sua prestazione nella crono di Combloux al Tour. Hai detto però che Nordhagen alla sua età è superiore, che cosa te lo fa credere?

E’ molto difficile da dire. Stiamo lavorando per capire quali sono i suoi limiti, per vedere come può gestire un team. Intanto siamo intenzionati a fargli fare molte gare a tappe brevi, dove curare la classifica. Per sviluppare le sue abilità vincenti, abituarlo a quelle responsabilità. E per sviluppare qualche altra abilità tecnica. Quindi dobbiamo davvero aspettare e vedere come va la stagione per lui. L’importante è non metterlo subito sotto giudizio.

Il fatto che i leader della vostra squadra in questo momento non solo olandesi, salvo Kooij per gli sprint, come è visto dai fans in Olanda?

La gente a casa vorrebbe avere più corridori olandesi, lo sappiamo. Ma per noi non è così, il ciclismo è uno sport internazionale. Tutti i team sono vere e proprie multinazionali. Pogacar è sloveno e corre in un team arabo, Vingegaard danese in un team olandese e così via. Dobbiamo accettare che il ciclismo è un grande gioco internazionale E non importa se sei del Paese in cui è tenuta la licenza. Penso che si tratti di creare squadre vincenti, ma puoi farlo solo avendo i migliori corridori da tutto il mondo.

Per Uijtdebroeks prevista una serie di prove brevi a tappe, per abituarlo alla guida della squadra
Per Uijtdebroeks prevista una serie di prove brevi a tappe, per abituarlo alla guida della squadra
Tutti aspettano la doppia sfida fra Jonas e Pogacar a Tour e Vuelta. Quanto inciderà la scelta degli uomini dei team e la loro prestazione in aiuto dei capitani per fare la differenza?

Penso che sia un fattore molto importante. Sono team a un livello incredibilmente alto per supportare grandi campioni e noi abbiamo una grande fiducia nel fatto che i nostri corridori possano competere con il campione del mondo. Quindi faremo tutto il possibile per creare una squadra molto, molto forte in queste gare, per supportare Jonas, per provare a competere con quello che ad oggi è il più forte di tutti. Ma dovremo essere tutti al massimo, io credo che sarà uno spettacolo enorme e vogliamo che sia incerto fino alla fine.

Che risultato ti renderebbe davvero felice quest’anno?

Vincere il Tour de France, che diamine…