Van der Poel, programma per tutelare gambe e testa

02.09.2023
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L’idea che quella di Glasgow potesse essere l’ultima corsa della stagione è stata presto abbandonata, per cui Mathieu Van der Poel tornerà in gara su strada domani a Plouay. Il suo calendario è stato ridisegnato per gratificare la maglia di campione del mondo e permettere all’olandese di avvicinarsi meglio ai prossimi obiettivi.

«Il divario tra Glasgow e l’inizio della stagione del cross sarebbe troppo grande – ha spiegato Christoph Roodhooft, l’artefice dei successi sportivi del campione del mondo a Het Nieuwsblad – quindi al suo calendario sono state aggiunte alcune prove. Con quale scopo? Fa poca differenza per il suo palmares se vince a Plouay o Fourmies, anche se sono grandi gare. Essere presenti da campione del mondo è il motivo principale. Mathieu vuole assolutamente partecipare anche al test event di mountain bike prima dei Giochi Olimpici (23 settembre, ndr), quindi ha dovuto tenersi in allenamento. Non ci sono obiettivi specifici, ma si spera che da qualche parte si riesca anche a fare risultato».

La prima uscita in maglia iridata, al criterium Profronde Van Etter-Leur
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Vacanze finite

Il programma prevede dunque Plouay, il GP Fourmies (10 settembre), GP Wallonie (12 settembre), Super8 Classic (16 settembre) e Circuit Franco-Belge (28 settembre): ad eccezione del Super8 sono tutte classiche a cui Van der Poel non ha ancora mai partecipato.

«Era tutto un fatto di pianificazione – ha approfondito Roodhooft – per cui capitava che non si adattassero alla sua preparazione per il campionato del mondo, oppure alla preparazione per la stagione di ciclocross. Non era certo un fatto di volerle o non volerle fare. Il percorso di Plouay gli si addice, ma naturalmente c’è stata una certa… decompressione dopo i mondiali. Dopo la delusione nella mountain bike (Van der Poel è caduto in partenza e ha dovuto ritirarsi, ndr) Mathieu è andato in vacanza per qualche giorno. Poi però ha iniziato ad allenarsi bene e ho l’impressione che stia andando abbastanza bene. E non dimentichiamo che è settembre per tutti. La maglia iridata gli rende impossibile pedalare in modo anonimo. Ma anche senza averla indosso, per Mathieu era quasi impossibile».

Mathieu insieme al campione europeo Jakobsen. VDP non sarà in gara a Drenthe il 24 settembre
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Continuare al top

Van der Poel ha vinto solo cinque corse in questa stagione, ma fra queste ci sono la Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix e il campionato del mondo.

«E quelle sono le corse in base alle quali viene giudicato – ha proseguito il suo tecnico – per me può vincere 25 gare, ma ci aspettiamo tutti che vinca gare come Sanremo, Fiandre o Roubaix. La quantità non è importante, conta la qualità. Nel team ci occupiamo anche del suo benessere mentale. Oggi ha 28 anni: questa è una fase cruciale della sua carriera. Se la supera bene, può continuare a correre ad alto livello per qualche altro anno. Spesso si vedono i migliori talenti svanire dopo questa fase della loro carriera, intorno ai trent’anni. Facciamo tutto il possibile per impedirlo, perché semplicemente andare avanti in modo anonimo non è nel suo carattere. O continua nel modo giusto, oppure non continua».

Per il campione olandese sempre tanta passione da parte dei fans, ancor più dopo il titolo mondiale
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Pressione e salute

E qui Roodhoft ha spalancato la porta su uno dei problemi che sta determinando da qualche anno il nuovo corso del ciclismo e aumentando la pressione sugli atleti, soprattutto sui più forti, arrivando a ritiri clamorosi come quello di Tom Dumoulin.

«Corrono molto meno, ma sono sempre in bicicletta. All’interno di questo approccio completamente nuovo, fatto di allenamento in quota e controllo rigoroso del cibo, spetta a noi garantire il benessere mentale. Ormai correre significa lavorare per obiettivi, cercare di essere forti al momento giusto e in modo sano».